Oggetto del Consiglio n. 254 del 12 maggio 1982 - Resoconto
OGGETTO N. 254/VII - PROGRAMMA DI LAVORI PUBBLICI E DI INTERVENTI FINANZIARI PER GLI ANNI 1982/83.
PRESIDENTE: La parola all'Assessore ai Lavori Pubblici Borbey; ne ha facoltà.
BORBEY - (DC): Non vi tedierò a lungo; ho preparato una breve relazione. Il programma dei lavori pubblici, per il biennio 1982/1983 copre lo stesso periodo previsto dalla legge concernente il finanziamento di opere pubbliche nell'interesse degli enti locali, che provvede con mezzi finanziari alla realizzazione di lavori a carattere comunale e riguarda sostanzialmente le opere che, per le loro caratteristiche, attengono più specificatamente alla responsabilità regionale.
Il primo obiettivo della Giunta regionale, per il prossimo biennio, concerne il settore della grande viabilità con relative misure di sicurezza a tutela della incolumità degli utenti delle strade regionali. Negli anni passati lo sforzo finanziario regionale, nel settore viario, è stato rivolto essenzialmente verso il completamento e miglioramento della rete stradale comunale, comprensiva degli indispensabili piazzali, mentre la rete principale delle strade regionali, che in definitiva alimenta i vari comuni, è stata essenzialmente migliorata con: l'impiego di fondi, assegnati in base alle leggi dello Stato, inerenti la viabilità provinciale.
Tali fondi, peraltro, sono osarsi e in effetti la viabilità regionale, in questo ultimo decennio, ne ha sofferto non indifferentemente tanto è vero che molte strade regionali sono ridotte alla stregua di alcune strade dell'ANAS. Le opere di difesa dalle valanghe, invece, sono state realizzate con fondi provenienti dalla legge statale 11 febbraio 1980, n. 210.
Alla luce del nuovo ordinamento finanziario, regolante i rapporti Stato-Regione, e tenuto presente che le leggi statali sopraccitate esauriscono i loro effetti per l'esaurimento dei rispettivi finanziamenti, la Giunta regionale propone interventi sostanziali per il miglioramento della viabilità regionale, di quella intercomunale e, almeno per l'anno 1982, anche se il programma è biennale, per l'ultimazione di alcune arterie comunali che, da anni e anni, lotto su lotto, erano in fase di avanzamento, ma non venivano mai completate. Nell'elenco allegato, voi vedrete, ad esempio, la strada di Garavet a Champorcher, la strada di Gaspard a Montjovet e altre piccole strade di 300-500 m. di lunghezza, ma che, tracciate in terreni impregnati di coque o molto pendenti, o con difficoltà di accesso, costavano enormemente al metro lineare. Per il loro completamento mancano, quindi, alcune centinaia di metri e la Giunta regionale ha ritenuto di inserirle come opere di una certa importanza e di qualificarle, quindi, quasi come di interesse regionale.
Oltre alla viabilità regionale, intercomunale e queste arterie che ho definito di completamento, la Giunta si è orientata verso la tutela dell'incolumità degli utenti delle strade regionali. Tale tutela è realizzata con la costruzione di paravalanghe che, inoltre, consentiranno, quando sarà completato il programma in corso, una sicura utilizzazione invernale delle infrastrutture turistiche site alle estremità delle valli e permetteranno una migliore occupazione della popolazione residente che potrà trovare lavoro durante l'intero anno nelle località di origine.
Un secondo importante aspetto che si intende affrontare riguarda l'equilibrio idrogeologico, equilibrio che si intende ripristinare per la tutela dei beni e delle persone. Si è, infatti, provveduto alla tutela delle sponde dei corsi d'acqua con misure di salvaguardia; tale provvedimento deve, d'altra parte, essere completato da lavori di costruzione, di consolidamento e ricostruzione di argini, briglie e traverse di fondo, tendenti a stabilizzare la sede dei corsi d'acqua principali la cui esondazione può provocare, ed ha già provocato, vari danni in diverse località. Si tratta, in sostanza, di un'opera di prevenzione idrogeologica che ha luogo dopo tanti anni di abbandono, ed è per questo particolarmente presente, e si affianca alle opere di sistemazione di frane che sono sempre più numerose, anche in zone urbanizzate, a causa del progressivo abbandono dell'agricoltura montana.
Viene inoltre proseguito intensamente l'intervento nell'edilizia scolastica con l'ultimazione delle opere in corso e la previsione di strutture per la fascia della scuola media inferiore e superiore in prosecuzione e ad integrazione dei programmi precedentemente approvati. Tengo a sottolineare che il programma delle opere pubbliche, inerenti l'edilizia scolastica, è stato, giustamente, concertato dall'Assessorato dei Lavori Pubblici con l'Assessorato della Pubblica Istruzione e, logicamente, a livello di tutta la Giunta. L'Assessorato della Pubblica Istruzione, dal canto suo, ha già presentato al Consiglio d'Istituto scolastico regionale questo programma che, salvo una o due opere, è stato approvato all'unanimità. Spiego brevemente i termini del programma, anche perché ritengo che poi il dibattito entrerà nel vivo, nei particolari.
Riconosco che i finanziamenti già in bilancio per gli acquedotti e le fognature erano scarsi e, di conseguenza, il programma biennale in questo settore è abbastanza scarso.
Mi sembra che per le opere igienico-sanitarie di fognatura abbiamo previsto circa due miliardi e mezzo-tre miliardi: due miliardi di spesa in bilancio, un miliardo nel 1982 e uno nel 1983.
Anche il piano lavori è abbastanza scarso; l'Assessorato dei Lavori Pubblici auspica che già a settembre si possa procedere ad un assestamento di bilancio e il futuro bilancio regionale possa rimpinguare questi capitoli. Però, nel 1982, si è ritenuto di rimanere su quelle cifre perché francamente parecchi comuni che, per legge, dovranno realizzare anche gli impianti di depurazione biologica, e non soltanto le fosse Imaf e via dicendo, sono carenti di progettazione e sono molto indietro nei loro programmi.
Immaginate che tra quei comuni che un anno e mezzo fa il Consiglio regionale ha localizzato per i finanziamenti statali, previsti dalla legge Merli, il Consorzio di Aosta ha solamente definito ieri, in Commissione, l'aggiudicazione per il depuratore: la progettazione di tutte le condotte fognarie è ancora a livello di rilievo topografico. Il Comune di Valtournenche, invece, è quello più avanti perché ha già ottenuto i 3.600 milioni della Cassa Depositi e Prestiti ed in fase di aggiudicazione d'appalto alle imprese. Il Comune di Brusson, che è stato localizzato per un depuratore (costo 1 miliardo e 200 milioni circa), ha avuto delle enormi difficoltà: anche se un anno e mezzo fa aveva un progetto di massima per il depuratore, ancora oggi non ha un progetto esecutivo perché la località scelta per l'installazione era in un posto abbastanza impervio e molto freddo e alcune ditte specializzate hanno sconsigliato in parte di eseguirlo in quella località. Quindi, se da parte del comune non veniva modificata la localizzazione, le società specializzate avrebbero dovuto redigere un progetto completamento diverso. Quindi, anche il Comune di Brusson è ancora soltanto in fase di progettazione.
Sapete che per legge i comuni che superano i 1000 abitanti dovranno fare questi impianti e, in linea di massima, sono entrati a far parte di consorzi.
Il Comune di La Thuile si è unito al consorzio tra Courmayeur, Pré-Saint-Didier, Morgex, La Salle solo da poco tempo; per ora hanno richiesto soltanto una consulenza di massima ad un ingegnere e, quindi, sono ancora in alto mare.
Il Comune di Ayas, fra una decina di giorni, convocherà il Consiglio comunale e, fra gli altri affari, è previsto l'affidamento della progettazione, ma anche il Comune di Ayas è molto indietro; lo stesso discorso vale per il Comune di Verrès che ha già dato l'incarico, ma ancora non è niente a livello di progetto esecutivo. Il consorzio di Pont-Saint-Martin e Donnas ha iniziato soltanto adesso, conferendo l'incarico all'Ing. Campane per la progettazione.
Non abbiamo ritenuto di dover impegnare cifre ingenti in questo settore, anche se lo riteniamo prioritario, perché nel 1982, purtroppo, i comuni non sono pronti per chiedere i finanziamenti. Per gli acquedotti il programma riguarda il completamento di quegli acquedotti che l'Assessorato dei Lavori Pubblici aveva già appaltato in anni precedenti; ricordo, per esempio, l'acquedotto di Chevrères nel Comune di Champdepraz e l'acquedotto di Valpelline, per il quale mancano 100 milioni per il completamento.
Sono in programma, inoltre, due acquedotti di una certa entità. Uno è quello del Comune di Gressoney-la-Trinité, che è un comune turistico; speriamo non succeda niente, ma l'80% della popolazione residente e quella non residente, in estate e in inverno, beve l'acqua del torrente. Questo è quanto succede a Gressoney-la-Trinité; hanno un progetto esecutivo per prendere una sorgente di grossa portata e per indirizzare l'acqua verso il Gabiet. Ci proponiamo di fare uno sforzo per appaltare e completare questo acquedotto nel giro di un anno e mezzo, anche perché il Comune di Gressoney-la-Trinité aveva ottenuto dalla Cassa Depositi e Prestiti il finanziamento di 491 milioni; poi, per ritardi burocratici, anche a livello regionale perché non era ancora pronta la legge n. 38, la Cassa Depositi e Prestiti, secondo le nuove normative che prevedono di assegnare 40.000-50.000 lire pro-capite per abitante, non ha più rinnovato l'assegnazione al Comune di Gressoney-la-Trinité.
