Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2364 del 20 aprile 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2364/XVI - Interpellanza: "Azioni volte a tutelare in ambito scolastico un alunno oggetto di lesioni e minacce".

Bertin (Presidente) - Alla presenza di 30 Consiglieri riprendiamo l'ordine del giorno. Punto n. 42. Considerata la caratteristica dell'interpellanza, vi invito a non fare riferimento a persone o a fatti riconducibili a persone, altrimenti lo trattiamo a porte chiuse. Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà

Manfrin (LEGA VDA) - Ovviamente, come di consueto, non faremo alcun nome, riassumeremo brevemente i fatti che si sono svolti ma penso che siano stati riportati dagli organi di informazione. Come sappiamo infatti il 6 febbraio è stata condannata a quattro mesi una bidella che è stata ritenuta responsabile di aver usato violenza nei confronti di uno studente. Io ho avuto modo di parlare con la famiglia di questo studente e posso riportare il fatto: a seguito di queste azioni questo studente, che ovviamente non è neanche maggiorenne, è sia finito in Pronto Soccorso, sia purtroppo ha dovuto far ricorso allo psicologo e quindi sicuramente l'azione che è stata posta non è stata certo leggera nei suoi confronti. Le azioni che purtroppo si sono svolte sono state precedute da alcuni segnali che erano stati in un certo senso trasmessi da parte della famiglia, cioè già alcune avvisaglie di una certa acrimonia, di una certa idiosincrasia personale erano state manifestate da parte della persona nei confronti dello studente, la famiglia aveva segnalato ben cinque giorni prima che accadesse il tutto che c'era stato un comportamento ingiurioso di questa bidella nei confronti dello studente e la scuola aveva risposto che avrebbe preso provvedimenti ma evidentemente così non è stato. Cinque giorni dopo avveniva l'aggressione, il padre, sconvolto ovviamente, avvisava la scuola che non sarebbe potuto arrivare perché era al lavoro e la scuola gli rispondeva che non c'era bisogno che arrivasse perché avevano preso i dovuti provvedimenti e comunicato tutto, così diceva la mail che è stata inviata, ma poi nessun provvedimento è seguito, se non appunto la denuncia che ha dovuto fare la famiglia. Alla fine di tutto questo quindi un'aggressione, un percorso di soccorso sanitario e un percorso anche psicologico a cui lo studente ha dovuto sottoporsi, studente peraltro che è un DSA, per cui sicuramente è una situazione ancora aggravata da questa condizione, questo studente a un certo punto alla fine del provvedimento si è ritrovato però la stessa bidella all'interno dello stesso plesso scolastico. Certo, dice lui e sostiene la famiglia, l'hanno spostata, non è più direttamente a contatto con la classe ma si incontrano sempre, tant'è vero che pare che - così era riportato sugli organi di informazione e così mi è stato riportato da parte della famiglia - è stato minacciato di morte nel caso in cui ci fossero delle conseguenze nei confronti di questa persona. Il problema qual è? Il problema è che ci troviamo con un'unità di personale che si è resa responsabile di violenze - e questo è accertato ovviamente da una sentenza - nei confronti di uno studente e quest'unità di personale rimane nello stesso plesso scolastico. Ora, io ritengo che sarebbe assolutamente necessario che perlomeno non dico si procedesse a verificare se questa persona ha le competenze e le capacità per poter svolgere il suo ruolo, perché evidentemente una persona che lavora a contatto con gli studenti e si rende responsabile di violenze nei confronti degli studenti non so quale attitudine abbia a svolgere il suo ruolo, ma perlomeno che questa persona non debba incontrare più questo studente e perlomeno che venga spostata di plesso... forse questo sembrerebbe il minimo sindacale.

Riteniamo quindi che, a fronte di questi gravissimi fatti, un approfondimento sia assolutamente necessario e quello che chiediamo con quest'interpellanza è se l'Amministrazione sia a conoscenza dei fatti summenzionati, per quale motivo la bidella sia tornata in servizio presso lo stesso Istituto scolastico in cui lavorava al momento della denuncia e quali azioni si intendano mettere in campo per permettere all'alunno, oggetto di lesioni e minacce, di poter frequentare la scuola nella massima serenità.

Presidente - Risponde il Presidente della Regione.

