Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2409 del 21 aprile 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2409/XVI - Interpellanza: "Azioni finalizzate al superamento delle criticità relative agli aumenti delle bollette degli inquilini di ERP che utilizzano la rete del teleriscaldamento".

Bertin (Presidente) - Punto n. 81. Per illustrare l'interpellanza, il consigliere Manfrin ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Torniamo a parlare di teleriscaldamento e anche di ERP ma non solo.

Come ricorderete, già sul finire e sull'iniziare del 2021-2022, avevamo indicato che si preparava l'arrivo di una serie di aumenti spropositati per quanto riguarda gli utenti che sono purtroppo allacciati al teleriscaldamento.

Questo era tanto vero per i condomini privati, su cui poi sono state fatte le segnalazioni che vi leggerò, quanto ai condomini o ai singoli alloggi di ERP che addirittura non hanno scelto di spontanea volontà di allacciarsi al teleriscaldamento, ma sono stati obbligati da ARER con la giunta di lettere minacciose che minacciavano appunto la decadenza dall'alloggio.

Secondo quanto riferito dagli organi di informazione, pare che gli aumenti siano stati quasi al raddoppio, ma vi leggo alcune cose così almeno abbiamo anche un qualcosa di concreto.

Partiamo con un articolo del 14 gennaio di Aosta Sera, che ha fatto un'ottima indagine sui costi del teleriscaldamento, il titolo è questo: "Aumenti vertiginosi delle bollette Telcha per il teleriscaldamento ad Aosta. Nel 2021, negli stabili allacciati alla rete del teleriscaldamento Telcha, 395 condomini in tutto, si registrano aumenti fino al 100% del costo per kilowatt/ora consumato".

Qui la guerra in Ucraina ancora non c'era, quindi c'era un aumento diffuso e l'aumento diffuso che arrivava al 100% del costo dell'energia veniva segnalato dall'amministratore di condominio, dove veniva fatto un ottimo schema - questa tabella prendeva in esame da ottobre 2020 a novembre 2021 - dove c'era un picco da ottobre 2021 con un aumento che sfiorava il raddoppio dei costi.

Per fare un esempio, che è quello che viene riportato, uno stabile composto da 24 alloggi, oggetto di un importante intervento di riqualificazione energetica nel corso del 2021, per i consumi di gennaio 2021 ha pagato una bolletta di 3.120 euro con circa 29.602 chilowatt/ora consumati, mentre il mese di novembre 2021 dovrebbe sborsare oltre 3.500 euro con consumi scesi oltre il 42%, quindi 17 mila chilowatt/ora.

Quindi efficientamento energetico, riduzione dei consumi e aumento vertiginoso dei costi.

A fine dicembre 2021 su tutti i media ci ricordiamo che era stato comunicato da ARERA un significativo rialzo dei prezzi dei prodotti energetici all'ingrosso dei permessi di emissioni di CO2, che avrebbe portato a un aumento in generale del 65% della bolletta elettricità, del 59% di quella del gas, questo riferito al primo trimestre 2022.

Il costo della materia prima energetica aveva fatto registrare questo aumento ma il teleriscaldamento ha fatto registrare degli aumenti del 41% e gli aumenti applicati da Telcha si attestano fra l'85 e il 100% rispetto a questi aumenti.

Telcha aveva spiegato che da ottobre 2020 a ottobre 2021 si era registrato un incremento significativo del costo del gas, ma gli amministratori di condominio avevano evidenziato che i condomini allacciati al metano avevano registrato un aumento del 40-45% mentre quelli allacciati a Telcha dell'85-100%, quindi c'era questa discrepanza. Se ci fossero stati degli aumenti generalizzati, tutte le fonti di approvvigionamento avrebbero registrato gli stessi aumenti, in questo caso invece gli aumenti vengono scaricati soltanto sul teleriscaldamento in maniera importante.

Abbiamo presentato diverse iniziative sul tema, alla fine, di fronte alla negazione, abbiamo ricevuto la negazione più volte all'interno di quest'aula del fatto che i costi del teleriscaldamento fossero aumentati in maniera vertiginosa, per fortuna il 10 dicembre del 2022 anche le associazioni di consumatori si sono mosse e hanno segnalato all'antitrust innanzitutto per segnalare un monopolio per le abitazioni servite dalla società Telcha... in secondo luogo - scrivono le associazioni - "Le conseguenze sono costi abnormi nell'eventualità di un cambio di fornitore, perché c'è un monopolio e nell'ultimo anno c'è stato un incremento del 140% del costo, cifre esorbitanti per scaldarsi.