Ho fatto una carrellata generale e penso di non dilungarmi ulteriormente nei vari settori.
Ribadisco che abbiamo fatto una scelta prioritaria per la grande viabilità regionale per la protezione con opere di paravalanghe. Voglio avvisare i colleghi che, se nel 1982, come abbiamo già discusso in sede di bilancio, c'erano 6 miliardi per le opere paravalanghe, una parte di questi 6 miliardi è ancora costituita da fondi dello Stato sull'art. 12, perché questi fondi erano stati ripartiti in un triennio.
Tengo a precisare al Consiglio che si tratta di opere prioritarie di interesse regionale, anche se non c'è una previsione di grosse opere.
Vorrei ricordare, inoltre, che questa Giunta regionale e questo Consiglio rimarranno ancora in quest'aula per un anno; poi, altri colleghi subentreranno (oppure saremo ancora qui) e quindi non abbiamo molto tempo. Non ritenevamo insomma che ci si potesse dilettare a fare programmi enormi di piani di sviluppo.
Aggiungo una cosa: questo programma lavori è stato in parte, al 90%, redatto dagli uffici tecnici dell'Assessorato dei Lavori Pubblici; successivamente, i politici e gli amministratori hanno fatto i giusti ritocchi che erano doverosi. Ma, sia per la viabilità regionale, sia per le opere paravalanghe che per l'edilizia scolastica e le opere di prevenzione del suolo le indicazioni sono state date al 90% dai tecnici che da vent'anni lavorano all'Amministrazione regionale. Ritengo che essi siano i più qualificati per conoscere le varie esigenze del territorio. Io ringrazio i miei collaboratori e ribadisco che ho ritenuto doveroso, in qualità di Assessore ai Lavori Pubblici, tenere in debito conto queste loro indicazioni.
In queste opere di interesse regionale ad un punto c'è scritto, per quanto riguarda Aosta: "Costruzione parcheggi coperti multipiano". Ebbene, questa amministrazione ritiene di dovere, nel più breve tempo possibile, appaltare, speriamo entro settembre, un parcheggio multipiano. Abbiamo già un progetto esecutivo ed è quello di un parcheggio multipiano sull'attuale piazzale vicino all'ospedale, tra la palestra CONI e viale Ginevra. Non riteniamo di dover appaltare subito quest'opera perché tutto l'ospedale è già un cantiere, non si può più entrare nelle aree dell'ospedale perché sono sbarrate. Quindi, se dovessimo aprire un altro cantiere in questo piazzale, sia il personale, sia i parenti degli ammalati, non troverebbero più posteggio, se non a centinaia e centinaia di metri.
Non vogliamo condizionare troppo questo Ente ospedaliero perché, purtroppo, stiamo già condizionando gli ammalati, avendo in loco il cantiere de "La Piastra" e il cantiere, appena dietro, della palazzina infetti. Abbiamo fatto, quindi, una scelta; penso che voi abbiate visto in questi giorni da lunedì dei sondaggi al piazzale Rizzardi vicino alla stazione, dove potremmo costruire un garage a due piani: uno interrato e uno pianoterra per un parcheggio coperto. Abbiamo fatto dei sondaggi per non dare l'incarico di progettazione e trovarci in difficoltà poi nella fase esecutiva, come è successo per La Piastra dell'ospedale con i resti di "ville patrizie", oppure con dei cimiteri. Fatti i sondaggi, non abbiamo trovato niente; quindi, riteniamo di poter immediatamente, già venerdì, dare l'incarico di progettazione. Riteniamo che quest'area possa occupare 4.000 m2, facendo il piazzale coperto anche sotto la strada e creando un piccolo tunnel per allacci are la stazione ferroviaria direttamente a questo parcheggio; il piano sottoterra dovrebbe essere adibito a parcheggio macchine e il pianoterra in parte a verde e in parte adibito per il terminal dei pullman; inoltre, dovrebbero essere realizzati, nell'interrato, piccoli locali per la biglietteria, la sala di attesa, ecc.
A quanto risulta, il resto è costituito da opere di completamento, ad esempio, dell'edilizia ospedaliera; voi vedete che per area esterna del Beau-regard figurano opere per 3 miliardi, ma, in effetti, il progetto esecutivo che abbiamo ricevuto è nell'ordine di 2 miliardi 100 milioni a base d'asta. La previsione dei 3 miliardi deriva dal fatto che conteggiamo anche la revisione dei prezzi e degli imprevisti.
Vedete, infine, la costruzione della nuova piscina-palestra a Verrès.
Voi sapete che l'Assessore al Turismo prevedeva nel piano triennale delle opere per questa struttura. Abbiamo già assegnato l'incarico per la progettazione; sappiamo che in bassa valle c'è carenza di strutture sportive e sappiamo, inoltre, che anche Pont-Saint-Martin e Donnas, due grossi comuni della bassa valle, mancano di questi impianti. Ritengo che vari colleghi parleranno di questo problema. Io sono fiducioso, in qualità di Assessore ai Lavori Pubblici, che questo Assessorato abbia la capacità operativa di spendere velocemente i fondi che abbiamo in bilancio e di avere la disponibilità di spenderne altri in sede di assestamento di bilancio. Se voteremo in fase di assestamento di bilancio i nuovi finanziamenti, io ritengo che questo programma lavori possa essere ampliato.
PRESIDENTE: Colleghi Consiglieri, prima di aprire la discussione generale, la presidenza ritiene che per poter organizzare meglio i lavori si debba passare a una discussione generale e alla lettura degli elenchi, in quanto, trattandosi di deliberazione, il Consiglio è chiamato con una sola votazione all'approvazione dei tre punti, salvo che non sia richiesta una votazione separata per il dispositivo della deliberazione stessa e, quindi, per tutti gli elenchi che costituiscono parte integrante della deliberazione.
In tal modo le richieste di chiarimenti, gli eventuali emendamenti, le proposte e interrogazioni che possono essere avanzate sulle diverse voci vengono fatti con la lettura degli elenchi, dopo di che si passerà alle dichiarazioni di voto e alle votazioni. In questo modo pensiamo di poter fare una discussione generale in cui si possono esprimere le valutazioni sul complesso del provvedimento; scendiamo, poi, senza votazioni, ovviamente nel dettaglio, con la lettura degli elenchi e, poi, con la votazione preceduta dalle dichiarazioni di voto.
Mi sembra che in questo modo possiamo dare un certo ordine ai nostri lavori e possiamo consentire ai colleghi che intendono intervenire di chiedere chiarimenti all'Assessore, o di esprimersi in senso generale.
Il Consiglio è d'accordo su questo modo di procedere? E' aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Carlassare; ne ha facoltà.
CARLASSARE - (Dem. Prol.-Nuova Sin. ): Francamente, quando ho sfogliato questo elenco, la prima cosa che mi è venuta in mente di fare è di grattarmi la testa, non perché ho le pulci, ma perché mi sembrava perlomeno strano che venissero impegnati 90 miliardi con un'elencazione di opere che, indubbiamente, saranno tutte giuste, validissime, senza che però ci fosse una definizione precisa di che opere si tratta, se si tratta cioè di opere già in corso, o se si tratta di opere nuove. Soprattutto, manca la definizione delle linee programmatiche che a questo punto non sono tecniche, ma sono politiche, sulle modalità, cioè di spesa di questi 92-93 miliardi.
Mi pare che questa sia una grossa carenza perché, in effetti, io pensavo che la relazione dell'Assessore avrebbe colmato nei dettaglio questa grossa lacuna, mentre la relazione dell'Assessore è stata molto frettolosa, si è soffermata su un paio di punti, ha sì evidenziato quella che è una priorità e quella che è stata una carenza di fondi per un altro settore, ma, in effetti, non ha approfondito la filosofia, filosofia non per scomodare i grandi filosofi greci, ma la filosofia dell'investimento, quale è stato, in sostanza, il criterio che ha guidato, nel complesso, questo argomento.
Io penso che su questo punto sia necessario riflettere, perché non si può scaricare sui tecnici dell'Assessorato la responsabilità delle scelte che sono essenzialmente di carattere politico. Io ritengo che i tecnici dell'Assessorato siano tutti competenti dal punto di vista tecnico, però, questo è un documento essenzialmente politico, non fosse che per l'ampiezza dei capitali che vengono utilizzati: 90 miliardi non sono bazzecole, neanche in un bilancio abbastanza pingue come è quello della Regione Autonoma Valle d'Aosta.
Mi è estremamente difficile, quindi, dare un giudizio che non sia negativo in linea di massima e mi è estremamente difficile entrare nel merito delle singole opere perché questa relazione avrebbe dovuto essere stata formata non solo da un elenco del telefono con le cifre vicine, ma almeno da una descrizione più precisa della tipologia delle opere per cui si prevedono questi investimenti.
