Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2464 del 11 maggio 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2464/XVI - Interpellanza: "Valutazioni esplorative per meglio conoscere lo stato dei NEET (Not in Employement, Education or Training) in Valle d'Aosta".

Bertin (Presidente) - Punto n. 45. Ha chiesto la parola il consigliere Marquis, ne ha facoltà.

Marquis (FI) - Con quest'iniziativa sottoponiamo la problematica dei NEET, ovvero di quei ragazzi che sono ricompresi tra i 15 e i 29 anni che per definizione non studiano, non lavorano, non frequentano dei corsi di formazione. Molto si parla di questo problema a tutti i livelli, a livello nazionale e a livello dell'Unione europea vengono dati dall'Unione europea degli obiettivi ambiziosi, entro il 2030 si dovrebbe arrivare al 9 percento a livello di percentuale. Ci sono già degli Stati che ci sono vicini che hanno raggiunto questi obiettivi, ci sono altri che sono molto più lontani e devono fare molta strada, uno di questi è l'Italia, nonostante negli ultimi tre-quattro anni siano stati fatti dei passi in avanti perché l'ultima percentuale di cui si dispone è di circa il 19 percento rispetto al 23 percento del 2020, quindi sono stati guadagnati 4,5 punti percentuali. Anche la Valle d'Aosta è interessata da questo fenomeno, se noi andiamo a guardare i dati che vengono forniti, anche qui, come dicevo ieri, ci sono delle realtà, tipo Bolzano, che sono al 9,9 percento, Trento all'11 percento, la Lombardia al 13 percento, qualche punto inferiore alla Valle d'Aosta che è al 15.

Al di là della questione prettamente numerica, credo che il problema sia conoscere il fenomeno, quindi l'obiettivo di quest'iniziativa è di capire se in questa direzione, al di là di una classificazione dove vanno a porre tutte le problematiche in un'unica unità statistica... capire se sono state fatte a livello valdostano delle verifiche per meglio conoscere questa problematica, perché è una problematica che è anche arricchita dall'essere una Regione di montagna, dal nostro modello insediativo, dai nostri piccoli numeri, ci sono molti fattori che incidono nel determinare questa situazione. Pertanto sarebbe utile capire se all'interno di queste tre componenti, di coloro che non studiano, non lavorano, non fanno dei corsi di formazione, c'è una classificazione numerica per rendersi conto di come andare a intercettare questi ragazzi per cercare di farli uscire dalla situazione in cui stagnano per cercare di immetterli sostanzialmente nella strada che li porti a un impiego, a garantirsi un progetto di vita, perché ritengo che sia drammatico immaginare che dei ragazzi dopo i 25 anni vivano questa situazione di oggettiva difficoltà, che gli creerà loro problemi non solo nell'immediato ma anche nel corso della vita.

La domanda, come ho detto prima, quindi è quella di capire se c'è un'analisi su questo fenomeno e, in ultimo, quali sono le iniziative che sono state varate a livello di Governo regionale o che si immagina di mettere in atto per favorire l'attivazione dei NEET e, relativamente all'anno passato, all'anno chiuso, quali sono le iniziative messe in essere e se sono state fatte delle valutazioni di risultato e di impatto.

Presidente - Risponde l'assessore Bertschy.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Il tema dei NEET, il lavoro da mettere in campo e che abbiamo messo in campo e che continueremo a sviluppare è uno degli obiettivi più difficili da raggiungere ma nello stesso tempo è uno dei problemi più importanti da risolvere nei prossimi anni perché con le difficoltà che oggi viviamo nel mondo del lavoro, con l'importanza che, come ha ben detto nella sua illustrazione, il lavoro riveste per la crescita delle persone, la dignità di ogni persona e soprattutto le ambizioni e la soddisfazione del maturare e di svolgere un'attività che ripaghi tutti noi dell'impegno, del sacrificio con il quale ci si deve dedicare al mondo del lavoro, ci obbliga ma soprattutto ci deve stimolare a fare molto, molto meglio di quello che il Paese ma anche l'Europa, comunque i dati sono sconfortanti per tutti, stanno facendo. A livello regionale io unirei la prima e la seconda domanda: quant'è la corte di età... quanti sono ricompresi nella definizione NEET, se sono state fatte o si intendano fare delle valutazioni esplorative per meglio conoscere lo stato dei NEET in Valle d'Aosta in relazione alle tre linee tipologiche di classificazione. La corte di riferimento, 15-29 anni, è pari a 17.765 persone, rispetto alla percentuale, ci sono delle percentuali di riferimento su base ISTAT che riteniamo non veritiere perché farebbe tremare i polsi avere così tanti giovani inattivi. Credo che la difficoltà di arrivare a un dato così preciso al momento su base ISTAT sia data dal fatto che basta semplicemente che un giovane interrompa gli studi, stia per un periodo senza andare a ricercare un impiego o anche semplicemente l'iscrizione nel mondo del lavoro o che abbia interrotto e concluso gli studi universitari e faccia altrettanto, la classificazione in quel momento e in quell'anno diventa la classificazione di una persona che non studia e non lavora, però la speranza è che appunto non siano quelle le dimensioni. Proprio per questo abbiamo avviato nel 2022 un lavoro che è quasi alla sua fase di conclusione, lavoro Neet in cifre, definendo prima una metodologia insieme all'Università della Valle d'Aosta per giungere a una quantificazione più puntuale del fenomeno, comprese le sue diverse sfaccettature. L'indagine si è conclusa e attualmente sono in corso le interlocuzioni con i diversi Enti e Istituzioni titolari delle banche dati da cui occorre effettuare poi le opportune estrazioni per giungere alla definizione puntuale della platea. Il lavoro è poi stato affidato a una società, che è la (omissis), che è specializzata nella raccolta di dati per arrivare a sviluppare un modello che ci permetta, da un lato, di definire allo stato attuale la situazione, ma soprattutto - e questo credo che le faccia piacere perché è un tema a lei caro in ogni iniziativa - per permetterci poi una comunicazione costante di dati nel corso degli anni che ci permetta di tenere aggiornata la banca dati, poi, una volta realizzata, diventa immediatamente una banca dati vecchia se non viene aggiornata.