Quindi è stata fatta una conferenza stampa dove si è evidenziato il tutto, peraltro c'erano molti inquilini di alloggi di ERP che segnalavano di aver spento i propri termosifoni per evitare di venire buttati fuori.

Io credo che qui arrivi la cosa più interessante, perché rispetto al condominio normale, il condominio ERP viene bollettato mese per mese, quindi cosa succede? L'ARER prende il condominio, prende l'affitto e le spese dell'energia e le manda in una bolletta unica alla persona, quindi la persona si trova a pagare una bolletta unica dove dentro si trova l'affitto e anche la parte di spese relative al riscaldamento.

Se non paga questa bolletta, che è unica, quindi non può dire: "Va beh, il riscaldamento costa 400 euro, l'affitto mi costa 40 euro, pago l'affitto, non pago il riscaldamento, piuttosto mi tagliano la corrente ma almeno ho un tetto sopra la testa"; no, deve pagarla tutta, altrimenti incorre nella morosità di cui abbiamo detto prima.

È di qualche giorno fa la notizia che Telcha ha dichiarato che non c'è stato nessun decreto ingiuntivo ai condomini inadempienti e ha fissato un tavolo di confronto per il 4 maggio, anche alla presenza dei rappresentanti degli amministratori di condominio.

"Non ci sono stati e non ci saranno decreti ingiuntivi" - scrive Telcha - "Per i condomini in ritardo con i pagamenti. Ribadiamo che nell'incontro ci confronteremo su piani di rateizzazione messi in atto dalle aziende per la gestione degli scaduti degli utenti".

Cosa succede quindi? Succede che un condominio normale si vede aumentare in maniera spropositata i costi, quindi a quel punto rischia il distacco; Telcha, secondo me in maniera intelligente e positiva, interviene dicendo: "No, ma noi non staccheremo, non manderemo solleciti e non faremo azioni di questo tipo, ci sarà un tavolo di confronto", e questo è positivo per quanto riguarda i condomini privati.

C'è un problema per quelli pubblici, cioè quelli ERP, che qui in questo caso o si paga o si paga, quindi le persone che avevano le caldaiette e avevano un altro tipo di alimentazione, che sono state obbligate a collegarsi al teleriscaldamento, ripeto, con modalità che io ho trovato vergognose: lettere - tra l'altro neanche raccomandate - messe a mano nelle buche dei vari condomini con scritto: "Guarda che adesso arriveranno degli operai, falli entrare" e alle persone che si rifiutavano di farli entrare dicendo: "Ma io sto bene con la mia caldaia e con la mia fonte di riscaldamento, quindi io non voglio cambiare", allora lì si cambiava tattica e si mandava una bella letterina dicendo: "Se tu non fai entrare gli operai, noi ti facciamo decadere, ti mandiamo prima un avviso e poi ti facciamo decadere dall'assegnazione", queste lettere ovviamente ricevute.

Ho avuto modo di evidenziare, e qui concludo, che, per esempio, per una bolletta di una persona disabile, una grave disabilità che la costringe a letto, e che percepisce una pensione di accompagnamento di 386 euro al mese, per il mese di gennaio 2021 ha ricevuto dall'ARER una bolletta di euro 112,65, ad aprile 2021 euro 112,70, a luglio 2021 euro 112,70. Si passa poi a gennaio 2022 con euro 234,70, a febbraio 2022 euro 234,70 per arrivare poi a giugno 2022 con euro 269,70.

Io vi inviterei a fare una prova e a vedere se, dopo aver pagato l'affitto e la bolletta, con 100 euro riuscite a vivere in un mese soprattutto con delle gravi disabilità, essendo allettati e avendo necessità di assistenza 24 ore su 24.

Detto questo, a fronte del fatto che le bollette purtroppo sono aumentate, e sono aumentate non per scelta dei condomini ma sono aumentate per imposizione da parte dell'ARER, con quest'iniziativa, memori del fatto che in quest'aula abbiamo ricordato che una parte di Telcha è posseduta da CVA e quindi c'è voce in capitolo, per quanto poca, con quest'interpellanza chiediamo: quali siano le azioni intraprese per andare incontro all'ordine del giorno approvato in quest'aula, che chiedeva d'intervenire presso Telcha per calmierare questo tipo di prezzi; quale sia la tempistica che il Governo intende adottare per fare una verifica dei conteggi rispetto alle differenze tra le bollette pagate dagli inquilini ERP e quelle che sono stati costretti a pagare per il riscaldamento; quali tempistiche il Governo intende adottare per restituire i soldi agli inquilini di questi alloggi - ovviamente guardando la differenza, quindi con la caldaietta tradizionale pagavo X, pago di più e quindi vi restituiamo i soldi - e quand'è che verrà fatta questa azione e, se non è ancora stata fatta, se vi sia intenzione di farla e quando.