Questo per consentire, eventualmente, di entrare nel merito e per far sì che possano essere formulate delle domande precise. Da questa discussione, eventualmente, la Giunta, contravvenendo a quella che è una sua abitudine, avrebbe potuto cogliere aspetti critici e suggerimenti che potevano emergere dal dibattito, mentre mi pare che questo aspetto della problematica politica sia totalmente disatteso da questa Giunta che presenta provvedimenti molto importanti, dicendo già a priori - e questo è stato detto in molti casi esplicitamente - "questo è quanto abbiamo pensato, questa è la nostra volontà; il dibattito, se volete, lo potete anche fare, però non serve assolutamente a niente."
Ecco, per questo motivo, io esprimo un giudizio negativo, non tanto sulle singole opere o sui singoli investimenti che, con ogni probabilità, saranno tutti necessari, quanto sul provvedimento in sè, su come si è venuto delineando, su come è stato presentato a questo Consiglio che si trova, a mio avviso, nell'impossibilità di dare un giudizio politico generale sulle scelte fatte dalla Giunta e dell'Assessorato, e impossibilitato anche ad entrare a ragion veduta nel merito, se non formulando delle domande di mera delucidazione.
PRESIDENTE: E' iscritto a parlare il Consigliere Tonino; ne ha facoltà.
TONINO - (PCI): Quando fu approvata la legge statale che concedeva un nuovo riparto di fondi a favore della nostra regione, noi avevamo particolarmente insistito, anche con un documento, sulla necessità di approfittare di questa occasione per operare degli investimenti produttivi, evitando la dispersione in mille rivoli e la dispersione clientelare di questa massa di denaro.
Devo dire subito che gli interventi che oggi sono proposti con questo piano di lavori rispondono, per la maggior parte, a quelle esigenze di fare investimenti che siano utili alla collettività valdostana, che siano utili ai comuni, che migliorino la qualità della vita e la qualità dei servizi. Per cui, da questo punto di vista, noi siamo d'accordo sulla necessità di questi massicci investimenti della regione.
Quando abbiamo discusso ed esaminato il piano, per quel poco tempo che ci è stato concesso, è uscita una conferma di un'impostazione generale che noi abbiamo espresso in quest'aula quando si discusse della prima, timida scelta di decentramento relativa ai 40 miliardi nel biennio 1982-83 a favore dei comuni.
Abbiamo avuto la conferma che l'impostazione che avevamo avanzato in quell'occasione è, secondo noi, la più giusta. Spiegherò brevemente perché. Oggi noi abbiamo un piano regionale dei lavori pubblici che al suo interno ha alcuni difetti dei piani precedenti, per cui spendiamo più di 93 miliardi nel biennio, come regione, e ripartiamo 40 miliardi fra i 74 comuni nel biennio.
I difetti che riscontriamo sono soprattutto quelli di impostazione. Noi avremmo preferito, lo abbiamo detto discutendo le leggi di decentramento, che la regione delegasse di più, che la regione affidasse un ruolo alle comunità montane in modo che molte scelte che oggi troviamo in questo piano, che sono scelte comunali, o al massimo inter-comunali, siano decise utilizzando e facendo finalmente lavorare quel livello che per noi è importante, e cioè la comunità montana.
A quel punto noi avremmo dovuto discutere in quest'aula delle funzioni di indirizzo della regione. Quali indirizzi si danno? Quali sono le priorità in questo momento? Poi avremmo discusso delle grosse scelte che interessano la regione che sono e che debbono essere realizzate dalla regione. Il difetto sostanziale che riscontriamo in questo programma, quindi, è quello del permanere di un certo pasticcio istituzionale di compiti. Mi spiego meglio. Oggi alcune opere sono realizzate dai comuni tramite la legge del decentramento comunale, però ci sono anche opere che sono propriamente di interesse comunale ma che vengono svolte dalla regione.
Il piano dei lavori prevede anche interventi minuti come, per esempio, la pavimentazione di strade, con importi che vanno da 10-15 a 20 milioni, piccoli acquedotti, cimiteri, pezzi di fognatura anche di soli 50 milioni (come ad Antey-Saint-André): ebbene questi interventi sarebbe opportuno fossero realizzati dai comuni.
Se la regione dimostra ancora la disponibilità di intervenire direttamente per i comuni, chi ci garantisce che non si perpetui il vecchio difetto della pressione di carattere particolare, per non dire clientelare, che viene dai comuni?
La necessità di essere fuori da questo tipo di pressione è una necessità che noi sentiamo in modo particolare, perché è necessario che le opere di interesse regionale siano scelte dalla regione facendo partecipare tutti gli organismi, ma è anche necessario che la regione si limiti a questo tipo di scelte.
Per quanto riguarda, poi, il modo con cui la regione ha operato queste scelte, l'unica indicazione che abbiamo sentito dall'illustrazione dell'Assessore riguarda queste due grosse priorità: la viabilità e i paravalanghe e le scuole; si tratta senza dubbio di settori importanti.
Quello che noi continuiamo a rilevare è che le modalità di realizzazione di questo tipo di scelte è estraneo all'attività del consiglio. Sono delle scelte operate dalla Giunta, scelte che è difficilissimo, dai banchi del Consiglio, contestare singolarmente. Questo metodo di impostazione è negativo, poiché manca il quadro di informazioni di base che portano la Giunta ad operare questo tipo di scelte.
La scelta programmatica, ancora una volta, è stata tradita; l'impostazione del bilancio, ancora una volta, è stata contraddetta da questo tipo di programma, perché neanche quel tipo di accorpamento di interventi, che era stato previsto a suo tempo, viene rispettato. E' molto difficile, in effetti, intervenire nel merito non sapendo che tipo di politica e di logica territoriale c'è dietro; qual è la politica nel campo dell'edilizia scolastica qual è la politica nel campo della difesa idrogeologica. Questa è una carenza di questa Giunta e di questa maggioranza che, secondo noi, è importante rilevare in ogni occasione.
Rispetto a questi temi, noi chiediamo alla Giunta di giustificare il suo atteggiamento e chiediamo di capire perché ci si ostina ad andare avanti
con quello che, giustamente, non è chiamato piano, ma è chiamato programma; ma, chiamarlo programma è esagerato, perché si tratta, in sostanza, di un elenco di opere. Ripeto, in questo elenco ci sono opere utili e necessarie che bisogna realizzare in tempi brevi, ma mancano ancora altre opere. Quello che, però, deve essere detto, e l'ho detto prima, è che il metodo con cui vengono fatte queste scelte è un metodo che non solo non coinvolge l'esterno, cioè i comuni, ma non coinvolge neanche le Commissioni e non coinvolge il Consiglio, perché nessuno dei Consiglieri ha gli elementi per poter giudicare sulla base di dati di fatto.
PRESIDENTE: Colleghi Consiglieri, io non ho nessun altro iscritto a parlare.
La parola al Consigliere Nebbia; ne ha facoltà.
NEBBIA - (PSI): Io faccio un intervento di carattere generale che dovrà valere anche per le valutazioni specifiche sui diversi elenchi, quindi non interverrò successivamente anche per non prolungare la discussione.
A me pare che, effettivamente, alla base delle scelte ci sia, in alcuni oasi, uno studio preventivo e, in altri, un collegamento un po' meno diretto con una programmazione di carattere generale.
Lo studio preventivo riteniamo sia quello che è stato presentato in questo Consiglio da tempo per quanto riguarda gli acquedotti e le fognature, che aveva dimostrato la necessità e l'urgenza di finanziamenti sostanziosi.
Come ha detto l'Assessore in questa prima parte di programma (diciamo in questo modo per ipotizzare una seconda parte che avverrà con l'assestamento del bilancio) i finanziamenti sono, per quanto riguarda acquedotti e fognature, insufficienti. Già da questo scaturisce una richiesta di adeguamento dei finanziamenti alle effettive esigenze evidenziate dagli studi fatti.
Apprezziamo molto la continuazione dell'opera, già intrapresa da alcuni anni per la difesa idrogeologica, cioè la sistemazione dei diversi torrenti e corsi d'acqua, di competenza regionale, la sistemazione di zone franose e anche le opere per la difesa dalle valanghe. A questo proposito vorrei fare una domanda, forse un po' specifica (non so se l'Assessore può rispondere, in quanto una maggiore competenza in materia dovrebbe averla l'Assessore al Turismo), vorrei chiedere se l'opera di paravalanghe prevista per difendere l'abitato di Breuil è un'opera quale quella prevista dall'art. i della legge n. 14, dove è detto che le zone dove si rischia la caduta di valanghe, o di frane, o di slavine, sono inedificabili, anche se vengono realizzate delle opere di difesa. Poiché questa è un'opera pubblica e non realizzata dai privati, potrebbe sorgere il dubbio che, una volta realizzata l'opera, si liberalizzi l'edificazione nelle zone a rischio. La domanda è questa: una volta realizzata l'opera, il rischio sparisce totalmente, oppure c'è un margine ancora di rischio e, quindi, c'è la necessità di difendere delle vite umane?
