Oggetto del Consiglio n. 2466 del 11 maggio 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2466/XVI - Interpellanza: "Determinazione e approvazione della tariffa del servizio idrico integrato".
Bertin (Presidente) - Punto n 47. Ha chiesto la parola il consigliere Lavy, ne ha facoltà.
Lavy (LEGA VDA) - In quest'aula si è già parlato più volte del cosiddetto "servizio idrico integrato", della questione acquedotti, fognature, della questione della depurazione, però mai ancora è stato affrontato il tema delle tariffe, che alla fine per i Valdostani è la questione che importa anche di più, proprio perché il servizio idrico integrato è stato oggetto di una riforma, è stata approvata l'anno scorso una riforma, una nuova legge, che recepisce alcune disposizioni nazionali, ad esempio, quelle riguardo al decreto legislativo 152/2006, in particolare all'articolo 147, riguardo all'unicità di gestione dell'ATO, che è l'ambito territoriale ottimale, che in Valle è rappresentato da tutto il bacino punto della Valle d'Aosta, poi dopo questo passaggio, dopo la determinazione dell'ATO si dovrà comunque scegliere un EGA, il cosiddetto "Ente di Governo d'Ambito", che è stato appunto scelto come il BIM, poi successivamente un altro passaggio è stata la scelta tramite la creazione di una società in house, le Service des eaux valdôtaines, una società che gestisse direttamente l'ambito. Tutti questi passaggi per far capire che, bene o male, in qualche modo ci si è dovuti adattare anche alla normativa nazionale, che è appunto del 2006, e qui una domanda che viene spontanea è dire: ma ormai solamente nel 2022, quando è stata approvata la legge, si è voluto in qualche adeguarsi a un decreto legislativo del 2006? La risposta, bene o male, la so, magari la dirò anche in replica o altrimenti la dirà lei, Assessore, poi nella sua risposta, però anche la determinazione delle tariffe è assolutamente fondamentale da capire, perché ci saranno sicuramente delle novità. La legge 7 del 30 maggio 2022 parla chiaro, dice: "la Giunta regionale, su proposta dell'EGA, quindi del BIM, previo parere delle Commissioni consiliari competenti, definisce con propria deliberazione i criteri per la determinazione delle tariffe del ciclo idrico relative all'acquedotto, alla fognatura e alla depurazione delle acque reflue.
Ora sappiamo benissimo che le componenti di costo sono determinate da ARERA, quindi lì ci si può fare relativamente poco, poi anche perché bisogna rispettare il principio del "chi inquina paga", anche qui sempre presente nel decreto legislativo del 2006, però qualche margine di manovra ovviamente c'è ed è da qui che si vuole capire, bene o male, qual è l'indirizzo per la determinazione della tariffa parte del Governo regionale, perché parliamoci chiaro, è una scelta politica. Determinare la tariffa in certo modo è una scelta politica. Ora, con quest'interpellanza si vuole anche un pochino sgombrare da tanti dubbi riguardo a un'eventuale possibilità di avere una tariffa unica su tutto l'ATO, quindi su tutta la Regione Valle d'Aosta.
Io mi auguro che l'Assessore dia questa conferma sul fatto che queste sono solamente delle voci infondate perché altrimenti, se fosse vero, che quindi chi abita a Saint-Oyen pagasse la stessa cosa che paga chi abita ad Aosta sarebbe alquanto grave, però questa cosa la confermerà o no lei, Assessore, e ci spiegherà un pochino anche a che punto sia l'iter della determinazione della tariffa.
Presidente - Risponde l'assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - Ringrazio il collega Lavy dell'iniziativa, abbiamo parlato spesso di acqua ma è corretto affrontare la tematica tariffa, che avrà, da qui a breve, poi un iter articolato dove ci vedrà tutti coinvolti sia come Governo sia come Commissione.
Una premessa breve, poi andiamo al punto del quesito, la legge del 30 maggio 2022 n. 7: "Nuova disciplina dell'organizzazione del servizio idrico integrato, modificazioni alla legge del 7 dicembre 1998 n. 54, alla legge n. 4/2015 e alla legge n. 35/2021" ha rinnovato profondamente la disciplina del servizio idrico integrato in Valle d'Aosta e tra le finalità dell'intervento, ai sensi dell'articolo 1 della stessa legge, rientra la necessità di conseguire adeguati livelli tariffari nel rispetto dei principi di gradualità, responsabilizzazione, equità, perequazione a livello di ambito territoriale ottimale, non più come ATO, al fine di superare le differenziazioni esistenti tra le diverse comunità nella fruizione del servizio idrico integrato. Un passaggio di rilievo, un passaggio storico di una visione di insieme che probabilmente anche su altri servizi dovremo prendere a esempio. Una fase questa che prevede un processo aggregativo importante dove sarà necessario cercare un'armonizzazione anche delle tariffe, poi illustreremo il perché.
