Oggetto del Consiglio n. 2385 del 21 aprile 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2385/XVI - Interpellanza: "Utilizzo delle risultanze dello Studio di interventi infrastrutturali per la mobilità a idrogeno in Valle d'Aosta in sede di revisione del Piano regionale dei trasporti".
Bertin (Presidente) - Punto n. 62. Illustra il consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Rispetto al titolo, l'interpellanza ha un obiettivo un pochettino più ampio. Di fatto prende spunto da una parte della risposta che l'Assessore ai trasporti ha dato alle colleghe, se non erro, di PCP nello scorso Consiglio, laddove si è, nell'ambito della risposta, annunciata una prossima revisione del piano regionale dei trasporti, o meglio, una revisione, integrazione, non so come definirla, che in realtà era già stato dato all'attenzione della Commissione competente.
A fronte di questo, e di tutta una serie di considerazioni che da quel momento in poi, di fatto, sono state oggetto di discussione, di iniziativa e via discorrendo, che riguardano il tema dei trasporti, con i colleghi abbiamo presentato un'interpellanza che vorrebbe cercare di fare un po' luce sul tema che abbiamo citato in premessa. In realtà ne abbiamo citati due, ma potrebbero essercene anche altri, che sono comunque degli studi e delle valutazioni che hanno attinenza con il trasporto e soprattutto dovrebbero e potrebbero essere utili, però sentiamo poi la risposta dell'Assessore, magari per revisionare, integrare ed evolvere il piano regionale dei trasporti che è ancora all'attenzione della Commissione.
Interpelliamo il Governo regionale per conoscere: se, nell'ambito della prospettata revisione, è intenzione tenere conto dei contenuti e risultanze in corso di definizione sullo studio di fattibilità del tram-treno; se sempre nell'ambito di questa revisione sia intenzione tenere conto delle risultanze dello studio di interventi infrastrutturali per la mobilità a idrogeno in Valle d'Aosta redatto in attuazione della legge n. 18 del 2021; quali siano gli ambiti e le parti del piano regionale dei trasporti rispetto all'ultima versione fornita nel febbraio 2019, oggetto di revisione, aggiornamento e rettifica. Vorremmo capire se, a fronte di quest'annuncio, già dei ragionamenti sono stati fatti, almeno dal punto di vista degli ambiti e delle parti che si ritengano debbano essere oggetto di revisione, perché effettivamente la documentazione che è all'attenzione della Commissione, la prima bozza, è datata febbraio 2019. E quali siano le tempistiche entro le quali verosimilmente la nuova versione del piano regionale dei trasporti verrà trasmesso alla competente Commissione per l'avvio della relativa procedura in esame di approvazione.
Aggiungo un pezzo. Sulla seconda domanda, laddove si parla dello studio per la mobilità a idrogeno, viene naturale collegarsi a quello che è stato l'annuncio di qualche settimana fa riguardo alla prospettata apertura di un distributore, che riguarda l'idrogeno a Pollein per iniziativa, se non erro privata, a fronte di fondi PNRR. Non è un elemento banale perché, come spesso lo stesso assessore Bertschy dice, ma in realtà alcuni di quelli che parlano di questo settore energetico dicono, "Sì, sì, è bellissimo". Questo in realtà è il grande dibattito che si fa e anche l'Europa ha annunciato una banca per l'idrogeno, un grande fondo; va bene, però è una tecnologia che ha bisogno di una filiera. È un po' come dire: "Va bene, produciamolo" e poi non è che lo mettiamo da parte e vediamo che cosa farne, perché giustamente la filiera deve essere completa dalla produzione al consumo. In tal senso, sulla parte trasporti non è di banale considerazione, visto che comunque l'idrogeno ha delle potenzialità di utilizzo nell'ambito dei trasporti.
Aggiungo un ulteriore elemento che, in realtà, non conoscevamo quando abbiamo redatto quest'iniziativa. Ieri nell'informale presentazione del piano energetico, sempre di competenza dell'assessore Bertschy, anche lì qualche ragionamento deve tenersi con il piano regionale dei trasporti, quindi è necessario fare delle considerazioni più ampie e direi io anche cercare di ovviare al tempo che passa. È un po' come quando ieri ho fatto una battuta nella relazione del disegno di legge n. 87, riguardo al piano tutela delle acque: abbiamo un sacco di piani in bozza che però poi, a un certo punto, raggiungono anche l'adolescenza, quindi il problema è che in quel momento sono piani che nascono vecchi, soprattutto sulla parte dei trasporti io direi ancora di più. Perché il problema vero è che abbiamo una tecnologia che un po' per le euro follie, un po' perché è giusto che ci siano delle misure concrete, delle evoluzioni concrete in termini della tecnologia dei trasporti e in generale di quella che è la parte energetica, o comunque di movimento, però giustamente non possiamo far nascere dei piani vecchi e soprattutto non tenere conto anche di quelle che sono delle valutazioni di fattibilità, o comunque delle analisi complessive, che comunque l'Amministrazione ha sostenuto con delle risorse.
Presidente - Risponde l'assessore Bertschy.