Presidente - Risponde l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Torniamo oggi su un argomento già affrontato diverse volte in quest'aula, come da lei ricordato, collega Manfrin.

Tra l'altro, l'allacciamento al teleriscaldamento è, di fatto, stato determinato anche da un orientamento generale diretto a centralizzare negli edifici il riscaldamento e la fornitura dell'acqua calda sanitaria.

Siccome io credo che ci confronteremo sul tema ERP e tutti gli annessi e connessi, ripeto, per i prossimi 24 mesi, e io, come nota, mantengo i toni anche in base a quelli che vengono proposti, è giusto - secondo me - specificare una cosa: quando ci siamo incontrati per la prima volta in un'assise eletta - era il 2015 al Comune di Aosta - io venivo già da due anni di Assessorato alle finanze, all'edilizia residenziale pubblica e all'emergenza abitativa. Durante quei due anni avevo avuto la possibilità di confrontarmi con il 56% del mercato dell'edilizia residenziale pubblica, per cui, indipendentemente dalle giuste valutazioni politiche che lei può fare rispetto alla mia adeguatezza o non adeguatezza, nel caso specifico avevo già avuto due anni per confrontarmi e, tra l'altro, anche per confermare di essere ancora lì a farlo, per cui a tutti gli effetti in alcuni casi sono temi che ho già trattato, mi è già capitato anche di avere a che fare con l'utenza, in maniera anche proficua per entrambi, e cioè nel solco della verità, in secondo luogo su alcuni temi, come il teleriscaldamento, purtroppo ho più memoria di lei.

Ho più memoria di lei, ma ho memoria anche del periodo in cui lei è arrivato al Comune di Aosta, quindi di conseguenza io ricordo l'arco temporale 2005-2015 nel quale - in realtà anche prima - il teleriscaldamento era diventato un must di tutte quante le forze politiche di minoranza allora del Comune - naturalmente non parlo della Lega - per la quale a tutti gli effetti il teleriscaldamento era la salvezza da ogni male per quanto riguarda il tema.

Poi naturalmente questa cosa è un po' scemata fino a quando invece il teleriscaldamento non ha raggiunto delle connotazioni di matrice amministrativa legate al fatto che, come ho già richiamato nell'iniziativa fatta da un altro collega di minoranza lo scorso Consiglio, la situazione delle Case popolari presenti soprattutto al quartiere Cogne... perché è in particolare al quartiere Cogne che si presentavano certe fattispecie. Perché? Perché i vari edifici che di punto in bianco erano passati nel corso dei tempi, alcuni dei quali con più di 100 anni di storia, da case degli impiegati, degli operai e dei dirigenti Cogne a diventare di edilizia residenziale pubblica (sono oltre 800 alloggi): a tutti gli effetti la situazione, sia per l'acqua sanitaria che per riscaldare gli alloggi, era variegata e in tantissimi casi si era venuta a creare anche una situazione di difficoltà di sicurezza e, nel caso specifico, anche di approvvigionamento, tant'è che ricordo - e ci sono gli articoli di giornale a suffragarlo, e quindi vengo al periodo invece in cui ci siamo incontrati - come l'allora Assessore ai lavori pubblici del Comune di Aosta venisse continuamente pungolato dalla minoranza rispetto al fatto che non riusciva a risolvere il problema delle povere caldaiette che invece oggi vengono rappresentati come se i tempi fossero la cosa migliore del mondo.

Non era così, io non ho fatto nomi, ma la minoranza di allora era non ampia come quella di adesso, le forze politiche erano di meno, per cui in una qualche maniera è pieno di articoli che rappresentano la difficoltà che aveva l'allora collega Assessore ai lavori pubblici del Comune di Aosta a cercare appunto di andare verso una soluzione definitiva ed economica come quella attuale.

Per cui anche la questione del teleriscaldamento, secondo me, va scissa dalla situazione economica attuale, che vede delle difficoltà varie e variegate su tutte le forme di riscaldamento che in una qualche maniera si utilizzano a casa, soprattutto per le fasce deboli, da quella che invece è una situazione di scelta amministrativa che ai tempi era quasi obbligata.

