Oggetto del Consiglio n. 251 del 12 maggio 1982 - Resoconto
OGGETTO N. 251/VII - CONCESSIONE AL RESPONSABILE DELLA BIBLIOTECA DEL SEMINARIO MAGGIORE DI AOSTA DI UN CONTRIBUTO PER L'INSTALLAZIONE DI UN IMPIANTO DI ALLARME ANTIFURTO E ANTICENDIO A PROTEZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE CONSERVATO NELLA BIBLIOTECA DI VIA XAVIER DE MAISTRE, IN AOSTA. APPROVAZIONE ED IMPEGNO DI SPESA.
PRESIDENTE: La parola all'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali Pollicini; ne ha facoltà.
POLLICINI - (DP): Si tratta della biblioteca del Seminario di via Xavier de Maistre, la quale, sul piano bibliografico, è la biblioteca più ricca della nostra città. Essa dispone, inoltre, dei primi libri stampati in valle.
Due mesi fa è avvenuto un furto che ha sottratto due libri stampati nel '700, una raccolta di vedute della Savoia, alcune preziose vedute originali della città di Aosta e altre vedute con piante: si tratta di materiale preziosissimo, non certamente ricomponibile o restituibile.
Di fronte a questo ulteriore episodio, chiaramente, i proprietari hanno provveduto ad installare sia gli impianti di allarme, sia gli impianti di rilevamento di fumi, tenendo presente, appunto, che sul piano bibliografico questa biblioteca (che è composta di 4 locali) ha un grossissimo valore. La proposta è di dare un contributo, di fronte ad una spesa di L. 7.820.000, di lire 5.450.000
PRESIDENTE: La parola al Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.
MAFRICA - (PCI): Vorrei sapere se, con questo contributo, ci garantiamo anche una possibilità di utilizzazione pubblica (non so se esista già) di questo patrimonio.
Vorrei inoltre sapere se gli edifici adibiti a Seminario, visto che i rapporti sembrano essere buoni. possono anche essere utilizzati per altre attività. Mi sembra che non siano più sufficientemente utilizzati dalla Diocesi:: è possibile pensare, tra le mille necessità, anche ad una utilizzazione pubblica di parte di queste proprietà?
PRESIDENTE: La parola al Consigliere Carlassare; ne ha facoltà.
CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin. ): Io vorrei chiedere se si può ipotizzare un preciso e dettagliate censimento di tutte le opere di interesse artistico che sono presenti in Va11e d'Aosta
con l'indicazione della relativa importanza, onde evitare tutta una serie di interventi ad hoc, impostando, invece, un preciso piano di intervento per la difesa di questo patrimonio artistico. Si potrebbe, per esempio, escogitare una formula, quando si tratta di patrimonio artistico di proprietà privata, con la quale si dia la possibilità di accesso a chi è interessato a studiare queste opere di interesse culturale-artistico.
Io sono d'accordo che si intervenga con un contributo nei confronti del Seminario quando ci sia da difendere queste opere, però sarebbe, secondo me, molto più importante e molto più significativo, molto più pregnante, avere un piano per cui si decida di fare queste cose (magari anche altre) in situazioni di emergenza, ma sulla base di un principio di valorizzazione di
queste opere d'arte e di carattere culturale.
PRESIDENTE: La parola all'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali Pollicini; ne ha facoltà.
POLLICINI - (DP): Esiste, indubbiamente, la disponibilità dei dirigenti del Seminario a consentire l'uso e la visione delle opere che esistono nella biblioteca.
Per quanto riguarda i locali, non so se esistono vocazioni nel senso proposto dal Consigliere Mafrica. D'altra parte, una certa analogia con le chiese esiste; è anche possibile che non si arrivi anche a vedere un reverendo che si chiama Mafrica: sarebbe anche auspicabile nell'interesse dell'evoluzione della comunità.
Per quanto riguarda, invece, il problema di un censimento generale di tutte le opere di interesse nella nostra regione, posso dire che esiste una notevole attenzione in tal senso da parte della sovrintendenza: tutto ciò di cui la sovrintendenza è venuta a conoscenza è stato catalogato e segnato, tanto è vero che, una serie di interventi viene fatta, appunto, proprio sulla base di sollecitazioni e di iniziative della sovrintendenza.
