Oggetto del Consiglio n. 2453 del 11 maggio 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2453/XVI - Interpellanza: "Condivisione dei contenuti definiti dalla proposta di legge n. 96 in materia di interventi a sostegno dei distretti del commercio".
Bertin (Presidente) - Punto n. 34. Per l'illustrazione, consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Mi rendo conto subito che quest'interpellanza non sia particolarmente accattivante per chi ci segue, anche magari per qualche collega e anche dal punto di vista politico, però è l'ennesimo assalto al mulino che cerco di fare su questo tema e spero che anche il presidente Bertin segua la trattazione - lo dico retoricamente - perché comunque una quota parte di quello che riguarda l'interpellanza è anche materia di Consiglio.
Allora penso che ormai si sappia, sennò lo ricordo, anzi, lo ricordo: in data 24 marzo i gruppi della Lega Vallée d'Aoste, di Forza Italia e del Gruppo Misto hanno presentato e hanno sottoscritto una proposta di legge che si chiama "Disciplina interventi a sostegno dei distretti del commercio. Modificazioni alla legge regionale 4 settembre 2001 n. 19", con prima firma il collega Ganis.
Questa è un'iniziativa che i nostri gruppi intendono sostenere e un tentativo di portare una misura che possa innovare, o comunque contribuire non tanto a un sostegno tout court o passivo delle attività commerciali, bensì a un tentativo di supportare movimenti spontanei, o comunque alla libera iniziativa degli imprenditori commerciali e non solo, anche degli enti locali, che forse, mi dispiace, non hanno molto compreso la finalità ultima di quest'iniziativa - ma non sono i soli - che appunto intende un po' essere di aiuto, ma non legato a un mero contributo tout court come possono essere altre misure. Avremo sicuramente modo di approfondire questa tematica.
L'oggetto dell'interpellanza vuole cercare di mettere insieme una serie di problemi che sono sicuramente forse troppo tecnici e troppo legati alle procedure di Consiglio ma che in realtà sono sostanziali, perché, comunque sia, questo Consiglio funziona con delle regole che hanno degli effetti.
Tutte le proposte di legge, non i disegni di legge, ma le proposte di legge che vengono presentate per iniziativa consiliare sono poi soggette a uno specifico parere di compatibilità finanziaria che la II Commissione, in un determinato lasso di tempo, deve dare e, al contempo, c'è un parere, sempre di compatibilità finanziaria, che viene predisposto dalle strutture del fu Assessorato in materia di bilancio dopo l'espansione che la Presidenza ha fatto rispetto anche a questa delega.
A questo punto, effettivamente la legge è stata presentata, ha iniziato il suo iter e, seppur ancora non sia stata dibattuta compiutamente nella Commissione competente, che oggi è oberata di tantissimo lavoro, e lo sappiamo, ma diciamo che tutte le norme presentate dovrebbero avere un certo rispetto da parte di tutti noi, ma detto questo non dico oltre, la II Commissione, proprio per la motivazione di cui parlavo, cioè c'è un lasso di tempo nel quale dare la compatibilità finanziaria, si è vista poi recapitare il parere da parte delle strutture competenti.
All'interno di questo parere ci sono sostanzialmente tre aspetti, se vogliamo, un po' particolari. Il primo genera la prima domanda; la prima domanda dell'interpellanza dice e chiede "Se ad oggi la delega in materia di bilancio e finanze sia ancora incardinata nell'ambito di quelle assegnate al Presidente della Regione".
Mi perdoni, presidente Testolin, per questa domanda di natura ironica, ma quando uno legge all'interno del parere: "la preventiva audizione del Presidente alla Regione" - e non l'Assessore competente in materia di bilancio - "A nome della Giunta regionale", fa un po' sorridere, perché è vero che lei assomma le due cariche, ma in realtà la delega del bilancio ormai è parte dell'unica delega della Presidenza della Regione, quindi - come ho detto in Commissione - ma sarà la stessa persona? Quindi questa ovviamente è ironica per comprendere.
La seconda problematica che nasce è questa: non è la prima volta che ci troviamo nel caso in cui la struttura tecnica chiede di avere un compte rendu dell'esito dell'audizione.