Bertschy (AV-VdA Unie) - Grazie consigliere Aggravi e grazie ai consiglieri che hanno presentato quest'iniziativa. Il tema del piano regionale dei trasporti è di grande importanza e, se non mi ricordo male, nella precedente esperienza da assessore dei trasporti, io avevo ereditato la prima fase dal collega Restano, avevamo iniziato nella seconda e giustamente non è solo diventato adulto, è diventato vecchio. In questo caso forse avessimo un piano, lo avremmo dovuto aggiornare. A questo punto cogliamo l'opportunità per farlo bene, alla luce anche di tutti i cambiamenti che ci sono stati in questi ultimi due o tre anni.
Il mio impegno e l'impegno del Governo è quello di da un lato dare, se possibile, concretezza a questa fase di rivisitazione, allo stesso tempo ovviamente di cogliere, all'interno della riorganizzazione e riprogrammazione della strategia del piano, quelle opportunità che si sono sviluppate e che oggi forse sono ancora non mature, come ci siamo detti più volte, ma saranno sicuramente le strategie del futuro. In questo caso le direttive europee e quello che sta succedendo anche sul gas e altre iniziative, ci dicono in maniera chiara che sui trasporti si va in una direzione che, se non la cogliamo, ci vedrà poi in ritardo.
Posso rispondere insieme alle prime due domande: se nell'ambito della prospettata visione del PRT sia intenzione tenere conto dei contenuti e delle risultanze in corso di definizione dello studio di fattibilità del tram-treno sino a Courmayeur; se nell'ambito della prospettata visione si terrà conto degli studi di interventi infrastrutturali per la mobilità a idrogeno in Valle d'Aosta. Sì assolutamente, anche perché sono proprio quegli studi che servono per superare, per quanto riguarda il tram-treno, alcune incertezze che andavano verificate proprio attraverso questi studi e per quanto riguarda l'idrogeno invece per lanciare definitivamente su un documento di programmazione così importante una strategia. Questi documenti sono stati consegnati a chi si occupa dell'aggiornamento del piano, che è la società TPS di Perugia, che ha ricevuto questi documenti e ovviamente li sta cominciando ad analizzare. Credo, e poi lo diremo anche più avanti, che tra le altre cose il piano deve aggiornare tutto quello che è successo anche rispetto all'aumento dei costi energetici e a tutto quello che conosciamo, anche in termini di gestione dei servizi di trasporto dopo il Covid-19.
Quali siano gli ambiti e le parti del piano regionale dei trasporti rispetto all'ultima versione fornita del febbraio 2019 oggetto di revisione e aggiornamento. Di ambiti ce ne sono molti: intanto bisognerà dare risposta alle osservazioni che sono pervenute alla VAS, quindi in primo luogo dovremo aggiornare il piano, o quanto meno dare una risposta a queste osservazioni. Per esempio, sulle osservazioni rispetto alla gestione dei servizi tariffari, alla questione stessa dell'idrogeno, alle verifiche con le società che sono state interpellate e che hanno potuto fare le loro osservazioni rispetto alla previsione del casello, il tema dell'elettrificazione, che allora non era certo, mentre oggi è un punto di certezza, e potremmo parlare anche di altre cose.
Per quello che mi riguarda, il piano dovrà avere anche una parte che riguarda gli aspetti tariffari, perché credo che se vogliamo valorizzare i grandi investimenti che facciamo sul trasporto pubblico su gomma, dovremmo dotare di un piano tariffario adeguato la comunità affinché si possano utilizzare questi servizi che, comunque, sono pagati, sono a bilancio pubblico, sono spesa corrente, e a noi interessa di più che le persone li utilizzino piuttosto che continuino a spendere soldi e utilizzare la loro macchina per brevi o grandi tragitti.
Uno sguardo rivolto ai giovani, sicuramente, nel nostro piano tariffario futuro: ne abbiamo già un po' parlato in maggioranza, ma dobbiamo fare in modo che i giovani possano, anche per alleggerire i costi delle famiglie, cogliere la possibilità di stare su un mezzo pubblico, educarsi a utilizzarli e soprattutto non pesare in maniera così importante, già a partire da quelli che sono i servizi di trasporto scolastico. Ci sono famiglie che semplicemente perché vivono distanti da una scuola, pagano costi altissimi di trasporto, e questo non è corretto.
Questi sono gli elementi che verranno tenuti in considerazione. La novità positiva sarà che utilizzeremo i big data per avere delle informazioni maggiori per capire le modalità di trasporto attuali, e questo ci aiuterà anche a fare delle scelte nelle nostre politiche.
Quali siano le tempistiche. Come dicevo, a oggi c'è una società incaricata che per partire ha bisogno dei dati aggiornati da parte di tutte le aziende, compresa Trenitalia; stiamo sollecitando per dare avvio ai lavori. La scaletta gliela dico come è scritta e poi vediamo come ci possiamo impegnare. Entro pochi giorni dovremmo avere a disposizione questi dati ed entro quindici giorni da questi dati chiediamo uno schema di aggiornamento del PRT. Fase 2: presentazione della prima bozza del PRT aggiornato entro 105 giorni dalla data di avvio della presente fase. Fase 3: presentazione del PRT e del rapporto ambientale definitivo entro trenta giorni dalla data di avvio. Alla fine di questo periodo, che vuol dire una ulteriore VAS, l'arrivo in Giunta.
