Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2463 del 11 maggio 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2463/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito alla gestione della specie cinghiale e all'implementazione del piano di sorveglianza e monitoraggio della peste suina".

Bertin (Presidente) - Punto n. 44. Presenta l'interpellanza il consigliere Ganis.

Ganis (LEGA VDA) - Quest'iniziativa riprende in parte una nostra interpellanza presentata in Consiglio il giorno 26 maggio 2022 avente come oggetto: "Incrementi dei controlli finalizzati a evitare chiusure di aree destinate al turismo per casi di peste suina". Ricordo che già allora si era parlato di Peste Suina Africana, PSA, e del fatto che la malattia si stesse diffondendo nelle regioni vicine a noi, come Piemonte e Liguria; una malattia virale, contagiosa e spesso letale che colpisce la specie animale appartenente alla famiglia dei suidi, maiali e cinghiali, altamente pericolosa al punto che se emergesse la presenza di un animale positivo al virus, scatterebbero una serie di procedure restrittive. Una sorta di zona rossa che limiterebbe i vari spostamenti, l'attività venatoria, la distribuzione dei vari prodotti ottenuti dai suini cacciati o macellati e anche tutte le attività outdoor. Queste erano le nostre preoccupazioni evidenziate allora nell'iniziativa e ripresentate oggi in Consiglio, perché anche la presenza di un solo caso di PSA andrebbe a minare il sistema economico della nostra Regione. Va ricordato che il decreto-legge del 17 febbraio 2022, il n. 9: "Misure urgenti per arrestare la diffusione della peste suina africana" convertito in legge con "Modificazioni del 7 aprile 2022 la n. 29" prevede che le Province autonome e le Regioni attuino un piano di interventi urgenti per gestire, controllare ed eradicare la PSA. Per questo motivo, anche la nostra Regione ha attuato e approvato il summenzionato piano, per contenere o prevenire la diffusione della PSA, ponendo come obiettivo quello di ridurre la specie del cinghiale nel nostro territorio o, meglio, anche contenere. Appreso da fonti giornalistiche che in questi giorni l'Istituto Zooprofilattico del Piemonte Liguria e Valle d'Aosta ha individuato nuovi casi di peste suina africana in Liguria e Piemonte e vista l'importanza e l'aggravarsi della malattia, i Consiglieri interpellano il Governo regionale per conoscere se il piano di sorveglianza e monitoraggio della peste suina, approvato per il periodo 2022-2024, abbia apportato delle migliorie nella gestione della specie del cinghiale e se l'obiettivo di raggiungere l'80 percento di prelievo della popolazione stimata sia stato raggiunto e come intenda procedere per il futuro. Se la nostra Regione, ad oggi, risulta ancora indenne alla diffusione della peste suina africana.

Presidente - Risponde l'assessore Carrel.

Carrel (PA) - Grazie colleghi Ganis e Planaz per aver riportato nuovamente questa tematica in Consiglio che ci permette di fare un po' il punto della situazione. Lo avevamo già fatto - e lo ha ben ricordato - anche noi come gruppo l'anno scorso proprio nel mese di maggio. Quanto lei ha rappresentato nella sua esposizione è senza ombra di dubbio corretto, le evidenzio inoltre che il 25 di febbraio 2023 è stato nominato come Commissario straordinario il dottor (omissis), il quale il 20 aprile 2023 ha emesso un'ordinanza con delle azioni previste nelle aree infette e nelle aree confinanti; questo ovviamente ha modificato un po' i piani a livello regionale, quindi siamo in una fase di aggiornamento dei piani.

Tornando alle azioni che abbiamo e stiamo svolgendo come Regione Valle d'Aosta, lei ha citato il Piano di Interventi Urgenti, il PRIU, il quale prevede un abbattimento dell'80 percento, come Regione Valle d'Aosta abbiamo abbattuto sui 1.500 esemplari stimati all'interno di tutto il territorio, all'incirca 1.200 capi, sia con le operazioni di controllo, sia con le operazioni venatorie, quindi, come lei ben sa, abbiamo le due realtà. Di questi 1.200 ne siamo riusciti ad abbattere 710, quindi l'80 percento. Il tetto massimo è 1.200, noi ne abbiamo abbattuti 710, 311 in funzioni di controllo e 399 grazie all'attività venatoria. Ovviamente questi sono numeri che già sono più alti rispetto all'ultimo anno del 10 percento, quindi si avvicinano al tetto dell'80 percento e sono numeri che devono tenere in considerazione anche l'impegno degli agenti forestali e il numero di cacciatori che lei ben conosce è sicuramente un aspetto da considerare e su cui cerchiamo di lavorare.

Abbiamo prestato una maggiore attenzione ovviamente alla zona della Bassa Valle, quindi a Pont-Saint-Martin su cui ci tengo a fare un focus andando a evidenziare che abbiamo abbattuto 256 capi, ben il 30 percento in più rispetto all'anno precedente. La nostra attenzione quindi è spostata essenzialmente sul confine proprio per i motivi che lei ha ben rappresentato, cioè che in Valle d'Aosta ad oggi non vi sono casi di peste suina, ma ve ne sono in Piemonte e Liguria, quindi questo è un elemento che ci fa prestare una massima attenzione soprattutto sui territori della Bassa Valle proprio per evitare di avere delle problematiche in tal senso, quindi questa è un po' la linea che stiamo portando avanti. L'altra Regione che invece era stata colpita dalla peste suina era il Lazio, la quale però da settembre 2022 non vede più nessun caso positivo di peste suina e questo sicuramente è un dato importante da sottolineare. Come Regione quindi sicuramente possiamo arrivare all'80 percento e stiamo lavorando per cercare di aumentare il più possibile questo piano di abbattimento, ad oggi però siamo già a un 60 percento, che è un risultato che è stato incrementato del 10 percento rispetto all'anno precedente e credo che questo sia già un dato rilevante, sottolineando però che per tutta l'area sotto la giurisdizione forestale di Pont-Saint-Martin vi è una maggiore attenzione proprio per i problemi che lei ha ben rappresentato prima.

Presidente - Consigliere Ganis a lei la parola.

Ganis (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la risposta, per aver fatto il punto della situazione e anche per aver attuato una serie di iniziative volte a risolvere il problema. Siamo anche appagati dal fatto che la nostra Regione risulti indenne alla diffusione della PSA, quindi la prevenzione e alcuni semplici comportamenti possono essere utili a contrastare la diffusione della malattia, ma vanno anche supportati, come lei ha ben evidenziato, anche da un efficiente piano di contenimento della diffusione della malattia. L'obiettivo, come lei ha detto, era quello di raggiungere l'80 percento di prelievo e dalla sua risposta ne è stato raggiunto circa il 60 percento, sicuramente si sta andando verso la giusta direzione. Posso anche garantirle che la disponibilità da parte degli organi preposti al prelievo, in questo caso mi riferisco ai cacciatori, c'è, però trovo che a volte ci siano veramente troppi vincoli normativi, anche perché il prelievo è utile, come ha detto lei, ad arginare il problema della PSA. Il fatto quindi di risultare oggi indenni è un ottimo risultato, la prevenzione, come abbiamo più volte evidenziato, l'informazione, la gestione del cinghiale, la sorveglianza passiva, sono le strategie da adottare al fine di ridurre la diffusione della PSA nella nostra Regione. Non abbassiamo la guardia.