Io non voglio tediare l'auditorio con questa faccenda, ma la questione è questa: la natura dei pareri dati è differente? Perché mi spiego: io capisco che il Presidente della Regione venga in Commissione e dica: "La mia maggioranza non intende sostenere questa proposta di legge", è legittimo, come è legittimo che noi le presentiamo, ma è un giudizio politico.
Giustamente il Presidente dice: "Nell'ambito della gestione del bilancio che noi abbiamo votato, che è stato votato, nella parte gestionale non c'è spazio per sostenere quest'iniziativa di legge" e quindi noi non la supporteremo.
Un'altra cosa però che mi sento di dire è che il parere della struttura tecnica... perché il tecnico non deve esprimere un parere tecnico sulla base di quello che ha detto il politico, perché sennò quel parere è inutile, perché è un controsenso, perdonatemi, perché il tecnico dovrebbe esprimere un parere al di là dell'audizione politica, perché delle due l'una, una delle due è inutile, perché a mio giudizio il parere del Presidente, in quanto rappresentante della volontà della maggioranza, è fondamentale, perché altrimenti nella logica della dialettica politica c'è una maggioranza e un'opposizione, ma in quel caso in realtà c'è una maggioranza e un primo Consigliere che presenta una proposta di legge, che potrebbe anche essere di maggioranza per assurdo, finché l'iniziativa legislativa è in mano al Consiglio, perché ho sentito anche dire nel tempo che in realtà l'iniziativa legislativa era della Giunta; una cosa è la prassi, una cosa è il sistema parlamentare.
Al di là di questo, il tecnico dovrebbe dire banalmente, e qui nascono le domande successive, se c'è uno spazio, se effettivamente oggi, sic stantibus rebus, c'è una compatibilità finanziaria di quella proposta di legge, perché altrimenti noi stiamo allungando i tempi, stiamo complicando - e forse così magari ai tempi fu fatto - un percorso ma soprattutto si sta chiedendo ad un ufficio un ulteriore parere che è sostanzialmente inutile, perché se il tecnico sottoscrive quello che ha detto il politico, perdonatemi, ma allora parlo solo con il politico e poi il tecnico farà il suo mestiere e non gli chiedo di fare un'ulteriore lettera.
In questo senso abbiamo chiesto se vi sia stata qualche interlocuzione in merito alla P.L. 96, preventivamente o successivamente all'audizione del 24 aprile tra il Presidente e il coordinatore del bilancio, perché che sia la Commissione a dire quello che è successo, sinceramente non ha senso. Tra l'altro l'assessore al bilancio adesso è il Presidente; io penso che il Presidente parli con i suoi coordinatori, invece deve scriverlo nella lettera il Presidente della Commissione?
"Se con riferimento alle risorse finanziarie allocate alla missione 7,'Turismo, programma 01, sviluppo e valorizzazione del turismo, titolo 1, spese correnti', a quanto ammontino tra queste - e questa è la parte di bilancio che abbiamo identificato dove poter prendere le risorse, o meglio, dove l'assessore competente in materia le può individuare - quelle impegnate, quelle spese liquidate, ovvero anche quelle prenotate e infine quelle libere, ovvero non oggetto di impegno".
Ho provato a mettere tutti i casi, perché un conto è quello che viene approvato a livello macro in bilancio, un altro è quello dei conti, un altro ancora poi è quello della vita del bilancio, che prevede l'impegnativa, la liquidazione e via discorrendo.
Oggi tutte queste risorse sono già state liquidate, sono già state spese, sono già state impegnate?
Ma questo anche ad aiuto non solo di chi presenta la proposta di legge, ma anche delle strutture di Governo, anche delle strutture tecniche, perché altrimenti qui stiamo facendo qualcosa che ha una finalità più masochistica che utile all'Amministrazione; e "Se s'intendano sostenere i contenuti definiti nella proposta di legge 96".