Quali sono i limiti attuali che ci riguardano? Noi siamo in grado di raccogliere tutta una serie di dati che riguardano la nostra attività, gli universitari, gli studenti iscritti nel secondo ciclo di scuole superiori, i movimenti sul lavoro dati dal SIL, le persone che frequentano i nostri corsi di formazione, i dati riferiti agli imprenditori in quella fascia di età alla Chambre, abbiamo delle difficoltà che stiamo cercando di superare invece come sempre con gli istituti nazionali, questo è un grande tema che appartiene al dibattito nazionale con gli enti tipo INPS e altri perché è sempre difficile operare con le altre banche dati. Nei prossimi giorni segnaleremo nuovamente la necessità proprio perché vorremmo arrivare a definire, in maniera la più precisa possibile, da un lato, un aspetto quantitativo, quindi una percentuale; dall'altro, se riusciremo a lavorare bene questo lavoro che abbiamo messo in ambito di ricerca, anche un dato qualitativo, perché poi, come tutte le persone, ci sarà da dimensionare, una volta raccolte e classificate le persone, delle politiche attive o delle politiche di formazione riferite alla situazione individuale o alla situazione di riferimento.

In questa fase stiamo concludendo questo lavoro che speriamo di avere al più presto a disposizione. Ripeto: il limite attuale ancora è poter disporre di quei dati che non derivano direttamente da noi, tutto il tema della privacy non lo possiamo sicuramente metterci a discutere adesso, però i limiti rispetto a questo ci sono e speriamo che si possano superare con una buona collaborazione tra enti e istituzioni.

"Quali sono le iniziative che abbiamo messo in campo": vado velocemente, nel 2022- 2023, rispetto al piano politiche del lavoro, abbiamo dato avvio a un progetto che ha previsto, insieme alla Cittadella dei Giovani, un sistema integrato di interventi rivolti ai NEET, percorsi di orientamento individualizzati, laboratori tematici e visita aziendale, un percorso di sperimentazione attiva è stato inoltre rivolto ai giovani particolarmente vulnerabili e ha previsto sia momenti di aula che esperienza a carattere tecnico pratico in contesti di pubblica utilità. Tra il 2022-2023 sul programma GOL l'avviso 3, linea intervento 2, è stato rivolto a sessanta giovani NEET con bisogni complessi, anche qui al suo interno sono state previste attività di orientamento specialistico, attività di accompagnamento al lavoro individuale, percorsi di aggiornamento, tirocinio, misure di tutoraggio e monitoraggio, il programma è attualmente in corso. Sempre sui fondi PNRR, missione 5, componente C1, tipologie di investimento, è un intervento sul sistema duale, la Regione autonoma ha messo a disposizione dei giovani con età superiore ai 18 anni un catalogo nuovo a livello proprio di proposte di metodologia, che prevede, da un lato, una riduzione delle ore di corso per dare la possibilità, anche ai soggetti più fragili, di poter mantenere la frequenza ai corsi e, dall'altra parte, alla conclusione di questi moduli più brevi la certificazione delle competenze con la possibilità poi di sommarle alla conclusione di ogni modulo per arrivare a ottenere una qualifica. Rispetto agli FP, abbiamo proposto due nuovi corsi, gli FP sono il livello di strategia nazionale riferiti agli interventi anche per combattere il fenomeno dei NEET e abbiamo inserito, rispetto a questo, anche la possibilità del contratto di apprendistato di primo livello proprio per cercare di fidelizzare sia il percorso di formazione che di lavoro.