Visto che il periodo è ampio, siamo ad aprile, c'è maggio, giugno, luglio, agosto e poi arriva ottobre, io direi che quando abbiamo un documento sul quale ci possiamo confrontare politicamente, non vorrei prendere il solito impegno, quindi cercheremo di raccordarci fra tutti, però di qui alla chiusura della sessione per la pausa estiva, mi prenderei l'impegno di fare un primo aggiornamento e di dare qualche dato a disposizione del Consiglio regionale e delle Commissioni per verificare il lavoro come avanza.
Per quanto riguarda l'idrogeno, c'è il tema della distribuzione, c'è il tema della produzione, c'è anche il bando rispetto all'area industriale dismessa, ma c'è soprattutto il tema, come per tutte le start up, di capire come sostenere la fase di avvio, perché sarà un problema nazionale ed europeo, nel senso che un conto è aprire un distributore quando si sa che il consumo esiste, un conto è aprire un distributore quando il consumo e la filiera va creata. Oltre all'investimento, bisognerà capire come si potrà lavorare a livello nazionale e regionale per garantire, chiamiamoli così, dei contributi di avvio per portare a regime il sistema di gestione dei servizi e garantire che, fino a quando non ce n'è un utilizzo, ci sarà un contributo pubblico che potrà garantire che la strategia, rispetto all'idrogeno in questo caso, possa svilupparsi, altrimenti il rischio grosso è che nessuno investa dei capitali privati per non farne nulla.
Presidente - Replica il consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Ringraziamo l'Assessore per le risposte, per averci sostanzialmente dato un'idea delle tempistiche e anche ad ampio spettro di quelle che sono le parti oggetto di analisi. Effettivamente è vero, lei ricordava che il tema elettrificazione non c'era, la parte dei caselli. Molto interessante, io penso, sarà anche capire quello di cui lei parlava, degli aspetti tariffari, perché giustamente spesso e volentieri, un po' per la maledizione del principio del beneficio, si direbbe in economia, ma il trasporto pubblico tutti pensano che sia pagato da Pantalone, in realtà Pantalone poi siamo tutti noi, perché alla fine è un costo che si distribuisce sulla massa dei contribuenti, ovvero sul bilancio regionale; e, come lei ricordava, non stiamo parlando di investimenti, ma stiamo parlando di spesa che qualcuno definisce cattiva, però poi nello stesso tempo è necessaria, perché senza le spese correnti non si fa nulla.
Ricordo anche, come aveva ricordato spesso la collega Minelli, lei citava i caselli, che noi avevamo anche presentato un'osservazione e forse dovremmo anche aggiungere qualcosa in più, perché poi nel frattempo ci sono state delle evoluzioni ed è un tema che porterà all'attenzione del Consiglio, se non erro, un'iniziativa del collega Lucianaz. Ma in generale direi che forse il grande tema sarà quello di ritarare i bacini di traffico delle valli anche dopo quello che è stato l'effetto pandemico, perché giustamente questo piano non teneva conto di quello che poi dopo è successo.
Sulla parte dell'idrogeno mi trova d'accordo, perché è la vera scommessa ma la grande problematica. Al di là delle tecniche di produzioni e del mismatch che c'è in termini di costi, una delle problematiche, al di là della tecnologia, in realtà è proprio il fatto che non ci sia una filiera di consumo. Parlo, ad esempio, della parte dei trasporti privati e non: alcune case stanno implementando le loro tecnologie, penso alla Toyota come anche Hyundai o altre case stanno effettivamente spingendo anche sulla parte privata e quindi non solo sui trattori di trazione, però c'è la necessità che possa esserci la creazione di una filiera di consumo. Questo potrebbe essere utile, anche, a fronte di quelli che sono già i primi dati che ci avete fatto vedere a livello di piano energetico.
C'è poi una parte che, secondo me, è un po' più problematica, nel senso che per la particolarità del nostro territorio, e quindi torno sul discorso dei bacini di traffico, ci saranno sicuramente degli ambiti che difficilmente si potranno risolvere. Lei faceva l'esempio sulla tariffa del giovane che si sposta, però ci sono delle realtà dove non conviene banalmente creare un trasporto pubblico, e quindi dobbiamo capire come gestire il trasporto privato.
Io direi anche, senza andare oltre, ma riprendendo anche quelli che erano gli spunti che ieri ha dato il collega Restano, che è uno dei firmatari dell'iniziativa insieme al collega Lavy, che riguarda anche la prospettiva e lo slancio turistico dei nostri trasporti, e quindi perché no, anche pensare a questo. Poi c'era tutta una parte che riguardava anche la parte delle biciclette, quindi penso che anche su quello qualcosa vedremo. Aspettiamo di vedere le evoluzioni ed eventualmente essere poi pronti per fare la nostra parte.