Oggetto del Consiglio n. 2396 del 21 aprile 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2396/XVI - Interpellanza: "Visione strategica in merito alla manutenzione e all'efficientamento delle reti idriche dell'intero territorio regionale".
Bertin (Presidente) - Alla presenza di 30 Consiglieri, riprendiamo l'ordine del giorno. Punto n. 64. Per presentare l'interpellanza, la consigliera Foudraz.
Foudraz (LEGA VDA) - Apriamo quest'ultima seduta pomeridiana dell'assemblea consiliare con un oggetto che riveste un'importanza vitale: la carenza d'acqua, già più volte trattata in quest'aula.
La tematica "Carenza di acqua", in tutti i settori delle attività umane, si sta rivelando una problematica sempre più urgente, a causa delle mutevoli condizioni climatiche.
L'acqua è essenziale non solo per il funzionamento del nostro organismo, ma per garantire i cicli naturali del nostro pianeta. Il ciclo dell'acqua è l'origine della vita stessa ed è proprio per questo che è estremamente importante essere a conoscenza di come la consumiamo e soprattutto in quale quantità.
Scarse risorse idriche, siccità e desertificazione, sono temi difficili e, purtroppo, sempre più attuali; solo attraverso una corretta comunicazione si può davvero cercare di modificare le proprie abitudini, come risparmiare l'acqua, per far fronte a queste problematiche e dare quindi il proprio contributo alla salvaguardia dell'ambiente.
Da recenti pubblicazioni, è emerso che la percentuale di acqua dolce utilizzabile per attività umane è molto bassa, si parla dell'1% della quantità totale presente sul nostro pianeta; della piccolissima parte di acqua rimanente oltre il 90% è impiegato in agricoltura.
Il fabbisogno minimo di un essere umano per la sua sopravvivenza è di circa 4 litri e mezzo di acqua ogni 24 ore, assunta sia in forma liquida, acqua o altre bevande, sia attraverso i cibi. Tuttavia, per le attività quotidiane, come ad esempio l'igiene personale e il lavaggio degli indumenti, si arriva anche a 50 litri al giorno.
La quantità di acqua che utilizziamo per bere o preparare il cibo infatti è solo una piccola parte: circa il 96% dei litri utilizzati nel corso di una giornata è destinato quindi all'igiene personale, alla pulizia degli indumenti, alle faccende di casa e ad altre necessità.
Vorrei solo fare alcuni esempi per far capire quali sono i consumi che vengono utilizzati nel campo che non va per dissetarci o per la preparazione del cibo.
Per quanto riguarda l'igiene personale, si possono consumare fino a 60 litri per una doccia, se invece si opta per un più rilassante bagno caldo, si possono raggiungere anche i 100 litri di acqua. Per lo scarico del water, ci vanno all'incirca circa 12 litri per ogni scarico con le cassette tradizionali, si passa poi da 3 a 6 litri per ogni scarico nel caso di cassette che hanno lo scarico con il doppio tasto.
Per quanto riguarda il lavaggio delle stoviglie, si possono consumare sino a 12 litri se i piatti e le stoviglie si lavano a mano, il doppio con l'uso di una lavastoviglie.
Per quanto riguarda il lavaggio delle auto - sarebbe proprio caldamente consigliato non utilizzare almeno l'acqua potabile - il consumo è da 140 ad addirittura 200 litri.
Sempre da recentissime pubblicazioni, è emerso che l'Italia è il Paese europeo che detiene il primato per il consumo di acqua potabile: si parte da circa 150 litri al giorno per arrivare addirittura a 240 litri al giorno a persona.
Constatato che numerosi articoli di stampa descrivono uno stato di salute delle reti idriche ai fini del consumo idropotabile decisamente poco edificante - stanti le percentuali di perdita del cosiddetto "Oro blu" - tant'è che la rete idrica in Italia ha un forte elemento di criticità ed è la vecchiaia.
Il 25% delle infrastrutture idriche ha 50 anni e il 60% ha raggiunto i 30 anni.
Altro dato emblematico è quello sul riciclo dell'acqua, ne avevamo già parlato più volte in quest'aula consiliare; ogni anno in Italia si riusa solo il 2% delle acque reflue. In media il 36% di tutta l'acqua immessa in rete in Italia diventa una perdita e quindi non raggiunge la destinazione prevista.
Per quanto riguarda la nostra regione, la dispersione dovrebbe aggirarsi all'incirca a un 24%, situazione migliore rispetto ad altre realtà italiane, ma ancora non ottimale.
Questo dato è ipotizzato, poiché si è appreso, sempre da organi di stampa, che l'unico dato aggregato disponibile è quello della città di Aosta, non essendo stato possibile acquisire i dati delle altre realtà territoriali e comunali della nostra regione.
