Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2373 del 20 aprile 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2373/XVI - Interpellanza: "Interventi volti a garantire il diritto alla socialità e alla piena inclusione degli alunni disabili all'interno del Convitto regionale Federico Chabod".

Bertin (Presidente) - Punto n. 51. Illustra il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Torniamo a parlare in questo Consiglio di integrazione e di inclusione delle persone con disabilità e in questo caso lo facciamo focalizzando la nostra attenzione sui bambini. Come certamente tutti i colleghi sanno, il Convitto regionale Federico Chabod di Aosta, che, tra l'altro, ha compiuto da poco i 60 anni e che io ho frequentato per 8 anni della mia vita, è un'Istituzione educativa il cui obiettivo è quello di promuovere il processo di crescita e di formazione di bambini e ragazzi; questo in una prospettiva personale, culturale e anche sociale e anche quello ovviamente dei bambini e ragazzi con disabilità. In base alla convenzione stipulata, possono iscriversi al Convitto regionale solo gli alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado che frequentano l'Istituzione scolastica San Francesco di Aosta.

Perché però si rende necessaria quest'interpellanza? Perché il nostro gruppo ha ricevuto direi numerose segnalazioni che un po' cozzano rispetto agli obiettivi che il Convitto si prefigge in materia di inclusione degli alunni con disabilità. Pare infatti che alcuni alunni con disabilità frequentanti sia la scuola primaria che la scuola secondaria San Francesco di Aosta, nonostante i genitori abbiano presentato una regolare domanda di iscrizione, non siano stati accettati. Se andiamo a leggere l'articolo 1 dei regolamenti d'istituto del Convitto della scuola primaria e della scuola secondaria, possiamo vedere nella sezione dedicata agli utenti con disabilità che viene accettata l'iscrizione di tali utenti purché siano rispettate queste condizioni:

1) qualora la gravità della disabilità sia compatibile con le possibilità di assistenza, integrazione e sicurezza dell'allievo;

2) limitatamente a un numero massimo non superiore al numero totale di squadre del Convitto, in modo da avere una media di un allievo per ogni squadra di semiconvittori o convittori a cui garantire adeguati livelli di qualità del servizio;

3) in presenza di un operatore di sostegno assegnato dall'Amministrazione regionale.

Ora, da un'indagine che abbiamo potuto fare e appurare con le famiglie, sappiamo che il rifiuto di iscrizione di questi alunni con disabilità è avvenuta nonostante le squadre di semiconvittori in cui sarebbero state inserite o avrebbero dovuto essere inserite non avessero già al loro interno alunni con disabilità e nonostante la gravità della disabilità fosse pienamente compatibile con la possibilità di assistenza e integrazione dell'allievo.

Peraltro, una volta effettuata l'iscrizione, l'organico necessario ad assistere gli alunni con disabilità viene assegnato al Convitto Federico Chabod, così come a ogni istituzione scolastica della nostra Regione, la programmazione che ben conosciamo, in base al numero di alunni con disabilità effettivamente iscritti. Facciamo quindi veramente fatica a comprendere per quale motivo, nonostante i requisiti fossero pienamente soddisfatti, questi alunni non abbiano potuto iscriversi al Convitto in qualità di semiconvittori; iscrizione che peraltro sarebbe stata pienamente coerente con i loro progetti di vita e con la necessità di garantire a questi ragazzi il diritto alla socialità, parte integrante dell'auspicabile piena integrazione di inclusione di ogni persona con disabilità.

In base alle segnalazioni che ci sono giunte e in base a quello che è stato l'approfondimento che abbiamo effettuato, con le motivazioni che evidentemente spero di aver potuto esplicitare in maniera chiara, interpelliamo quindi l'Assessore competente per sapere ovviamente se sia a conoscenza dei fatti summenzionati e per quale motivazione il Convitto regionale Federico Chabod non abbia accettato questi alunni con disabilità nonostante possedessero i requisiti previsti dal Regolamento.

Inoltre chiediamo se sia intenzione dell'Amministrazione regionale di intervenire per fare in modo che venga garantito il diritto alla socialità, punto cardine dei regolamenti del Convitto, e di una piena e reale inclusione della disabilità.

Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Prima domanda: "se sia a conoscenza dei fatti summenzionati", non sono a conoscenza di specifiche segnalazioni riguardanti la problematica, tuttavia, a seguito di verifica con la Rettrice, preciso che al fine di soddisfare un maggior numero di richieste, il Convitto, nel rispetto di quanto previsto dal regolamento, dall'articolo 1 sezione dedicata proprio agli utenti con disabilità che lei ha citato, tenuto conto della compatibilità della gravità della disabilità con le possibilità di assistenza, integrazione e sicurezza dell' allievo e valutata la possibilità di raggiungere comunque gli obiettivi previsti dal piano dell'offerta formativa per l'anno scolastico in corso 2022/2023, a fronte di ventuno squadre, ha accolto le iscrizioni di ventisette alunni con disabilità, pari a 1,3 allievi per squadra di semiconvittori o convittori.

