Oggetto del Consiglio n. 2452 del 11 maggio 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2452/XVI - Interpellanza: "Resistenza in giudizio a difesa del requisito dell'anzianità di residenza nella regione per l'accesso ai mutui agevolati nel settore dell'edilizia residenziale".
Bertin (Presidente) - Punto n. 33. Per l'illustrazione, Consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Cominciando come potrebbe cominciare il collega Distort che non vedo, potremmo dire "Heri dicebamus" cioè dicevamo la scorsa volta che c'era appunto questo pericolo, quest'impugnazione che c'era stata da parte dell'Associazione studi giuridici sull'immigrazione, un'associazione che mi immagino particolarmente attiva nel vedere esclusivamente direzionare la propria azione a favore dell'immigrazione, degli immigrati, a come migliorare la loro vita e a come poterli mettere a loro agio ogni volta che arrivano nel nostro Paese - deve essere un duro lavoro ma giustamente qualcuno lo deve fare - e alla fine una prima sentenza è arrivata e abbiamo preso atto del fatto che la sentenza dice di "Accertare e dichiarare il carattere discriminatorio della condotta tenuta dalla Regione autonoma Valle d'Aosta e per essa dalla sua Giunta regionale", che consiste appunto dell'aver fatto quella famosa delibera.
Di cosa parliamo? Di una delibera di Giunta - lo ricordiamo per chi, come si suol dire, si fosse messo all'ascolto soltanto in questo momento, che è una delibera che sostanzialmente cosa dice? Dice che possono accedere ai mutui soltanto delle persone che sono residenti nella regione da più di cinque anni.
Quindi con questa sentenza si dice: sapete che c'è? Bisogna aprire a tutti indiscriminatamente. Tu arrivi qui, sei qui da un giorno e puoi accedere ai mutui, al pari dei Valdostani che, invece, risiedono qui da molto più tempo.
Su questa sentenza abbiamo potuto prendere atto che c'è stata la disposizione di modificare la deliberazione in questione, consentendo ai cittadini e agli stranieri di presentare la domanda senza che sia necessaria la sussistenza del requisito di residenza protratta quinquennale, che quindi va eliminato e va fissato un nuovo termine per la presentazione delle domande, e poi c'è stata la condanna a pagare all'Associazione studi giuridici per l'immigrazione la somma di 100 euro per ogni giorno di ritardo.
La cosa positiva è che si è rigettata la domanda risarcitoria proposta dall'Associazione degli studi giuridici sull'immigrazione, cioè quest'associazione proponeva che si pagassero... adesso non mi ricordo più se erano 36 o 56 mila euro. Sostanzialmente tutte le persone che erano state discriminate dovevano avere 36 o 56 mila euro ciascuna, appunto per il fatto di essere discriminate. Voi immaginate con quale meravigliosa associazione ci troviamo ad avere a che fare.
Oltre a questo, c'è stato anche un rinvio alla Corte Costituzionale per stabilire se questa disposizione sia coerente con la Costituzione; io immagino che venga evocato l'articolo 3 della Costituzione, ovvero quello che stabilisce l'uguaglianza.
È curioso che quando si stabiliscono questi criteri e quando ci si richiama a questi criteri però - faccio un esempio su tutti - non si stabilisca la condotta discriminatoria, per esempio, quando si danno gli aiuti.
Che so, il Bonus Social che si è varato prevedeva un limite di reddito, e quindi si dice: "Tutti quelli che sono al di sotto dei 12.500 euro di Isee" - adesso non mi ricordo più, una cosa di questo tipo - "Non possono accedere a quest'aiuto".
Mi stupisce che non ci siano persone che, a questo punto, dicano: "Eh no, è discriminatorio, perché non si permette a quelli che hanno un milione di euro di Isee di poter chiedere il Bonus Social, perché discriminare le persone in questa maniera? "
Qui viene più o meno da fare lo stesso pensiero, cioè sostanzialmente si dice: "No, ma devono accedere tutti, a prescindere dalla loro natura".
Io credo che nella scorsa seduta lei, Presidente, abbia evidenziato e abbia dato delle motivazioni anche solide rispetto a quella che era l'impostazione, io però ho fatto un lavoro, molto semplice però un lavoro che ritengo interessante, cioè sono andato a vedere per esempio come sono organizzate le altre Regioni, o le Province autonome; ho preso alcuni esempi del Nord e Centro Italia per uniformità di giudizio.