Questa mattina - in realtà poche ore fa, alle ore 12:13 - è uscito un articolo di stampa su un quotidiano locale, dove si parla di siccità e in cui si cita il Sindaco del Comune di Issogne, che ha emesso oggi un'ordinanza per l'utilizzo dell'acqua potabile solo per scopi alimentari e igienici.
La cosa che mi ha attratto nel leggere quest'articolo è il fatto che il Comune di Issogne era ben a conoscenza delle problematiche esistenti sulla rete idrica e di approvvigionamento per l'uso potabile; il Sindaco durante quest'intervista riferisce che sono state molte le riparazioni effettuate negli ultimi mesi, riparazioni che hanno visto interventi importanti che hanno interessato circa 300 metri di tubazioni poiché vi erano numerose perdite.
Un'altra cosa che ha attirato la mia attenzione è stato leggere che - malgrado dopo essere paradossalmente intervenuti nel ripristino di queste perdite, e quindi nelle manutenzioni corrette, il Sindaco riferisce che probabilmente questo problema è dato anche dal fatto che alcuni residenti si sono allacciati abusivamente all'acquedotto, utilizzando quindi l'acqua dell'acquedotto per irrigazione o altri usi rispetto a quello umano, tant'è che citava che praticamente le perdite, malgrado fossero state fatte le manutenzioni, erano addirittura aumentate, cioè si parla di perdite dell'acquedotto di circa 13,5 litri al secondo, ovvero 100 litri ogni 7 secondi, contro il consumo di un piccolo paese che è stimato a 4 litri al secondo, quindi sono dei numeri folli, delle perdite folli.
Occorre quindi una mappatura, laddove non fosse già esistente, che consenta la conoscenza delle effettive percentuali di perdite di acqua degli acquedotti di tutti i Comuni valdostani, per poter programmare una corretta manutenzione e prevedere le opere necessarie affinché non vi siano delle perdite così rilevanti.
Ecco perché prendersi cura del proprio territorio significa, per esempio, investire sulla rete idrica per garantire che tutta la popolazione vi abbia accesso e limitare quindi gli sprechi, ma direi anche una mappatura esatta di ogni allacciamento per prevenire appunto eventuali fenomeni di allacci abusivi, come abbiamo potuto leggere nell'articolo di poche ore fa.
Ecco perché quindi una corretta pianificazione, con a fianco opportune campagne informative per sensibilizzare la popolazione sulla tematica del corretto utilizzo dell'acqua a scopi umani è assolutamente necessaria.
Per le motivazioni che ho appena illustrato, quindi interpello l'Assessore competente per conoscere in prima battuta se vi sia una mappatura a livello regionale di tutta la rete idrica dei 74 Comuni valdostani presso l'Assessorato competente, se siano elencate le criticità collegate alle perdite d'acqua per malfunzionamenti o per vetustà delle reti idriche ai fini del consumo idropotabile, se il Governo regionale abbia intrapreso fattivi colloqui con le Amministrazioni comunali valdostane e quale sia la visione strategica in merito alla manutenzione ed efficientamento delle reti idriche e con quali risorse.
Presidente - Risponde l'assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - Sono quesiti che danno l'opportunità di fare il punto su una complessa situazione, la situazione della gestione del rifornimento idro-potabile in Valle d'Aosta; abbiamo parlato di qualità delle acque, di quantità, e oggi parliamo anche di infrastrutture.
Il quadro normativo regionale, l'abbiamo detto, negli ultimi mesi del 2021-inizio del 2022 ha avuto l'importante momento di revisione che ha poi generato la legge regionale n. 7/2022, che più volte abbiamo citato.
Questa legge è una svolta importante nell'organizzazione del servizio idrico, che elenca tutta una serie di importanti innovazioni, quindi: sottopressione dei sette sottoambiti; l'individuazione di un unico ente di governo d'ambito, noto come EGA, per tutto il territorio regionale; ridefinizione degli organi di governo del BIM, quindi ente locale individuato come EGA; predisposizione di un Piano d'ambito generale e affidamento del servizio a un gestore unico, una visione d'insieme che abbiamo preso ad esempio come un'organizzazione che oggi riguarda il servizio idrico e che probabilmente in futuro riguarderà anche altri servizi.
La riorganizzazione si è resa necessaria a fronte degli obiettivi fissati dalle disposizioni europee e nazionali che prevedono appunto una gestione industriale del settore che deve essere affidata a un gestore individuato fra le forme previste dalle disposizioni vigenti. Ci sono un po' di numeri e un po' di dati, come le avevo anticipato, le fornirò la risposta; l'articolo 149bis del codice dell'ambiente prevede che l'Ente di governo d'ambito scelga la forma di gestione del servizio idrico integrato fra quelle previste dall'ordinamento europeo e proceda all'affidamento in conformità alla normativa sui servizi pubblici locali. Le modalità di affidamento sono quindi: la gara a evidenza pubblica, il partenariato pubblico privato o l'affidamento in house.
