Oggetto del Consiglio n. 2348 del 20 aprile 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2348/XVI - Interrogazione: "Attuazione dell'ordine del giorno relativo all'ampliamento del Parco regionale del Mont Avic approvato all'unanimità dal Consiglio regionale il 14 dicembre scorso".
Bertin (Presidente) - Punto n. 25. Risponde l'assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - Mi si interroga per sapere in che termini è stato dato corso all'impegno votato e quando sarà ufficialmente ampliato il Parco del Mont Avic; è un'interrogazione che è già di qualche mesetto fa.
In Consiglio regionale, come detto nella seduta del 14 dicembre del 2022, avevamo approvato all'unanimità un ordine del giorno, il n. 4, che impegnava il Governo regionale a procedere entro il 31 marzo del 2023 all'ampliamento del parco naturale del Mont Avic, con l'inserimento dei soli terreni di proprietà di privati cittadini che hanno avanzato l'apposita richiesta e delle particelle deliberate dal Comune di Fénis: un totale di 1549 ettari, di cui 1458 sono di proprietà privata e 91 del Comune indicato. A oggi sappiamo che il parco del Mont Avic ha una superficie di 5700 ettari, al quale quindi andremo a sommare.
Alla luce della decisione assunta, l'Amministrazione regionale si è attivata per dar corso a quanto deciso e, come avete visto, l'argomento è stato preso in carico dalla nuova Giunta sin dai primi giorni del suo insediamento; l'aveva fatto anche prima, ma la delibera non poteva essere approvata nella fase di ordinaria amministrazione. L'argomento, come dicevo, è stato preso in carico fin dai primi giorni e come è ben noto, con la deliberazione n. 346 dell'11 aprile del 2023, è stata approvata la proposta al Consiglio regionale di deliberazione concernente l'ampliamento dei confini territoriali del Parco naturale del Mont Avic in Comune di Fénis, ai sensi della legge regionale n. 16 del 2004, dando di fatto il via all'iter. Poi, con la nota del Presidente del Consiglio n. 2551/23 del 13 aprile, transmission de proposition d'acte administratif, "Ampliamento dei confini territoriali del Parco naturale del Mont Avic in Comune di Fénis", l'atto è stato inviato per l'esame alla III Commissione, che di qui a breve si riunirà. La proposta è stata inoltre trasmessa al Consiglio permanente degli enti locali per la formulazione del parere previsto dall'articolo 65, secondo comma lettera D, della legge regionale del 7 dicembre del 1998 n. 54.
Quindi, con piacere abbiamo portato all'attenzione della Giunta questa deliberazione, frutto di un lavoro che era stato avviato nel 2018/2019 dall'allora assessore Chatrian, che la collega Minelli prima e il collega Lavevaz hanno portato avanti. Ci sono stati già, fin dalle prime settimane, dei confronti informali con il presidente e tutti i tecnici del parco, qualche interlocuzione con il comitato promotore e con i Comuni, ed ecco che nelle prossime settimane verrà avviato l'iter ufficiale nella Commissione competente.
Presidente - Consigliera Minelli per la replica ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Come ha ricordato l'Assessore, l'iniziativa è stata depositata per il Consiglio di inizio aprile e l'avevamo fatto proprio per sapere se l'ordine del giorno, che avevamo presentato a dicembre e che era stato votato all'unanimità, al momento della manovra di bilancio, sarebbe stato rispettato, visto che la scadenza che prevedeva era appunto quella del 31 marzo. Abbiamo poi appreso martedì 11 aprile che la Giunta aveva finalmente varato la delibera per sottoporre il provvedimento al Consiglio regionale, come previsto dalla legge n. 16 del 2004. Magari (non lo so) il deposito dell'iniziativa ha dato l'ultima spinta all'approvazione della delibera, che è avvenuta comunque oltre il termine del 31 marzo. Lei ci ha detto che c'è stata l'ordinaria amministrazione. L'ordinaria amministrazione è durata per poco più di un mese e quest'ordine del giorno era stato votato a dicembre. Quindi non credo che quella sia stata la principale motivazione del ritardo.
È un ampliamento che interessa, come lei ha precisato, una serie di terreni nel comune di Fénis, appartenenti in gran parte a privati cittadini che da ben quattro anni aspettavano una risposta concreta da parte della Regione. Tornando alla delibera, quella deliberazione era praticamente pronta due anni fa, erano state previste delle risorse fin dall'assestamento del 2021, confermate poi nel 2022. C'è quindi stato un ritardo incomprensibile, che ci ha infatti portati a presentare ben cinque iniziative in un anno e mezzo per sollecitare la decisione finale. Ho visto la deliberazione, ho visto l'atto amministrativo, non c'è nulla di diverso da quello che sapevamo nel 2021.
Mi è stato detto più volte che questa non era una priorità, ed in linea generale si può anche comprendere, considerato quelli che sono gli argomenti di cui l'Amministrazione si deve occupare. Ma quando ci sono le disponibilità dei soggetti interessati, gli accordi ben definiti, l'iter tecnico e procedurale terminato dalle strutture competenti che hanno predisposto tutta la documentazione, le risorse stanziate, beh, francamente non si capisce perché non si possa fare l'ultimo passo e quali siano gli ostacoli. Addirittura ricordo che mi era stato chiesto di posticipare il tempo di attuazione di quell'ordine del giorno a sei mesi; meno male che non avevamo accettato e che poi se ne sono messi tre. Perché la delibera è quella, non è stata toccata una virgola da quello che si pensava all'epoca in cui il comune di Fénis aveva accettato di inserire i suoi terreni e gli altri Comuni invece, che erano stati interessati dal percorso di ampliamento, si erano fermati, cosa per cui, secondo me, poi bisognerà anche attivarsi per riprendere il discorso.
Siamo dunque soddisfatte che si sia sbloccata questa situazione. Soprattutto crediamo che siano soddisfatti quei cittadini che nel 2018 avevano chiesto l'inserimento dei loro terreni nel Parco e che hanno capito quella che è l'importanza di estendere un'area protetta che può valorizzare quei terreni e può ampliare l'offerta turistica e naturalistica sostenibile di quella zona e di tutta la Valle d'Aosta. È una zona che con il parco, e questo credo sia riconosciuto da tutti, ha indubbiamente visto aumentare e migliorare la sua attrattività. Noi speriamo che già il mese prossimo si possa chiudere questa fase del percorso di allargamento del parco per poi, come dicevo, pensare a un ulteriore allargamento ai Comuni limitrofi che già quattro anni fa, lo ricorda bene penso il collega Chatrian, con la Regione avevano cominciato a confrontarsi su tale possibilità.
Come è stato evidenziato nel comunicato stampa della Giunta della scorsa settimana, l'ampliamento delle aree naturali protette è uno degli elementi chiavi della strategia europea sulla biodiversità per il 2030, è un obiettivo che è contenuto nella strategia regionale che è stata approvata qualche tempo fa e, a nostro avviso, dovrebbe essere pienamente perseguito e rispettato anche per le altre zone a protezione speciale, a partire da quella del Vallone di Cime Bianche che è ora al centro dell'attenzione.