Vi posso anticipare che la legge dei 500 milioni sugli 8 miliardi che sono giunti dallo Stato per la salvaguardia dei beni culturali ha trovato attuazione attraverso una serie di interventi su castelli o chiese di notevole pregio.
Non dimentichiamo che nella nostra regione abbiamo 500 piccole chiese, o cappelle e, quindi, indubbiamente, una buona parte di queste rappresenta importanti interessi, quindi il patrimonio è notevole. Certo, non è facile giungere dappertutto e, tanto meno, è facile giungere in maniera tempestiva, tanto più laddove l'ubicazione di queste cappelle, di queste chiesette, poste in territorio impervio e lontano dai centri abitati, non favorisce il controllo.
Certamente esiste, per quanto riguarda gli edifici notificati, l'obbligo di aprirli al pubblico. Ogni volta che noi facciamo un intervento nei confronti del privato, sia esso proprietario di castello o di chiesa, viene stipulata una convenzione. Essa prevede la possibilità di usufruire di questo bene, da parte del pubblico, uno o due giorni alla settimana. Quindi, esiste questo tipo di attenzione.
PRESIDENTE: La parola al Presidente della Giunta; ne ha facoltà.
ANDRIONE - (UV): La biblioteca è retta dalla legge sulle biblioteche, per cui è consultabile normalmente nella parte recente; per le altre parti ci vuole il permesso speciale dei conservatori, permesso che viene dato perché so che molte tesi di laurea sono state fatte utilizzando materiale antico.
PRESIDENTE: La parola al Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.
MAFRICA - (PCI): E' soddisfacente la risposta per quello che riguarda l'utilizzazione del patrimonio culturale, non mi sembra, invece, che l'Assessore abbia dato una risposta alla mia richiesta di possibili convenzioni tra ente pubblico e diocesi per l'utilizzazione del patrimonio di proprietà della diocesi, cioè locali, prati, parchi, che, per quello che mi risulta, sono cintati e chiusi, quindi sottoutilizzati.
Non mi sembra che la risposta si possa liquidare con una battuta. Non c'è nessuna mia intenzione in questo senso.
ANDRIONE - (UV): ... le chiese sono proprietà private e noi paghiamo fior di quattrini per comprarle, Consigliere Mafrica, e continuiamo a comprarle; non puoi parlare di esproprio: l'esproprio deve essere intimato!
PRESIDENTE: La parola al Consigliere Faval; ne ha facoltà.
FAVAL - (UV): Prendo la parola per dichiarazione di voto.
In questa occasione io voterò a favore perché, finalmente, viene indicata da parte della proprietà una contribuzione, anche se questa è modesta, perché rappresenta un terzo della spesa complessiva. Al di là di questo, osservo che questi interventi finanziari, deliberati dall'Amministrazione regionale, vengono giustificati, ed è giusto che sia così, con la necessità di difendere il patrimonio culturale della comunità valdostana. Sarebbe, però, oltremodo auspicabile che si semplificasse, per ohi ne ha l'intenzione, l'accesso a questi beni culturali.
Ho seguito attentamente la risposta che l'Assessore ha dato. Ora, è vero che esiste questa intenzione da parte della sovrintendenza per edifici di una certa rilevanza storica, architettonica ecc., ma per settori specifici come questi sarebbe opportuno che si avessero dei contatti in modo tale da facilitare l'accesso.
E' vero che l'accesso è teoricamente possibile, come diceva il Presidente delle Giunta, però ci sono delle enormi difficoltà.
Ora, visto che i nostri contributi a pioggia continuano e sono consistenti, io credo che potremmo anche richiedere concretamente la possibilità, da parte degli interessati, di poter accedere con maggiore facilità a queste opere e poterne fruire in modo più valido.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'oggetto n. 251.
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, votanti e favorevoli: 26
Il Consiglio approva all'unanimità. 4