Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2368 del 20 aprile 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2368/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito al risarcimento a favore di tutti i docenti precari che non hanno usufruito del bonus docenti".

Bertin (Presidente) - Punto n. 46. Illustra l'interpellanza il collega Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - Parliamo di bonus docenti precari, è un tema che è stato trattato dagli organi di informazione anche recentemente, quindi, da un lato, cercherò di snellire l'interpellanza, ha una narrativa abbastanza lunga, cerco di velocizzare... Naturalmente si parte dal tema della riforma, la cosiddetta "buona scuola", che è quella che nelle sue disposizioni ha previsto l'erogazione di questo bonus docenti perché servisse ad aggiornamento, ad arricchimento anche culturale, perché non è soltanto utile per acquistare libri di testo, piuttosto che materiale formativo, eccetera, ma anche un bonus cultura in genere più esteso, nel senso che si possono comprare i biglietti del teatro, piuttosto che di spettacoli. Insomma, una norma sicuramente positiva per la formazione dei docenti, una norma che è stata anche riproposta a livello regionale quando, a seguito della norma di attuazione, la legge regionale poi 18/2016 ha stabilito anch'essa all'articolo 16 che questo bonus, esattamente identico a quello nazionale, fosse erogato anche ai docenti insegnanti valdostani.

Queste norme però non prevedono l'erogazione del bonus per i docenti precari e a seguito di questo ci sono stati dei ricorsi e le prime sentenze che la giurisprudenza ci rimanda sono del Tribunale di Foggia, del Tribunale di Trani e poi però anche gli organi superiori, quali il Consiglio di Stato e la Corte di giustizia europea addirittura, che hanno sentenziato che quest'esclusione da questo bonus dei docenti precari costituisca una disparità di trattamento sostanzialmente, quindi sicuramente una condotta illegittima da parte della Pubblica Amministrazione.

Per quanto riguarda la Valle d'Aosta, anche qui queste prime aperture ci sono state, nel senso che abbiamo letto dagli organi di stampa appunto che sedici docenti precari che hanno fatto ricorso contro la Regione Valle d'Aosta hanno ottenuto una sentenza favorevole, e quindi di condanna nei confronti della Regione perché era giusto, secondo questo giudice, attribuire il bonus anche ai docenti precari.

È evidente che i docenti precari svolgono le stesse identiche mansioni lavorative degli insegnanti di ruolo, quindi è anche logico ritenere che godono degli stessi diritti e degli stessi benefici, così come delle stesse tutele.

Osservato che la formazione del personale docente naturalmente si riflette direttamente sulla qualità dell'insegnamento nei confronti di studenti e allievi, e quindi concorre alla preparazione e alla formazione dei destinatari finali sostanzialmente del servizio scolastico, che sono appunto allievi e studenti, ricordato anche l'articolo 3 della legge costituzionale dello Statuto valdostano, che ricorda come abbiamo una potestà legislativa concorrente in questa materia, interpelliamo l'Assessore competente per conoscere quale sia stato il costo complessivo, capitale, interessi e spese legali, della causa subita dalla Regione di cui in premessa e se sia intenzione dell'Amministrazione regionale risarcire tutti i docenti precari che dal 2016 ad oggi non hanno potuto usufruire del bonus docenti.

Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Intanto volevo dirle che condivido la sua premessa, soprattutto laddove lei indica e osserva che la formazione del personale docente si riflette direttamente sulla qualità dell'insegnamento nei confronti degli allievi studenti, quindi concorre alla preparazione e alla formazione dei destinatari finali del servizio scolastico e anche quando lei evidenzia che gli insegnanti precari, nel periodo del loro impiego svolgono le stesse mansioni lavorative degli insegnanti di ruolo e che devono perciò godere degli stessi diritti. A tal proposito va precisato che il contenzioso in argomento è stato gestito internamente dall'Avvocatura regionale e che, pertanto, alla sua prima domanda: "quale sia stato il costo complessivo della causa subita dalla Regione e di cui in premessa", i costi complessivi della causa sono legati alle spese legali attribuite dal giudice e dagli importi stabiliti quale risarcimento. Le cause, come lei sta bene, sono state quindici e complessivamente le spese legali ammontano a euro 63.420, poi, se vuole, le posso lasciare il dettaglio.