Il BIM, come dicevamo, - individuato quale EGA a partire dall'entrata in vigore della legge dell'8 giugno 2022 la n. 7 - ha avviato tutte le attività necessarie all'organizzazione dell'Ato, come previsto dalle nuove disposizioni, e, in particolare, ha approvato il Piano d'ambito del servizio idrico integrato; anche qui dati che abbiamo già detto ma ricordiamo volentieri: il Piano investimenti di 447 milioni di euro in un arco di tempo trentennale, questo ad agosto del 2022, per poi procedere alla costituzione di una società in house, Services des eaux valdôtaines, nota come S.E.V., per la gestione del servizio idrico stesso.
La S.E.V. da parte sua, a seguito della sua costituzione e dell'individuazione dell'amministratore unico, qui eravamo al 18 ottobre del 2022, ha avviato le procedure per consentire l'avvio dell'operatività della società: la gestione del servizio idrico è stata avviata con convenzione firmata il 7 giugno 2022, quindi come dicevo una visione condivisa, un momento importante anche per fare ordine, sono tanti gli acquedotti frazionali, le varie sorgenti frazionali... tante realtà che cambiano da Comune a Comune.
In riferimento al primo quesito, già a metà degli anni 2000, intorno al 2010-2012, il BIM e la Regione, attraverso la società Inva, avevano dato avvio, attraverso un'apposita convenzione, alla costruzione del Sistema informativo risorse idriche, partendo da alcune banche dati regionali che erano già allora disponibili in Regione, ma approfondendo anche le conoscenze disponibili negli anni successivi attraverso specifiche iniziative conoscitive.
I dati del censimento di primo livello - risalente a circa dieci anni fa, realizzato direttamente dai Comuni mediante incarichi professionali, sulla base di un quaderno d'onere predisposto allora dal BIM - sono stati caricati dalla società Inva sul sistema delle conoscenze territoriali, noto come S.C.T., e sono oggi disponibili sul portale Partout nella sezione riservata alla pubblica amministrazione.
Fu un lavoro che io feci nel mio Comune che è piccolo ma purché piccolo, il lavoro fu comunque tanto impegnativo quanto importante, perché è una mappatura delle reti acquedottistiche e anche fognarie, un qualcosa che si è lasciato in eredità.
La necessità di aggiornare e d'integrare le informazioni è ritenuta assolutamente fondamentale tra le diverse competenze affidate all'EGA, quindi una volontà di realizzare il sistema informativo del Servizio idrico integrato coordinato con il sistema delle conoscenze territoriali, al quale partecipano e collaborano tutti i soggetti a diversi titoli coinvolti nel Servizio idrico integrato.
A fronte della riorganizzazione della legge 7/22 è stato predisposto, nel corso del 2022, un progetto di fattibilità tecnica economica per la digitalizzazione, distrettualizzazione e monitoraggio delle reti, che è stato presentato nell'ambito dell'avviso del Piano nazionale per la ripresa e resilienza.
Tale domanda di finanziamento ha avuto un riscontro negativo rispetto al quale è stato presentato un ricorso al Tar per l'annullamento del decreto direttoriale n. 1 del 10 gennaio 2023, in quanto la motivazione dell'esclusione risulta essere lesiva del quadro normativo regionale e dell'autonomia statutaria. In attesa dell'esito del ricorso, si sta prevedendo comunque di procedere a un primo aggiornamento dei dati.
Il secondo quesito: la mappatura disponibile individua i tracciati delle reti e le fonti di approvvigionamento con alcune informazioni relative anche all'anno di costruzione delle stesse, mentre, per quanto riguarda invece le perdite di rete, si hanno delle stime derivanti dalle indagini di ARERA con dei dati simili a quelli che citava lei, infatti circa una metà dei Comuni ha fornito una stima delle perdite quale differenza tra acqua immessa in rete e acqua fatturata pari a valori inferiori al 20%. Solo alcuni hanno indicato valori inferiori al 30%, mentre l'Istat indica un valore delle perdite per la nostra regione pari al 22,1%.
Con riferimento al terzo quesito, le linee d'intervento per la manutenzione e l'efficientamento delle reti idriche sono indicate nella deliberazione n. 4 del 28 giugno 2022, con le quali l'EGA ha provveduto all'approvazione del Piano d'ambito del servizio idrico integrato per la Valle d'Aosta.
Il Piano d'ambito è costituito, tra gli altri, dal documento programma degli interventi, strumento che individua e descrive le opere di manutenzione straordinaria e le nuove opere da realizzare, compresi appunto gli interventi di adeguamento per le infrastrutture già esistenti, necessarie al raggiungimento almeno dei livelli minimi di servizio, nonché al soddisfacimento della complessiva domanda dell'utenza.