Sono andato a vedere come accade in altre regioni e ho scoperto che per accedere ai mutui in altre regioni, per esempio in provincia di Trento bisogna avere almeno tre anni di residenza in via continuativa. In provincia di Bolzano bisogna avere almeno da cinque anni la propria residenza o il posto di lavoro nella provincia.
In regione Lombardia il limite è di cinque anni, in regione Toscana - perché qui abbiamo parlato solo di regioni che, a parte Bolzano che ha un Governo autonomista/coabitazione con il Partito Democratico, ma la Lombardia e Trento sono le regioni in mano a quei brutti e cattivi che sono i soggetti del centrodestra tra cui ovviamente la Lega - in regione Toscana bisogna essere residenti da almeno cinque anni. Allora è la stessa cosa, anche in Toscana, anche la rossa Toscana che è una tradizione, democratica di accoglienza e tutto, anche qui bisogna avere cinque anni di residenza.
Nel Friuli, e credo che questo sia importante, così leggo in maniera o completa, "Possono presentare la domanda persone maggiorenni che siano cittadini italiani o cittadini di Stati appartenenti all'Unione Europea, loro famigliari o cittadini extracomunitari, titolari di permessi di soggiorno Cie per soggiorni di lungo periodo o titolari di permessi di soggiorno di durata non inferiore a un anno che, con riferimento agli otto anni precedenti alla data di presentazione della domanda, siano stati anagraficamente residenti nel territorio regionale per almeno 5 anni anche non continuativi; quello che è invece inserito nella legge è un criterio ancora meno restrittivo, qui si limita a soltanto gli ultimi 8 anni, quindi tu puoi, nei 50 anni di vita, aver fatto cinque anni continuativi e questo è concesso. Qui si limita agli ultimi otto anni.
Questi sistemi e questi requisiti sono in vigore in tutte le regioni; quello che mi colpisce particolarmente è che questi sistemi sono in vigore e queste associazioni attaccano soltanto alcune Regioni, come era successo per esempio sul Bando affitti, dove i requisiti erano identici. Abbiamo messo gli stessi requisiti, anzi, avevamo messo 4 anni, quindi direi che a fronte di questo la richiesta è d'obbligo, quindi è giusto, si può soccombere, ma dall'altra parte la richiesta è quella di capire se vi sia l'intenzione di resistere in giudizio al fine di mantenere in vigore la deliberazione in Giunta citata in premessa.
Ora io poi non mi sono confrontato con il collega Sammaritani e non so se questo possa inficiare o possa essere considerato un errore materiale, ma credo che, nell'elaborare le valutazioni, la Corte che ha esaminato e che ha prodotto questa sentenza abbia commesso un grave errore, perché se viene letto il dispositivo, e la ringrazio Presidente per averlo fatto trasmettere, si dice che con riferimento alle domande proposte dall'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione, aventi ad oggetto la previsione di cui all'articolo 12 comma 1 lettera A dell'allegato B della deliberazione di Giunta regionale della Valle d'Aosta n. 531, che riproduce - e qui credo che sia il passaggio più illuminante - il contenuto dell'articolo 80 della legge regionale Valle d'Aosta n. 3/2023. Non è la legge 3/2023, è la legge 3/2013!
Quindi qui come hanno approfondito questa questione io non lo so, e non l'hanno scritto una volta soltanto, perché anche a seguire il dispositivo, si legge: "Dichiara rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 80 della legge regionale della Valle d'Aosta n. 3/2023, quindi si cita più e più volte il fatto che la legge in questione sia la 3/2023 e non la 3/2013!
Ma con quale attenzione è stata esaminata questa legge?
Io spero che questo possa essere un motivo anche per poter fare ricorso e che ci fornisca una possibilità.
Quindi io con quest'interpellanza Presidente le chiedo, sperando di ricevere una risposta positiva, la volontà e l'intenzione appunto di resistere in giudizio, al fine di mantenere la deliberazione di Giunta citata.
Presidente - Per la risposta, il Presidente della Regione.
Testolin (UV) - L'ordinanza del Tribunale di Torino è stata pronunciata il 17 aprile 2023 e i primi effetti della decisione avverranno quindi entro i sessanta giorni, ovvero entro il 16 di giugno prossimo per chiudere il periodo lasciato a disposizione dell'Amministrazione per adeguarsi alla sentenza.