Nell'ambito di tale rinnovata disciplina l'articolo 7 della tariffa del servizio idrico integrato prevede che la Giunta regionale, su proposta dell'EGA e previo parere delle Commissioni consiliari competenti, definisce con propria deliberazione i criteri per la determinazione delle tariffe del ciclo idrico relative all'acquedotto, alla fognatura, alla depurazione delle acque reflue comprensive delle componenti tariffarie aggiuntive, tenuto conto della qualità della risorsa idrica e del servizio fornito, della copertura dei costi di rete di investimento e di esercizio nel rispetto dei principi eurounitari delle direttrici della normativa tariffaria statale del sistema regolatorio definito da ARERA.
In materia si ricorda che le sentenze della Corte costituzionale n. 142/2015 e n. 187/2020 hanno infatti riconosciuto in capo alla Regione autonoma Valle d'Aosta una competenza primaria in materia di organizzazione del servizio idrico, comprensiva della sua organizzazione e della sua programmazione, come anche dell'individuazione dei criteri di determinazione delle tariffe a esso inerenti che ne costituiscono il corrispettivo, quello da esercitarsi, in parte nell'organo regionale, nel rispetto dei principi europei e statali vigenti in materia, in conformità alle direttrici della metodologia tariffaria statale. Tali direttrici da applicare sull'intero territorio nazionale, a eccezione delle Province autonome di Trento e Bolzano, sono definite dall'articolo 10 della deliberazione ARERA 580/2019.
In merito però alla domanda specifica presentata dai consiglieri Lavy, Foudraz e Aggravi e al fine di formulare la proposta sui criteri per la determinazione delle tariffe di cui al già citato articolo 7, il BIM, quale EGA, ha provveduto con deliberazione n. 126 del 21 luglio 2022 ad affidare un incarico di consulenza finanziaria e supporto tecnico specialistico per l'elaborazione e l'applicazione del metodo tariffario idrico al raggruppamento temporaneo (omissis). Il contratto è stato sottoscritto in data 6 ottobre 2022, poi le darò una copia se vuole. Il BIM ha avviato il lavoro per la predisposizione del nuovo metodo regionale, un lavoro che ha messo in evidenza le attuali differenze di tariffazione presenti per arrivare poi alla presentazione della bozza in diversi e distinti momenti. In data 20 aprile 2023 è stato presentato alla Giunta del BIM, in data 2 maggio 2023 all'assemblea del BIM, in data 4 maggio c'è stato un primo confronto con la Giunta regionale. In questa fase di analisi si riscontrano situazioni diverse, quasi 74 casistiche diverse, non proprio ma quasi, che sono dettate e un po' dalle diverse tipologie dei territori ma generate anche dalle tempistiche in cui i vari Enti locali hanno messo in atto i vari investimenti, abbiamo dei Comuni che hanno fatto degli investimenti in tempi dove questi non andavano a incidere sulla tariffa, altri invece no o altri che hanno aspettato, temporeggiato e li stanno mettendo in atto in questo momento.
L'obiettivo è quindi in questa fase sicuramente, e l'abbiamo fatto presente già nella prima riunione, un'armonizzazione, sicuramente andare a superare un po' questa eccessiva frammentazione, andando un po' ad armonizzare, rispettando sicuramente le varie esigenze, creando più che altro dei bacini tariffari, che appunto dovranno considerare le varie tipologie dei Comuni. Questa è la prima fase.
A seguito di queste presentazioni, il BIM ha già ipotizzato un seguente cronoprogramma per arrivare poi a un'approvazione formale, quindi nel mese di maggio del 2023 la deliberazione dell'assemblea del BIM, dell'approvazione del metodo e poi nel mese di giugno del 2023 la trasmissione alla Regione della proposta di metodo tariffario, l'acquisizione dei pareri con il passaggio nelle Commissioni consiliari competenti e poi la successiva deliberazione di Giunta regionale di approvazione del metodo.
Per quanto concerne l'intenzione in merito alla determinazione della tariffa stessa relativamente all'iter di approvazione, non si può che procedere con quanto disposto dalla legge 7/2022, ovvero che la Giunta regionale, su proposta dell'EGA e, previo parere delle Commissioni consiliari competenti, definisce con propria deliberazione i criteri per la determinazione delle tariffe del ciclo idrico. A partire da tali criteri il BIM definirà puntualmente le tariffe che saranno applicate dalla SEV (Société Eaux Valdôtaines) sulla base degli importi discendenti dagli interventi programmati nel piano d'ambito che il BIM, in qualità di EGA, ha predisposto e approvato con deliberazione dell'assemblea consorziale n. 4 del 28 giugno 2022. In merito ai criteri, va ricordato che il grado di libertà è comunque assai limitato in quanto vi è la necessità, evidenziata appunto dalle recenti sentenze della Corte costituzionale, a mantenere la conformità e le direttrici della metodologia tariffaria statale, ovvero di mantenere la coerenza con le disposizioni contenute nelle deliberazioni ARERA in materia in particolare alla deliberazione 580/2019.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Lavy.
