Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2261 del 5 aprile 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2261/XVI - Interpellanza: "Azioni poste in essere per scongiurare l'abolizione del servizio di autobus Aosta/Martigny".

Bertin (Presidente) - Punto n. 34. Illustra l'interpellanza la consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Torniamo sulla questione dei trasporti. L'Assessore che ha assunto questa delega avrà del lavoro, come ha rilevato pochi minuti fa, e come sa il collega Lavevaz, anch'io e molte altre persone. In questo caso torniamo sul servizio di pullman tra Aosta e Martigny, che è cessato il 1° gennaio 2023. Già durante il corso del 2022 c'erano state alcune criticità in quanto il servizio era gestito solo più dalla società svizzera TMR e non anche dalla società Arriva, come invece era accaduto precedentemente. Questo servizio è stato nel tempo ridotto da tre a due corse settimanali, limitando di fatto la possibilità per chi vuole usufruire dei mezzi pubblici di recarsi a Martigny, una possibilità che però oggi è del tutto preclusa. Sul sito della società Svizzera Transports de Martigny et Régions compare un comunicato, che è datato 22 dicembre 2022, in cui si informa che: "la ligne de bus Martigny/Aoste était initialement exploitée conjointement entre TMR et son partenaire italien Arriva. La société italienne ne souhaitant pas poursuivre l'exploitation du trajet Martigny/Aoste, l'autorisation internationale n'a pas été renouvelée". Già questa frase che ho letto nel comunicato ha destato non poche perplessità, considerata quella che dovrebbe essere l'importanza di un collegamento transfrontaliero.

Oggi per raggiungere Martigny con dei mezzi pubblici ci sono soltanto due modi, due possibilità: uno utilizzando un pullman di linea che arriva a Chamonix e poi ci si deve trasferire o con il treno o con l'autobus a Martigny; oppure tramite il FlixBus, che però fa la tratta Aosta/Ginevra, e quindi poi da Ginevra bisogna con l'autobus arrivare a Martigny. Questo comporta sia un aggravio dei costi ma soprattutto tempi molto più lunghi.

Noi crediamo che una Regione come la nostra, che si definisce e che è carrefour d'Europe - tra l'altro, una Regione che parla e sostiene la necessità dei collegamenti viari -, dovrebbe avere più a cuore la mobilità condivisa e sostenibile, una mobilità anche transfrontaliera e una mobilità sostenibile che noi riteniamo essere tanto più necessaria in un ambiente montano come il nostro, che è fragile ma è votato al turismo. Sappiamo benissimo che il trasferimento a Martigny è utile sia per turisti, sia per lavoratori, penso anche a molte persone che - ce lo hanno segnalato, poi sono queste che lo hanno segnalato - fanno delle cure mediche in Svizzera.

La società TMR, nel comunicato che ho citato, affermava anche un altro aspetto: "de son côté TMR, en partenariat avec le Canton du Valais et l'Office fédéral des transports, va travailler à l'élaboration d'une nouvelle offre entre Martigny et Aoste", evidenziando quindi un interesse delle istituzioni pubbliche elvetiche, l'Amministrazione del Canton Valais appunto e l'Ufficio federale del turismo, e la Valle d'Aosta? De son côté? Che cosa pensa di fare la Valle d'Aosta? A nostro avviso, bisogna attivarsi al fine di ripristinare un servizio di trasporto che è importante sia per i cittadini valdostani, sia per i turisti ed è per questo che chiediamo di sapere: "quali azioni ci siano state - azioni pregresse - da parte dell'Amministrazione nei confronti della società Arriva e TMR per scongiurare l'abolizione di questo servizio di autobus Aosta/Martigny"; secondariamente "se si condivide la necessità di promuovere la mobilità transfrontaliera sostenibile e condivisa interloquendo con le società dei trasporti che operano sul territorio per organizzare dei servizi anche di trasporto pubblico locale". Infine "se c'è l'intenzione, da parte della Regione, di collaborare con il Canton Valais e l'Office Fédéral des Transports svizzero per garantire un adeguato servizio di trasporto nell'interesse di entrambi i territori".

Presidente - Risponde l'assessore Bertschy.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Collega Minelli, immagino che lei sappia meglio di me, perché l'ha studiato, è stata anche Assessore per qualche mese, che un conto è l'indicazione politica, un conto sono le possibilità che abbiamo, poi ci sono gli aspetti pratici e su quello ci arriverò alla fine.

