Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2264 del 5 aprile 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2264/XVI - Interpellanza: "Criticità legate all'approvvigionamento idrico ad uso irriguo e umano e impatto stimato sul calo della produzione di energia rinnovabile idroelettrica".

Bertin (Presidente) - Punto n. 39. Per l'illustrazione, la parola al consigliere Marquis.

Marquis (FI) - Anche la Valle d'Aosta, seppure sia una regione ricca di acqua, così come in tutte le altre realtà montane e anche le altre regioni, è interessata dalla crisi idrica, dovuta sostanzialmente ai cambiamenti climatici e alle ripercussioni che questa crisi dà sia sotto il profilo dell'utilizzo umano, anche quello irriguo e quello della produzione idroelettrica, che non è neanche da sottovalutare in Valle d'Aosta.

Sotto il profilo idroelettrico, abbiamo avuto modo di essere informati che l'anno 2022 è stato un anno particolarmente difficile rispetto a quelli che ci hanno preceduti, c'è stato un grosso calo di produzione che è stato mitigato in parte nei conti della nostra società di gestione del settore idroelettrico, la CVA, dalla diversificazione energetica ma soprattutto dall'aumento dei costi dell'energia, diversamente avremmo avuto già dei problemi molto concreti e pesanti a livello di effetti anche sui bilanci della Regione.

Detto questo, è all'ordine del giorno anche tutta la riorganizzazione del servizio idrico, bisogna cominciare a fare degli interventi strutturali che possano razionalizzare la gestione dell'acqua come bene prioritario per la nostra vita, quindi bisognerà anche molto in fretta immaginare degli interventi, da una parte, di diminuzione delle perdite e rinnovamento degli impianti e, dall'altra, anche di riorganizzare e razionalizzare la gestione dell'utilizzo irriguo dell'acqua.

Sotto il profilo dell'idroelettrico, anche qui ci saranno delle tematiche importanti da considerare che possano tener conto sia del potenziamento e dell'aggiornamento degli impianti che abbiamo, perché a pari disponibilità idrica un impianto innovato può garantire una maggiore produzione rispetto a quella esistente. Così come ci sono delle tematiche che sono lì che da anni non trovano soluzione, che è quella dello sfangamento dei bacini idrici, i fanghi che residuano, sotto un certo profilo diminuiscono la produzione o ne limitano la disponibilità nell'ambito delle fasce orarie che maggiormente sarebbe utile per la comunità. Sotto questo profilo, è da tempo che c'è questa problematica che i fanghi vengono considerati dei rifiuti e quindi ci sono anche delle attività di bonifica dei bacini che sono fermi. Faccio un esempio: quella del lago di Brusson ma ce ne sono anche tante altre. Sotto questo profilo, per cercare di risolvere questa questione, noi abbiamo interessato il ministro Fratin per vedere se è possibile non considerare i fanghi di montagna alla stessa stregua di quelli che si considerano in pianura, dove c'è l'inquinamento che viene caricato dalla presenza antropica dell'uomo in quei territori, quindi con tutte le problematiche di tipo diverso.

Alla luce di queste considerazioni, con l'interpellanza sostanzialmente si vorrebbe avere qualche elemento in ordine alle eventuali criticità che si possono già paventare sull'estate in zone del nostro territorio per capire come eventualmente si può far fronte, qualora ci fossero delle situazioni di questo genere, per fare delle azioni anche preventive di razionalizzazione e soprattutto per non lasciare i Comuni da soli, ciascuno ad affrontare la questione anche a livello di comunicazione su quelli che possono essere degli indirizzi a fare determinati usi dell'acqua, cioè più razionali per far sì che ci possa essere poi per tutti la disponibilità in un momento che c'è un maggiore carico rispetto agli altri momenti dell'anno, perché c'è anche una grossa presenza turistica in Valle d'Aosta.

Chiediamo anche quando si immagina di presentare un piano di interventi concreti che possa fronteggiare queste problematiche, che assumono delle caratteristiche poi strutturali di interventi e anche soprattutto, alla luce anche delle previsioni attuali sul 2023, quali possono essere i cali stimati di produzione di energia rinnovabile idroelettrica a condizioni chiaramente attuali. Speriamo che la situazione possa cambiare, però se è già possibile avere delle indicazioni di merito.

