Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2347 del 20 aprile 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2347/XVI - Interrogazione: "Tempistica prevista per ottemperare all'ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio regionale in materia di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio regionale".

Bertin (Presidente) - Punto n. 24. Risponde l'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Il percorso di decarbonizzazione del territorio, declinato attraverso la certificazione delle immissioni e la Roadmap Fossil Free 2040, oltre indubbi effetti positivi sull'ambiente, potrà essere volano di significative ricadute economiche e turistiche, confermando la nostra come una regione dalla vocazione green.

È utile ricordare che in linea di massima le politiche di mitigazione, relative al cambiamento climatico, sono in genere derivanti da accordi internazionali e da politiche statali, mentre le politiche di adattamento sono in linea di massima governate a livello locale. La strategia di decarbonizzazione non è uno strumento operativo, ma una cornice che delimita il perimetro di coerenza che deve essere tenuto in considerazione dai piani e dai programmi regionali di settore, come il PEAR, il piano aria, il piano rifiuti, il piano trasporti e il programma dei lavori pubblici. Vanno pertanto messe in atto progressivamente azioni nei prossimi anni che possano condurre al risultato atteso, e faremo il punto proprio grazie all'iniziativa.

Negli scorsi anni, agevolazioni fiscali, contributi nazionali e regionali, nonché alcune normative di settore hanno innescato una tendenza all'aumento del numero di interventi di efficientamento energetico. Negli ultimi anni il bonus facciate e il superbonus 110 hanno innescato - e lo vediamo - un'accelerazione i cui risultati non sono ancora descrivibili in termini numerici, ma sicuramente contribuiranno al perseguimento dell'obiettivo di efficientamento.

Da un punto di vista di programmazione regionale, i piani di riferimento sono l'aggiornamento del PEAR e le prossime programmazioni regionali legate all'edilizia, che andranno a definire da qui al 2030 l'obiettivo intermedio di efficientamento, da cui potrà essere sviluppata, rapportata agli incentivi nazionali, un'opportuna politica regionale di accompagnamento che possa sostenere l'azione di efficientamento.

Il piano di azione strategico, richiamato nell'interrogazione, deve necessariamente assumere, come punto di partenza, la programmazione definita nel piano energetico ambientale e regionale che, ieri ne abbiamo parlato, sarà posto in approvazione, coerente con gli obiettivi del Fossil Fuel Free 2040, e individuare in una logica di coerenza, con indicazioni nazionali ed europee, priorità e linee di finanziamento che dovranno essere tradotte da un punto di vista attuativo in contributi verso aziende e privati, azioni nel programma dei lavori pubblici e di VdA Structure.

Occorre considerare che a livello europeo le direttive di indirizzo del settore sono in continua evoluzione, vengono previsti obblighi di passaggio di classe, soprattutto per gli edifici con prestazioni energetiche peggiori, come quelli classificati F e G. La direttiva dovrà essere recepita a livello nazionale, comportando conseguenti modifiche sia al quadro regolatorio cogente, sia a quello degli incentivi.

A livello regionale, un documento di programmazione che ci fornirà alcune indicazioni generali alle quali attenersi nella successiva applicazione dei piani operativi specifici, è rappresentato, come detto, dal piano energetico ambientale regionale, che abbiamo iniziato ieri con la presentazione. Il documento prenderà in considerazione il settore civile che al 2019 rappresenta il 50 percento dei consumi finali netti complessivi, in particolare il residenziale, responsabile del 30 percento degli stessi.

Nell'ambito delle analisi propedeutiche allo sviluppo dello stesso, con il supporto del centro osservazione attività, è stato effettuato un approfondimento volto a una migliore definizione dei consumi del parco edilizio regionale residenziale, associando le informazioni del censimento ISTAT con i dati energetici derivanti dagli APE e addivenendo a una prima caratterizzazione del settore al 2019 a scala comunale. Le analisi condotte potranno essere approfondite nell'ambito dei prossimi monitoraggi del piano energetico ambientale regionale, anche per valutare l'impatto del superbonus sul parco edilizio complessivo e per integrare i nuovi valori in fase di progressiva pubblicazione sul censimento ISTAT delle abitazioni.

Le linee di indirizzo individuate dal PEAR e soprattutto i nuovi indirizzi europei, attraverso il successivo recepimento nazionale, dovranno quindi trovare un'applicazione nelle principali leggi regionali di settore, attraverso un necessario adeguamento al citato contesto normativo.

Nell'ambito delle attività in programma svolte, finalizzate alla riduzione delle emissioni tramite l'efficientamento dei fabbricati gestiti, la struttura operativa edilizia, sedi istituzionali e sismica, questo per parlare degli edifici pubblici di proprietà regionale, segnala che risale a circa dieci anni fa la scelta dell'Amministrazione regionale di procedere con l'allacciamento degli stabili regionali alla rete di teleriscaldamento di Aosta; scelta che ha permesso di ridurre in maniera significativa le emissioni in atmosfera, grazie alla più efficiente gestione dei processi per la produzione e il recupero del calore. Sugli stabili regionali inoltre sono stati eseguiti interventi puntuali sull'involucro degli edifici, quali per esempio il recente rifacimento della copertura e il relativo isolamento della sede dell'Assessorato all'agricoltura. Sono invece in corso di progettazione il rifacimento del tetto di Palazzo regionale, la sostituzione dei serramenti della sede di Via Promis dell'Assessorato opere pubbliche, territorio e ambiente, oltre a alcuni interventi minori e diffusi di sostituzione ed efficientamento degli impianti.

