Oggetto del Consiglio n. 2506 del 25 maggio 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2506/XVI - Interrogazione: "Interlocuzioni con C.V.A. sui contenuti del nuovo Piano Strategico".
Bertin (Presidente) - Punto n. 22. Risponde il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - L'interrogazione della consigliera regionale Minelli chiede: "A che punto è l'iter dell'intervento di ammodernamento delle centrali idroelettriche di Hône 2 e Chavonne".
In merito a questa domanda le procedure di autorizzazione sono iniziate nel marzo del 2021 con la presentazione della variante sostanziale alle concessioni in essere.
Alla data odierna, le due iniziative presentano differenti stati di avanzamento. L'iniziativa riguardante l'impianto idroelettrico di Hône 2 ha ottenuto la valutazione positiva condizionata sulla compatibilità ambientale nel mese di marzo ed è stata presentata l'istanza di autorizzazione per la realizzazione e l'esercizio dell'impianto ai sensi dell'articolo 52 della legge regionale 13/2015.
Per l'impianto idroelettrico di Chavonne invece, considerata la taglia nominale dell'impianto, è stata avviata nell'autunno del 2022 la fase di consultazione, ai sensi dell'articolo 21 del DPL 152/2006, con il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica MASE per definire i contenuti dello studio d'impatto ambientale e dei documenti allegati da presentare all'iter di VIA nazionale. L'iter è tutt'ora in corso.
La seconda domanda chiede: "Quale incremento di potenza installata si avrà con la realizzazione dei due interventi programmati": l'ammodernamento dell'impianto idroelettrico di Hône 2 garantirà un incremento della potenza nominale autorizzata di 24 Megawatt, mentre il completamento dell'impianto idroelettrico di Chavonne garantirà un incremento della potenza nominale autorizzata di 38 Megawatt.
Per quanto riguarda l'ultima domanda: "Quale interlocuzione è stata raggiunta sui contenuti del nuovo Piano strategico che CVA intende elaborare": si rileva preliminarmente che la redazione e l'approvazione dei piani industriali e/o degli indirizzi strategici delle società di capitali è normalmente demandata alla competenza dell'organo amministrativo nel contesto del quadro normativo civilistico e statutario.
Ai soci spettano esclusivamente le prerogative espressamente riservate agli stessi dalle norme civilistiche che ne disciplinano diritti e poteri, in particolare l'articolo del Codice civile 2364, rubricato "Assemblea ordinaria nelle società private di consiglio di sorveglianza" e l'articolo 2422, rubricato "Diritto di ispezione dei libri sociali".
Si rammenta che CVA non è soggetta a direzione e coordinamento, da ciò ne consegue che gli indirizzi strategici relativi a CVA S.p.a. e alle sue controllate non vengono definiti dal socio indiretto - Regione Autonoma Valle d'Aosta - nell'ambito del documento di programmazione strategica regionale, né per le stesse trovano applicazione gli obblighi che da ciò derivano.
Allo stesso modo al socio diretto (Finaosta) non compete la verifica del raggiungimento degli obiettivi e degli indirizzi, né, in ordine alla richiesta, la valutazione e il monitoraggio dei piani strategici aziendali, anche perché, è bene rammentarlo, un'eventuale ingerenza del socio diretto e/o del socio indiretto nella definizione e approvazione dei piani strategici di CVA comporterebbe la possibile sottoposizione di quest'ultima alla direzione e coordinamento di Finaosta S.p.a. e/o della Regione autonoma Valle d'Aosta, ai sensi dell'articolo 2497 e successivi del Codice Civile, con la conseguente assunzione, da parte di queste ultime, delle relative responsabilità che, nel caso di specie, sono di carattere erariale.
Per completezza si rammenta che, in data 22 novembre 2021, CVA s.p.a. ha concluso con successo l'emissione del prestito obbligazionario quotato sul mercato regolamentato Euronext di Dublino per un importo pari a euro 50 milioni, con scadenza a sette anni, 22 novembre 2028.
CVA S.p.a., essendo divenuta emittente di uno strumento finanziario quotato su un mercato regolamentato, risulta pertanto soggetta alla disciplina di cui al regolamento UE 596/2014 sugli abusi di mercato, il cui obiettivo risulta contrastare gli abusi di mercato, manipolazione del mercato, abuso di informazioni privilegiate e comunicazione illecita d'informazioni privilegiate, prevedendo l'applicazione di sanzioni amministrative e attribuendo alle autorità di regolamentazione dei paesi UE - in Italia la Consob - potere di controllo e di indagine.