Per quanto riguarda, e sono solo alcuni appunti, altre opere, vorremmo sottolineare la necessità di potenziare, non solo come è stato elencato nel programma lavori, il collegamento stradale per Pila. In sostanza, occorre migliorare l'accessibilità anche in prospettiva del collegamento ferroviario, di cui si è parlato già parecchie volte in questo Consiglio, con Cogne. Conosciamo tutti le due strade che conducono a Pila e che non sono adatte per il trasporto mediante autobus, se non in modo limitato; bastano piccoli incidenti per bloccare la circolazione, mentre, d'altra parte, sappiamo che la capacità alberghiera d'Aosta dovrebbe poter contare sull'utilizzazione del domaine skiable di questa zona. Gli alberghi possono contare su questo solamente se l'accessibilità agli impianti è efficace, specialmente oggi che non funziona più l'ovovia; quindi, è necessario uno studio più approfondito di questo collegamento ed è necessario migliorare la strada che passa per Gressan che, attualmente, è molto stretta.
Altro punto è quello relativo alle palestre. Nell'edilizia scolastica è previsto un certo numero di opere piuttosto importanti, però non sono comprese due attrezzature che sono, da un lato, collegate o collegabili con l'edilizia scolastica e, dall'altro lato, con la necessità di carattere sportivo e turistico.
Mi riferisco, in particolar modo, alla palestra di Gressoney-Saint-Jean ma, ancor più, alla palestra di Pont-Saint-Martin che deve soddisfare una domanda molto ampia delle strutture scolastiche esistenti, domanda che, in questo momento, si rivolge, invece, ad un locale inadatto, inefficiente ed angusto. Particolarmente, queste due palestre - ma direi ancora più quella di Pont-Saint-Martin perché serve una maggiore quantità di allievi e, fuori orario scolastico, anche di sportivi - queste due strutture, dicevo, sono indispensabili e penso che possano essere realizzate, non dico a spese di altre che sono state previste, ma forse in luogo di altre che per motivi vari non potranno essere realizzate in tempo. Altrimenti dovranno essere rinviate all'anno prossimo, oppure all'anno successivo ancora, anche se questo è un programma biennale.
Con queste valutazioni, in parte di carattere generale e in parte specifiche, sperando cioè nell'assestamento di bilancio, ma direi più che altro sulla revisione del programma lavori (perché sappiamo benissimo che tutti gli anni il programma lavori viene realizzato mediamente per metà) e tenendo conto che nel corso dell'anno altre opere diventano indispensabili e urgenti, noi riteniamo che, complessivamente, il programma lavori sia adeguato così come è stato previsto.
Vogliamo esprimere però un'altra perplessità riguardo alla capacità non solo di spesa da parte dell'Amministrazione regionale, ma anche esecutiva delle imprese locali; noi ci auguriamo che tale capacità di spesa sia sufficiente ed adeguata ai finanziamenti esistenti perché, altrimenti, ci si potrebbe trovare letteralmente ingolfati di fronte a questa notevole massa di lavori messi in movimento.
PRESIDENTE: Colleghi Consiglieri, ci sono altri che intendono intervenire in sede di discussione generale? Nessun isoritto; nessuno chiede di parlare?
Possiamo dare la parola all'Assessore ai Lavori Pubblici Borbey per un intervento, o per la conclusione se non avrà seguito.
La parola all'Assessore Borbey; ne ha facoltà.
BORBEY - (DC): Io ritengo di avere già in premessa detto che, quanto mi aspettavo da parte dei Consiglieri Carlassare, Tonino e anche da parte del Consigliere Nebbia, corrispondeva ad una necessità che l'Amministrazione regionale avverte fortemente, cioè quella di dotarsi di un piano di sviluppo regionale. La regione deve essere l'ente che dà indirizzo agli altri enti.
Mi permetto di riferirmi a quanto ha detto Nebbia quando ha espresso alcune preoccupazioni in merito alla capacità operativa politica e amministrativa che, non soltanto a livello di apparato burocratico regionale e di enti locali comunali (le comunità montane non hanno ancora decollato operativamente), ma anche a livello di imprenditori e di forze economiche, preoccupa. Occorre spendere bene e presto, data la svalutazione che abbiamo annualmente, questi fondi.
Questa esigenza però contrasta con quanto hanno detto il Consigliere Carlassare e il Consigliere Tonino quando hanno parlato di "pasticcio istituzionale", quando hanno osservato che l'Amministrazione regionale ha ripartito ai comuni 40 miliardi per la realizzazione di opere pubbliche, operando tramite l'Assessorato dei Lavori Pubblici. Io ritengo che sia stata doverosa, da parte nostra, questa scelta, perché non potevamo mandare allo sbaraglio sul piano operativo gli enti comunali che per legge non possono fare nuove assunzioni e d'altra parte noi non siamo ancora pronti a trasferire il personale.
Abbiamo elaborato la legge di decentramento soltanto per due anni, in modo che in questo periodo di transizione verificheremo la capacità operativa dei Comuni e, nello stesso tempo, daremo la possibilità all'Amministrazione regionale di studiare un nuovo dispositivo legislativo di trasferimento del personale o comunque il modo di dare la possibilità ai comuni di crearsi un nuovo organico.
Martedì avrà luogo la riunione di tutti i sindaci e in questa riunione io so già che l'80% dei sindaci (ho già ricevuto in tal senso dieci o più lettere e sia ben chiaro che non è l'Assessore Borbey che le ha sollecitate) chiede all'Amministrazione regionale, in base all'art. 12 della legge di decentramento, di accollarsi l'onere di appaltare tutto in base ai finanziamenti avuti col decentramento.
Ricevo i sindaci giornalmente e cerco di fare opera di persuasione nel senso di crearsi la capacità operativa che consenta loro di appaltare le opere il cui valore oscilla attorno ai 50 milioni, perché l'Assessorato con questo piano dovrà operare anche per opere di una certa importanza. Quindi posso accettare tutte le critiche che sono state fatte, però non potevamo, onestamente, rischiare, dopo che abbiamo ricevuto il riparto fiscale, di non avere la capacità e di non poter spendere i soldi.
Si dice che non è un piano ma un elenco di opere. Io ho sottolineato che questo elenco di opere, in massima parte, è stato preparato da tecnici. Quando facciamo un programma lavori, chiamiamolo pure elenco di opere, vogliamo parlare a monte anche di programmazione. Se parliamo di viabilità regionale chi, se non i tecnici regionali del settore viabilità, può dire, dopo aver fatto il censimento, quali sono le strade regionali che sono più battute per passaggio di macchine, quali hanno più carenza di larghezza di piano viabile, oppure di difficoltà di muri di sostegno che stanno per crollare o per presenza di acqua; chi se non loro, i tecnici, può dare indicazioni nel settore della difesa del suolo, nel settore idrogeologico, nel settore di viabilità, nel settore della sicurezza dalle valanghe, nel settore dell'acquedotto e fognature?
Carlassare ha detto che questo è un programma di opere per 90 miliardi, biennali, quando in bilancio ne abbiamo soltanto (se il futuro bilancio del 1983 avrà un importo come questo del 1982) 70; quindi qui non si approva un finanziamento per 90 e più miliardi.
Nel 1982 la Giunta regionale sarà delegata, per determinate opere che saranno in questo elenco, per 35 miliardi cioè per quanto è previsto nel bilancio regionale e non per 90 miliardi; poi vedremo la consistenza del bilancio del 1983.
Quali sono i criteri per elaborare il piano? Faccio un esempio: la strada regionale per la Valgrisenche è prioritaria, ma non possiamo stanziare 5 miliardi per questa strada! Se abbiamo un programma di opere stradali per 6 miliardi possiamo fare un lotto di 800 milioni per Champorcher, 300 milioni per Torgnon, 800 milioni per Pila? Sarebbe assurdo fare tre appalti in un'unica arteria regionale ! Rischieremmo di bloccare il turismo e di arrecare danni economici in tutto l'arco dell'estate e, inoltre, creare un caos alla viabilità, che è infernale. Quindi, abbiamo giustamente ripartito i finanziamenti sul territorio, ma questo non per un sistema clientelare, cioè per dire: "Facciamo un lotto da un miliardo sulla strada regionale di Champorcher, così questa maggioranza si tiene buono il comune di Pontboset" o "Facciamo un lotto sulla strada regionale che parte da Introd, così accontentiamo il comune di Valsavarenche". No! Questa è un'assurdità; io non ritengo che il Consigliere Tonino abbia voluto dire questo.
C'è un programma sostanzioso, riteniamo di ripartirlo nel territorio e io chiedo ai Consiglieri regionali: ritenete che le strade regionali indicate nell'elenco non abbiano bisogno di ammodernamento, di allargamento, di sistemazione del piano? E' questo che chiedo. E' vero che per una parte dei colleghi, che logicamente non sono addentro alla materia è di difficile lettura l'elenco di opere del genere. Quindi, io accetto la critica del Consigliere Carlassare quando dice che se è indicata un'opera da 1 miliardo e mezzo occorre anche che sia indicata una dicitura più idonea cioè che sia documentato il tipo di opera e le modalità di realizzazione. Questa critica io l'accetto, però dico anche che, se avessimo dovuto presentare per ogni opera una descrizione abbastanza ampia, noi avremmo fatto un programma che non è più un programma di opere, ma è una descrizione di opere.
Quindi ritengo - ho detto precedentemente che accetto determinate critiche - che l'intervento finale del Consigliere Nebbia abbia centrato in pieno il problema.
