Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 246 del 12 maggio 1982 - Resoconto

OGGETTO N. 246/VII - DIFFICOLTA' POSTA DAGLI ISTITUTI DI CREDITO NELLE EROGAZIONI DI FONDI SUI MUTUI AGEVOLATI PER LA CASA (Interpellanza).

PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dai Consiglieri Tonino, Cout e Carral:

INTERPELLANZA

I cittadini valdostani che hanno contratto gli ultimi mutui per la casa, assistiti dalle provvidenze regionali, si sono trovati di fronte ad una spiacevole novità. Le banche si sono infatti rifiutate di erogare anticipi sul mutuo in base allo stato di avanzamento dei lavori e si limitano a proporre degli acconti, ad un tasso di interesse che si aggira sul 24% in attesa di erogare il mutuo solo alla completa ultimazione dei lavori.

Questa situazione ha provocato comprensibili disagi ed inconvenienti, mettendo in serie difficoltà le famiglie che, con sacrifici, stanno costruendo o ristrutturando la loro prima casa.

Tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali

INTERPELLANO

l'Assessore regionale alle Finanze per conoscere se è al corrente di questa situazione e per sapere se è intervenuto presso le banche per modificare il trattamento oggi riservato alle famiglie che usufruiscono del mutuo agevolato per la casa.

PRESIDENTE: Illustra l'interpellanza il Consigliere Tonino; ne ha facoltà.

TONINO - (PCI): Le ultime famiglie di valdostani che hanno avuto, non so se la sfortuna o la fortuna di contrarre il mutuo previsto dalla legge 24 e successive modificazioni, si sono trovate di fronte ad un ostacolo frapposto dalle banche. In sostanza, c'è stato un cambiamento di atteggiamento delle banche, le quali si sono rifiutate di erogare degli anticipi sul mutuo sulla base dello stato di avanzamento dei lavori, e si sono limitate a erogare il mutuo alla fine dei lavori, proponendo per la fase intermedia di erogare prestiti a tasso corrente che, secondo la testimonianza di un interessato, si aggira attorno al 24%.

Dicevo prima che si tratta di un cambiamento di atteggiamento, perché l'applicazione di questa legge, nella nostra regione, era avvenuta in modo diverso nel passato. Noi chiediamo, con questa interpellanza, di conoscere se questo modo di erogare i mutui da parte delle banche è stato concordato con la regione, e cioè se è stata sottoscritta una convenzione tra regione e banca. Se è così, perché la regione ha accettato una situazione di questo tipo? Che si può fare per modificarla? Quali sono le intenzioni di questa Giunta in proposito?

Evidentemente, si tratta delle ultime pratiche di una legge che ormai ha, se vogliamo, esaurito il suo compito; tuttavia questa situazione ha messo in difficoltà diverse famiglie.

PRESIDENTE: Risponde l'Assessore Ramera; ne ha facoltà.

RAMERA - (DC): Io ritengo che l'oggetto dell'interpellanza sia già stato affrontato diverse volte, se non altro, almeno sfiorato, quando avevo posto all'evidenza del Consiglio il fatto che vi erano state delle rinunce da parte di assegnatari di mutui, per cui avevo voluto anche accertare quali erano le cause di tali rinunce. Effettivamente, alcune rinunce in passato erano avvenute proprio per questo fatto: le banche, nell'attesa della concessione del mutuo, provvedevano ad offrire delle anticipazioni a tassi normali di interesse.

Naturalmente, mi sono affrettato ad informarmi (l'avevo detto pure in occasione della presentazione del bilancio), sulle cause e devo dire che, in relazione alle ultime dieci rinunce, non aveva giocato questo fatto, ma, semmai. il tasso superiore d'interesse che viene applicato attualmente.

Devo ricordare, almeno per quanto ricordo di avere fatto quando in precedenza ero stato Assessore alle Finanze, che un tempo, d'accordo con le banche, noi versavamo la cifra intera in anticipo, fissando un tasso di interesse che non veniva modificato. Infatti, mi sembra nel 1976 o 1978, quando divenni Assessore alle Finanze, andai alla Cassa di Risparmio per discutere i tassi di interesse e vidi che avevamo, allora, fissato un mutuo di 4 miliardi, se ben ricordo, ad un tasso del 10%.

Successivamente, mi sembra nel 1980, le banche cambiarono opinione su questo punto, anche per il continuo modificare dei tassi di interesse, per cui nella convenzione attualmente vigente, tra la Cassa di Risparmio e la Regione, si stabilisce che il tasso annuo sarà pari al tasso di riferimento previsto per i mutui agevolati per il settore edilizio, fissato bimestralmente con Decreto Ministeriale vigente al momento della stipulazione dell'atto di erogazione finale e quietanza. Pertanto, l'ammortamento del mutuo e il conseguente versamento all'Istituto di Credito mutuante del contributo inizieranno a decorrere dal 10 gennaio - 1° luglio immediatamente successivi alla stipulazione dell'atto di erogazione finale e quietanza.

Da tutto questo risulta che eventuali somministrazioni rateali, non potendo essere assistite dal contributo regionale, vengono effettuate al tasso bancario corrente.

All'articolo 6 della convenzione, però, è previsto che la Cassa di Risparmio si dichiara disponibile ad effettuare delle somministrazioni rateali della somma mutuata; ne deriva., quindi, che la Cassa di Risparmio di Torino è disposta, su richiesta, in accordo col mutuatario, a concedere anticipi sul mutuo a misura avanzamento lavori, con applicazione di un saggio di interesse rilevato fra quelli correntemente messi in atto dal sistema bancario per la migliore clientela. Non di ce niente di particolare perché i tassi che vengono erogati alla migliore clientela si aggirano all'incirca, come ha detto il Consigliere Tonino, sul 24%.