Presidente - Risponde l'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Grazie collega Marquis. L'attuale situazione idrica indica che - abbiamo i dati fino a metà marzo - il quantitativo di acqua stimato nella copertura nevosa dell'intera regione era leggermente superiore a quello dello scorso anno. È facile, l'anno scorso eravamo messi veramente male, quest'anno leggermente meglio ma sicuramente una percentuale variabile tra il 35 e il 65 percento rispetto alle medie degli ultimi quindici anni. Una condizione che oggi ai primi di aprile è leggermente migliorata grazie alle recenti precipitazioni ma che tuttavia non hanno certamente risolto una situazione che rimane grave e attenzionata. Le previsioni di piovosità per i prossimi mesi non sono ancora stabili ma oscillano tra un leggero aumento rispetto alle medie e un drastico calo. Le temperature saranno in aumento invece, questo ci dicono gli ultimi dati rispetto alle medie, in ultima analisi la situazione è analoga quindi a quella dello scorso anno avendo alle spalle però in più un anno di sensibile crisi idrica.

In riferimento al primo quesito, quindi tutte le aree del territorio regionale che lo scorso anno hanno avuto dei problemi di approvvigionamento idrico continueranno facilmente ad averli anche nel 2023, in più la situazione dei rifornimenti idropotabili potrebbe essere più critica, perché le falde idriche, come dicevamo prima, sono in sofferenza già per via della siccità dell'anno precedente, come i diversi interventi di approvvigionamento con autobotti stanno a dimostrare. I bacini che non presentano alle loro testate apparati glaciali presenteranno problemi di carenza idrica superiore agli altri e le elevate temperature comporteranno comunque un incremento delle esigenze idriche.

In riferimento al secondo quesito, in risposta ad alcune iniziative già nello scorso Consiglio, anche la successiva poi del collega Ganis, saranno occasione e sono state occasioni per fornire informazioni relative alle misure adottate e in corso di predisposizione per i settori potabili irrigui ma che posso sintetizzare nei quattro punti seguenti:

- punto 1: rendere efficiente l'attuale sistema di approvvigionamento e distribuzione idrica potabile e irrigua, andando a ridurre le perdite e migliorando i sistemi di captazione, razionalizzando l'utilizzo delle acque specie nel settore irriguo;

- punto 2: pianificare la realizzazione di interventi volti all'interconnessione tra le reti potabili e quelle irrigui, al potenziamento di nuove fonti di approvvigionamento e alla realizzazione di bacini di accumulo delle acque;

- punto 3: incentivare un uso razionale delle acque e una lotta agli sprechi mediante campagne informative, come citava anche lei, e di sensibilizzazione e migliorare la capacità di previsione e di monitoraggio delle disponibilità idriche e dei consumi;

- punto n. 4: semplificare le procedure autorizzative relative ai piccoli bacini fino a 100 metri cubi, è una norma contenuta nel disegno di legge di manutenzione dell'ordinamento regionale del 2023 che abbiamo approvato in Giunta lunedì, appunto per lo stoccaggio delle acque destinate all'irrigazione. Adeguare anche la governance del sistema di gestione di controllo anche mediante l'istituzione di tavoli di concertazione tra i diversi utilizzatori.

Riguardo al terzo quesito, i dati disponibili, che forse saranno già in suo possesso, indicano per CVA un calo di produzione del 2022 rispetto ai quindici anni precedenti pari al 28 percento, poi se vuole, le farò avere la risposta con i dati, mentre complessivamente per gli altri impianti di potenza superiore a 220 kW, che unitamente alla produzione CVA rappresentano il 97 percento della produzione complessiva regionale, il calo rispetto alle medie degli anni precedenti effettuata impianto per l'impianto corrisponde a circa il 2 percento. Tale stima si riferisce al periodo gennaio-agosto 2022 perché i dati relativi ai piccoli impianti non sono ancora completi.

Dall'analisi dei dati relativi ai piccoli impianti si rileva che nei bacini glaciali la produzione è aumentata o quanto meno si è conservata rispetto alle medie di produzione precedenti, mentre è fortemente calata con punte fino al 60-80 percento negli altri bacini. Complessivamente la produzione è calata del 2 percento, ma ricordo che tale produzione è pari a meno del 4 percento di quella totale perché quasi il 94 percento della produzione complessiva è di CVA. Con i dati dell'innevamento e con le previsioni disponibili ad oggi è probabile che il livello di produzione del 2023 sarà simile a quello del 2022, questo ci dicono i dati in nostro possesso.

Con riferimento invece al quarto quesito, esiste da sempre la disponibilità a valutare iniziative volte a migliorare la capacità di produzione degli impianti esistenti proprio per meglio adeguarli agli andamenti delle portate dei corsi d'acqua. Questi adeguamenti devono ovviamente tener conto dell'impatto sugli ecosistemi fluviali attuali e ipotizzabili in relazione agli effetti dei cambiamenti climatici. Le proposte devono consentire di meglio adattare la presenza della derivazione sul corso d'acqua in termini di riduzione degli impatti, sfruttando al meglio i picchi di disponibilità idrica.

