Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 256 del 12 maggio 1982 - Resoconto

OGGETTO N. 256/VII - INIZIATIVE DELLA REGIONE A SOSTEGNO DEL PUNTO DI VENDITA DI PONT-SAINT-MARTIN DELLA CO.IN.OP. (Reiezione di mozione).

PRESIDENTE: Do lettura della mozione presentata dai Consiglieri Tonino e Carlassare.

MOZIONE

CONSIDERATO che la Cooperativa CO.IN.OP. ha subito un consistente danno economico a seguito dell'incendio che ha distrutto il punto di vendita di Pont-Sa int-Mart in;

RIBADITA la necessità di mantenere in attività un'iniziativa di rilevante importanza nel settore della cooperazione, che ha contribuito concretamente alla lotta contro il carovita;

RAVVISATA l'opportunità di un ulteriore intervento della regione volto ad aiutare tale cooperativa in questo momento di grave difficoltà;

IL CONSIGLIO REGIONALE

DELLA VALLE D'AOSTA

DELIBERA

di impegnare la Giunta regionale:

a) a continuare la trattativa per l'acquisto dell'area e degli edifici del punto di vendita CO.IN.OP. di Pont-Saint-Martin, al fine di realizzare un moderno centro commerciale da mettere a disposizione della CO.IN.OP. e delle forme cooperative del commercio;

b) a concedere un ulteriore contributo economico alla CO.IN.OP. per far fronte ai danni subiti a seguito dell'incendio.

PRESIDENTE: La parola al Consigliere Carlassare; ne ha facoltà.

CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin. ): Questa mozione che era già stata presentata nell'adunanza consiliare del 29-30 aprile, ha come obiettivo - obiettivo che mi pare condiviso anche dalla Giunta - di impostare dei provvedimenti che consentano a questa cooperativa di rilanciarsi su un piano di solide basi finanziarie, tenuto conto dell'importanza, per i lavoratori valdostani, di poter accedere ad un punto di vendita dove vengono garantiti dei prezzi notevolmente inferiori rispetto a quelli di mercato.

Nello stesso tempo si propone di dare tutta una serie di elementi conoscitivi sulla qualità delle merci che vengono acquistate e si propone, realizzando tale proposito, di privilegiare, in sede di acquisto delle merci, interlocutori che sfuggono al controllo dei grossi monopoli; ci si pone, cioè, l'obiettivo di avere come interlocutori privilegiati, anche in sede di acquisto delle merci, cooperative, produttori e via discorrendo.

Però, come tutti sappiamo, nel mese di marzo, il punto di vendita di Pont-Saint-Martin, che tra l'altro ha la caratteristica di essere l'unica proprietà immobiliare di questa società, è andato a fuoco.

Per una serie di, chiamiamole così, leggerezze da parte del Consiglio di Amministrazione questa proprietà era scoperta di una polizza assicurativa; di conseguenza il danno ricade interamente sul bilancio della cooperativa. Va tenuto presente che la cooperativa, che ha avuto uno sviluppo addirittura incredibile, riuscendo a raggiungere una dimensione tale da essere un fenomeno di rilevanza, non solo in Valle d'Aosta, ma anche oltre - difatti mi pare abbia raggiunto il numero di 10500 soci - nell'ultimo anno ha traversato un periodo di crisi derivata probabilmente da una serie di errori da parte di ohi ha condotto la gestione della cooperativa stessa.

Si è sparsa quindi una serie di voci, più o meno controllata e più o meno interessata, che denunciava una situazione fallimentare ed una gestione in alcuni casi disonesta, cosa che ha portato - e questo va detto - ad uno scontro molto forte in sede sindacale e in sede di comitato di gestione della cooperativa stessa.

La scelta delle Organizzazioni sindacali e del comitato di gestione era stata quella di far predisporre ad alcuni tecnici, messi a disposizione dalla Federazione e dalla Lega delle cooperative, un'analisi della situazione patrimoniale e della situazione finanziaria. L'attento esame compiuto da parte di questi tecnici ha portato ad una definizione della situazione che, se da una parte denuncia una serie di carenze e di manchevolezze sul piano amministrativo, dall'altra ha dissipato l'equivoco e il sospetto che aleggiava sul comitato di gestione di questa cooperativa circa la presunta conduzione disonesta dell'azienda.

In effetti si possono ipotizzare elementi di leggerezza e di errore nella gestione, però non sono emerse prove di nessun tipo circa presunte ruberie, o interessi di tipo privato nella conduzione di questa cooperativa.