Io immagino che questa, in realtà, sia una domanda che andrebbe fatta all'assessore competente, il Presidente ce l'ha già detto, l'assessore competente prima o poi arriverà in Commissione, prima o poi ci dirà la sua, prima o poi faremo le audizioni e prima o poi capiremo che cosa fare, però sinceramente io vorrei che prima o poi si trovasse anche una soluzione per permettere a tutti, agli uffici del Consiglio, agli uffici del bilancio, ai Consiglieri, a chi presenta delle leggi... perché sennò, davvero, perdonatemi, ma ogni tanto sembra proprio quasi di essere presi in giro con tutti questi giri di lettere.
Presidente - Risponde il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - La risposta sarà in effetti a due voci.
Per quanto riguarda la prima domanda, "Se ad oggi la delega in materia di bilancio e finanze sia ancora incardinata nell'ambito di quella assegnata al Presidente della Regione": sì.
La seconda domanda, "Se vi sia stata qualche interlocuzione in merito alla P.L. 96 preventivamente e successivamente all'audizione del 24 aprile 2023 tra il Presidente e il coordinatore del Dipartimento bilancio, finanze e patrimonio": con e-mail del 20 aprile 2023, la Presidenza ha informato il coordinatore del coordinatore del Dipartimento bilancio, finanze e patrimonio della convocazione d'urgenza del Presidente in data 24 aprile riguardo il P.L. n. 96, chiedendo la disponibilità dei dirigenti a partecipare. Con e-mail del 21 aprile 2023 il coordinatore del Dipartimento bilancio, finanze e patrimonio inoltrava all'Assessore al turismo e al Dipartimento al turismo, sport e commercio il testo della P.L. 96 e li informava che il Presidente è stato convocato in via d'urgenza in merito alla copertura finanziaria di cui alla P.L. 96, distretti del Commercio.
Il Presidente, ai sensi del regolamento del Consiglio, in quella sede avrebbe dovuto esprimersi in merito all'eventuale reperimento delle risorse finanziarie che, in questo momento, sono assegnate alla Giunta regionale per il Dipartimento bilancio, finanze e patrimonio quindi indisponibili.
Il regolamento del Consiglio - continua il coordinatore del Dipartimento bilancio, finanze e patrimonio nella mail - specifica che trattasi di un ruolo che spetta al Presidente e non all'assessore al bilancio, perché il giudizio del Presidente riguarda il merito appunto della proposta, come anche sottolineato nella presentazione, più che la disponibilità finanziaria.
Al coordinatore del Dipartimento bilancio, finanze e patrimonio chiedeva di valutare nel merito al contenuto del DDL se ritenuto meritevole e se l'Assessorato al turismo era nella condizione d'individuare, tra le risorse assegnate alle sue strutture organizzative medesime, le risorse per il suo finanziamento anche parziale. Chiedeva inoltre di confrontarsi con la Segreteria del Presidente o il Presidente stesso, al fine di definire cosa comunicare in Commissione, infine solo a valle di un interesse da parte del Governo a finanziare la proposta di legge sarebbe stato da coinvolgere il Dipartimento bilancio, finanze e patrimonio. Questo proprio per chiarezza di informazione, proprio la massima trasparenza.
Con e-mail del 21 aprile 2023, la Presidenza comunicava al Dipartimento bilancio, finanze e patrimonio di non partecipare alla II Commissione, confermando la necessità di un approfondimento sulla copertura, e comunicava una breve nota sul punto, che è quello che io peraltro avevo esposto anche in Commissione.
Con e-mail del 21 aprile 2023, infine, il coordinatore del Dipartimento bilancio, finanze e patrimonio trasmetteva al Presidente il memo nel quale, tra l'altro, informava che: quanto al comma 3 della P.L. 96 la copertura finanziaria è individuata nella riduzione della missione 7 turismo, le cui risorse risultano interamente assegnate dalla Giunta regionale e, pertanto, un'eventuale richiesta al Dipartimento bilancio, finanze e patrimonio di attestazione della copertura finanziaria riceverebbe il parere negativo ai sensi dell'articolo 23 comma 4 della legge regionale 30/2009, cosa che anche questa avevo già segnalato in Commissione.
Quanto alla disposizione finanziaria, segnala che le iniziative inerenti al commercio sono incluse nella missione 14, "Sviluppo economico e competitività", qua la domanda che era uscita proprio da lei Consigliere per capire se ci fosse una modifica delle competenze, invece non sono competenze ma questa parte è demandata giustamente al commercio. Programma 2 Tutela e non, come riportato, l'articolo 2 della missione 7 Turismo.
