Oggetto del Consiglio n. 2460 del 11 maggio 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2460/XVI - Interpellanza: "Azioni volte a valorizzare e proteggere lo scheletro del famoso guerriero celtico ritrovato nel cantiere dell'Ospedale Parini di Aosta".
Bertin (Presidente) - Punto n. 41. Illustra l'interpellanza il consigliere Lucianaz.
Lucianaz (LEGA VDA) - Ieri l'avevamo anticipato parlando dell'area dell'Ospedale e oggi trattiamo anche la parte archeologica.
Sappiamo bene quanto è importante quell'area, precisamente nell'inverno 2014/2015, nella parte sud orientale del cantiere è stato ritrovato un tumulo funerario con una camera tombale, la presenza di un guerriero inumato sepolto accanto alla spada in ferro del tipo detto "Gündlingen" con la parte terminale del fodero definita bouterolle-chape in bronzo, cioè un particolare fodero di cuoio per fissare l'arma alla gamba del quale è rimasta soltanto la fibbia in ferro e altri oggetti quali una fibula in ferro bronzo per chiudere gli abiti e altri elementi a corredo risalenti e datati al VII secolo A.C.. Il tumulo, realizzato con pietre a secco prive di legante, dal diametro colossale di circa 18 metri, il che sta a indicare l'eccezionalità della sepoltura, il cui perimetro esterno è formato da una corona di elementi litici di grandi dimensioni disposti in maniera piuttosto regolare, mentre all'interno il nucleo del tumulo, dove era posta la cista, mostra la presenza di differenti e localizzate concentrazioni di pietre. Per inciso, le lastre in pietra del tumulo funebre misurano 3 metri per 2 e fanno a gara con i tumuli megalitici della Costa Brava spagnola per fare un esempio.
Il Sovrintendente dei beni culturali all'epoca (omissis) dichiarò: "per ora vogliamo essere prudenti ma si aprono scenari importanti, riteniamo che il guerriero sia di origine nordica e non salasso e lo studio su questo ritrovamento può essere un elemento importante per ricostruire la storia dell'epoca; le analisi del DNA ci permetteranno di capire le sue origini. Le indicazioni del pool di esperti chiamati dalla Giunta regionale a esprimere un parere sui reperti archeologici rinvenuti nel cantiere infatti decretarono che il ritrovamento avvenuto alla luce era eccezionale, di elevato interesse archeologico, tanto che non è minimamente da prendere in considerazione la rimozione dal cantiere. L'archeologa (omissis) ne ha nel contempo svelato alcuni segreti negli anni successivi, molte le analisi svolte sui suoi resti tra cui esami a raggi X, eseguiti in collaborazione con l'Ospedale Parini, che hanno permesso di conoscere meglio questo guerriero, alto 1 metro 74, in ottima salute, quindi giovane, risulta inoltre aver compiuto molti spostamenti così da guadagnarsi anche il suo soprannome di "Viaggiatore", rafforzato anche da una deformazione alla colonna vertebrale dovuta alle cavalcate, all'epoca i Celti non usavano le staffe e si creava questo problema.
In quell'area si sono inoltre ritrovati numerosi altri reperti: ad esempio un cimitero ottocentesco portato fuori dalle mura in epoca napoleonica e assolutamente noto all'epoca della costruzione della piastra attuale, degli ambulatori dell'Ospedale, con il rinvenimento di alcune tombe romane non a caso situate verso Tramontana all'uscita di Augusta Praetoria Salassorum. Poi nel dicembre 2018 lo scavo archeologico rese anche una strada romana, un'uscita dalle mura della città, che noi tranquillamente ci facciamo passare i cavi e le fogne sopra perché in altre zone sarebbero valorizzate sicuramente in modo diverso, qui ci conviene interrarle. A circa 4 metri e mezzo di profondità dall'attuale Viale Ginevra è emerso un altro recinto funerario in muratura che racchiudeva al suo interno ben trentadue sepolture di diversa tipologia, tombe più monumentali, due in particolare in cassa di piombo, una cassa di lastre di barbiglio, eccetera. Appreso poi oltre ad altre sepolture romane anche un allineamento lapideo con un diametro stimato di quasi 150 metri con estensione che si propaga ben al di sotto dell'area attuale, quindi andiamo anche sotto l'Ospedale attuale, per capirci nell'area del prelievo del sangue del Centro trasfusionale. Anche di questo il Comitato degli esperti disse che c'era molta probabilità di ritrovare altri reperti. Uscì la notizia il 1° aprile del 2021, il 1° aprile ripeto, trafugati nottetempo i resti del guerriero celtico dal cantiere dell'Ospedale che preoccupò non poco la popolazione valdostana.
