Oggetto del Consiglio n. 2361 del 20 aprile 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2361/XVI - Interpellanza: "Avvio di formule di attuazione di misure di micro-credito a tasso agevolato per interventi nel settore dalla casa".
Bertin (Presidente) - Punto n. 39. Il consigliere segretario Distort illustra l'interpellanza, ne ha facoltà.
Distort (LEGA VDA) - Già in altre occasioni da parte mia, da parte di altre colleghe, è stato presentato il ruolo fondamentale del settore dell'edilizia nell'economia complessiva della comunità valdostana, così come è nota l'attenzione che i proprietari delle abitazioni tendono a rivolgere alla corretta manutenzione della propria casa, e quindi come la casa sia cardine della cultura economica del nostro Paese e della nostra comunità.
Sicuramente parlare di misure di incentivazione dell'attività edilizia, che sarà esattamente l'argomento all'interno di quest'interpellanza, in un periodo come questo dove le misure di superbonus hanno quasi congestionato il settore, sembrerebbe contraddittorio. In realtà io vorrei accompagnare una riflessione dell'aula, ma soprattutto un suggerimento al Governo regionale, per arrivare a una conclusione che invece ci porti a capire che è esattamente in questi momenti che bisogna saper programmare, perché nel momento in cui abbiamo la situazione di calo, in quel momento è tardi. Quindi bisogna avere una visione e poter anticipare: questo è il senso dell'amministrazione.
Le misure di superbonus hanno sicuramente congestionato e occupato tanta parte dell'attività edilizia, però esistono interventi che sono esterni all'attività di superbonus, perché noi sappiamo che quest'attività ha riguardato macro interventi. Esistono invece interventi che appartengono a una sfera decisamente più ridotta, che sono gli interventi della manutenzione agli stabili, addirittura della semplice riqualificazione architettonica. Come appartenente alla categoria, voglio riabilitare la visione dell'obiettivo di riqualificazione architettonica, superando un certo dogmatismo di una riqualificazione energetica.
Questa riqualificazione accade molto spesso in micro interventi, in piccoli interventi, che presuppongono una scala economica più contenuta. Questi mini interventi di piccola scala sono un segmento tipico di un ceto medio, oltretutto, e sono alla portata di quel particolare taglio delle nostre imprese edili che è un taglio piccolo, è un taglio familiare, è un taglio di uno, due, tre componenti, quindi è una micro imprenditoria edilizia, quindi abbiamo degli interventi che rispondono esattamente alla maggior parte del taglio del nostro tessuto imprenditoriale in ambito di edilizia.
Entrando un po' più nello specifico, per capire dove vogliamo andare a parare con questo suggerimento, noi sappiamo che ci sono interventi manutentivi di natura ordinaria o straordinaria che possono attuarsi nel concreto con impegni economici di modesta entità. Entriamo esattamente a definire un range, possiamo pensare compreso tra i 30 mila e i 50 mila euro di intervento. Questo rappresenta un target di intervento e un target di investitore che, diffuso a livello percentuale sul nostro tessuto economico, diventa capace di creare una nicchia estremamente importante di economia. Oltretutto, abbiamo detto che questo tipo di interventi appartiene molto facilmente, per vocazione, per naturale dinamica, a un target di proprietari, di investitori, che hanno una disponibilità di reddito medio bassa e quindi la capacità, la possibilità, di ricorso a un credito snello, adeguato, interessante dal punto di vista delle condizioni, e parlo non solo di un tasso di interesse ma anche di tempi di dilazione, permetterebbe a questi proprietari di poter operare quegli interventi di manutenzione fondamentali, come per esempio potrebbe essere semplicemente il rifacimento di un tetto, come potrebbe essere l'adeguamento di una riqualificazione architettonica del proprio appartamento, anche una semplice tinteggiatura esterna. Sono ovviamente dei casi che io cito a titolo di esempio, per capirci di più.
Noi siamo perfettamente a conoscenza che esistono degli strumenti regionali, che sono la legge n. 3 del 2013, la legge n. 13 del 2015, che contengono una serie di iniziative di finanziamento, però si riferiscono sempre a interventi di maggiore entità. Quindi non risultano lo strumento idoneo per questo tipo di nicchia di interventi. Oltretutto, teniamo conto che con un range di queste dimensioni, io non sono un economista, assolutamente, però questo tipo di range permette anche la possibilità di bypassare percorsi ipotecari e quindi snellire la possibilità di credito ai beneficiari.