Mi segnalano che alcune situazioni di allievi già frequentanti sono in corso di valutazione e di attestazione, quindi il numero potrebbe aumentare per il prossimo anno scolastico 2023-2024. In particolare, per la scuola primaria, si fa presente che tali situazioni sono presenti in squadre pluriclasse. Le poche squadre senza alunni con disabilità assorbono attualmente la necessità di supporto delle squadre dove sono presenti anche tre allievi con disabilità, al fine di garantire loro la continuità didattico-educativa. Ci tengo inoltre a sottolineare che il Convitto, in qualità di istituzione educativa, ha un'assegnazione dell'organico, compreso quello di sostegno, diversa rispetto a quella delle istituzioni scolastiche. Tale assegnazione risulta potenziata, rispetto a quella nazionale, tra i convitti della rete nazionale dei convitti, tuttavia non prevede la figura del singolo insegnante ed educatore di sostegno ma un supporto di operatori della Società dei Servizi per gli alunni in situazione di gravità.

Lei chiede: "per quale motivazione il Convitto regionale Chabod non abbia accettato alcuni alunni con disabilità nonostante possedessero i requisiti previsti dal regolamento". Purtroppo, come è già avvenuto negli anni scorsi, non è stato possibile accogliere tutte le domande di alunni con e senza disabilità. A fronte di 150 domande pervenute relative alle 9 iscrizioni al mese di gennaio, di cui 44 per la primaria, il Convitto ha cercato di accoglierne il maggior numero possibile, ma allo stato attuale rimangono ancora in lista d'attesa 11 alunni della primaria, di cui 3 con disabilità iscritti alla San Francesco, 16 alunni della secondaria di primo grado, di cui 3 con disabilità, sempre iscritti alla San Francesco, e 22 alunni della secondaria di secondo grado di cui 4 con disabilità.

Lei mi chiede: "se sia intenzione dell'Amministrazione regionale intervenire per fare in modo che venga garantito il diritto alla socialità, punto cardine dei regolamenti del Convitto e di una piena e reale inclusione della disabilità". Ricordo che il diritto alla socialità, punto cardine del Convitto e di piena e reale inclusione della disabilità, viene garantito grazie a una fattiva collaborazione di tutto il personale che opera nel Convitto, quindi non solo degli operatori di sostegno, il prossimo anno 2023-2024 gli alunni con disabilità saranno 29, di cui 11 assistiti da un operatore di sostegno, ma anche dagli educatori e dal personale ausiliario. Il numero crescente di richieste da parte delle famiglie per tutti gli alunni di tutte le fasce di età è in forte aumento e non può essere pienamente soddisfatto allo stato attuale dalla sola istituzione del Convitto, che ricordo essere gravitante nel comune di Aosta e al servizio per quanto riguarda la primaria e la secondaria di primo grado per la San Francesco, perché fa riferimento alla scuola di San Francesco. In attesa quindi della realizzazione del nuovo progetto di espansione della struttura presso il Saint-Benin, sarà necessario, e questa è un'interlocuzione che abbiamo cominciato con il Dipartimento politiche sociali, proprio il pensare ad altre forme di supporto alle famiglie, proprio per garantire, come lei ha giustamente richiamato, trattandosi, tra l'altro, di fasce deboli e fasce fragili della società, un'effettiva inclusione scolastica e sociale degli alunni con disabilità anche nel tempo extra scuola, l'auspicio è su tutto il territorio regionale ovviamente, non solo sul territorio di Aosta, che, come sa, è servito dal Convitto, che è una realtà diciamo al momento esclusiva per quanto riguarda gli ordini che le ho citato.

Presidente - Replica il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la sua risposta, rimangono però pendenti degli interrogativi, perché il fatto e le motivazioni che vi siano già degli alunni con disabilità iscritti va bene, è nobile e giustamente può rassicurare in parte, ma noi abbiamo segnalato che ci sono alcune domande... e lei stesso nella sua risposta ha evidenziato che vi sono delle squadre che sono senza alunni con disabilità. Il fatto che si utilizzino per fare dei conteggi nel contesto generale non è che può andare bene, cioè non è che possiamo utilizzare le classi come classi figurative, ne abbiamo messi tre di qua, di qua zero, qui uno, l'altro sopra; ci sono, credo, dei servizi da fornire e ci sono delle famiglie che hanno richiesto un servizio, che, come lei ha riconosciuto, è un servizio assolutamente importante e io che ho avuto modo anche di sperimentare questo tipo di servizio del Convitto posso certamente attestare che è un servizio prezioso, a maggior ragione per le famiglie che hanno nel loro nucleo delle persone con disabilità e che quindi hanno necessità di una maggiore attenzione, questa è una necessità di attenzione che vogliamo sollevare, anche perché, da quello che sappiamo - e giustamente lei ha citato gli operatori della Società di Servizi -, gli operatori ci sono e sarebbero disponibili.

Ben venga quindi la visione futura rispetto all'allargamento del Convitto al famoso pezzo del Saint-Bénin, però credo che il lavoro che porta a poter raccogliere degli ulteriori numeri rispetto ai disabili nella struttura del Convitto credo sia importante. La invito quindi davvero a verificare la possibilità di poter inserire degli alunni con disabilità nelle classi che non ne prevedono a termine del regolamento del Convitto, perché questo sarebbe sicuramente un beneficio e un effetto positivo per le famiglie e anche soprattutto per i ragazzi.