Testolin (UV) - Rispondo ai quesiti posti dal collega Manfrin, personalmente non ero a conoscenza dei fatti richiamati nell'interpellanza, ragion per cui ho chiesto informazioni al Dipartimento personale e alla Sovrintendenza agli studi. I fatti in questione si sono verificati a fine del 2021 e, come avviene in questi casi, hanno dato origine a due procedimenti: uno disciplinare e uno penale, indipendenti l'uno dall'altro. Il procedimento disciplinare, gestito dall'Ufficio procedimenti disciplinari del Dipartimento personale, si è concluso con l'applicazione della sanzione della sospensione dal servizio e dalla retribuzione di due mesi e cinque giorni. Nell'ambito del procedimento era stata acquisita agli atti la richiesta formulata dal Pubblico Ministero al Giudice per le indagini preliminari di emissione di un decreto penale di condanna alla sola pena pecuniaria della multa. Il procedimento penale ha seguito un altro percorso, arrivando, a seguito di patteggiamento, all'applicazione della pena di 4 mesi e 20 giorni di reclusione, pena contestualmente sospesa, e non quindi a una pena di 4 anni, come riportato probabilmente nell'interpellanza. Ricapitolando il procedimento disciplinare si è concluso il 10 settembre 2022 prima del procedimento penale, la cui sentenza è stata emessa il 27 gennaio 2023. La sentenza non è stata portata a conoscenza dell'Amministrazione regionale, né dell'Istituzione scolastica interessata, che, sulla base di quanto a sua conoscenza, ha comunque destinato la bidella a un'area diversa rispetto a quella frequentata dallo studente. Infine la dirigente scolastica, sentita per le vie brevi, ha comunicato che dopo il rientro in servizio della bidella nessuna segnalazione di nuovi episodi è stata fatta in nessuna forma né ai docenti, né alla dirigente stessa.

Per rispondere puntualmente alla domanda più importante, la terza, va intanto detto che sarebbe bene che fatti di questo genere venissero immediatamente portati a conoscenza dei soggetti competenti, nel caso specifico la dirigente scolastica, a maggior ragione se si verificano nuovamente. Certo è comprensibile che ritrovare nell'ambito della scuola la persona condannata possa causare diffidenza verso il sistema in generale e non si intende certo sminuire il ruolo anche del Consigliere, ma proprio per questo un contatto diretto, per esempio, con la dirigente scolastica da parte della famiglia e del suo legale avrebbe permesso di chiarire più rapidamente il problema nell'interesse comune della soluzione dello stesso.

L'Amministrazione regionale ora ha acquisito la sentenza e su questa base saranno valutate, di concerto con la stessa dirigente scolastica, le misure possibili per risolvere la situazione in maniera definitiva.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Innanzitutto mi scuso per il refuso, perché ovviamente la condanna è di 4 mesi e 20 giorni e non 4 anni come è stato correttamente riportato, è un errore materiale che ho fatto ricopiando la parte relativa all'informativa rispetto alla condanna.

Detto questo, da quello che la famiglia mi ha riferito, gli incontri e anche le minacce che sono state formulate ai danni del ragazzo, che è anche minorenne, che è uno studente che ha peraltro dei voti altissimi e che, come ho riportato, è appunto un DSA e un ADHD, sono stati però segnalati. Da quanto mi riporta la famiglia, quindi questi atteggiamenti sono stati riportati, sono stati segnalati e non vi è stato un intervento.

Adesso lei dice giustamente, prendendo la responsabilità, che sarà impegno dell'Amministrazione verificare quello che è accaduto e che la sentenza non era stata consegnata, quindi voi avevate notizia semplicemente rispetto a una pena pecuniaria e non al resto, adesso avete preso atto della sentenza e che c'è un procedimento di verifica che si vedrà concludere con delle scelte che verranno fatte in ordine proprio alla permanenza, spero e mi auguro, della bidella in questione all'interno dello stesso plesso scolastico, mi auguro che perlomeno una rimozione rispetto a quel plesso possa essere possibile per poter garantire in serenità un percorso anche all'alunno in maniera che non debba trovarsi di fronte la persona che lo ha aggredito e anche ingiuriato.

Io la ringrazio per la risposta, ovviamente ci auguriamo che questo processo non duri dei tempi biblici ma sia rapido, anche perché credo che con una sentenza in mano le cose siano abbastanza chiare, quindi ci aspettiamo che a brevissimo giro di posta si possa procedere a fare delle scelte migliori per proteggere il ragazzo.