Il Governo regionale, di concerto con l'Avvocatura e altre strutture competenti dell'Amministrazione, sta quindi procedendo in una valutazione complessiva dell'ordinanza in questione che ha accolto parzialmente le istanze dei ricorrenti, sottoponendo anche al vaglio della Corte dei conti l'articolo 80 della legge regionale 3/2013 evidentemente, quindi alla luce di questo, al momento stiamo valutando il prosieguo di quelle che dovranno essere le iniziative in merito al discorso che stiamo affrontando.
Presidente - Per replica, consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Non posso ovviamente dichiararmi soddisfatto per la risposta, perché evidentemente mi aspettavo o una risposta in senso positivo o una risposta in senso negativo, quindi o si decide di resistere in giudizio contro una sentenza che io ritengo assolutamente ingiusta, oppure si decide di no e quindi si riconosce di aver sbagliato.
Rimaniamo ai fatti, sostanzialmente oggi quello che questa Giunta e questa maggioranza si sono visti imputare è di essere dei discriminatori; questa maggioranza e questa Giunta hanno discriminato, sono stati ovviamente discriminatori nei confronti dei soggetti che sono residenti da meno di cinque anni, e, così come questa sentenza cita, lo sono stati il collega Guichardaz e il collega Padovani. Il collega Guichardaz che fa parte di questa Giunta che ha votato questa delibera e il collega Padovani che sostiene questa maggioranza, gli stessi colleghi Guichardaz e Padovani che scrivevano delle calde lettere di soddisfazione quando la stessa sentenza veniva posta sul Bando Affitti che la Giunta Spelgatti aveva promulgato.
Non ho visto sinceramente dei commenti sui rispettivi social e quindi credo che probabilmente o hanno cambiato idea o forse il fatto di essere in una maggioranza, val bene il prezzo da pagare, è il pedaggio, e si può anche dire di essere razzisti, l'importante è governare, perché credo che questo sia.
Credo che sia giusto però ricordare le parole che hanno pronunciato i due colleghi, diceva il collega Jean-Pierre Guichardaz: "La malattia che questi moderni untori vogliono diffondere non è più tanto strisciante, è ormai palesata: germi di odio e rancore contro una parte della popolazione colpevole di non essere nata qua e di non aver avuto le stesse opportunità di partenza dei vari Manfrin e Spelgatti. Prendersela con gli extracomunitari è come sparare contro la Croce Rossa, è la cosa più facile e al tempo stesso più vile che ci sia, è la solita strategia di chi continua a parlare alla pancia di migliaia, tanti, tantissimi purtroppo, cittadini stremati dalla crisi economica ma anche morale, trattandoli come dei polli da batteria a cui far digerire qualunque schifezza per un po' di consenso". Benvenuto nel nostro mondo collega Guichardaz.
Diceva anche Padovani: " Il Tribunale di Torino" - guardi, è perfettamente sovrapponibile, potrebbe copiarlo e incollarlo anche oggi - "Il Tribunale di Torino ha sancito che il bando per l'attribuzione dei contributi per gli affitti della Giunta leghista" - sostituisca solo Giunta leghista con Giunta democratica, progressista, come vuole - " É discriminatorio, ordinando alla Regione di riaprire il bando o di indirne uno nuovo, nel caso le somme siano già state stanziate modificando i requisiti. In base a queste disposizioni discriminatorie, il Tribunale ha anche stabilito che la Regione dovrà pagare l'Associazione studi giuridici sull'immigrazione 100 euro per ogni giorno di ritardo nell'adempimento dell'obbligo di revisione del bando, a decorrere dal trentesimo giorno successivo alla notifica" - pensi, non deve neanche modificare le cifre perché sono uguali, il giorno è uguale, le cifre sono uguali, è tutto uguale, basta solo modificare la Giunta (è la sua) e la maggioranza (è la sua) - "Oltre a rimborsare le spese processuali liquidate in 15 mila euro. Insomma" - concludeva lei, collega Padovani - "Per citare una campagna nata sui social: Odiare ti costa e in questo caso la politica d'odio, portata avanti dalla Lega" - sostituisca con Partito Democratico o qualsiasi gruppo di cui lei faccia parte - "Costerà a tutti noi tanti soldi".
Lo può copiare e incollare, se ha bisogno glielo mando io, visto che l'ho scaricato.