Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2447 del 11 maggio 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2447/XVI - Interrogazione: "Tempo medio di erogazione del servizio da parte della Commissione sanitaria per l'accertamento dell'invalidità civile".

Bertin (Presidente) - Punto n. 28. Risponde l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Le Commissioni mediche, in presenza di gravi e comprovati motivi di urgenza medica, trovano definizione in tempi più che adeguati, fra i dieci e i venti giorni. I comprovati motivi sono documentati da un medico del servizio sanitario pubblico e poi valutati da uno dei Presidenti delle Commissioni.

Per le patologie oncologiche in atto, le istanze di accertamento sono esaminati dalla Commissione collegiale entro quindici giorni dalla loro presentazione.

L'esito delle stesse è inviato entro trenta giorni, in ottemperanza all'articolo 6 della legge 80/2006.

Attualmente, per le visite non oncologiche senza gravi motivi di urgenza, invece, i tempi di risposta variano tra i 100 e i 120 giorni, come previsto dai termini massimi previsti dall'articolo 2 comma 3 della legge regionale 11/99.

I ritardi superiori a tali termini, che sono assolutamente presenti, sono dovuti innanzitutto al numero di domande arretrate ancora da esaminare. L'accumulo si è infatti creato con l'arresto forzato della seduta delle Commissioni durante il periodo di emergenza sanitaria: nel corso di quel periodo si è comunque continuato ad accogliere le domande pur non potendo effettuare le visite.

A questo - perché un problema è quello che ho appena citato rispetto al fatto che durante tutto il periodo Covid le Commissioni non potevano riunirsi, ma le domande venivano raccolte - concorrono invece i lunghi tempi di attesa per le prenotazioni delle visite in alcuni ambiti, i cui referti sanitari sono necessari per presentare le nuove domande e anche per produrre le richieste di aggravamento delle invalidità.

Sostanzialmente le visite delle Commissioni si diversificano in: visite con lo specialista competente; visite di revisione dello stato d'invalidità; visite con accertamento di minorazione diversa da quella contenuta nella domanda d'invalidità.

Nel caso delle Commissioni integrate con lo specialista competente, è richiesta la documentazione medica con data non anteriore a tre mesi precedenti.

Per agevolare l'utenza, gli uffici comunicano in anticipo - 30 giorni prima della programmazione della seduta della Commissione - la necessità di predisporre la documentazione medica necessaria.

Nonostante questo, talvolta gli utenti non riescono a ottenere la visita specialistica nei tempi richiesti.

Nel caso delle revisioni, la richiesta di documentazione medica aggiornata avviene quattro mesi prima della scadenza della revisione; anche in tale situazione, e per i soliti motivi, gli utenti in diversi casi non riescono a produrre la documentazione in tempo utile, allungando quindi, la tempistica di definizione della pratica.

Riguardo all'ultima fattispecie, se in sede di accertamento la Commissione accerta una minorazione - e cioè un problema diverso da quello per cui era stata presentata la domanda - ne consegue la richiesta di presentare ulteriore documentazione medica specifica con ulteriore conseguente dilazione dei tempi per i motivi di cui sopra rispetto ad alcuni problemi che si possono avere sulle visite specialistiche.

Per ridurre i tempi di attesa, l'unica via è quella di poter effettuare le commissioni con maggior frequenza, questo però richiederebbe una maggiore disponibilità di professionisti sanitari che, pur ringraziando per il lavoro svolto, non si trovano e hanno difficoltà a conciliare la loro attività ospedaliera con le attività delle Commissioni.

Gli specialisti sono in numero estremamente ridotto, basti pensare che possiamo fare affidamento sulla disponibilità di un solo psichiatra e di un solo neurologo.

Le azioni quindi poste in essere insieme all'Azienda USL, riguardo al reclutamento di professionisti sanitari, sono anche finalizzate a poter aumentare la frequenza delle visite mediche, cioè una volta individuato l'arcano, a cui non si è ancora data una soluzione, tutte le conseguenze di quell'arcano, e cioè la mancanza di medici specialistici, basta leggere pagina 22 e 23 della Stampa nazionale di oggi per avere una visione drammatica del quadro delle professionalità mediche in Italia, a partire dai medici e dagli infermieri... a cascata tutto questo crea un cane che si morde la coda.

Parallelamente, incrementare il numero di medici specialisti in medicina legale del lavoro, oltre che specialisti in neurologia, psichiatria e geriatria, contribuirebbe - ma tutte le specialità che ho appena citato sono specialità che di fatto non producono specializzandi e quindi poi specialisti - anche a ridurre i tempi delle liste di attesa per le visite specialistiche, allineando maggiormente i tempi di presentazione di referti e documentazione sanitaria con quelli delle sedute delle Commissioni.

L'ufficio regionale, per smaltire il maggior numero possibile di pratiche, ha concordato con i Presidenti di Commissione di mantenere alcuni criteri che consentano di assicurare una gestione uniforme e omogenea dell'attività in capo alle diverse Commissioni. Questi sono:

un numero minimo pari ad almeno una seduta settimanale per ciascuna delle cinque Commissioni principali che si occupano delle istanze che riguardano l'invalidità sulle leggi 104/92, n. 68/ 99 e le oncologiche. Tutte le Commissioni si occupano sia delle prime domande che di quelle di aggravamento e revisione;

Un numero minimo di pratiche da evadere per ciascuna seduta, pari ad almeno venticinque pratiche, ed è in corso, altresì, un percorso di formazione interno per il personale dell'ufficio impegnato nell'attività di segreteria delle Commissioni con l'obiettivo di migliorare le modalità di evasione delle pratiche e la sicurezza nella loro gestione telematica. A questo proposito abbiamo dovuto prendere atto, anche con un po' di sgomento, che tutte le procedure sono gestite a cartaceo e stiamo valutando la realizzazione di una piattaforma dedicata per la presentazione e la gestione delle istanze.