Sicuramente poi quelli che abitano ad Aosta si ricorderanno come nel giro di brevissimo tempo il tema divenne la difficoltà di collegare il teleriscaldamento al quartiere Cogne con tutte le problematiche del caso, le problematiche sul lavoro, i costi dei lavori eccetera, eccetera, eccetera.

Per cui il teleriscaldamento è un tema che è divisivo da sempre, però nelle case popolari presenti nel Comune di Aosta esiste da tempo.

In tale ottica - quindi di natura non soltanto legata al riscaldamento ma anche per l'acqua sanitaria e per gli sforzi ambientali e di sicurezza che c'erano - l'utilizzo del teleriscaldamento è già fortemente presente nella città di Aosta, ciò anche in un'ottica di contenimento dei consumi e di ottimizzazione delle risorse per una maggiore compatibilità ambientale in linea con gli obiettivi nazionali ed europei, conseguendo tra l'altro un aumentato livello di sicurezza perché, ripeto, a me doveva capitare di andare a fare una serie di valutazioni e le situazioni erano assolutamente complesse.

Le posso assicurare che, anche in quel caso, non ci si riusciva a riscaldare in casa, non tanto perché non si riusciva a pagare le bollette ma perché, oltre ad avere quel tipo di difficoltà, in alcuni casi veniva messa a repentaglio la vita degli assegnatari di edilizia residenziale pubblica.

I rincari hanno colpito tutti i cittadini e maggiormente naturalmente le categorie economicamente più fragili, e ricordo che il Governo nazionale proprio in tal senso, così come quello regionale, aveva previsto abbattimenti dell'Iva o interventi dedicati a chi si trovava in quel tipo di difficoltà per l'approvvigionamento di gas naturale ma non per il teleriscaldamento.

L'abbattimento è poi stato previsto anche per il teleriscaldamento l'anno seguente con la legge di bilancio 2023, confermata dal decreto legge 34 del 30 marzo scorso.

I rincari si sono effettivamente verificati all'inizio della tempesta perfetta, quindi anche tra la fine del 2021 e del 2022, come segnalato dalle testate giornalistiche che lei ha riportato nell'interpellanza e non a caso i due citati articoli risalgono appunto a gennaio del 2022.

Per andare incontro ai suoi intenti nella fase di difficoltà, la società Telcha a luglio 2022 annunciò per tutti i tuoi clienti, quindi anche per gli utenti inquilini ARER, le misure di contenimento e mitigazione delle tariffe; questo contenimento è stato applicato già a partire dal quarto trimestre 2021 con una riduzione del 14%. Questa riduzione è cresciuta fino al 27% a partire dal primo trimestre 2022. Con questa riduzione retroattiva, il gestore ha di fatto riallineato i prezzi già alla fase in cui si erano manifestati gli aumenti eccezionali.

A consuntivo della stagione 21/22, il gestore ha ulteriormente apportato dei correttivi sulle tariffe, equiparando il costo unitario megawatt/ora ad altre fonti tradizionali di combustibili. Grazie a tali correttivi, gli importi già versati sono stati retrocessi dall'ARER e non sono stati messi in conto agli inquilini. A fronte di queste ripetute riduzioni, i costi maggiori che gli utenti hanno subito rispetto alle stagioni precedenti sono di fatto risultati analoghi a quelli applicati alle altre fonti.

Al fine di consolidare il mantenimento nel tempo della convenienza economica del teleriscaldamento rispetto ad altre fonti di approvvigionamento, nel luglio 2022 la società Telcha ha proposto un nuovo contratto che ARER ha sottoscritto.

Il nuovo contratto prevede, alla fine di ciascuna stagione termica, quindi ogni 12 mesi, la verifica della convenienza pattuita, che è uno sconto di oltre il 16% sul prezzo unitario rispetto alle altre fonti; qualora siano accertati importi eccedenti, gli stessi saranno retrocessi a vantaggio degli utenti finali.

Voglio infine ricordare, sempre a tutti quanti noi, che, al fine di contenere gli effetti dell'incremento dei prezzi nei settori energetici nel 2022, questo Consiglio ha approvato una legge regionale proprio perché la situazione era delicatissima a 360 gradi e su tutte le fonti di riscaldamento.

Presidente - Consigliere Manfrin, per la replica.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie, assessore Marzi, ha fatto un salto indietro nel passato, quindi è corretto che lo faccia anche io.