Ci sono stati alcuni episodi, che sono stati anche identificati e che hanno portato all'espulsione dei responsabili e, quindi, si può dare ora un giudizio positivo su questa iniziativa che è politicamente valida e moralmente sana.

La cooperativa è stata condotta da persone che non avevano esperienza nel settore; si deve tener conto del fatto che si tratta di un'iniziativa basata sul volontariato. Quindi, non ci sono mai stati, se non in casi eccezionali, funzionari o personale distaccato per lunghi periodi per condurre questa iniziativa molto complessa e molto dispendiosa, anche sul piano delle energie che richiede per poterla portare avanti.

Io ritengo che sia necessario, da parte della Giunta e da parte dell'Amministrazione regionale, avviare e concretizzare sino in fondo quella che è stata una volontà espressa con un atto concreto, erogando un primo contributo, così è stato definito, di 20 milioni per andare incontro al danno subito dalla cooperativa a seguito dell'incendio.

La cooperativa ha rivolto un invito alla Giunta regionale affinché acquisti questa proprietà, dando modo alla Amministrazione regionale stessa di attuare una scelta indicata anche nel piano commerciale, cioè l'apertura di un centro commerciale in bassa valle, a Pont-Saint-Martin.

La proposta della CO.IN.OP. era quella di fare acquistare alla regione la proprietà, una parte della quale doveva essere data in affitto alla cooperativa e l'altra doveva essere utilizzata per dar vita al centro commerciale. Questa operazione avrebbe consentito alla cooperativa di superare l'ostacolo più grave e pressante, cioè la mancanza di liquidità. In effetti, la cooperativa sta attraversando un momento di crisi perché ha una grossa carenza di liquidità.

I bilanci sono praticamente in pareggio, però rientrano nel conteggio dei bilanci anche i valori delle proprietà e, di conseguenza, la cooperativa si trova in grosse difficoltà a saldare i debiti che ha nei confronti di tutta una serie di fornitori. Tali difficoltà sono state aggravate dal fatto che a causa dell'incendio si è interrotta la vendita in uno dei punti di vendita più importanti.

Ora il problema è questo: la trattativa che è seguita a questa proposta della CO.IN.OP. ha fatto sì che da parte della Giunta sia stata fatta un'offerta per l'acquisto di questa proprietà sulla base di una stima che dava un valore di circa 110 milioni a tutta la proprietà immobiliare e al terreno.

Questa offerta è stata rifiutata dalla CO.IN.OP. poiché la cooperativa fa presente che la stessa amministrane regionale, qualche mese fa, aveva fatto una stima del tutto diversa.

In effetti, alla fine del 1981, questa proprietà era stata valutata per circa 400 milioni. Tale valore comprendeva il valore del terreno e del capannone, come superficie, lavori e migliorie apportati al capannone stesso, lavori effettuati in molti casi gratuitamente dai soci stessi. In altre parole avevamo un valore del capannone e delle migliorie apportate al capannone per circa 230 milioni e un valore del capannone, inteso come area e dell'area non coperta valutata sui 174 milioni.

Io ritengo che sarebbe opportuno che la stima effettuata dalla regione partisse dal presupposto che questo è un terreno utilizzabile dal punto di vista commerciale per le iniziative che dicevo prima, per cui si arriverebbe ad una valutazione ben superiore rispetto a 110 milioni, valutazione fatta considerando quest'area un qualsiasi terreno fabbricabile per la costruzione di una casa popolare.

Questo è il primo invito che noi facciamo alla Giunta e proponiamo per l'approvazione al Consiglio.

Il secondo punto riguarda la definizione di un ulteriore contributo, oltre ai 20 milioni già stanziati.

Io ritengo che sarebbe opportuno, per definire questa cifra, in modo che non si tratti di una definizione fatta a casaccio, che la Giunta stessa avesse un incontro con il Consiglio di amministrazione della CO.IN.OP. in modo da definire un contributo che sia sufficiente a sopperire alle immediate necessità di liquidità che il Consiglio d'amministrazione della CO.IN.OP. si trova a dover superare.

Una cifra fissata a casaccio rischierebbe di essere o troppo bassa o troppo alta e non andrebbe incontro, invece, alle effettive necessità per bilanciare questa cooperativa che, a giudizio unanime delle forze politiche, svolge un'azione che non va solo in favore dei soci ma, in ultima analisi, funge in un certo senso da calmiere sul costo della vita, più o meno in tutta la regione.

PRESIDENTE: La parola al Consigliere Tonino; ne ha facoltà.