La Valle d'Aosta è carente in modo particolare su determinati settori, anche perché, diciamolo onestamente, i nostri amministratori comunali hanno, giustamente, alle costole il pretore per quanto riguarda le opere igienico-sanitarie.
Ho detto in premessa che questa amministrazione - e penso tutti noi 35 Consiglieri siamo favorevoli - vuole concentrare i finanziamenti regionali e quelli che lo Stato ci darà sulla legge Merli in questo settore, ma, come ho detto in precedenza, i comuni stanno decollando adesso e sono un po' in ritardo per le progettazioni. Io ritengo che la Giunta regionale, quando ci sarà il prossimo assestamento di bilancio, farà uno sforzo enorme proprio nel settore delle opere igienico-sanitarie.
Il Consigliere Nebbia ha chiesto delle precisazioni sull'opera del paravalanghe del Breuil; ebbene, noi riteniamo che l'appalto partirà al più presto. Per la progettazione di quest'opera, prima di farla decollare come finanziamento, sono stati incaricati i migliori tecnici disponibili, forse a livello mondiale, del settore, cioè i tecnici dell'ufficio specializzato di Davos che è il migliore studio del settore in Svizzera. Gli Ing. Perazzone e Corona hanno eseguito la progettazione su indicazione dell'ufficio di Davos. E' stato anche interpellato il miglior glaceologo a livello nazionale, il quale, malgrado abbia già 80 anni, è ancora ritenuto il tecnico più affidabile.
Quest'opera preoccupa in modo particolare gli amministratori regionali e anche gli amministratori del comune di Valtournenche, poiché si tratta di una grandissima opera a quota 2.400 m. che dovrebbe fermare le valanghe. Però a 2.400 m. la zona non è molto esposta al sole per cui potrebbe formarsi una diga artificiale e, in seguito, anche un ghiacciaio artificiale. Abbiamo tutti i dati che ci danno delle garanzie in proposito e ci dicono che questa costruzione toglierà molti rischi per l'abitato del Breuil.
A proposito della richiesta del Consigliere Nebbia, concernente il contenuto dell'art. 1 della legge 14, c'è qui vicino a me l'Assessore competente, il quale dice che non si può costruire in zone soggette alla caduta di valanghe, in zone acquitrinose e via dicendo. Noi riteniamo che, eseguita quest'opera, avremo dato un ampio margine di sicurezza a quella parte del Breuil dove, però, non verranno più date concessioni edilizie.
Per la parte più a valle, nella zona dell'hôtel Président, c'è un'area che è inedificabile.
Lo studio di Davos ci ha detto che una volta eseguito questo grosso paravalanghe la zona, non immediatamente, ma dopo uno o due anni, potrebbe diventare blu, cioè potrebbe anche esservi autorizzata la realizzazione di alcuni garages sotterranei. Questo è quanto sostengono i tecnici.
Mi sembra che il Consigliere Nebbia abbia accennato al discorso sulla viabilità della strada. di Pila. Ebbene, io ritengo che ci sarà un dibattito al più presto in Giunta regionale; non so se l'Assessore Pollicini stia preparando una tavola rotonda anche sui problemi Aosta-Pila-Cogne, perché il problema è molto importante. Riteniamo che, anche se domani dovesse decollare un impianto di arroccamento tra Aosta e Pila, sia indispensabile comunque migliorare la viabilità.
Riteniamo che la strada regionale per Charvensod sia sufficiente, salvo il tratto La Jolie Bergère, piazzale dove la zona è franosa e dove ci sono due o tre tornanti veramente pericolosi. Quindi è in programma l'allargamento a corsie di 7,50 m. di carreggiata dal piazzale di Les Fleurs verso Acque-fredde. Siamo in attesa di uno studio particolareggiato per individuare l'ubicazione degli impianti e l'arrivo della strada con l'impianto di arroccamento a valle e dei futuri impianti della zona Plan Prà. Credo che per creare delle piste a livello internazionale e anche a livello nazionale, bisogna prolungare le piste che dal Lago di Chamolé vengono giù fino a Pila; ecco perché occorre realizzare degli impianti intermedi da Plan Prà in su.
L'appalto relativo a questo programma biennale riguarda la zona tra il Piazzale e Acquefredde.
Nel programma è indicato il lotto tra Moline e la strada di Gressan. Se, infatti, non sarà ancora pronto l'impianto di arroccamento è necessario realizzare l'anello da Gressan in su e in discesa, invece, verso Charvensod dal piazzale di Les Fleurs, allargando la strada a m.7,50 da Les Fleurs in su; quest'opera è utile almeno per i giorni di maggiore transito, soprattutto per il sabato e la domenica.
Senz'altro io concordo pienamente con quanto ha detto il Consigliere Nebbia a proposito della carenza di palestre in Valle d'Aosta; un obiettivo dell'amministrazione regionale deve essere quello di realizzare a Pont-Saint-Martin, appunto, una palestra.
Per la realizzazione del programma delle opere pubbliche (la signorina Viglino ne può dare atto) da parte di alcuni comuni, che pure ci facevano premura, ci sono delle difficoltà per i terreni e per i progetti. Quindi, determinate opere che senz'altro avevamo idea di iniziare quest'anno, forse partiranno tardi, cioè nell'autunno. Se saranno pronti i progetti esecutivi di alcune opere che non sono inserite nel programma, piuttosto che procrastinarle le inizieremo anche se non programmate; presenteremo le relative delibere in ratifica.
Ritengo di completare questa mia disordinata risposta augurandomi che l'amministrazione regionale possa avere la capacità operativa di poter mandare avanti velocemente questo programma di opere non solo contando sulle proprie forze economiche, ma anche sulla capacità operativa delle imprese locali. Se le imprese non saranno sufficienti, io penso che, tenuto conto anche della crisi che c'è nelle altre regioni, si debbano invitare le imprese del Piemonte e della Lombardia.
PRESIDENTE: Possiamo passare all'esame del programma lavori con la lettura degli elenchi; il segretario darà l'indicazione dell'elenco e il totale. I Consiglieri poi potranno fare riferimento ai vari comuni e alle opere su cui ritengono di dover richiedere chiarimenti all'Assessore.
ELENCO A
"Opere varie di interesse regionale"
Totale lire 12.650.000.000
PRESIDENTE: La parola al Consigliere Carlassare; ne ha facoltà.
CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin. ): Io vorrei chiedere all'Assessore, per quanto concerne il 2° punto del Comune di Aosta: "Sistemazione area esterna Beauregard", in che cosa consiste questa sistemazione dell'area esterna; se si tratta di un intervento ex novo, oppure se è collegato alla struttura dell'ospedale, tanto più che in un punto successivo si prevede anche un intervento per lavori stradali, sempre in riferimento all'ospedale Beauregard per un importo notevole, cioè L. l.700.000.000.
PRESIDENTE: La parola al Consigliere Bajocco; ne ha facoltà.
BAJOCCO - (PCI): Io vorrei chiedere all'Assessore dove saranno costruiti i parcheggi coperti multipiano, indicati per lire tre miliardi.
PRESIDENTE: La parola all'Assessore ai Lavori Pubblici Borbey; ne ha facoltà.
BORBEY - (DC): Ho già detto nella mia relazione che la base d'asta è di circa L. 2.120.000.000; la previsione è stata fatta prima di avere il progetto esecutivo, ma devono essere aggiunti imprevisti e maggiori costi per revisione prezzi, per un totale di tre miliardi.
Le opere consistono, in particolare, per circa 400 milioni per la realizzazione di una rampa che porti al pronto soccorso del Beauregard (circa 100 m. di lunghezza) e per la sistemazione dell'area esterna, compresa l'illuminazione. Sono previsti, quindi, i muri sulla strada che va verso Saint-Christophe, i muri a valle, tutte le passeggiate per gli ammalati, le rampe di accesso, cioè la sistemazione esterna di tutto il complesso del Beauregard.
Quando abbiamo appaltato la costruzione dell'ospedale Beauregard mancava ancora il progetto dell'area esterna; ora, appunto, abbiamo appaltato il completamento della costruzione. L'ammontare delle opere a base d'asta, come ho detto, è di 2 miliardi e 100 milioni circa.
Nell'altra voce, quella riguardante le strade, si riferisce alla strada di accesso tra Aosta e l'ospedale Beauregard. L'attuale strada è quella che va alla scuola Alpina. Il progetto, invece, prevede il raddoppio del sottopasso della statale che va verso Porossan; subito dopo questo sottopasso si prende sulla destra e si va in parallelo alla statale (è previsto lo sbandamento) verso Beauregard, con una sezione di 9 m. di carreggiata e 2 m. di marciapiede. Il costo per quest'opera è di un miliardo e settecento milioni. Purtroppo oggi le opere stradali e le opere di edilizia hanno un costo enorme.
Prima di imboccare questo sottopasso, dal Ponte di Pietra, c'è una doppia strada a senso unico. Riteniamo che nel futuro sia bene fare un ponte in più sul Buthier perché, altrimenti, ci sarà un intasamento al Ponte di Pietra, anche perché questa strada dovrà servire oltre che Porossan tutto Senin, cioè zone in espansione del Comune di Saint-Christophe, di Aosta e il Beauregard.