Alla luce di queste argomentazioni, riteniamo quindi che un micro credito a tasso agevolato, con durata medio e lungo termine, e con soglia contenuta al di sotto di un importo massimo di circa, approssimativamente, in ipotesi di 50 mila euro, potrebbe costituire un valido strumento finanziario per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria nel settore della casa, compatibili tra l'altro con quel segmento, ribadisco, delle aziende edili della nostra regione, che ne rappresenta la maggior parte del tessuto imprenditoriale. Alla luce di queste argomentazioni, chiediamo al Governo regionale se si condividono i contenuti delle riflessioni riportate e, in caso affermativo, quali siano le intenzioni in merito all'avvio di formule di attuazione di misure di microcredito a tasso agevolato con durata a medio e lungo termine.
Presidente - Risponde il Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Grazie collega per lo stimolo che trova confronto in una relazione che evidentemente va ad analizzare alcuni dei principi che lei ha già enunciato durante la presentazione dell'interpellanza, sulla quale al termine farò alcune considerazioni più puntuali.
Le vigenti disposizioni attuative della legge regionale 13 febbraio 2013 n. 3, "Disposizioni generali in materia di politiche abitative", prevedono la possibilità di richiedere mutui per il recupero di immobili da adibire a prima abitazione del richiedente o del suo nucleo familiare, per il recupero di fabbricati situati in centri e nuclei abitati. In particolare, sono finanziabili gli interventi di recupero primario, che consiste nel recupero della funzionalità e della sicurezza dell'edificio, interventi di recupero secondario, che consiste nel recupero della totale agibilità e funzionalità della singola unità abitativa, e gli interventi di recupero interno con il quale si intende un insieme sistematico di opere eseguite all'interno dell'alloggio, quali tramezzatura, impianti, pavimenti o piccole manutenzioni.
Per quanto concerne i mutui per il recupero di immobili da adibire a prima abitazione del richiedente e del suo nucleo familiare, non è previsto un limite minimo di spesa finanziabile, ma solo un limite massimo pari ad euro 200 mila, e sono ammortizzabili in un periodo compreso tra i 15 e i 30 anni. Analogamente, per i mutui per il recupero di fabbricati situati nei centri e nuclei abitati, è previsto un limite massimo di 300 mila euro, ma nessun limite minimo di spesa da sostenere, e questi ultimi sono ammortizzabili in un periodo compreso, anche in questo caso, dai 10 ai 20 anni.
Con riferimento invece alle disposizioni dettate dalla legge regionale 25 maggio 2015 n. 13, è previsto che la Regione conceda mutui per la realizzazione di interventi di trasformazione edilizia e di impiantistica nel settore dell'edilizia residenziale, che comportino un miglioramento dell'efficienza energetica. L'ammontare complessivo delle spese ammissibili per la realizzazione di tali interventi deve essere compreso tra un minimo di 10 mila e un massimo di 400 mila euro. La legge regionale n. 3 del 2013 al capo III prevede poi la concessione di mutui agevolati per la realizzazione di interventi di recupero edilizio privato sugli immobili destinati ad abitazione anche non principale. In sede di approvazione delle disposizioni attuative della legge, si è ritenuto di non attivare tale misura al fine di non gravare sul fondo di rotazione all'uopo costituito presso Finaosta, a scapito degli interventi di acquisto o recupero di nuova costruzione dell'abitazione principale, il cui numero è risultato, dall'apertura dei termini per la presentazione delle domande che è stato il primo luglio del 2022, di gran lunga superiore alle aspettative, andando di fatto a erodere il fondo di rotazione in misura tale da doverne prevedere il rifinanziamento; rifinanziamento che peraltro vedrà il Governo attenzionare questo tipo di problematica già nei prossimi mesi.
Con specifico riferimento all'indotto del settore edile, citato nelle premesse dell'interpellanza, è interessante avere comunque qualche numero che possa darci la fotografia della situazione attuale. I dati economici riportano che, dopo la ripresa del 2021 con un più 20 percento, in termini reali anche nel 2022 l'edilizia ha registrato una crescita del settore pari a circa il 12,1 percento. Nel 2020, anno della pandemia, il settore aveva risentito di un calo del 6,2 percento, rispetto ad altri settori però molto meno marcato.