Per quanto riguarda gli edifici di proprietà regionale in esercizio per i quali non sono previsti interventi di ristrutturazione nel breve e medio termine, la struttura edilizia strutture scolastiche, la struttura sedi istituzionali e sismica, nell'ambito degli obiettivi dirigenziali recentemente approvati, stanno effettuando un censimento dei sistemi di generazione climatica, estate-inverno, per valutare la loro sostituzione sulla base di criteri di efficienza e risparmio, in linea con la mission istituzionale che prevede la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente anche al fine di ridurre i costi di gestione, le emissioni e il consumo di prodotti di origine petrolifera.

Sempre nell'ambito dell'edilizia scolastica, oltre all'utilizzo sempre più diffuso della rete di teleriscaldamento che ha consentito di dismettere molte centrali termiche che prevedano l'uso di prodotti di origine petrolifera, tutti gli interventi in corso di progettazione o realizzazione assicurano prestazioni energetiche in linea con quanto previsto dalla vigente normativa.

Come dicevo, le agevolazioni fiscali e contributi nazionali e regionali, nonché alcune normative di settore, hanno innescato una tendenza all'aumento del numero di interventi di efficientamento energetico che negli ultimi anni, soprattutto il bonus 110, hanno dato un'accelerazione i cui risultati non sono ancora descrivibili in termini numerici, ma sicuramente contribuiranno al perseguimento dell'obiettivo di efficientamento. È opportuno quindi, e qui forse veniamo alla risposta, attendere il concludere e definirsi di queste misure prima di intraprendere delle azioni regionali che, da un lato, rischierebbero di sovracompensare e, dall'altro, di non avere un'efficacia. quindi attendere il concludersi e il definirsi di queste misure per poi porre in atto quanto richiesto.

Presidente - Replica il consigliere Marquis.

Marquis (FI) - Non so da dove cominciare, perché mi aspettavo una risposta all'interrogazione che ho fatto; lei mi ha fatto un lungo discorso ma, in realtà, non ha risposto all'interrogazione.

Cerco di rappresentare quella che è la situazione. Nel dicembre 2021 era stato sottoscritto da me, come primo firmatario, un ordine del giorno che è stato sottoscritto anche da tutti i capigruppo, allora di maggioranza, il quale è stato votato all'unanimità in tutto il Consiglio. Quest'ordine del giorno si prefiggeva di rilanciare l'approccio al tema casa, ma il tema casa ha 360 gradi, perché è sempre stato gestito in modo frammentato. Se andiamo leggere tutte le premesse di quell'iniziativa, si diceva che bisognava fare una valutazione complessiva sotto diversi profili, perché il tema casa interessa una multidisciplinarietà di fattori: si partiva dalla parte urbanistica, della semplificazione, della sburocratizzazione amministrativa. L'altro tema era quello fiscale: capire cosa si può fare nella nostra autonomia a livello di fiscalità. La terza volée era il discorso della tassazione sull'IMU e le varie tasse anche locali.

Era tutto un ragionamento complessivo per cercare da una parte di ottenere l'obiettivo di riqualificare anche energeticamente il più possibile i fabbricati valdostani, ma dall'altra di rivitalizzare l'economia, tant'è che è stato molto apprezzato quell'ordine del giorno e ci si è dati un obiettivo: 120 giorni per predisporre un piano di approccio a questo tema.

Purtroppo non è stato fatto niente da allora ad adesso. Io non penso che qui dentro ci siano delle persone che non sono in grado di intendere e di volere: quando è stato sottoscritto un ordine del giorno e approvato, con cui si è domandato di fare un piano entro 120 giorni, si sapeva già che c'era il PEAR, che c'erano le leggi nazionali, che c'era tutta un'altra serie di sovrapposizioni normative; c'era piena consapevolezza. È stato preso un impegno, perché non siamo qui a giocare quando si sottopongono le iniziative. Si discute, ci si confronta e, alla fine, si arriva a una determinazione per dare poi attuazione, non è che produciamo solo della carta inutile. Quindi, il Consiglio ha impegnato il Governo regionale a predisporre questo piano, che se ne è fatto carico. Non si è fatto niente.

Allora la domanda che si chiedeva è: lei che è il nuovo assessore, vuole prendere in carico questo problema? E in quali tempi eventualmente si sente di impegnarsi per predisporre questo piano? Traduco la sua risposta: non c'è niente da fare fintanto che non ci saranno tutte le normative nuove nazionali. Questo sta a significare però, in estrema sintesi, che non ci si vuole prendere carico del problema e si ritiene che la Valle d'Aosta non possa fornire nessun contributo nella gestione della sua autonomia su quest'argomento. Francamente è un peccato, perché è un tema questo che meriterebbe tutt'altra attenzione da parte della politica.

C'è molto spazio, secondo me, per andare incontro alle esigenze dei cittadini, per andare incontro alle esigenze delle imprese, per incentivare la riqualificazione del patrimonio edilizio. Basterebbe già anche agire a livello di semplificazione. Tutti i giorni si sente la gente e le difficoltà che vive nell'approcciare queste tematiche. L'obiettivo era di creare un tavolo multidisciplinare per approcciare a questo problema, trovare una soluzione e fare un passo avanti per mettere nelle condizioni i valdostani di poter gestire meglio il patrimonio edilizio e per rivitalizzare l'economia e il lavoro.

Spiace, dalla sua risposta, capire che non ce n'è, che non c'è la volontà di affrontare l'argomento.