Collega Bajocco, per il parcheggio ho detto che abbiamo un progetto che si può definire esecutivo; il progetto riguarda l'area tra la palestra del CONI e l'ospedale. Non riteniamo di appaltare le opere relative al parcheggio adesso, perché creeremmo soltanto del caos; l'ospedale, come ho già detto, è tutto un cantiere, quindi non vorremmo creare ulteriori disagi agli ammalati o ai parenti degli ammalati.
Come avete potuto constatare, abbiamo fatto fare dei sondaggi nell'area Rizzardi, vicino alla stazione; ora diamo l'incarico per la progettazione e speriamo in autunno di appaltare i lavori. Abbiamo eseguito gli scavi su indicazione dell'arch. Mollo e non abbiamo trovato reperti; quindi, possiamo partire tranquillamente con la progettazione per due piani di piazzale coperto.
ELENCO B - "Lavori stradali"
Totale lire 16.950.000.000
PRESIDENTE: Colleghi Consiglieri, qualcuno chiede chiarimenti?
L'elenco B consiste di tre pagine e mezzo.
Il Consigliere Tonino ha la parola; ne ha facoltà.
TONINO - (PCI): Una domanda che riguarda la zona industriale di Pont-SaintMartin e di Donnas. La viabilità di accesso a questa zona è importante, ma è particolarmente malandata, per cui chiedo all'Assessore se del problema si è discusso e se ci sono previsioni in tal senso.
PRESIDENTE: La parola al Consigliere Bajocco; ne ha facoltà.
BAJOCCO - (PCI): Vorrei chiedere all'Assessore un chiarimento sulla zona di Saint-Marcel. Vedo scritto: "Sistemazione strada regionale n. 14 in corrispondenza tratto FF.SS.: 150.000.000'.
Mi sembrava che l'Assessore Borbey avesse detto che quanto prima in accordo con le Ferrovie dello Stato, si dovesse procedere all'allargamento e al rialzo del ponte di Saint-Marcel. C'è, in tal senso, una richiesta da parte della popolazione. Penso che questa cifra serva solo a un piccolo allargamento di strada.
PRESIDENTE: La parola al Consigliere Carlassare; ne ha facoltà.
CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin. ): Vorrei chiedere, per quanto riguarda Courmayeur: "Costruzione parcheggi", dove sono localizzate tali opere e la loro tipologia.
PRESIDENTE: La parola all'Assessore ai Lavori Pubblici Borbey per L'elenco B; ne ha facoltà.
BORBEY - (DC): E' vero che la strada per la zona industriale Donnas - Pont-Saint-Martin è importante. E' vero, altresì, che c'è soltanto un progetto esecutivo della strada che va verso l'ILSSA-VIOLA e Feletti. L'opera ammonta a circa l. 250.000.000, anche perché è compreso il costo di tutta la recinzione.
Abbiamo chiesto all'amministrazione di Pont-Saint-Martin di fissare una precisa priorità tra le scuole o le strade. Abbiamo fatto una scelta secondo la quale l'amministrazione regionale appalta la ristrutturazione della scuola elementare per un ammontare di 400e più milioni e l'amministrazione comunale provvede alle opere relative alle strade.
Per quanto riguarda Saint-Marcel, è vero siamo in fase di appalto per 150 milioni soltanto per l'allargamento dopo il ponte e, in modo particolare, per il sottopasso ferroviario dove non passano i camions e non c'è attualmente l'altezza sufficiente. Quella è la richiesta più urgente.
L'allargamento del ponte è molto costoso perché il progetto prevede, prima di tutto, il consolidamento del ponte con palificazioni. Quindi, non allarghiamo per non peggiorare la situazione e aumentare il peso se non prima del consolidamento con la palificazione. Per adesso siamo partiti con questo appalto.
Per Courmayeur il comune ha un progetto per due piazzali a multipiano: prima di entrare a Courmayeur, uno a destra e uno a sinistra. Quello a destra è a tre piani sottoterra, dove c'è l'attuale parcheggio vicino all'albergo ristorante "Le vieux pommier", l'altro a sinistra è di cinque piani. Certamente sono opere di un costo enorme, ma sono importantissime poiché in futuro potrebbero non essere passive. Abbiamo messo una cifra per verificare se il Comune di Courmayeur può contribuire con una quota; so che il Comune ha intenzione di chiedere anche alla Cassa Depositi e Prestiti un finanziamento.
PRESIDENTE: La parola al Consigliere Bajocco; ne ha facoltà.
BAJOCCO - (PCI): Mi ero dimenticato una cosa, Presidente, che avrei dovuto chiedere prima. So che l'amministrazione comunale di Champdepraz aveva chiesto per diverse volte la sistemazione della strada di Chevrères; so che è una strada che può costare molto, ma c'è anche questo problema: proprio in questo momento si sta portando avanti il discorso dei parchi regionali, tra cui il famoso Mont Avio. Vorrei chiedere alla Giunta se si pensa di programmare la sistemazione anche di quella strada.
Ci siamo recati una volta al Mont Avic e ci siamo resi conto che è una strada che ha bisogno di un intervento.
Vedo che - e mi va molto bene - per la strada di Valgrisenche sono previste opere per un miliardo e mezzo come primo tronco; sono strade che hanno dei costi enormi, ma devono essere prese in considerazione.
Chiedo al Presidente della Giunta (poiché lui proviene, per la sua parentela, da Arnad) se non ritiene di fare qualcosa per la strada che ho indicato.
PRESIDENTE: La parola al Consigliere Minuzzo; ne ha facoltà.
MINUZZO - (PSDI): Chiedo all'Assessore cosa intende fare la regione per risolvere la questione di via Parigi, tenuto conto e considerato che l'Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Aosta Chiofalo ha assicurato la costruzione del sottopasso, tant'è che ha già fatto predisporre dei progetti per tale opera e che in dichiarazioni pubbliche ha assicurato questa costruzione.
Tra l'altro, qualche tempo fa, l'Assessore e il Sindaco avevano detto che non avrebbero avuto fondi a disposizione per fare quest'opera e che avrebbero chiesto un intervento regionale.
Ecco, io volevo chiedere all'Assessore se vi era la possibilità, in questo piano lavori, di proporre l'inserimento anche di quest'opera e se è stata già presentata la richiesta da parte del Comune di Aosta per evitare, poi, una volta predisposti i progetti, che tutto si areni per il fatto che non ci sono i fondi a disposizione.
PRESIDENTE: Nessun altro chiede la parola sull'elenco B?
La parola, per la conclusione definitiva, all'Assessore Borbey; ne ha facoltà.
BORBEY - (DC): La strada di Chevrères è comunale e, in effetti, è una strada che presenta problemi enormi, e non si sa neppure come poterla sistemare.
Il comune, dato che è una strada comunale, si assumerà l'esecuzione della progettazione di massima.
Non è vero che per il piano dei lavori l'Assessore non ha sentito nessun sindaco. Con Champdepraz abbiamo concordato il completamento dell'acquedotto di Chevrères perché tendenzialmente ci siamo orientati per il completare delle opere che avevamo già appaltato.
Il Comune di Champdepraz, detto francamente, è un comune che non ha molte frazioni. Per il capoluogo, quindi, le fognature, gli acquedotti e la viabilità sono sufficienti. A monte del capoluogo la zona, per adesso, è una zona di malghe; la strada, per loro, ha uno sbocco in prospettiva. Si tenga presente che il comune, con la legge di decentramento, disporrà di oltre 300 milioni, soltanto per le opere pubbliche.
Quando il Comune di Champdepraz, con un progetto esecutivo di massima, comincerà a fare un discorso serio su questa strada, dichiarerà che questa strada viene considerata prioritaria e stanzierà fondi propri, allora ritengo che l'amministrazione regionale prenderà in considerazione l'opportunità di un intervento concreto perché da solo il comune non potrà sostenere l'onere.
Lo stesso discorso vale per via Parigi ad Aosta; Aosta, con la legge di decentramento, disporrà per le opere pubbliche di L. 2.200.000.000.
Per quanto concerne il sottopasso faccio presente che si è svolta una riunione cui hanno partecipato il Sindaco e l'Assessore Chiofalo, il Presidente della Giunta regionale e il sottoscritto. Ci è stato riferito che è in preparazione il progetto esecutivo; non so quant'è il costo dell'opera, però il Comune di Aosta ha un'assegnazione di L. 2.200.000.000. L'amministrazione comunale deve dimostrare di considerare prioritaria via Parigi: sono convinto che in tal modo il collega Chiofalo impiegherà per quest'opera i fondi del decentramento.
ELENCO C
"Lavori di pavimentazione in conglomerati bituminosi"
Totale lire 1.825.000.000
PRESIDENTE: Qualcuno intende prendere la parola sull'elenco C? Strade comunali, strade correnti in comuni di alta valle, media valle, bassa valle.
ELENCO D - "Acquedotti"
Totale Lire 1.840.000.000
PRESIDENTE: Ci sono Consiglieri che chiedono la parola sugli acquedotti?
ELENCO E - "Fognature"
Totale Lire 3.230.000.000
PRESIDENTE: Nessuno chiede la parola?
ELENCO F - "Cimiteri"
Totale Lire 400.000.000
PRESIDENTE: Nessuno chiede la parola?
ELENCO G
"Edifici pubblica istruzione"
Totale Lire 19.060.000.000
PRESIDENTE: Qualcuno chiede la parola?