Tonino ha espresso il suo stupore ma, come dicevo, abbiamo già parlato di questo aspetto e, effettivamente, nella legge che andremo a predisporre, o bisognerà cambiare la legge 24 o bisognerà rifinanziarla, tenendo conto proprio di questo elemento che è deteriore e che va, praticamente, a sminuire quello che è l'intervento della regione a favore dei suoi cittadini.

Devo dire che il rallentamento delle pratiche di mutui presso gli. Istituti di Credito è stato causato, per l'ultimo anno, soprattutto dalla paralisi della Conservatoria delle ipoteche. Il mutuatario, quindi, non poteva esibire, unitamente agli altri documenti, la situazione giuridica del bene immobile ricavata dalla Conservatoria delle ipoteche, per cui la banca, naturalmente, si trovava nell'impossibilità di concedere il mutuo. Da ciò i ritardi che hanno portato alle conseguenze negative che sono state sottolineate dal Consigliere Tonino.

Questa è la dinamica dei fatti che io stesso avevo già denunciato; però la restrizione del credito si sta accentuando proprio in questi giorni, tanto è vero che proprio domani avrò una riunione con i rappresentanti dei maggiori istituti di credito, cioè la Cassa, il San Paolo e la Banca di Novara, perché, pare, dalle ultime disposizioni del Tesoro, che ci sia un ulteriore giro di vite, per cui gli stessi fondi di rotazione, e questo riguarda soprattutto il Capo I, non possono avere un'incidenza minore del 7%. Oggi mi sembra che il limite sia fissato al 5%, mentre il concessionario del fondo di rotazione sul Capo I dovrà avere come minimo a suo carico una quota del 7%. Adesso discuteremo anche questo punto, perché si tratta di una nuova disposizione di questi giorni da parte del Tesoro.

Comunque, è chiaro che l'inconveniente che gli interpellati hanno sottolineato era già a nostra conoscenza e, come ho detto, lo avevo già denunciato in Consiglio regionale. Bisognerà fare in modo che nella nuova stesura della legge la convenzione preveda quanto la regione può versare al momento della stipulazione del mutuo.

In precedenza, quando c'era il tasso fissato, per esempio al 10%, noi anticipavamo l'intero ammontare; oggi le banche, naturalmente, non possono più sottostare a queste convenzioni o a questi tassi, per cui bisognerà giostrare la cosa in altro modo.

Io non pensavo che questa interpellanza, anche se l'ho saputo nei termini previsti, venisse discussa oggi in Consiglio, ma, ripeto, era già stata stabilita una riunione con i direttori di banca per domani e quindi potrò essere più chiaro e dare maggiori notizie in un successivo Consiglio.

PRESIDENTE: La parola al Consigliere Tonino per la risposta; ne ha facoltà.

TONINO - (PCI): Il quadro che ha tracciato l'Assessore è, purtroppo, desolante. Perchè? Intanto risulta evidente che questo modo di atteggiarsi della banca era previsto in una convenzione con la regione; una convenzione che io non conosco, ma che rappresenta, comunque, rispetto alla legislazione nazionale esistente, un fatto anomalo. La convenzione, che la nostra regione ha stipulato per applicare la legge 457 con le banche, che è una convenzione tipo nazionale, prevede che il periodo di preammortamento sia assistito dal contributo statale e regionale. Tutti i guai di cui oggi ci lamentiamo sono, in sostanza, dovuti alla non previsione di un'assistenza regionale nel periodo di preammortamento.

... INTERRUZIONE ... Sì, il nodo credo sia proprio quello. Le banche, ragionando come ragionano le banche, si sentono scoperte nella fase di prefinanziamento.

E' evidente che prima erano garantite da una grossa anticipazione da parte della regione; aggiungono anche che prima la regione aveva esercitato bene il suo peso nella fase di contrattazione, tant'è che era chiaro che le banche avevano mal digerito anche l'imposizione del tasso di riferimento fisso e di quella entità; in quel periodo, evidentemente, c'era stata una contrattazione, da parte della regione, che aveva portato ad un risultato positivo. Oggi le banche non si sentono garantite.

Le strade da imboccare, e che si potevano imboccare, erano due: una era quella dell'anticipazione, non possibile, però, perché la regione è a corto di fondi; la seconda era quella di fare una convenzione che prevedesse l'assistenza, in percentuale, sul mutuo di preammortamento della regione. Era un costo irrisorio per la regione e che andava incontro ad un'esigenza che è reale. Normalmente accede al mutuo chi non ha la liquidità e conta di coprire i soldi impegnati con il risparmio; se si deve, comunque, aspettare questa liquidità fino alla completa ultimazione dei lavori, molti, evidentemente, si arrendono, oppure vanno incontro a delle grosse difficoltà.

Fatte queste precisazioni, noi siamo dell'avviso che sia opportuno, nella prossima legislazione, in materia, tenere conto di questo fatto.

Tuttavia, chiederemo all'Assessore competente se in questo incontro, che ci dovrà essere con gli istituti bancari, è possibile concordare una modifica del rapporto tra regione e banche relativo al periodo di prefinanziamento; in tale occasione dovrebbero essere valutati quanti casi sono interessati a questa operazione e il prevedibile costo per la regione; non credo; però, che per la regione sia un costo eccessivo.