Anche dei colleghi qui presenti, Bertin e Guichardaz, ho trovato dichiarazioni interessanti all'epoca, in particolare penso all'Assessore che mi risponderà presto, l'11 febbraio 2015 ebbe modo di affermare che, in merito agli scavi archeologicamente assistiti nello spazio antistante l'Ospedale, sarebbe il caso di eseguire con più attenzione e sarebbe molto più ampio di quelli attualmente rinvenuti in Europa probabilmente, siamo evidentemente in presenza di una scoperta incredibile che potrebbe avere dei ritorni anche turistici, culturali e congressuali enormi.
Continuava Guichardaz dicendo: "leggo che il cromlech dell'Ospedale avrebbe un diametro cinque volte più grande di quello di Stonehenge, perché la maggior parte dei cosiddetti "megaliti" a Stonehenge erano a terra e sono stati rialzati e fissati. Stonehenge intanto è un luogo di turismo di massa, solo nel 2013 pare siano passati 1.200.000 turisti e costruito un polo museale, si sono spesi più di 30 milioni di euro per valorizzare il sito che ora è inserito nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'Unesco". Questo era quanto si diceva all'epoca, quindi un interesse tutto particolare di quest'area, che ancora ultimamente, da quanto ho sentito, rende ancora dei reperti. Io non so se questi reperti sono di nuovo interrati, se sono custoditi, se vengono recuperati. Il fatto è che nessuno, almeno ben pochi, probabilmente la Giunta ne è al corrente, ma noi non ne sappiamo nulla di cosa si fa e di come si vuole fare di questi reperti.
Pertanto interpello il Governo chiedendo dove sia conservato attualmente lo scheletro del famoso guerriero profanato dopo oltre 2.700 anni di riposo in quella tomba principesca e quale ubicazione le Autorità competenti intendono riservargli per i prossimi 2.700 anni almeno. Quale genere di esami sono stati svolti sul reperto, quali ne sono state le risultanze a livello scientifico e storico, se intenda mantenere le condizioni del colossale tumulo nelle condizioni attuali, che sono abbastanza deprimenti, oppure se intenda interrarlo per permettere poi l'accesso dei camion nel cantiere, visto che è posto proprio sull'angolo dell'accesso al futuro cantiere, o altrimenti se c'è l'intenzione di valorizzare questo tumulo, rendendolo magari visitabile, adeguatamente protetto, e aperto alle scolaresche, ne parlava prima la collega Foudraz, che avrebbero sicuramente tutto il piacere di visitare un luogo unico.
Termino dicendo che se esiste un programma concreto per la promozione nelle scuole presso il grande pubblico delle immagini degli importanti ritrovamenti, a partire, ad esempio, anche da una mappa archeologica aggiornata di quel sito, della possibilità, magari per i Consiglieri, per gli studiosi, per chi ne fa richiesta di essere accompagnati sul luogo della camera funeraria, di poter visionare il documentario "Il viaggiatore delle Alpi" realizzato dal regista (omissis) e da (omissis) presentato nel 2019 durante una conferenza in occasione di "Plaisir de culture". In ogni caso si vorrebbe sapere di tutti questi reperti, di tutti questi ritrovamenti che cosa se ne fa, dove sono ospitati, in quali dei numerosi magazzini dell'Amministrazione regionale sono stipati e cosa si faccia ancora in futuro nell'area probabilmente a est dell'Ospedale attuale, al confine con Viale Ginevra, dove sicuramente ci saranno ancora reperti da ritrovare.
Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Grazie per la lunga esposizione. Le rispondo punto per punto.
Numero 1, dove sia conservato attualmente lo scheletro del famoso guerriero profanato, dopo oltre 2.700 anni di riposo, eccetera. Le ossa che costituiscono lo scheletro integralmente conservato del guerriero celtico sono attualmente custodite in condizioni ottimali presso il laboratorio di restauro della Soprintendenza. Dallo scheletro sono stati prelevati solo minuscoli frammenti di due molari per le analisi isotopiche del DNA di cui tratterò in seguito.