Alla luce di quanto sopra esposto, si ritiene quindi che esistano già degli strumenti finanziari per investimenti nel settore dell'edilizia, finalizzati ad agevolare gli interventi manutentivi, anche nel caso di impegni economici di modesta entità, con riferimento agli ambiti prioritari dell'Amministrazione regionale, prima abitazione, recupero di centri storici, efficientamento energetico, e questi siano dunque esistenti e tutto sommato adeguatamente attenzionati anche nel rimpinguo dei finanziamenti necessari per accogliere tutte quelle che sono le domande presentate. Pertanto non si ritiene al momento che una nuova e diversa sovrapposizione a quelle sopra esposte sia da intendersi cogente. Quello che sicuramente è ancora da valutare è la possibilità - nel momento in cui ci fossero le avvisaglie o si verifichi un calo di quelle che sono le attività sul territorio in merito all'andamento dell'industria edile - di riattivare quel capo III della norma che prevede anche il recupero e il sostegno per le abitazioni non principali, ridando nuovo stimolo anche a quel tipo di attività.
Ma evidentemente questo, come gli investimenti o i sostegni agli investimenti tramite dei finanziamenti, prevedono due fattori essenziali. Uno, che è quello di collimare la tipologia del prodotto finanziario che si vuole mettere in gioco con quelle che sono le possibilità finanziarie, da una parte, e le opportunità anche operative, dall'altra. Io mi permetto, in seguito alla sua disamina molto articolata, di fare due tipi di considerazioni. Uno, che gli strumenti presenti sul mondo finanziario, per andare a sostenere questo tipo di iniziative, sono presenti e sul mercato ordinario hanno dei tassi importanti, non sicuramente quelli dei mutui dei fondi di rotazione previsti da queste due leggi che lei conosce bene quanto me. Effettivamente il mutuo di suo ha una criticità che, se vogliamo, è quella della complessità dell'accesso e dell'immissione di ipoteca, ma diciamo che anche capitali richiesti intorno ai 40-50-60 mila euro necessitano comunque di un percorso di garanzia, un percorso di attenzionamento dal quale chi eroga dei crediti non può esulare. Pensando poi che invece i finanziamenti, così come concepiti, quindi con un qualcosa di più snello, hanno anche delle durate molto inferiori rispetto a quelle previste da un mutuo, io penso che a onor del vero gli strumenti che l'Amministrazione regionale sta mettendo ancora a disposizione e sui quali andrà ancora a riversare delle risorse, siano un compromesso accettabile tra la durata, il tasso e la complessità.
Penso che l'impegno che si può assumere è quello di rendere disponibili il più possibile, con la maggior celerità possibile, le risorse di questi fondi di rotazione, lavorare per un mantenimento anche in questo contesto di tassi molto bassi, appetibili e a sostegno di quelle che sono le esigenze della popolazione, e di attenzionare quelle che possono essere all'interno di questi strumenti le implementazioni per sostenere ancora di più, laddove ce ne fosse bisogno, la ripresa o la continuità di attività del settore edile.
Presidente - Replica il consigliere segretario Distort.
Distort (LEGA VDA) - Grazie presidente Testolin per la risposta, dalla quale ritengo che possiamo, con onestà intellettuale, percepire entrambi che si è avviato un dialogo sull'argomento, perché le risposte ritengo che non siano definitive ed esaustive. Lei stesso, presidente Testolin, dice "Nel momento in cui si genereranno delle avvisaglie, sarà estremamente importante andare", quindi questo significa che la comprensione degli scenari comunque è condivisa.
Lo spirito di quest'interpellanza non è chiaramente esaurirsi in sé stessa, ma esattamente questo tipo e quest'argomento fa sì che quest'interpellanza diventi la prima puntata di un percorso di dialogo tra l'opposizione e il Governo, costruttivo, finalizzato a trovare la migliore forma e i migliori strumenti per sostenere questo tipo di iniziative.
Effettivamente, prendo atto delle sue risposte e non sto a replicare ai contenuti, quello che è sicuramente importante è proprio che si trovino delle formule, che sia sempre vigile quest'attenzione verso le necessità del territorio e che sia sempre attiva la volontà di avere un'anticipazione delle situazioni critiche. Questo è né più né meno che l'atteggiamento della programmazione e questo è né più né meno quanto si aspetta la collettività, la comunità valdostana, dal Governo che la sta amministrando.
Questo è il mio augurio, che voi riusciate a essere all'altezza delle risposte nei tempi corretti. Anticipo che questa è semplicemente una prima puntata di un dialogo che avrà di nuovo ulteriori momenti di discussione nell'aula.