Rispetto all'accompagnamento al lavoro, c'è un servizio attivo giornalmente nei servizi dell'impiego e si cerca ovviamente, da un lato, di monitorare il lavoro con le persone che si riferiscono ai centri, dall'altro di andare a migliorare la rete che sta intorno alle persone, in particolare ai giovani, per anticipare il vero problema. Il lavoro che dovremo fare in futuro, c'è ancora poi un progetto: "Garanzia giovani fase 2", che riguarderà altri venti ragazzi sempre con orientamento specialistico, formazione, tirocinio extracurriculare e accompagnamento al lavoro e la cosa più importante che dovremo fare come sistema dei servizi che stanno intorno alle persone è oggi dare una risposta ai giovani che si trovano in questa situazione, ma soprattutto con lo sguardo rivolto al domani migliorare il nostro sistema di orientamento, migliorare il nostro sistema di aiuto di entrata nel mondo del lavoro da parte dei giovani ed evitare che le persone perdano la fiducia e si trovino in questa situazione. Cercheremo quindi di essere nel prossimo periodo a conclusione dell'indagine più precisi sui numeri ma soprattutto di dare corso a progettualità che ci permettano di raggiungere queste persone, che sono veramente difficili da raggiungere perché proprio per questo si trovano in una condizione anche sociale (incomprensibile).

Presidente - Replica il consigliere Marquis.

Marquis (FI) - Ringrazio l'Assessore per la risposta. Dalle sue parole emerge che qualcosa si sta muovendo in questa materia, che è una materia di cui c'è consapevolezza delle problematiche che presenta e soprattutto dell'importanza che ha, sia nell'immediato, sia per quanto riguarda il futuro, perché stiamo parlando di giovani e stiamo parlando quindi del futuro della nostra comunità. Fa piacere aver sentito che si sta lavorando alla costituzione di una banca dati attraverso l'acquisizione di uno studio che vuole meglio conoscere questa problematica, questo è un aspetto che trovo molto positivo, positivo nella misura in cui c'è conoscenza di un fenomeno, nel senso che sovente sottolineo quest'aspetto conoscitivo perché deriva forse da una deformazione professionale, facendo l'architetto, per fare un buon progetto di ristrutturazione, bisogna avere un buon rilievo. Se il rilievo non è buono, non si può fare nessun progetto e sicuramente non si ottengono dei grandi risultati. Pertanto il primo problema è conoscere la materia su cui si interviene, diversamente si possono fare delle iniziative tentando di trovare delle soluzioni ma molto spesso non sono di grande efficacia.

Mi auguro che la costituzione di una banca dati non sia una cosa sostanzialmente che faccia una fotografia dello stato attuale e poi non venga aggiornata; spero che sia un progetto che determini una sorta di fascicolo delle persone, intendo dire quando fotografo la situazione di un ragazzo che frequenta una scuola, da lì in avanti devo seguire il percorso durante tutto l'arco della vita. Tutto questo può servire per tutti i tipi di iniziative del lavoro, del sociale, per tutte le iniziative che l'Amministrazione mette in atto. Credo che sia molto importante soprattutto per non perdere di vista poi dei soggetti lungo la strada, perché, come ha detto lei, spesso sono delle persone che bisogna intercettare, bisogna andare a trovare, perché non tutte le situazioni vengono manifestate. Questo quindi è un lavoro che sicuramente non è semplice e non è facile, però credo che attraverso il sistema informativo del lavoro, dove vengono fatte tutte le comunicazioni, incrociandolo con la banca dati delle scuole, non sia un grosso problema mettere insieme a livello valdostano, tenuto conto che abbiamo la competenza sul lavoro, quindi possiamo anche mettere in atto delle iniziative nel pieno delle nostre prerogative di autonomia, si tratta poi di acquisire l'autorizzazione al trattamento dei dati. È vero che non c'è l'obbligatorietà, però credo che le persone, quando vengono messe a conoscenza di un servizio che viene in loro favore, possano tranquillamente dare la loro adesione, così come avviene nel Fascicolo elettronico sanitario, credo che sia una cosa che abbia un grande senso di farlo per monitorare il percorso di vita di una persona per ciò che attiene il rapporto con l'ente pubblico, le sue provvidenze, le possibilità che vengono offerte. Dall'altra parte evidentemente purtroppo è ancora un fenomeno che, è emerso dalle sue parole, si conosce ancora poco, cioè non ci sono ancora allo stato attuale dei dati e quindi non ci si può rendere conto della situazione reale.

Sono comunque dei dati che preoccupano, che lasciano molto da pensare, perché, quando quasi due ragazzi su tre si trovano in una situazione di incertezza riguardo al futuro, è difficile disegnare il futuro poi della comunità, perché sono questi ragazzi che dovrebbero poi dare continuità al percorso che le nostre generazioni hanno in questo momento da portare avanti. Speriamo quindi che ci sia a breve la conclusione di questo studio e guarderemo con attenzione a come procederà l'approccio alla materia.

Presidente - Sospendiamo brevemente per arieggiare i locali. Il Consiglio è sospeso.

La seduta è sospesa dalle ore 17:13 alle ore 17:43.