La notizia che lei riporta nell'interpellanza di un trafugamento delle ossa, collega, è del tutto priva di fondamento ed è frutto di una fake news, che, purtroppo, ha avuto molto seguito sul web e sui canali social, infatti in data 1° aprile 2021, proprio in occasione del pesce d'aprile, era uscita una notizia su aostacronaca.it relativa a un trafugamento dei resti del guerriero dal cantiere e a un danneggiamento della tomba. Nella facezia della notizia si affermava: "pare sia stata danneggiata anche la tomba, c'è chi ipotizza siano stati alcuni salassi stanchi di aspettare l'ampiamento dell'Ospedale". Ora che il sito ha perso il guerriero, già da lunedì o al massimo martedì riprenderanno i lavori del cantiere. La sua ubicazione futura sarà all'interno del sito archeologico che verrà realizzato all'interno dell'Ospedale. Lo scheletro, in particolare, sarà ricollocato proprio all'interno della sua tomba nel tumulo in modo da ricontestualizzarlo e ricollocarlo nella sua posizione originaria. La Soprintendenza ha già infatti approvato, in via preliminare, una bozza di progetto del sito archeologico che contempli la possibilità per il pubblico di visitare il tumulo e il cerchio lapideo datati alla prima età del ferro, questo per tranquillizzarla circa le intenzioni di conservazione e di valorizzazione.
Alla domanda n. 2, molte analisi scientifiche sono state effettuate da diversi specialisti sul guerriero, i risultati di queste indagini sono già stati divulgati per mezzo di una conferenza stampa e di numerosi eventi aperti al pubblico e troveranno spazio negli apparati didattici del futuro sito archeologico proprio situato all'interno dell'Ospedale. Innanzitutto sono state eseguite analisi antropologiche supportate da esami radiologici effettuati in collaborazione con il Reparto di Radiologia dell'Ospedale Umberto Parini; si tratta di un uomo adulto, morto all'età di circa 30-40 anni per cause naturali, alto come me, m. 1,74 di costituzione robusta, soffriva (come me) di artrosi vertebrale, soprattutto lombare e di un disallineamento della colonna vertebrale con rotazione verso l'esterno. Le analisi al carbonio 14 riportano una data calibrata al 627 a.C.. Le analisi arco botaniche polliniche sui sedimenti di terreno, raccolte all'interno della camera funeraria intorno al corpo permettono di ricostruire il paesaggio vegetale limitrofo, si trattava di boschi di betulacee, betulle ontani, di pini silvestri equestri e di coltivazioni di cereali, farro in particolare. La presenza inoltre di numerose piccole schegge di legno, identificate come pino silvestre, sembrava avvalorare l'ipotesi dell'esistenza di una cassa lignea che conteneva il corpo. Nel terreno vicino alla mano sinistra è stato individuato l'unico campione di polline appartenente alla famiglia delle liliacee. Sono inoltre state fatte analisi degli isotopi dello stronzio radioattivo, quindi lo stronzio 87 e lo stronzio 86, per ricostruire la dieta e la provenienza del guerriero. È stata individuata una dieta ad alto contenuto proteico, composta in larga parte da carne, latte e derivati, le concentrazioni di metalli bio-essenziali sono compatibili con valori di individui sani moderni e al contrario non sono state riscontrate alterazioni da elementi tossici, quindi piombo e mercurio, quindi nessuna traccia di carie e di tartaro nella dentatura, sono elementi molto interessanti. Le analisi chimiche sullo stronzio permettono inoltre di avanzare considerazioni preliminari circa la provenienza dell'individuo; i diversi rapporti isotopici dello stronzio dei molari M1 e M3 indicano, con certezza, che l'individuo si è spostato dal luogo dove è nato, M1, a un altro luogo nell'età compresa tra i 7 e i 16 anni, questa è la parte M3, molare 3. Un ulteriore valore diverso del rapporto isotopico dello stronzio nella dentina indica che in età adulta, o comunque dopo i 16 anni, si è sposato ad Aosta dove è morto; tuttavia la mancanza dei valori di riferimento dei rapporti isotopici dello stronzio nell'areale di Aosta non permette purtroppo di indicare se sia nato ad Aosta, in una località vicina o in una località distante. A questo può venire in soccorso l'analisi del DNA antico, tuttora in corso, si tratta di analisi molto lunghe e complesse che consentiranno