Ricordiamo infine che, con la legge di conversione del 15 luglio 2022 n. 91 pubblicata in Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana in data 15 luglio 2022 n. 164, all'articolo 52, "Misure in materia di società pubbliche" del D.L. 17 maggio 2022 n. 50, cosiddetto "Decreto aiuti" è stato introdotto il comma 1 bis che recita: "Il termine in cui l'articolo 2 comma 1 lettera P del testo unico in materia di società a partecipazione pubblica di cui al Decreto legislativo 19 agosto 2016 n. 175 è fissato per le società del comparto energetico al 31 dicembre 2021"; in forza di tale modifica legislativa la CVA, avendo, come già sopra detto, emesso un prestito obbligazionario entro il 31 dicembre del 2021, può essere considerata società quotata ai sensi del Decreto legislativo 175/2016 del TUSP. Conseguentemente a CVA e alle società da questa controllate si applicano le sole norme del TUSP, che contemplano direttamente la società quotata in virtù dell'articolo 1 comma 5 dello stesso TUSP.
La puntuale distinzione dei ruoli e il puntuale rispetto dei perimetri delle competenze dei diversi soggetti costituiscono la garanzia per evitare improprie e indirette responsabilità del socio, responsabilità che non solo sono previste dalla legge ma potrebbero configurare una sostanziale attività di direzione e coordinamento da parte della Regione con l'ulteriore implicazione di inficiare potenzialmente l'eventuale percorso di riassegnazione delle concessioni poiché farebbe venire meno la necessaria terzietà del socio diretto o indiretto stante l'attuale quadro normativo.
Presidente - Replica la consigliera Minelli.
Minelli (PCP) - Grazie al presidente Testolin per le informazioni che ci ha dato, in particolare in relazione alla prima e alla seconda domanda.
Sappiamo, perché avevamo visto la parte precedente del Piano, che siamo in presenza di due progetti molto grossi e che si tratta d'interventi necessari, perché parliamo di centrali che sono ormai datate, hanno i loro anni, la centrale di Hône risale all'inizio del 900...
Riguardo alle cose che c'erano precedentemente, vediamo che si sta procedendo piano piano; per Chavonne lei ci ha detto che è stata avviata da autunno '22 la fase di consultazione, che però dovrà essere sottoposta a una valutazione ambientale nazionale, quindi i tempi saranno più lunghi.
È anche importante - e in questo senso a Hône era stato fatto - che ci sia un'informazione alla popolazione sulla situazione di infrastrutture importanti sul territorio e che si abbia un occhio di attenzione e di riguardo anche per le implicazioni ambientali.
Sulla terza domanda, che poi era la più importante della nostra interrogazione, lei ci ha ricordato con dovizia di particolari - poi le chiederò magari anche copia della risposta perché andrò a vedermi tutti i vari riferimenti normativi che lei ha citato - sostanzialmente quello che quello che ci avete detto sempre fino adesso: abbiamo una società che sostanzialmente equivale a una società quotata in borsa, ci sono dei ruoli distinti che non devono essere mescolati e c'è una piena autonomia che relega in qualche modo in un angolo il socio Regione, che lo ricordo, è il proprietario per il tramite di Finaosta di CVA, il che significa che i proprietari di CVA sono i Valdostani, e questo forse è meglio che non ce lo dimentichiamo mai.
Il non aver detto nulla sulle interlocuzioni che ci sono state fra la Giunta e CVA sui contenuti di quella che è stata presentata come una variazione e un aggiornamento del Piano strategico, ci fa dire ancora una volta che su questo le nostre posizioni sono completamente diverse.
Qui non si tratta di fare delle ingerenze e imporre delle scelte o comunque dare delle direttive, si tratta di fare delle interlocuzioni, e io credo che sia assolutamente normale che fra la Regione e la sua più importante società partecipata queste interlocuzioni ci siano.
Non solo, ritengo che, in base all'attuale piano strategico, tutto ciò che riguarda l'impegno di CVA riguardo alla transizione energetica della Valle d'Aosta è, secondo noi, carente.
Piuttosto che acquistare dei campi fotovoltaici in Italia, la nostra partecipata dovrebbe dare una mano e impegnarsi significativamente per sviluppare il fotovoltaico in Valle, oltre che a, naturalmente, pianificare un intervento capillare sulle vecchie centrali; però su questo abbiamo capito che comunque chi decide e va avanti è CVA, poi la Regione - ovviamente - percepisce i dividendi e quindi va bene così.