Ricordo bene quel periodo nel quale ci siamo trovati, sempre su banchi opposti, nel Consiglio comunale di Aosta; lei ricorda male, c'erano delle forze di opposizione che erano variegate al lampone, perché c'erano tutti gli orientamenti, ricordo che c'era la Lega, ricordo che c'era 5 Stelle, ricordo che c'era l'estrema sinistra, ricordo che c'era Alpe, ricordo che c'era un po' tutto, c'erano parecchi gruppi differenti.

Tra questi gruppi, io ricordo distintamente che spessissimo, quando avveniva una votazione, c'erano due voti difformi, o a favore o contro, che erano quelli miei e quelli della collega Spelgatti, e sono stati spesso anche sulla questione del teleriscaldamento; questo da una parte per motivi che già allora ci ponevano in opposizione rispetto a un settore di monopolio... perché, ovviamente, quando viene installata una caldaia e quando viene collegata la caldaia al teleriscaldamento non c'è più spazio per fare nient'altro, quindi quella caldaia lì la si tiene per sempre, perché i costi per passare a un'altra fonte riscaldamento sono proibitivi. Ricordo anche alcuni problemi rispetto ai buchi nelle strade fatti per il teleriscaldamento, al fatto che il Comune provvedeva a chiudere con spese sue questi buchi, al fatto che ci fossero dei parenti strettamente connessi con l'Amministrazione comunale che lavoravano proprio per Telcha, in virtù del quale il Sindaco si doveva assentare dall'aula quando si parlava del tema o quando si votava, quindi c'è stata tutta una storia che ci ha portato a questo.

Lei dice che i rincari si sono manifestati soltanto tra il 2021 e i primi del 2022, in realtà no: le associazioni dei consumatori - come le riassumevo e anche qui nell'interpellanza l'ho segnalato - hanno evidenziato che a dicembre 2022 c'era una situazione che era già disperata, quindi non c'era soltanto la tempesta perfetta, con aumento da una parte dei costi e dall'altra guerra in Ucraina che fa lievitare i prezzi, ma c'è stata ovviamente una situazione che è perdurata e continua perdurare nel tempo. In tutto questo c'è stato un obbligo nei confronti degli assegnatari.

Io avrei potuto anche concepire il fatto che ci fossero stati dei problemi su singoli impianti, quindi in quel caso si decidesse di comune accordo, con tutto il condominio, di passare a quella fonte di riscaldamento, in questi casi invece no, non si è concordato con nessuno, glielo si è imposto e basta.

Ma veniamo alla parte che lei ci ha detto, cioè rispetto alla questione della retrocessione.

Vede, Assessore, io comprendo quello che lei dice, lei dice: "Abbiamo già fatto un contratto che riduce del 16%".

Lei comprenderà però che se l'aumento è stato dell'85-100% o anche superiore, il 16% incide poco.

Dall'altra parte lei, visto che abbiamo appena parlato di morosità, comprenderà anche una cosa: da quello che ci dice Telcha alla fine dell'anno farà i conteggi e, se nei dodici mesi precedenti ci sarà stato un aumento rispetto alle altre fonti, retrocederà la differenza; qual è il problema? Penso che sia intuitivo. Le famiglie che devono pagare le bollette subito, immediatamente dopo quattro bollette - che hanno ovviamente dei costi proibitivi per loro - come lei sa, in virtù dell'articolo 44 della legge 3/2013, vengono sbattute fuori di casa, quindi a poco serve se poi dopo altri diversi svariati mesi di questi soldi una parte viene retrocessa, per loro quello che incide è il costo al momento e quello che viene fatto pagare loro nella bolletta.

Quindi è un problema evidentemente grave quello che rimane ed è un problema di costi, ecco perché secondo noi la possibilità o meno di collegarsi a un impianto di teleriscaldamento dovrebbe essere facoltativa e dovrebbe essere delegata a un'assemblea dei condomini e dovrebbe essere una scelta libera che le persone fanno per poter scegliere con quale fonte riscaldarsi, perché ovunque c'è un monopolista, purtroppo, questo è quello che si verifica: c'è una persona che fa il prezzo e tutti gli altri si adeguano, se va bene, bene, altrimenti si viene sbattuti fuori di casa.

Quindi noi continueremo a insistere nel chiedere che questa linea, ovvero quella della possibilità e libertà di scelta, sia perseguita, perché obbligare qualcuno a ricorrere a una fonte di riscaldamento... anche se poi forse dopo potrebbe esserci un riconoscimento dopo un anno di una piccola percentuale indietro, evidentemente non può fare la differenza.