ELENCO H
"Opere di manutenzione straordinaria di stabili adibiti ad uso scolastico"
Totale Lire 2.430.000.000
PRESIDENTE: La parola al Consigliere Tonino; ne ha faooltà.
TONINO - (PCI): Vorrei precisare che l'Istituto Tecnico per Geometri "Saint-Benin" è ad Aosta e non a Pont-Saint-Martin.
PRESIDENTE: La parola all'Assessore ai Lavori Pubblici Borbey; ne ha faooltà.
BORBEY - (DC): Ha ragione Tonino, per una volta.
ELENCO I
"Spese per la sistemazione e manutenzione straordinaria di locali ed uffici nonché per l'installazione di impianti"
Totale Lire 1.360.000.000
PRESIDENTE: La parola al Consigliere Carlassare; ne ha facoltà.
CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin. ): Chiedo come mai l'hôtel Jockey richiede già una manutenzione straordinaria.
PRESIDENTE: La parola al Consigliere Bajocco; ne ha facoltà.
BAJOCCO - (PCI): Questa mattina si parlava della Casa del Popolo; qui c'è scritto "ex Casa Littoria", invece mi farebbe piacere vedere scritto ex Casa del Popolo. Vorrei che questo fosse il termine da usare per l'ex Casa del Popolo, perché la Casa Littoria è cosa passata.
PRESIDENTE: Sull'elenco I, la parola all'Assessore ai Lavori Pubblici Borbey; ne ha facoltà.
BORBEY - (DC): Debbo dire onestamente che l'hôtel Jockey non ha bisogno di manutenzione, per adesso; è un programma biennale, speriamo che il geometra Charrier non abbia previsto di dover fare una spesa del genere. Adesso tutto funziona a perfezione. Francamente in quest'anno, in cui mi auguro di rimanere all'Assessorato dei Lavori Pubblici, non ho intenzione di fare delle modifiche per farmi il salotto. Ce l'ho già!
ELENCO L
"Spese di lavori di sistemazione e manutenzione straordinaria a beni immobili di proprietà non adibiti ad uffici ed alle aree attigue agli stabili di proprietà regionale"
Totale Lire 2.760.000.000
PRESIDENTE: C'è qualcuno che chiede la parola sull'elenco L?
ELENCO M - "Edifici pubblici"
Totale Lire 3.060.000.000
PRESIDENTE: Qualcuno chiede la parola sull'elenco M?
ELENCO N
"Interventi nei settori industriali"
Totale Lire 3.190.000.000
PRESIDENTE: La parola al Consigliere Mafrica; ne ha faooltà.
MAFRICA - (PCI): Chiedo che cosa si vuole fare con il fabbricato dell'ex Montedison per il quale si prevede un impiego di L. 700.000.000
PRESIDENTE: La parola al Consigliere Carlassare; ne ha facoltà.
CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin. ): Mi riferisco al "completamento stabilimento Rossignol". Si tratta di un nuovo investimento o del vecchio stanziamento ancora da pagare? Spero che si tratti di un altro miliardo!
PRESIDENTE: La parola al Consigliere Bajocco; ne ha facoltà.
BAJOCCO - (PCI): Desidero chiedere un chiarimento sul problema di Cogne: al CO.FAR.CO. sono stati stanziate Lire 940.000.000. Vorrei sapere se questi sono fondi relativi alla perizia o sono fondi che dobbiamo pagare per altri macchinari e altre strutture, perché mi sembra che di soldi, per questa fabbrichetta, ne abbiamo già spesi molti.
PRESIDENTE: La parola all'Assessore ai Lavori Pubblici Borbey; ne ha facoltà.
BORBEY - (DC): Per la Rossignol e la CO.FAR.CO. si tratta di perizie già approvate, per le quali abbiamo rinviato ad un successivo provvedimento il relativo finanziamento.
Per quanto riguarda l'ex Montedison a Saint-Marcel, l'opera è relativa al fabbricato basso che fiancheggia la strada regionale dove andrà la CO.IN.OP. ma non è prevista l'erogazione di fondi regionali. Per gli altri due terzi del fabbricato, l'Assessorato dell'Industria e Commercio e la Presidenza della Giunta stanno predisponendo una convenzione con una ditta di Genova che produce prefabbricati, che si impegna ad assumere 23 persone, e con una ditta di carpenteria metallica, che sarà ubicata nella parte a levante. Questa convenzione riguarda un terzo dell'importo.
ELENCO 0
"Interventi di regimazione idraulica sui corsi d'acqua e sistemazione frane"
Totale Lire 8.410.000.000
PRESIDENTE: La parola al Consigliere Bajocco; ne ha facoltà.
BAJOCCO - (PCI): Vorrei solo ricordare, a proposito della "sistemazione frana della collina Gotrau, Collignon" cioè quella famosa strada che collega Arpuilles con la zona di Pléod che l'Assessore aveva affermato che avrebbe fatto sistemare questa strada almeno un anno e mezzo fa. A tutt'oggi non è stato ancora fatto niente e la strada è una raccolta di immondizie. Quella strada è di grande utilità per chi ha del terreno da colture in quella zona oggi è pericoloso percorrerla, tanto che si è costretti a scendere ad Aosta e a risalire dall'ospedale per poter andare ad Arpuilles. Io vorrei mettere in evidenza questo aspetto: con pochi soldi quella strada può essere messa a posto.
PRESIDENTE: La parola al Consigliere Carlassare; ne ha facoltà.
CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin. ): Vorrei chiedere, per Antey-Saint-André "sistemazione frana sovrastante l'abitato di Fiernaz", se i 300 milioni sono frutto di un progetto definitivo di sistemazione della frana, se è stato fatto uno studio in questo senso, o se si tratta di un'opera ancora provvisoria per bloccare i danni.
PRESIDENTE: La parola all'Assessore ai Lavori Pubblici Borbey; ne ha facoltà.
BORBEY - (DC): In riferimento a quanto ha detto il Consigliere Bajocco, accetto la critica perché è giusta; ritengo che durante l'anno verrà eseguito quel lavoro. Anzi, spero di poter impiantare il cantiere di lavoro al più presto; dobbiamo fare un'opera di raccolta di acque perché la zona non è delle più facili ed è abbastanza pericolosa: se si buttano giù delle pietre non si sentono quando arrivano in fondo perché ci sono dei buchi non indifferenti.
Abbiamo chiesto ancora una consulenza al geologo Caquinod. In ogni modo, la critica è giusta, quindi provvederemo.
Per quanto concerne, invece, Fiernaz i fondi qui indicati sono da aggiungere ai 150 milioni che abbiamo già speso. Sono opere definitive, fatte in base ad un progetto dell'Ing. Perazzone con la consulenza del geologo Caquinod.
Le opere consistono in grosse valli, con sotto delle scogliere, affinché il terreno non slitti verso l'abitato a protezione dello stesso. Sono viabili, quindi si può entrare con i camions per portare via anche del materiale. A monte, dove la roccia è molto sfaldata e molto spaccata, si possono fare delle iniezioni di cemento per evitare che con le intemperie atmosferiche entri dell'acqua o del gelo.
Manca un altro lavoro, previsto dall'Ing. Perazzone, che consiste nel togliere a monte, appena sotto, dove si verifica la caduta dei massi, due sorgenti, perché quest'acqua provoca delle frane. Adesso, però, quel lavoro non può essere eseguito perché nessuno può andare in quella zona in quanto è pericolosa.
ELENCO P - "Opere paravalanghe"
Totale Lire 12.476.000.000
ELENCO Q - "Cantieri di lavoro"
Totale Lire 2.090.000.000
ELENCO R - "Cantieri in economia"
Totale Lire 3.000.000.000
ELENCO S
"Maggiori spese contributi per revisione prezzi contrattuali ai sensi delle leggi in vigore; maggiori spese in applicazione dell'imposta sul valore aggiunto; maggiori spese per finanziamento eventuali appalti in aumento"
Totale Lire 2.700.000.000
PRESIDENTE: Nessuno chiede la parola?
Allora, terminato l'esame dettagliato degli elenchi, il Consiglio, prima del voto, è, se lo ritiene, chiamato a fare le dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Tonino per la dichiarazione di voto; ne ha facoltà.
TONINO - (PCI): Dichiaro l'astensione del gruppo comunista. Voglio brevemente indicare i motivi di tale voto, senza riprendere alcuni temi generali che restano di convinzione nostra e che ho illustrato nel primo intervento.
Credo sia sintomatico che il dibattito in Consiglio su questo piano dei lavori sia stato praticamente inesistente, si sia ridotto, cioè, ad un dialogo tra l'opposizione e l'Assessore, senza altri coinvolgimenti. Si discute molto di più quando affrontiamo problemi quali gli chalet del sud, oppure il risanamento del bestiame, anche se l'importo dell'intervento regionale è decisamente inferiore.
Qui si tratta di spendere ben 90 miliardi per interventi significativi nella regione. Ma, credo che l'appiattimento del dibattito, che è tipico di questo Consiglio da un po' di tempo a questa parte, sia dovuto anche all'impossibilità di discutere, assieme agli elenchi, anche le scelte, le politiche che questa maggioranza adotta nel campo della difesa del suolo, nel campo del territorio, nel campo della scuola e così via. Questa è una sensazione di malessere che credo sia sentita, anche se non esplicitata, da molti colleghi.