Da ricordare, ad esempio, poi che la carenza idrica sta facendo emergere problematiche specifiche nella diluizione dei reflui degli impianti di depurazione nei periodi di minor portata oppure sta acutizzando conflitti tra utilizzatori diversi, rendendo più difficile conciliare la produzione idroelettrica con i prelievi a scopo irriguo, ma su questo si lavora, come già in passato nello scorso anno.Fino ad ora le pochissime proposte ipotizzate non davano sufficienti garanzie in tale ottica, ma permane la massima disponibilità a valutare le proposte e a condividerle con i diversi portatori di interesse. Questo concerne anche le suggestioni che ha posto relativamente allo sfangamento. Certamente si sono contemperate le esigenze di CVA con quelle di ARPA e degli altri attori, cito, ad esempio, il Consorzio pesca, proprio in riferimento anche alla qualità dell'acqua.

Relativamente alla gestione della capacità idrica dei bacini, certamente è importante, nell'ottica di un migliore utilizzo della risorsa acqua sempre più scarsa... sono allo studio le sinergie per l'allocazione futura e il riutilizzo di ghiaia e fanghi opportunamente resi idonei, come citava giustamente il problema di trattare questi fanghi perché non siano considerati rifiuti. Su questo passaggio ci stiamo confrontando e direi che permette anche di affrontarlo più direttamente dal nuovo accorpamento di quella che è stata la nuova organizzazione dell'Assessorato, che prevedeva al suo interno sia il Dipartimento ambiente che quello di programmazione risorse idriche e territorio. Su questo c'è assolutamente la disponibilità e l'impegno ad affrontare e ad approfondire la questione per poi ovviamente arrivare a una soluzione in tempi brevi.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Marquis.

Marquis (FI) - Abbiamo ascoltato le sue parole con attenzione che sostanzialmente hanno confermato le nostre preoccupazioni riguardo alla situazione che si sta vivendo e anche per la prospettiva di breve e medio periodo.Credo che un piccolo suggerimento potrebbe essere dato a cui avevo già fatto cenno prima: a fronte di una situazione di difficoltà di approvvigionamento, probabile per il periodo estivo, così come è stato nell'anno scorso, anche sulla scorta di quelle che sono già state le esperienze maturate, probabilmente la Regione dovrebbe prendere un po' la regia anche ai fini comunicativi di dare delle informazioni di come comportarsi ai cittadini per dare la garanzia a tutti di avere la disponibilità idrica nella giusta quantità in base alle esigenze, magari diffondendo - non so - una brochure su qualche canale informativo dei comportamenti, delle modalità comportamentali, che possano andare nell'indirizzo di chiarire a tutti quali sono le azioni che si possono fare positive per incidere. Faccio un esempio: l'utilizzo dei fontanili è un problema sul quale si può fare dei ragionamenti, perché c'è tanta acqua che scorre. Ci sono anche altre cose che possono essere considerate.

Per quanto invece riguarda l'altro discorso che lei ha fatto sui bacini, che state affrontando la questione, riteniamo che sia un po' diventata una priorità e auspichiamo che il fatto che ci sia stata una riorganizzazione nell'accorpamento delle funzioni che ha portato sotto lo stesso Assessorato l'attenzione sul medesimo argomento, ma da due punti di vista diversi, possa essere magari utile per trovare delle soluzioni, ma delle soluzioni che vanno trovate nel breve, perché ci sono anche delle situazioni, faccio degli esempi: quella del Lago di Brusson, che è due anni che è stato appaltato il lavoro di sfangamento ma non è ancora partito perché non si sa dove andare a portare il materiale. Come questa quindi ci sono anche altre situazioni sul territorio che meritano di essere affrontate e gestite con la giusta priorità. Pertanto quello che evidenziamo... sollecitiamo l'attenzione su queste situazioni, noi per quanto possiamo daremo il nostro contributo, come avevo fatto già cenno che abbiamo interessato il Ministro competente su questa questione, però contiamo anche che da parte vostra ci sia la giusta attenzione e presa in carico perché è fondamentale poter intervenire per razionalizzare la gestione di quest'importante risorsa.

Presidente - Con quest'interpellanza interrompiamo i lavori del Consiglio di questa mattina. I lavori riprenderanno alle ore 15:00.

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La seduta termina alle ore 12:57.