Oggetto del Consiglio n. 2401 del 21 aprile 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2401/XVI - Interpellanza: "Organizzazione ad Aosta di un corso di laurea di primo livello in Tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia".
Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 70 all'ordine del giorno. Per la presentazione, ha chiesto la parola il collega Restano, ne ha facoltà.
Restano (GM) - Non me ne voglia l'assessore Sapinet, ma dopo aver parlato delle barriere "Salva motociclisti", tocca parlare dei tecnici di radiologia che entrano in causa quando non ci sono queste barriere.
A parte le battute, l'argomento è molto serio. Ci sono i tecnici sanitari di Radiologia medica. É tecnico sanitario di Radiologia medica il professionista dell'area tecnico-sanitaria, in autonomia o in collaborazione con il medico radiologo, radioterapista, il medico nucleare, il fisico sanitario o con tutte le figure mediche sanitarie che si occupano delle radiazioni ionizzanti.
Per svolgere questa professione in Italia è necessaria una laurea di primo livello ottenibile frequentando i corsi universitari della facoltà di Medicina in tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia.
Successivamente, per poter operare, bisogna essere iscritti al relativo ordine professionale della località di residenza.
Il tecnico sanitario di Radiologia medica opera in qualità di dipendente pubblico/privato oppure di libero professionista, laddove si utilizzano le sorgenti radiologiche.
In poche parole lavora nell'ambito delle risonanze magnetiche, tomografia computerizzata, radiologia tradizionale, medicina nucleare, radioterapia, radiologia interventistica, radiologia industriale e tanto altro.
L'accesso alla professione nel pubblico, come ho detto, avviene attraverso un concorso pubblico. Al tecnico sanitario di Radiologia medica si rivolge il paziente malato, quindi per diagnosi e terapia interventistica, e anche quello sano, per quanto riguarda la prevenzione, ovviamente su prescrizione medica.
Con la legge 43/2006, che istituisce gli ordini professionali, queste figure professionali hanno fatto un passo avanti per quanto riguarda il riconoscimento della propria professione, sia nell'ambito pubblico quanto nell'ambito privato.
La carriera è regolamentata da specifici percorsi universitari, quali i Master di primo e secondo livello oppure la laurea specialistica.
Possono anche occuparsi di formazione all'interno di specifici corsi universitari, oppure di tutoraggio, anche all'interno degli stessi corsi.
Perché parliamo di quest'argomento e di questa professione importante, in Valle d'Aosta - poi, Assessore, le chiederemo conferma dei dati - operano oppure potrebbero operare circa 100 professionisti di questo settore, penso, e nell'ambiente pubblico, e lei ce lo dirà, una sessantina di operatori.
In V Commissione, nel corso delle audizioni riguardanti il Piano socio-sanitario, abbiamo audito anche gli ordini professionali, fra questi vi erano i rappresentanti dei tecnici sanitari di radiologia medica, i quali ci hanno evidenziato che vi è una carenza di professionisti e per queste tecniche auspicano un corso di laurea istituito in Valle d'Aosta.
L'ultimo corso organizzato dall'Amministrazione regionale risale agli anni 90 ed erano stati formati diciotto tecnici; da quel momento in poi si fa riferimento alle Università piemontesi, i quali ci riservano un numero di posti assai limitato, penso che attualmente si tratti di un posto per corso.
Come sappiamo il NIU dà le indicazioni all'Università per quanto riguarda i posti da mettere a bando, sono 30 per l'Università di Torino e una trentina per l'Università di Novara.
Attualmente, come detto, i Valdostani devono scendere o a Novara o a Torino.
Noi gradiremmo sapere, a conferma di quanto abbiamo detto poc'anzi, se vi siano dei Valdostani che attualmente frequentano corsi presso l'Università di Novara, e se, a quanto risulta a lei Assessore, vi sia in prospettiva l'esigenza di personale con tale qualifica; a noi risulta che vi sia una grande necessità.
L'ultimo concorso recentemente espletato ha permesso di assumere un tecnico su otto posti a concorso, quindi mancavano sette persone a presentarsi, uno solo si è presentato, una Valdostana che non penso abbia molti anni da lavorare nel pubblico prima di arrivare alla pensione. Prossimamente mi risulta che vadano in pensione cinque tecnici, in prospettiva altri dieci.