Lavy (LEGA VDA) - Assessore, ci sono un po' di cose che non è che non tornano, tornano, perché appunto ha citato l'articolo 10 della deliberazione 580 dell'ARERA e ha detto che c'è l'eccezione delle Province autonome di Trento e Bolzano, ma come mai non ci siamo anche noi, visto che abbiamo competenza primaria sulle acque e che c'è stata comunque anche confermata da sentenze della Corte costituzionale? Come mai non ci siamo? È ovvio che non essendoci, lo spazio di manovra, è sicuramente più difficile, però lei ha parlato di creazione di bacini tariffari, che, bene o male, sulla carta ci stanno, ma sono un fine o sono un mezzo per arrivare a qualcosa di unico, cioè a una tariffa unica? Ecco perché le ho chiesto quella domanda specifica che non era scritta nell'interpellanza, però mi aspettavo che lei potesse dare una rassicurazione dicendo: "no, a una tariffazione unica non ci si arriverà perché chi vive a 1.500 metri non deve pagare la stessa tariffa di chi abita in centro ad Aosta", perché altrimenti siamo tutti qui a fare discorsi sulla tutela di chi vive in montagna e poi li prendiamo per il naso. Ecco che se si analizza un pochino anche meglio la normativa nazionale, si capisce che in realtà qualche spazio forse c'è e mi riferisco, per esempio, all'articolo 13, comma 3, della legge 5 gennaio 1994 n. 36: "Disposizioni in materia di risorse idriche" in cui si dice chiaramente: "la tariffa di riferimento è articolata per fasce di utenza territoriali, anche con riferimento a particolari situazioni idrogeologiche", fasce territoriali, quindi significa che la tariffa non per forza deve essere uguale per tutti.
Altro aspetto molto più recente: articolo 26, comma 3, del decreto legislativo 23 dicembre 2022 n. 201, "fermo restando quanto stabilito dalle discipline di settori, gli enti affidanti possono prevedere tariffe agevolate per specifiche categorie di utenti in condizioni di disagio economico-sociale", categoria di utenti, non si parla di utenti singoli, quindi certi abitanti nelle terre alte possono rientrare in questa categoria di utenti, che possono avere delle tariffe diverse, giustamente più calmierate, l'acqua ce l'hanno, l'acqua scende. È ovvio che con questo tipo di impostazione, per cui si dice: "eh, ma hanno poca possibilità, non avendo la possibilità di dimostrare, di far valere la nostra competenza primaria perché in quell'eccezione, nella deliberazione 580 di ARERA non ci siamo". Abbiamo un po' le mani legate e rischiamo di fare un grandissimo patatrac, perché se l'obiettivo è quello ora di un'armonizzazione con questi bacini, creazione di questi bacini, magari un pochino per uniformare la differenziazione che oggi è eccessiva delle tariffe ma poi il fine ultimo è quello di avere una tariffa unica, ecco che ci stiamo dando veramente la zappa sui piedi.
Dove sono le nostre prerogative? Facciamole valere, perché certi strumenti ci sono. Io poi sotto di me non ho degli uffici che possono analizzarmi tutta la normativa nazionale, ma le cose che ho citato io mi auguro vengano approfondite o comunque ci si faccia valere, perché ci si deve spiegare il motivo per cui alla Provincia di Trento e di Bolzano fanno come vogliono e noi no, dobbiamo essere assoggettati alla volontà dello Stato in qualsiasi cosa. Questo purtroppo non va bene, perché poi adesso si avvicina il 18 maggio, chi è da quella parte lì adesso starà incominciando un nuovo percorso di réunion, speriamo che vada a buon fine così almeno finalmente ce lo togliamo dalle scatole questo processo che dura anni, anni e anni, e sicuramente in quei lavori verrà citato il motto "maître chez nous". Io mi auguro che quel "maître chez nous" non rimanga solamente parole al vento, perché "maître chez nous" significa farsi valere a Roma e sui tavoli in cui purtroppo ora non ci si fa valere, perché la sensazione che c'è qui ora... si dice: "ma abbiamo poca possibilità di manovra, la normativa nazionale... liberazione dell'ARERA...", ma oh, si va a Roma e si battono anche i pugni sul tavolo, perché altrimenti Trento e Bolzano fanno ciò che vogliono, giustamente, e noi invece caliamo sempre le braghe.