TONINO - (PCI): Aggiungerò pochissimo all'illustrazione fatta dal compagno Carlassare. Credo, per chiarire la nostra posizione, che sia necessario fare una premessa.

Spetta ai soci della CO.IN.OP. e al suo Consiglio di amministrazione decidere e definire quale tipo di organizzazione devono darsi, quali provvedimenti devono assumere per uscire dalla crisi o, se vogliamo, da una momento particolarmente delicato che attraversa la cooperativa.

Noi, come forza politica, abbiamo fatto delle proposte. Quelle proposte le abbiamo discusse in assemblee pubbliche ad Aosta, a Verrès, a Pont-Saint-Martin. Manteniamo le nostre riserve su come è stata gestita la cooperativa, in un certo periodo, e crediamo siano necessari alcuni provvedimenti. Tuttavia, non è compito del Consiglio regionale discutere di questi problemi. E' compito invece del Consiglio regionale, sulla base dei giudizi che ognuno di noi dà su questa iniziativa, valutare l'importanza dell'iniziativa stessa e valutare in che modo si risponde ad un appello e ad una richiesta che è stata avanzata da questi soci, in un momento reso più difficile dall'incendio di Pont-Saint-Martin.

Siccome tra i vari problemi della cooperativa uno dei più importanti risulta essere quello di una immediata necessità di liquidità, la nostra opinione è che, se riusciamo ad andare nella direzione indicata nel primo punto della mozione, e cioè l'acquisto di quella proprietà immobiliare e la ristrutturazione e la concessione poi in affitto alla CO.IN.OP. di quella struttura, risolveremmo una buona parte di questi problemi di liquidità, e li risolviamo nel modo più corretto rispetto alla cooperazione in senso lato.

In sostanza, come enti pubblici, creeremmo delle strutture, delle infrastrutture e attiveremmo dei servizi che sono utili allo sviluppo della cooperazione. Credo che questo sia un intervento corretto dal punto di vista della qualità dell'intervento della regione.

Per quanto riguarda il secondo punto, ed ho finito, la nostra opinione è che l'entità del contributo della regione sia evidentemente legato al tipo di soluzione del punto precedente, nel senso che, se noi riusciamo ad intervenire nei confronti della cooperativa, non a fondo perduto, ma creando le strutture che servono all'attività della cooperativa in bassa valle, in questo modo creeremmo per l'attività della cooperativa la necessaria liquidità; a questo punto verrebbe a cadere l'importanza e l'entità, comunque, del secondo punto.

Per queste ragioni noi chiediamo di votare questa mozione.

Abbiamo giustamente scritto nel deliberato di continuare la trattativa, nel senso che si lascia naturalmente impregiudicato l'esito di questa trattativa discutendo il tutto successivamente, se c'è la volontà di andare in quella direzione.

PRESIDENTE: La parola al Presidente della Giunta; ne ha facoltà.

ANDRIONE - (UV): Uno dei punti esclude l'altro.

Gli incontri che abbiamo avuto ci hanno dato modo, appunto, di verificare l'impossibilità pratica di concretizzare il primo punto, e questo per l'enorme distanza che esiste tra quello che è il valore di quel terreno attribuito dalla cooperativa, a torto o a ragione, e il valore che la regione gli attribuisce per degli scopi regionali.

Il terreno non può essere acquistato per essere dato ad altri; ciò costituirebbe un caso macroscopico di malversazione.

Quindi, o il terreno viene acquistato ad un prezzo che sia congruo e di conseguenza poi usato, almeno in parte, per gli scopi regionali e, a questo proposito, il prezzo congruo è una questione fondamentale o, altrimenti, non può essere acquistato.

Con il Consiglio di amministrazione della cooperativa si è stabilito che tra quello che noi potevamo pagare e quello che loro richiedevano, non c'era nessuna comune misura.

La Giunta regionale è disposta a fare tutti gli incontri, anche con i Consiglieri che hanno firmato questa mozione, per verificare questa impossibilità.

Il Consigliere Carlassare ha giustamente ricordato una stima precedente che prevedeva l'acquisto da parte della regione del terreno e dei capannoni, ma tale stima presuppone che il tutto possa essere utilizzato dalla regione!

Ora, non si possono acquistare a quella cifra quei terreni e quei capannoni per poi affittarli, magari a prezzo simbolico, a terzi.

Qui saltano tutti i parametri! Questa operazione non la facciamo; è inutile proporci una cosa di questo genere. Ripeto è malversazione.