Successivamente all'audizione, il coordinatore del Dipartimento bilancio, finanze e patrimonio mi ha comunicato informalmente che avrebbe provveduto a formalizzare il parere negativo per la mancanza di copertura finanziaria, così come peraltro avevo già annunciato in Commissione.
Per quanto riguarda la terza domanda, le risorse stanziate nel bilancio regionale per l'anno 2023 sono pari a Euro 20.340.599 di cui 18.493.772 risultano impegnate, i pagamenti complessivi sono pari a euro 8.936.556 di cui euro 4.784.402 sono stati pagati in conto competenza ed euro 4.152.154 in conto residui.
Alla data del 3 maggio 2023, le risorse ancora impegnabili sono per differenza pari a 1.846.787. Tali risorse, come già sopra spiegato, non sono in realtà libere perché sono destinate agli investimenti previsti e già autorizzati nell'ambito dello sviluppo e valorizzazione del turismo e assegnate con deliberazione della Giunta regionale n. 1614 in data 28 dicembre 2022 ai dirigenti titolari del potere di spesa.
Per il quarto quesito, lascio la parola al collega Grosjacques.
Presidente - Per i minuti restanti, l'assessore Grosjacques.
Grosjacques (UV) - Può darsi che mi serva qualche minuto, giusto per inquadrare nel complesso la risposta.
Intanto bisogna dire che non vi è un pregiudizio aprioristico sulla finalità della proposta di legge 96, ma è da ritenere necessario e opportuno, prima dell'approvazione di una legge regionale che disciplini l'istituzione, la gestione e il sostegno finanziario dei distretti del commercio, l'avvio di un confronto congiunto preventivo con i principali attori, che sarebbero coinvolti nella creazione e gestione d'ipotetici distretti del commercio, ovvero il sistema delle autonomie locali e le associazioni di categoria maggiormente rappresentative delle imprese commerciali, al fine di verificare l'effettiva sussistenza delle condizioni necessarie affinché le iniziative ipotizzate abbiano concreta possibilità di realizzazione e successo in un arco temporale sufficientemente ampio, poiché diventa difficile replicare acriticamente l'esperienza di altre Regioni in un contesto ancora più critico e caratterizzato da dimensioni quantitative e qualitative del tessuto demografico, sociale ed economico notevolmente differenti.
L'opportunità dell'approccio prudenziale sul tema trova anche conforto da quanto sviluppato da questo Consiglio regionale e approvato in passato con l'introduzione nell'ordinamento regionale di un'apposita disciplina dedicata ai centri polifunzionali di servizio e ai centri di assistenza tecnica, i cosiddetti CAT, di cui rispettivamente agli articoli 12 e 14 della l.r. 12/99, la cui rubrica era "Principi e direttive per l'esercizio dell'attività commerciale", i quali - quindi i centri di assistenza e i centri polifunzionali - ancorché beneficiari delle agevolazioni previste dalla l.r. 19/2001, "Interventi regionali a sostegno delle attività turistico-ricettive e commerciali", come previsto dall'articolo 8 comma 1 lettera C e D della stessa, hanno avuto nel corso di più di vent'anni un riscontro concreto pressoché nullo.
A oggi infatti esiste un solo centro polifunzionale di servizio nel Comune di Saint-Denis e nessun centro di assistenza tecnica.
Viceversa, la misura - introdotta nel 2021, ripetuta nel 2022, e in fase di predisposizione anche per il corrente anno, il cui montante è salito a euro 900 mila ed è finalizzata al sostegno degli esercizi di vicinato attraverso il mantenimento degli stessi o per l'avvio di nuove attività - ha prodotto risultati significativi con 258 contributi per i negozi esistenti e ventuno nuove aperture nel biennio precedente, e continua a essere una misura che ha il pieno sostegno delle Associazioni di categoria, proprio per i suoi effetti pratici sul territorio.