Lei poi chiede: "se sia intenzione dell'Amministrazione regionale risarcire tutti i docenti precari che dal 2016 ad oggi non hanno potuto usufruire del bonus docenti". Al momento l'Amministrazione scolastica sta provvedendo a erogare il bonus per l'anno scolastico in corso ai docenti per cui il giudizio si è concluso. È di pochi giorni fa l'atto di impegno per erogare l'importo di 500 euro riferito al corrente anno scolastico ai docenti supplenti ricorrenti in servizio nel corrente anno scolastico fino al 30 giugno 2023 o al 31 agosto 2023, per cui il contenzioso si è concluso con sentenza favorevole degli stessi. Ai docenti verrà inviata una comunicazione al fine di informarli dell'accredito dell'importo nel primo cedolino paga utile delle modalità di utilizzo e di rendicontazione dell'importo riconducibile alle modalità a tutt'oggi utilizzate dal personale docente a tempo indeterminato. Questo per dire che gli uffici si sono assolutamente attivati a seguito delle sentenze di cui lei ha fatto riferimento. È in fase di approfondimento la questione legata al riconoscimento proprio di questo beneficio al personale supplente che opera nella scuola. In particolare l'Amministrazione sta valutando come gestire l'eventuale erogazione del beneficio economico però nel rispetto della normativa vigente. Infatti allo stato attuale, ai sensi della cosiddetta "buona scuola", cioè la legge 107/2015, e anche della legge regionale 18/2016, che recepisce le indicazioni della legge nazionale da lei citate, il contributo può essere erogato solo ai docenti a tempo indeterminato, questo lo prevede, e lei lo ha riportato, sia la "buona scuola" sia la legge regionale 18/2016, pertanto fin quando la norma nazionale e quella regionale non saranno adeguate ai pronunciamenti, lei ha indicato in alcuni preso atto delle sentenze, la Regione deve avere, almeno questo mi è stato spiegato dall'Avvocatura, un dispositivo del giudice che ne giustifichi l'erogazione.

In ogni caso, questo per venire agli impegni e all'approfondimento, stiamo interloquendo proprio, come le dicevo prima, con l'Avvocatura regionale e con le organizzazioni sindacali di categoria, con le quali peraltro abbiamo dei tavoli di approfondimento praticamente settimanali per trovare una situazione plausibile che potrebbe essere, se fattibile, per esempio, una modifica della legge regionale 18/2016, però considerato che la 107 è ancora in vigore, preferisco al momento non dare delle indicazioni precise, perché, come le dico, siamo ancora in una fase di definizione e di cercare di capire, fermo restando che, come le ho detto prima, l'intendimento della Regione è quello assolutamente di rispettare le indicazioni del giudice e di trovare una soluzione per venire incontro al diritto dei docenti di potersi aggiornare, come lei ha accennato nella presentazione della sua interpellanza.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la risposta.

Immaginavo naturalmente che non potesse essere che una risposta in parte interlocutoria perché quando, come si dice, le bocce non sono ancora ferme, diventa difficile, anzi, impossibile, per certi versi, dare delle risposte più concrete. È evidente che è una di quelle situazioni in cui le spese a volte hanno un'incidenza rilevante, abbiamo sentito di 63 mila e oltre euro di sole spese legali elevate alla controparte e va benissimo che la gestione interna della questione non abbia aggravato ulteriormente questa voce anche per gli avvocati che dovevano difendere la parte regionale; pensiamo però che 63 mila euro diviso 500 fanno già 126, cioè 126 insegnanti con quei soldi avrebbero potuto ottenere il bonus.

Poi anche lì ci sono tutta una serie di questioni da affrontare perché i precari a volte non fanno tutto l'anno, quindi ci sono tutte queste questioni che vanno comunque determinate, valutate e poi tradotte in norme che abbiano una consistenza e non siano magari impugnabili o comunque inique. Sicuramente quindi è corretto pensare che, coinvolgendo anche le organizzazioni sindacali, si debba studiare un sistema che possa essere perequativo, che non crei più appunto figli e figliastri, cioè persone che fanno le stesse cose ma che vengono trattate in modo diverso, quindi sicuramente in violazione anche di un principio costituzionale che tutti conosciamo.

Direi quindi che si tratta di operare proprio per evitare che ci siano sperequazioni e trattamenti diversi in situazioni uguali e questi insegnanti precari, che, come abbiamo detto in premessa e lei ha condiviso correttamente, fanno gli stessi lavori, lo stesso esatto identico lavoro che fanno gli altri, non vengano trattati peggio e si vedano privare di queste risorse che possono essere molto utili alla loro formazione e alla loro professione che è culturale e che si tradurrà inevitabilmente anche in un miglioramento del servizio scolastico e in un miglioramento dei nostri studenti e allievi che potranno usufruire di insegnanti comunque sempre al passo con le sfide che la scuola tutti i giorni propone non solo agli allievi ma anche a chi cerca di formarli.