... INTERRUZIONE ... No, non è possibile perché non c'è una comune misura tra quella che è l'utilità dell'Ente che acquista e quello che è l'impiego del bene che l'Ente ha acquistato. Io non posso acquistare qualcosa per conferirla poi alla cooperativa "x"; devo specificare il tipo di impiego regionale del bene acquistato.

Stabilito questo, e d'intesa con il Consiglio di amministrazione che ha rifiutato il valore da noi proposto, abbiamo scelto la strada di cui al punto B) ed abbiamo, inoltre, sollecitato altri enti perché immediatamente versassero dei soldi. Siamo stati noi a fare questa proposta! Può darsi che i fondi siano insufficienti, ma già in una precedente riunione del Consiglio avevamo detto che siamo disponibili ad aumentare questa cifra, pagando molto più in fretta e molto più in concreto rispetto a qualsiasi tipo di assicurazione.

Scusi, Consigliere Bordon, lei che si occupa del ramo assicurazione deve riconoscere che noi siamo molto più rapidi rispetto alle assicurazioni ufficiali. In tal modo opereremmo nel rispetto del principio della parità di condizioni che è l'unica cosa che vale per il commercio al dettaglio e di altri tipi di commercio. Quindi, non praticheremmo nessun trattamento di favore, salvo ciò che è previsto dalla legge per le cooperative.

Questo è il concetto e questo vale sia per le cooperative - abbiamo discusso a lungo al riguardo e, difatti, la soluzione è stata trovata sia per Pont-Saint-Martin che per qualsiasi tipo di cooperativa.

La regione ha versato 20 milioni; siamo disposti a dire che, rispetto al danno subito e ai vantaggi sociali che rappresenta la cooperativa, questi 20 milioni non sono sufficienti. Siamo disposti a discutere in vostra presenza con il Consiglio di amministrazione per aumentare il contributo congruamente. Possiamo acquistare l'immobile, e allora evidentemente questi contributi devono essere restituiti, ma bisogna acquistare quel terreno solo in funzione di un'utilità regionale specifica che poi, in parte, potrà essere una utilità valutabile, dimostrabile e dichiarabile con perizia, a favore della cooperativa.

La soluzione di cui al punto B), a nostro avviso, è più rapida, più tecnica e lascia a questa cooperativa un bene patrimoniale trattabile nel libero commercio, meglio di quanto non sia con un Ente pubblico, e questo per una serie di motivi che è inutile illustrare.

Quindi io escluderei la soluzione di cui al punto A) e mi soffermerei sulla soluzione di cui al punto B).

Pregherei di combinare questo incontro il più presto possibile (anche dopodomani se volete) in modo da stabilire la misura e le modalità dell'ulteriore contribuzione regionale che sia equa rispetto ai principi che ho cercato di spiegare.

La Giunta, in quello stesso giorno, stabilita la somma, porterà la deliberazione in ratifica al Consiglio, così che il contributo potrà essere erogato subito: non esiste al mondo una società di assicurazione che paghi con questa prontezza.

PRESIDENTE: Se posso riassumere la proposta, per quanto concerne il testo della mozione, l'emendamento è soppressivo del comma A.

La parola al Consigliere Carlassare; ne ha facoltà.

CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin. ): Penso che sarebbe più corretto approfondire il punto A. Ritengo che un centro commerciale, quindi un servizio che viene dato agli operatori del settore e alla popolazione direttamente, magari attraverso dei vincoli e delle convenzioni che impongano agli utenti l'osservanza di determinate regole, costituisca la soluzione ottimale.

ANDRIONE - (UV): Io non ho niente in contrario a discutere con il Consiglio di amministrazione della CO.IN.OP. e con te presente, su questo punto. Credo che balzerà evidente agli occhi di tutti che, tra quello che può fare la regione, che deve giustificare i propri atti, e quelle che sono le aspettative monetarie della CO.IN.OP., c'è una distanza che è troppo grande.

PRESIDENTE: Consigliere Carlassare, vuole continuare?

CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin. ): Qui non c'è molto da continuare, c'è solo probabilmente da trovare un mezzo per non infossare questa discussione. Ci potrebbe essere una votazione riguardante il punto B dove potremmo aggiungere un impegno da parte della Giunta a ridiscutere, in quella sede, anche il punto A.

PRESIDENTE: La parola al Consigliere Tonino; ne ha facoltà.

TONINO - (PCI): Sono disponibile a tutti gli incontri del caso. Sono d'accordo di votare sul punto B. Sul punto A, noi non siamo dell'avviso che si configuri il reato di malversazione, come diceva il Presidente: qui si tratta di fare un investimento da mettere a disposizione di attività produttive.