di circoscrivere forse l'areale di provenienza del guerriero. Per ora, in via del tutto informale, è stata comunicata la sua appartenenza all'aplogruppo mitocondriale H5d e a una corrispondenza del suo DNA mitocondriale, ossia per linea materna, con un individuo sepolto nel sito di Kleinaitingen del nord in Germania, quindi probabilmente proviene dal Nord Europa. Se intenda mantenere le condizioni del colossale tumulo nelle deprimenti condizioni attuali, prevedendo magari per il futuro un ridimensionamento, onde permettere all'allestimento del futuro cantiere l'interramento totale o ancora una segregazione inappropriata in un angolo appartato dell'area megalitica, eccetera. Il tumulo è attualmente molto ben conservato e protetto all'interno dell'area di cantiere, anche questo per tranquillizzarla; è infatti rivestito di uno strato di geo-tessuto ricoperto di sabbia e di sacchi di sabbia, il tutto coperto da teloni impermeabili. Non sono previsti, perché non necessari, né il suo ridimensionamento, né il suo interramento, il tumulo verrà invece riportato alla luce all'interno del sito archeologico del futuro Ospedale e reso visibile nella sua integrità. La sua segregazione inappropriata in un angolo appartato dell'area megalitica è fuori discussione, priva di significato. Museologicamente e museograficamente l'operazione risulterebbe incoerente in un parco archeologico e museo dedicato unicamente al sito di Saint-Martin-de-Corléans; il tumulo deve restare e resterà laddove è stato pensato e costruito quasi 2.650 anni fa e sarà valorizzato all'interno dell'Ospedale.
Per quanto riguarda la domanda n. 4: "se esista un programma concreto per la promozione nelle scuole presso il grande pubblico...", eccetera, le immagini del ritrovamento e le risultanze degli studi sul guerriero sono già state ampiamente divulgate sia in ambito locale, sia nazionale. Oltre alle già citate numerose conferenze, il guerriero è stato oggetto di una puntata anche di "Super Quark" condotta da (omissis) il 3 giugno 2019 che ha potuto vedere e mostrare lo scheletro, che per l'occasione, è stato interamente ricostruito. Il video "Il viaggiatore delle Alpi" a cura di (omissis) è stato presentato in occasione di una conferenza il 17 settembre 2019 proprio di "Plaisirs de culture". La visita al tumulo attualmente non è possibile data la copertura di protezione che lo sovrasta. Molti studiosi di fama internazionale, attirati anche dalle numerose pubblicazioni di carattere scientifico di cui è stato oggetto, sono già venuti a visitarlo al momento della sua scoperta e finché ovviamente è stato visibile. La realizzazione del sito archeologico all'interno dell'Ospedale sarà sicuramente l'occasione di un suo rilancio all'interno di programmi completi di divulgazione per scuole e grande pubblico, così come ovviamente per visite specifiche per Consiglieri e studiosi. Nel frattempo i tecnici della Soprintendenza si rendono ovviamente disponibili a organizzare ulteriori conferenze per i signori Consiglieri e per chi altro ritenesse necessario e utile.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Lucianaz.
Lucianaz (LEGA VDA) - La ringrazio, Assessore, per l'esaustiva risposta. Non vorrei per ogni ritrovamento dover avanzare un'interpellanza, saremmo curiosi di sapere anche cosa ne è di tutti gli altri ritrovamenti, a cominciare dai sarcofagi, i reperti medievali, romani, eccetera, in ogni caso mi ha rassicurato, e non solo me, le garantisco che sono abbastanza attento alla cultura in generale valdostana ma non ho sentito tutta questa divulgazione di cui lei mi parla. Ho chiesto anche ai bambini delle scuole e non ne sanno nulla, quindi probabilmente c'è ancora uno sforzo da fare. Visto che è valdostano, valdostanissimo e sicuramente autonomista, è il caso di promuovere con i giovani e non solo i giovani questa importante scoperta. Poi chiederemo in Commissione probabilmente un'audizione e comunque avremo modo di ritornare sull'argomento.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Jean-Pierre Guichardaz un minuto.
Guichardaz J. (FP-PD) - Solo per precisare che non sono valdostanissimo, sono metà valdostano, mamma siciliana e mia nonna è nata a Tunisi... ah, parlava del guerriero, nessuno di noi ha capito il riferimento...