Comunque, un eventuale intervento normativo nella direzione ipotizzata dovrebbe essere configurato in maniera differente rispetto a quanto proposto dalla Proposta di legge 96 in quanto, per ragioni di coerenza e coordinamento con la disciplina esistente in materia, la definizione del concetto di distretto del commercio dovrebbe essere appostata nella legge regionale 12/99 e non nella legge regionale 19/2001, mentre in quest'ultima dovrebbe essere appostata la sola disciplina delle relative provvidenze.
Presidente - Per la replica, consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Una prima battuta rispetto alle risposte del presidente Testolin: io penso - e poi le chiederò, se è possibile, copia della risposta perché mi sono solo perso due passaggi, ma non per altro, solo per dovere di cronaca, perché giustamente lei l'ha detto nella massima trasparenza, come ho fatto anche io - che dimostri che ci sia la necessità di capire a che cosa serve il parere tecnico di compatibilità finanziaria, perché, se la politica vuole, i soldi li trova, al di là di qualsiasi sia il proponente della legge.
Perché dico questo? Perché sicuramente, prima che arrivi in Consiglio, ci deve essere una valutazione tecnica sulla disponibilità delle risorse e sulla presentabilità in Consiglio di una proposta di legge, ma è assurdo che si giochi a nascondino tra il tecnico e il politico per allungare i tempi di proposte di legge, che poi - giustamente - la maggioranza può dire: "Noi non la sosteniamo", bene, però si eviti di perdersi nella burocrazia.
Vado all'assessore Grosjacques che ringrazio della risposta. Lei giustamente ha detto: "Non c'è un pregiudizio aprioristico sull'avvio del confronto" bla bla bla.
Assessore, per favore legga la legge, lo dica alle sue strutture, perché lei mi ha parlato dei centri polifunzionali, lei mi ha detto che non si possono replicare esperienze esterne, lei mi ha detto che bisogna fare un confronto con gli attori coinvolti. Ma le Commissioni a cosa servono per i confronti? Primo.
Secondo: non avete letto la legge, le legge dei distretti del commercio, posto il fatto che abbiamo identificato nelle modificazioni di una legge già presente, sicuramente, un pezzo va nella 12, non nella 19, sono pienamente d'accordo.
La prossima volta sa cosa faccio con i colleghi? Invece di cercare, perché non abbiamo strutture, abbiamo delle strutture che ringrazio, ma che sono depotenziate rispetto alle vostre, invece di andare a cercare una legge in cui poter inserire una modifica per non fare una nuova legge, faccio una nuova legge e me ne frego, perché oggettivamente fare lo sforzo di andare a cercare un punto favorevole, una modifica di legge per non aggiungere delle leggi che già abbiamo, ovviamente non mi perdo più in questo.
Faccio una nuova legge, chi se ne frega, e poi le dico: "Se non vanno bene piazzati dove sono gli articoli, si possono proporre degli emendamenti, si possono emendare", e noi l'abbiamo detto nella presentazione che questa proposta di legge in realtà è messa sul tavolo per poter lavorare insieme in Commissione, con tutti gli attori, con l'assessore, con chi vogliamo, in modo tale da poter... Può essere martirizzata in tutte le maniere che uno vuole, ma per arrivare a un obiettivo, che non sono i centri polifunzionali.
Li abbiamo chiamati distretti del commercio prendendo da esperienze esterne, prendendo anche dall'esperienza che c'è a livello europeo, perché così si chiamano, ma che cosa abbiamo fatto? Non abbiamo regolamentato nei dettagli nulla, dando la possibilità alla Giunta regionale di regolamentare con delibera il più possibile, per rendere più snello e per mettere nelle mani di chi gestisce il potere esecutivo, e quindi l'Amministrazione, quelle scelte. Abbiamo anche inserito il carattere "Sperimentale" di questa misura, perché continuate a parlare di esercizi di vicinato, ma ditelo fuori che sono coperti con il finanziamento solo per un esercizio - l'abbiamo già detto in bilancio - e non in prospettiva. E questo non è un contributo tout court come gli esercizi di vicinato, non è un centro di sostegno alle attività.