E' lo stesso tipo di operazione che avete fatto per le industrie, la stessa cosa che si è fatta per la cooperativa di Neyran, la stessa cosa che si è fatta in tanti altri casi.

Io chiedo che si discuta a questo punto sul prezzo, perché il Presidente della Giunta non ha approfondito il discorso sui prezzi.

ANDRIONE - (UV) Presidente della Giunta I periti della Regione hanno stabilito un prezzo massimo, d'altra parte si dice che a quel prezzo non si vende.

TONINO - (PCI): Noi siamo per continuare questo tipo di trattativa.

ANDRIONE - (UV): Ma la trattativa può essere continuata solo sui prezzi offerti dai periti regionali. Punto e basta. Al di là non si va.

Accettiamo qualsiasi confronto pubblico, con manifesti, quello che vuoi. Non si sposta di un millimetro quella che è l'offerta regionale perché la 865 come forse tu mi insegni, perché sei un urbanista, dice che è reato pagare più del 10% di quello che è il prezzo d'esproprio.

TONINO - (PCI): Lo abbiamo già fatto tante volte!

ANDRIONE - (UV): Sì, ma lo facciamo volontariamente quando lo dobbiamo fare per interesse regionale, e nessuno può dirci niente.

TONINO - (PCI): Questo è interesse regionale.

ANDRIONE - (UV): No, non è vero, questo è un interesse della cooperativa, che non era neanche assicurata, Consigliere Tonino!

Allora facciamo una cosa: votiamo contro la mozione, perché al di là di certi limiti non è possibile un dialogo!

TONINO - (PCI): Io sto spiegando la nostra opinione.

ANDRIONE - (UV): Ognuno è libero di avere le opinioni che vuole. Credo di avere spiegato tutti i termini della questione. Non dico che è vergognoso avere le opinioni differenti, non mi permetterei mai di dire questo.

TONINO - (PCI): Tu travisi, io ho detto che era vergognoso portare una pagina per le Comunità montane ...

ANDRIONE - (UV): E' un obbligo di legge.

TONINO - (PCI): E' vergognoso portare solo quello, non è un'opinione...

ANDRIONE - (UV): Quella è una sciocchezza, non è un'opinione.

Comunque, a questo punto, visto che le cose stanno così, votiamo contro, perché non è ammissibile che, spiegati i motivi per i quali la regione non può fare certe cose, si voglia insistere in questa maniera.

TONINO - (PCI): Io credo che il Presidente della Giunta e la maggioranza abbiano diritto di votare contro.

Ciò non toglie che noi siamo profondamente convinti che quella trattativa può essere ripresa e noi chiediamo semplicemente questo: che la trattativa sia ripresa per vedere se ci sono i margini per un accordo, basato naturalmente su un prezzo, su una valutazione equa, di quell'area. Questa è a nostra opinione.

Non chiediamo niente di trascendentale, né chiediamo di andare contro ai principi che abbiamo tante volte difeso anche noi, soprattutto, visto che nella nostra regione atti e azioni di questo, tipo sono stati fatti altre volte. La mozione la mettiamo in votazione se possibile con i punti separati, chiediamo cioè la votazione separata dei due punti, ma mantenendo sul primo punto la nostra opinione.

PRESIDENTE: Altri colleghi chiedono a parola per dichiarazione di voto?

Allora, è stata chiesta la votazione della mozione separata. I colleghi che sono in aula possono procedere alla votazione.

"Delibera di impegnare tutta la Giunta regionale" va bene, questo fa parte di tutta la premessa.

Metto in votazione, per richiesta di votazione separata, il comma A del dispositivo della deliberazione.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 29; votanti: 28; astenuto: 1 (Minuzzo); favorevoli: 7; contrari: 21

Il Consiglio non approva.

Metto in approvazione il comma B.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 30; votanti: 29; astenuto: 1 (Minuzzo); favorevoli: 8; contrari: 21

Il Consiglio non approva.

PRESIDENTE: Sono le 19,22. Penso che con la migliore buona volontà non si riescano ad esaurire gli oggetti ancora iscritti all'ordine del giorno e, quindi, propongo di sospendere qui i lavori e di riprenderli domattina alle 9,30.

Il Consiglio è d'accordo?

C'è la richiesta di fare ancora una mozione, quella che riguarda l'Assessore Rollandin: il punto 24 e l'interpellanza di cui al punto 9 dell'ordine del giorno.