Chiediamo conferma di tutto questo e soprattutto le chiediamo se, in prospettiva vi sia, qualora necessario da parte vostra, l'intenzione di organizzare in loco ad Aosta un corso di laurea in tecniche sanitarie di radiologia medica.
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Marzi.
Marzi (SA) - A oggi risulta un Valdostano frequentante il corso di laurea in tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia, posto aggiuntivo riservato attivato presso l'Università degli studi di Torino nell'anno accademico 2022-2023, come da lei richiamato, al primo anno.
La legge regionale 11/2017 prevede posti riservati per studenti valdostani e borse di studio regionali dedicate. L'Azienda USL ha informato che la necessità attuale di tale profilo professionale presso il Dipartimento di diagnostica per immagini, come da lei richiamato, è pari a sette unità di personale, di queste però tre unità derivano da sostituzioni per gravidanza.
Con riferimento alle valutazioni in termini di fabbisogno delle professionalità sanitarie, informo che l'Azienda ha evidenziato per l'anno accademico 2023-24 la necessità di porre in formazione, tra l'altro, sei figure di tecnici sanitari di radiologia medica.
Con riferimento alla possibilità di organizzare in sede locale un corso di laurea in tecnici sanitari di radiologia medica è anzitutto necessario soffermarsi su queste valutazioni: i corsi di laurea afferenti alle classi delle professioni sanitarie, come quello richiamato dalla sua iniziativa, possono essere attivati esclusivamente presso le facoltà di medicina e chirurgia e per l'attivazione di un corso di laurea, stanti i costi connessi, sarebbe necessario condurre una seria valutazione dei fabbisogni formativi e dei potenziali di attrattività che il medesimo potrebbe e dovrebbe produrre, perché a oggi l'Ateneo valdostano non dispone di facoltà di medicina e di chirurgia. Pertanto l'attivazione del corso di cui trattasi dovrebbe avvenire comunque mediante collaborazioni con un'università fuori dal territorio valdostano, così come avviene per il corso di laurea in Infermieristica che è organizzato ad Aosta dall'Università degli studi di Torino.
Spetta all'UniVdA, con la nostra partecipazione, valutare l'attivazione in loco di un corso di laurea molto settoriale che richiederebbe importanti sforzi di promozione di attrattività con l'eventualità di strutturare un percorso formativo che dovrebbe trovare riscontro sui partecipanti.
A livello però di Assessorato la sua iniziativa ha fatto sì che s'intenda approfondire il tema e provare a cogliere gli spunti da lei richiamati nel creare o nel verificare i rapporti con il territorio che lei ha evidenziato nel presentare l'iniziativa.
Presidente - Replica il collega Restano.
Restano (GM) - Grazie, Assessore, per la risposta. Siamo soddisfatti di quanto lei ci ha detto. Ci permettiamo di sottolineare alcune cose che noi riteniamo importanti, quali il valore aggiunto di un corso istituito in Valle d'Aosta, che è sicuramente quello di attrarre più Valdostani verso questa professione, sicuramente quello di avere dei Valdostani formati dopo tre anni di percorso formativo, quindi bisogna guardare veramente in prospettiva, soprattutto quello di utilizzare questi allievi durante il loro tutoraggio per svolgere già delle mansioni all'interno dei nostri reparti, quindi di far conoscere loro i reparti, il personale operante e di inserirli all'interno del nostro sistema sanitario ma soprattutto, credo, quello di riuscire ad attrarre degli allievi dalle regioni confinanti ma soprattutto quelli dei Comuni limitrofi che confinano con la Valle d'Aosta.
Quindi di avviare una sorta di turismo formativo in favore della nostra regione.
Sono importanti il ruolo e i rapporti che i nostri direttori di struttura complessa e semplice - si occupano dell'ambiente specifico di cui stiamo parlando - hanno con i Direttori delle scuole di specializzazione delle Università, perché solo attraverso questi buoni rapporti probabilmente riusciremo a organizzare questa tipologia di corsi.
Io credo che con la buona volontà e con la disponibilità dei nostri Direttori si possa organizzare e, non so perché, ma ho sentore che loro non aspettino altro per poterlo fare.
Presidente - Direi che possiamo fare dieci minuti di cambio aria. Quindi riprendiamo alle ore 17:10.
La seduta è sospesa dalle ore 17:02 alle ore 17:13 e alla ripresa dei lavori riassume la Presidenza il presidente Bertin.