Questa proposta di legge vuole essere un'altra cosa, vuole che gli attori coinvolti - come lei ha detto - o interessati - possano farsi promotori di iniziative che, insieme dal basso, possano generare nei confronti del tessuto sociale ed economico interessato un valore aggiunto.
Non è un contributo tout court, non sono dei centri di assistenza tecnica e, ripeto, è una proposta di legge che nasce già martire ed è a disposizione della Commissione, è a sua disposizione per poter essere migliorata, ed è anche a disposizione delle strutture; le dico anche questa: sulla scelta di andare a identificare le risorse all'interno del turismo, posto il fatto che oggi il commercio risulta nel piano dei conti sotto lo sviluppo economico, ma prima o poi una soluzione si troverà, poi in realtà le risorse le ho viste prendere un po' da tutti in questa mia esperienza politica.
Detto questo le abbiamo volutamente messe lì, e lo abbiamo detto, perché essendo il titolare lei, assessore Grosjacques, sceglierà lei come gestire le risorse, e le sue strutture per dire quali sono, se intendete sostenere la legge, ma per favore leggetela e non date per scontato, e soprattutto non confondetela con gli esercizi di vicinato che sono un'altra cosa, e su quello magari trovate le risorse perché i prossimi due esercizi sono vuoti.
Quindi sono tutti contenti di questa misura però nel bilancio negli anni successivi non ci sono.
Presidente - Assessore Grosjacques per cosa?
Grosjacques (UV) - Per fatto personale. Intanto questa mattina noto un certo nervosismo da parte del collega Aggravi che prima ha rivolto i suoi strali ancorché in modo ironico all'assessore Caveri e adesso li rivolge al sottoscritto. Le assicuro che - e lo dico anche a nome della mia struttura - non solo abbiamo letto la legge, ma nella mia risposta dal punto di vista politico - da parte di questa maggioranza - abbiamo considerato questa legge assolutamente inutile e non applicabile concretamente sul territorio valdostano, quindi più che io non aver letto la legge, probabilmente lei non ha capito il senso della mia risposta.
Le assicuro che quel ruolo di maestrino dalla penna rossa probabilmente non si applica indistintamente a tutte le materie, ovviamente il nostro livello di applicazione e di studio non raggiungerà mai i livelli di eccellenza che lei porta in questo Consiglio, ma le assicuro che facciamo del nostro meglio e l'analisi politica di questo testo di legge ci porta a dire che nel concreto non ha nessuna ragione di essere portata avanti, perché il nostro territorio ha necessità di altre misure e non di questa.
Presidente - Vi invito a non trasformare in un dibattito tra di voi. Consigliere Aggravi ne ha facoltà.
Aggravi (LEGA VDA) - Guardi, Assessore, io mi scaldo sa perché? Perché dietro a quello che viene rappresentato c'è un certo tipo di lavoro; soprattutto il fatto che mi sia scaldato non è legato alla proposta in sé, è legato a tutta quella trafila burocratica che c'è precedentemente e che, in questi anni, sta rendendo davvero insostenibile il lavoro che qualcuno fa e poi dopo ci si perde tra lettere, mail, cose varie che davvero sembra essere assurdo.
Sul resto, mi perdoni, ma il maestrino con la penna rossa l'ha fatto lei, perché quando mi è venuto a dire che un pezzo della legge andrebbe messo nella 12 e non nella 19, benissimo, io l'apprezzo, le ho detto che lei può fare tutte le correzioni che vuole e l'ho invitata a rileggere la legge e a non confondere gli esercizi di vicinato con questa legge, ma la ringrazio ulteriormente e ringrazio il Presidente Bertin che lei finalmente mi ha dato una risposta politica.
Questa legge non la sostenete perché non la ritenete utile. Punto. Ne prendiamo atto, la ringrazio, ma stia pure tranquillo che all'assessore Caveri ho fatto dell'ironia e le è anche piaciuta perché era dell'ironia, non era nient'altro.
Probabilmente chi si è un pochettino messo lì con la penna rossa, o di altri colori, mi spiace ma è lei, perché avrei preferito sentire subito detto, un po' come ha fatto il presidente Testolin in Commissione "Noi non la sosteniamo questa legge", ma perché mi va a fare le correzioni se poi il compito me lo butta via?