Ho detto prima che molte opere comprese in questo elenco sono importanti e necessarie. Ci preoccupa, però, una osservazione che hanno fatto l'Assessore e altri Consiglieri che riguarda la possibilità effettiva di spendere quello che è previsto nel bilancio per questo piano.
Noi non vorremmo che si ripetessero le esperienze del passato per cui il programma indica delle grosse previsioni e queste, poi, si realizzano a metà: in tal modo si vanificherebbe la decisione del Consiglio perché, siccome quella che ci apprestiamo a dare oggi è una licenza di libero appalto alla Giunta e nessun atto relativo a queste opere ritorna al Consiglio, se già c'è l'intenzione di non realizzarlo, significa che la scelta reale sulle opere che si fanno spetta alla Giunta.
In questo elenco ci sono 228 opere. C'è un po' tutto: le opere che si possono realizzare, quelle mancanti dei progetti; non è stata data neanche l'indicazione verso i comuni che devono predisporre i progetti. Il rischio che corriamo è che sia la Giunta a decidere quello che si deve fare o non si deve fare. In questo senso la delega che oggi ci apprestiamo a dare alla Giunta è troppo ampia; è una delega che, tra l'altro, si basa su una scelta del Consiglio mancante di elementi sufficienti.
Restiamo convinti, lo abbiamo detto prima (ma rispondo ad un'osservazione che ha fatto l'Assessore), che non è affatto vero, o comunque probabile, che un decentramento che coinvolgesse le comunità montane avrebbe portato, inevitabilmente ad una incapacità di spesa. E' vero che già di fronte al decentramento comunale ci sono alcuni comuni che chiedono alla regione di appaltare le opere perché hanno carenze strutturali, però, è anche vero, per quello che ho visto io, che in alcuni comuni c'è un entusiasmo positivo, che c'è una voglia di fare. Questo entusiasmo, questa voglia di fare, probabilmente, ci sarebbero anche a livello di comunità montana se dessimo a questi organismi qualche funzione, invece, lì, c'è l'atteggiamento opposto di frustrazione, sensazione chiara e di evidente inutilità. Se questo entusiasmo si trasferisce anche in una chiara volontà di intervento, credo che l'efficienza, alla fine, sarebbe garantita.
Questo piano, ha detto l'Assessore, è stato fatto al novanta per cento dai tecnici, e questo è un fatto che ci rassicura da un certo punto di vista, perché se lo avesse fatto tutto la Giunta, guai a noi!
Noi ci auguriamo che i tecnici abbiano seguito le esigenze reali, conoscendo la situazione, e abbiano seguito quelle che sono, nelle varie zone della nostra regione, le esigenze di carattere prioritario. Ripeto, noi ci asteniamo per le ragioni che ho enunciato prima. Ci sono opere importanti che vanno realizzate: faremo di tutto per controllare perché siano realizzate tutte, presto e bene. Tuttavia, il metodo e le modalità seguite per arriva re a queste scelte, la mancanza, dietro, di un progetto più complessivo che almeno in questo Consiglio non è mai stato spiegato, sono gli aspetti negativi di questo piano.
PRESIDENTE: La parola al Consigliere Voyat; ne ha facoltà.
VOYAT - (UV): Noi siamo favorevoli e soddisfatti di questo piano lavori, non solo per la consistente cifra che è prevista, ma evidentemente anche per le scelte che sono state fatte dalla maggioranza. L'opposizione può dire quello che vuole, perché se non interviene la maggioranza, non è detto che la maggioranza non sia d'accordo, oppure che debba intervenire per forza, in quanto ritengo che non sia il caso di ripetersi ogni volta, in aula, in ogni consesso, su cose già dette.
Riteniamo che quando la Giunta, o l'Assessore, interviene, intervenga anche a nome della maggioranza e, pertanto, non c'è bisogno di ridiscutere tra opposizione e maggioranza per le scelte fatte dalla maggioranza e dalla Giunta.
Ci auguriamo solo che i lavori previsti da questo piano dei lavori vengano appaltati al più presto e che, pertanto, queste cifre siano più consistenti al momento dell'appalto in quanto, se si perde del tempo, evidentemente, la svalutazione ci farebbe perdere denaro.
Questo piano dei lavori riteniamo che sia un ulteriore aiuto offerto ai comuni, dopo le due leggi presentate negli ultimi Consigli sulla ripartizione finanziaria ai comuni.
Pertanto, noi speriamo che, al più presto, possano essere appaltate queste opere e che tutto il quadro degli interventi si svolga nel migliore dei modi.
PRESIDENTE: Le parole al Consigliere Carlassare; ne ha facoltà.
CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin. ): Io apprendo, e la cosa mi soddisfa moltissimo, che la maggioranza è spesso e volentieri d'accordo con la Giunta. Noi non ci eravamo accorti di questo fatto!
Siamo in Consiglio solo per figura, evidentemente, in quanto, visto e considerato che la discussione è già avvenuta a livello di Giunta e la maggioranza è d'accordo con la Giunta, noi, essendo in minoranza, possiamo anche andare a prenderci il caffé!
Questa è una strana impostazione del rapporto democratico! Il dibattito dovrebbe portare ad un miglioramento dei provvedimenti legislativi e degli atti, che hanno la caratteristica di essere esecutivi, e di certe opere di massimo interesse pubblico. E' utile, a nostro avviso, una maggiore disponibilità a cogliere quelli che possono essere critiche o suggerimenti dei Consiglieri.
Per esempio, il Consigliere Berti, che non fa parte della maggioranza e non fa neanche parte dell'opposizione, potrebbe dare dei suggerimenti utili, senza che questo significhi un cedimento sul piano politico da parte della Giunta e della maggioranza.
Abitualmente il Presidente Andrione dice: "Noi abbiamo deciso. Voi dite quello che volete." Analoghe dichiarazioni adesso ha fatto il Consigliere Voyat "Loro hanno deciso e noi siamo d'accordo. Voi dite quello che volete."
A parte questo, il problema di fondo, secondo me, è che la mancanza di un'impostazione programmatica, di una riflessione programmatica, è molto più apparente che reale. In effetti, questi notevoli investimenti, 90 miliardi, che prima di fine anno probabilmente saranno aumentati, da come ha detto l'Assessore e che dovrebbero coordinarsi con gli altri 40 miliardi previsti per il decentramento ai Comuni, comportano interventi in certe situazioni dove la scelta è presto fatta.
Quando cade una frana bisogna, in qualche modo, intervenire, e nessuno lo mette in discussione. Semmai c'è da chiedersi, come nel caso delle valanghe di Cervinia, se prima della costruzione del ponte non era meglio accertarsi se c'era il fiume. In effetti, noi abbiamo avuto uno sviluppo edilizio abnorme in una zona che, con un po' di prudenza, si poteva ritenere pericolosa, perché le valanghe cadono da secoli spesso e volentieri. Io ritengo che non si possa dire alla gente di andar via di casa, per cui, prima che avvenga una tragedia, è necessario intervenire.
Ci sono delle opere - faccio riferimento in particolare alle strade - che possono determinare e determinano uno sviluppo del territorio di un certo tipo piuttosto che di un altro. Mi pare che la scelta fatta sia quella di mantenere il tipo di sviluppo del territorio che abbiamo in questo momento in Valle d'Aosta, per cui vengono, in ultima analisi, favorite le località già privilegiate, cioè toccate dallo sviluppo turistico, mentre mi pare che ci sia scarsa volontà di approntare opere e servizi che facilitino, anche se non obbligatoriamente, un tipo di sviluppo territoriale di tipo alternativo a quello attuale, che vede concentrate in poche località privilegiate la circolazione del denaro, del flusso turistico, delle idee, se vogliamo, mentre le altre zone vengono messe da una parte.
Io avevo in mente tutta una serie di investimenti, per quanto riguarda le strade, che potrebbe determinare il decentramento dello sviluppo economico e sociale nel territorio, anche in fondo valle.
Questa è la critica di fondo che io esprimo su questo piano. Per questo motivo io voterò contro, cosa scontata anche questa, non è una novità. Ribadisco la mia critica di fondo che non vuole entrare nel merito di tutta una serie di investimenti, che indubbiamente sono necessari, ma che si indirizza sulle modalità e sul tipo di impostazione di questi investimenti e, soprattutto, sull'impossibilità reale da parte dei Consiglieri, specialmente d'opposizione - quelli della maggioranza probabilmente conoscono molto di più tutta quella documentazione a cui ha fatto cenno prima l'Assessore - di esprimere un giudizio di merito sul piano.
Per questo motivo, io ribadisco il mio voto contrario a tutto il provvedimento.
PRESIDENTE: Colleghi Consiglieri, siete chiamati a votare con voto palese, con un'unica votazione, sui punti 1, 2 e 3 del dispositivo comprendente il programma lavori di cui abbiamo letto gli elenchi; siete inoltre chiamati, sempre per votazione palese, a pronunciarvi sull'oggetto n. 254.
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 31; votanti: 24; astenuti: 7 (Bajocco, Carral, Cout, Dolchi, Mafrica, Péaquin, Tonino); favorevoli: 23; contrari: i
Il Consiglio approva.