L'informatizzazione, che naturalmente è tutta da mettere in campo, consentirebbe diversi vantaggi: la presentazione delle istanze da remoto senza richiedere necessariamente lo spostamento fisico degli utenti presso gli uffici, lo snellimento delle attività amministrative collegate alle prestazioni e alle risultanze delle Commissioni ed il caricamento diretto on-line da parte dei medici della documentazione del fascicolo dell'istanza dell'utente da sottoporre alla Commissione di visita o accertamento.

Stiamo inoltre facendo delle valutazioni, e questo sarà oggetto della risposta ad un'interpellanza della Presidenza della Regione più tardi, sulla situazione logistica della struttura di riferimento.

Presidente - Per la replica, Consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Io la ringrazio e non per circostanza, ma la ringrazio davvero, assessore Marzi, per la sincerità con la quale ha affrontato questa risposta.

La ringrazio perché ci ha fornito gli spunti utili per comprendere e non ha cercato di nascondere le criticità, su cui mi trova concorde.

Credo, se si potesse riassumere, che la fotografia che ci ha fatto ci dice che per i casi molto gravi, tendenzialmente, vi è una risposta sufficientemente pronta; per i casi meno gravi, ma che comunque richiedono una gestione nei tempi che la legge prevede, invece i tempi si allungano in maniera importante

Io ho presentato quest'iniziativa perché come gruppo abbiamo raccolto numerose segnalazioni che evidenziano ritardi che sono anche superiori all'anno, per quanto riguarda l'attesa; rispetto a quello che ha detto, immaginare ancora che l'accumulo di domande durante il Covid a un anno da quella che è stata poi una sorta di fine anticipata della pandemia, l'OMS l'ha dichiarata la settimana scorsa, mi pare, ma diciamo che è da circa un anno che il Covid non è più al centro dei nostri pensieri... risulta un po' difficile immaginare che quest'accumulo in un anno non si sia ancora smaltito.

Credo anche che - e non so come verrà accolta questa mia affermazione - forse bisognerebbe promuovere quello che credo che lei conosca bene, cioè quel principio secondo il quale - io parlo ovviamente delle tempistiche relative alle visite - se non si possono fare le visite nei tempi concordati con la sanità pubblica, ed è quello che giustamente diceva, cioè "Devo presentare la documentazione medica entro i tre mesi, perché non deve essere più vecchia di tre mesi", ma la prenotazione degli esami non arriva in tempo, oppure devo prenotare la visita ma non riesco perché la visita me la danno l'anno prossimo, quindi evidentemente fin quando non ho la visita non posso presentarmi... lei sa che esiste un meccanismo secondo il quale se non mi viene fornita una visita dal sistema pubblico nei tempi che sono dovuti all'urgenza datami dal medico, io posso rivolgermi alla sanità privata e ovviamente addebitare i costi al pubblico.

Lei sa che c'è questa pubblicazione che spiega benissimo quali sono i diritti dei pazienti e io mi trovo costantemente ad avere a che fare con persone che non conoscono questo loro diritto, perché evidentemente se io una visita urgente la devo fare entro tre giorni e la sanità pubblica non mi garantisce questa prestazione, è altrettanto evidente che noi dobbiamo metterla a conoscenza di questa possibilità.

Quindi io credo che la promozione anche di questo diritto potrebbe intervenire, potrebbe dare una possibilità ai cittadini di avere il servizio che richiedono, soprattutto perché questo diritto è applicabile a qualsiasi tipo di visita, ma se noi parliamo d'invalidità civile, è chiaro che parliamo di persone particolarmente in difficoltà nella loro vita quotidiana, che necessitano di un supporto e di un sostegno che non possono ottenere fino a quando non viene riconosciuta la loro condizione.

È chiaro che prima ci si sottopone alle visite mediche dovute, prima si accerta la condizione d'invalidità e prima si può ottenere un aiuto e un sostegno.

Io la invito, Assessore, a promuovere la conoscenza di questo diritto, della questione, della possibilità di rivolgersi alla sanità privata qualora la sanità pubblica non sia in grado di fornire risposte; la esortiamo - ma questo ovviamente come sempre, perché noi cerchiamo di fare in modo e tifiamo perché la sanità pubblica possa fornire un buon servizio - la esortiamo a proseguire questo percorso che lei ci ha detto non essere ancora realizzato, c'è banalmente la questione della gestione cartacea e non informatica delle pratiche, e la esortiamo anche a trovare una soluzione per coprire gli spazi e per coprire le professionalità che oggi, tra tutte le problematiche accumulate fra i sanitari che giustamente si sono allontanati dal sistema perché sotto pressione, perché oberati di lavoro o perché addirittura tentati dalle cooperative private, c'è anche la mancata programmazione che c'è stata negli anni rispetto al fabbisogno di sanitari e di professionalità nel nostro Paese.

Quindi sicuramente l'impegno che la Regione deve avere è quello di fornire delle risposte, queste risposte servono con urgenza e quindi su questo la esortiamo.