Alla luce della grave crisi idrica occorsa nel 2022, il Consiglio regionale, con la legge regionale 18/22, articolo 13 comma 1, ha approvato un contributo a favore del BIM, in qualità di ente di governo, per un importo complessivo di 4 milioni di euro.
Con la deliberazione dell'EGA n. 15 del 9 settembre 2022, servizio tecnico, approvazione del Piano degli interventi urgenti, secondo quanto disposto dall'articolo 13 comma 2 della 18/22, è stato approvato il Piano degli interventi urgenti.
Il piano operativo organizza in un documento strategico gli interventi poi da avviare o le progettazioni che sono in corso al fine di perseguire i seguenti obiettivi: garantire un'erogazione dell'acqua ai cittadini, anche a fronte della grave crisi idrica in corso; perseguire il raggiungimento degli standard tecnici e contrattuali stabiliti dalle delibere ARERA e consentire il passaggio delle gestioni salvaguardate in essere al gestore unico come previsto dal Piano d'ambito.
L'importo complessivo del Piano d'ambito ammonta a euro 34.799.684.
Il BIM, inoltre, attraverso i sovra canoni provenienti dai produttori di energia elettrica - e ne abbiamo parlato anche durante questo Consiglio - finanzia interventi di emergenza e criticità segnalati dai Comuni, in base al regolamento approvato dalla Giunta consorziale con proprio provvedimento n. 16 del 9 settembre 2022.
Siamo poi all'ultimo quesito: attualmente le risorse impegnate per far fronte a questi interventi ammontano a circa 11 milioni di euro.
Si ricorda che ai sensi della legge regionale 13/2008, oggi sostituita con la 87/2022, la Regione aveva approvato numerosi piani operativi, finanziando interventi strategici per più di 80 milioni di euro.
La visione sul medio-lungo periodo è quindi contenuta nel Piano d'ambito e negli altri strumenti di programmazione citati; è un Piano necessariamente dinamico, anche alla luce dei cambiamenti climatici e dell'evoluzione normativa in materia ambientale.
La decisione di costituire un ente unico di governo a livello regionale, di affidare la gestione a un unico soggetto mira, ovviamente, a creare le sinergie territoriali necessarie al migliore utilizzo della risorsa idrica e contestualmente a garantire i livelli del servizio in linea con gli standard di qualità fissati a livello nazionale, oltre che, ovviamente, a governare le politiche tariffarie, garantendo anche un certo monitoraggio territoriale... (inc.) diretta dei Comuni.
Il tema delle risorse finanziarie è un tema critico per il quale esiste l'impegno del Governo non solo a sostenere le esigenze più immediate, come fatto nel 2022, ma anche a trovare le soluzioni definitive capaci di garantirci certezze di finanziamento sul medio periodo.
Presidente - Replica la consigliera Foudraz.
Foudraz (LEGA VDA) - Le chiederei, come mi aveva già anticipato poco fa, se poteva darmi copia del documento, perché ho preso appunti però sono veloce ma non velocissima, non sono così dinamica.
Le risposte che lei mi ha dato evidenziano una situazione che non è così rosea e, per quanto riguarda le perdite di acqua, è abbastanza sconcertante che si abbiano solo delle stime.
Purtroppo in tutti questi anni non si è mai investito abbastanza in questo settore poiché fino all'anno scorso problemi di riserve d'acqua, per il soddisfacimento umano e non, si erano verificati in modo poco importante, o comunque non importante come si sono verificati a partire dal 2022.
In una regione alpina che in prevalenza è attorniata da importanti ghiacciai, chi di noi avrebbe mai pensato che avremmo dovuto fare i conti con la mancanza di uno degli elementi primari che consente la vita? Però io credo che spesso non avere lungimiranza sulle possibili problematiche che nel lungo periodo potrebbero verificarsi purtroppo porta a questi risultati.
Con l'entrata in vigore del Decreto legislativo del 2023, il n. 18, che recepisce quanto approvato dall'Europarlamento con la direttiva 2184 del 16 dicembre 2020, di cui già abbiamo accennato ieri durante un'iniziativa del collega Restano - è un Decreto legislativo in merito alla qualità delle acque destinate al consumo umano - si dovrà per forza di cose valutare quali siano effettivamente le perdite e i potenziali miglioramenti per la loro riduzione, poiché è un obbligo previsto proprio dall'articolo 4 di questo decreto legislativo, e saranno anche dettate le tempistiche per fare questo.
L'augurio è che la nostra rete acquedottistica si avvicini al più presto a una percentuale pari allo zero relativamente a perdite e a malfunzionamenti vari e che il piano di realizzo degli interventi sia effettivamente dinamico, così come lei ci ha detto sarà.