Le racconto cosa è stato fatto, perché è corretto che almeno ci sia un'informazione al Consiglio dei mesi passati. Il collegamento Aosta/Martigny si qualifica quale trasporto internazionale, è una linea a libero mercato ed è soggetta a concessione ministeriale. È ovvio che gli uffici competenti hanno condotto una seria interlocuzione con la società italiana esercente il servizio, finalizzata ad approfondire le motivazioni sottese alla decisione e a proporre eventuali suggestioni. La società ha chiarito come la linea internazionale Aosta/Martigny sia una delle linee considerate storiche di Savda, ora Arriva Italia S.r.l., e la decisione di interrompere il servizio è stata quindi maturata dopo attente riflessioni. Negli ultimi anni, infatti, le analisi tecniche ed economiche sull'andamento del servizio hanno restituito risultati per nulla confortanti in termini di traffico passeggeri e quindi anche di resa economica. Nonostante tali criticità e nonostante per normativa non sia possibile erogare alcun corrispettivo chilometrico da parte dell'ente concedente, Arriva Italia ha ritenuto comunque opportuno continuare a mantenere attivo tale servizio. Ultimamente però, e in particolare nell'ultimo anno, è emersa l'ulteriore e perdurante criticità comune a tutt'Italia riguardante la carenza di personale di guida che ha obbligato e obbliga tuttora l'azienda a predispone azioni sulla propria programmazione dell'esercizio tali da dare priorità e copertura ai servizi minimi di trasporto pubblico locale al fine di soddisfare e soprattutto non pregiudicare le esigenze di mobilità più essenziali, quali gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola e nei periodi di alta stagione, invernale ed estiva, gli spostamenti a carattere turistico nei principali comprensori serviti da Arriva Italia, che sono Courmayeur, La-Thuile e Valtournenche. Ciò purtroppo ma necessariamente a scapito di collegamenti di altra natura ritenuti, seppure importanti, meno indispensabili in relazione alla domanda di trasporto correlata. Da qui, essendo l'autorizzazione ministeriale della linea Aosta/Martigny in scadenza il 31 dicembre 2022, Arriva Italia ha ritenuto opportuno non procedere al rinnovo di tale autorizzazione.

"Se condivido la necessità di promuovere la mobilità frontaliera sostenibile e condivisa, interloquendo con la società di trasporti operanti sul territorio al fine di organizzare servizi anche di TPL": alle norme attuali lei sa bene che questo non è trasporto pubblico locale, che è attribuito alle Regioni e agli Enti locali, il rilascio della concessione dell'esercizio della linea è appannaggio del Ministero dei trasporti e non è prevista alcuna forma di emolumento.Si ricorda ancora nella nota che è stata preparata appunto dalle strutture che ciò che è in potere di quest'Amministrazione, ovvero il dovuto approfondimento con la società italiana di riferimento, è stato compiuto nel rispetto delle posizioni garantite dalla legge.Collego poi la posizione politica alla terza domanda: "se intende collaborare con il Canton Valais e l'Office Fédéral des Transports svizzero al fine di garantire un adeguato servizio di trasporto nell'interesse di entrambi i territori", non ribadiamo il tema della concessione e anche che sarebbe considerata nulla ai sensi della legge 241/1990 senza un'interlocuzione ministeriale, e qui viene la parte più politica, è ovvio che condividiamo tutti la necessità di mantenere, se possibile, dei collegamenti, questi sono libero mercato, quindi se decidessimo di andare in una direzione diversa, intanto dovremmo capire la sostenibilità a livello organizzativo gestionale e poi eventualmente reperire delle risorse, però il tema dei trasporti su gomma, a differenza degli altri problemi che affronteremo nei prossimi mesi sulla ferrovia - e sono sicuro che questa delega mi darà tanta possibilità di confrontarmi in aula e anticipo già che sulle mozioni rispetto al collegamento notturno ci saranno le stesse considerazioni - ha bisogno di un momento di verifica, perché c'è una condizione tutta nuova. Qui non è più un problema di soldi, i soldi in bilancio ci sono, non è più un problema di volontà e di mezzi, anzi, abbiamo i mezzi migliori che ci sono in Italia, sono tra i più nuovi, c'è un problema pratico: gli autisti. Da un'indagine - e stiamo cercando di completarla anche con gli Assessori ai trasporti a livello nazionale - è un tema che non riguarda solo la nostra Regione, ma nella nostra Regione diventa più complesso perché la nostra comunità come sempre, essendo più piccola, l'incidenza di queste problematiche diventa ancora più importante, però si parla almeno di una sessantina di autisti mancanti. Se poi andiamo a individuare anche l'attività un po' più generale dell'azienda, addirittura una novantina di autisti, che, in un momento in cui c'è necessità anche di dare la possibilità alle persone di collocarsi e inserirsi nel mondo lavoro, mettendo assieme le due deleghe, è lavoro per me. Eppure, pur avendo stimolato l'attività attraverso i voucher, c'è anche qui un tema che riguarda la Motorizzazione sul quale stiamo cercando di fare tutto il possibile poi per completare in maniera efficiente il completamento dei percorsi teorici e pratici che ti portano a ottenere la patente... però, pur avendo questa possibilità, pur avendo una disponibilità, oggi questo non è un lavoro che stimola l'interesse delle persone per tanti motivi, come altri settori. Sono delle questioni nuove che riguardano il mondo del lavoro nel dopo Covid, che incidono anche nella produzione e nello sviluppo economico, che vanno analizzati insieme a tutti i soggetti perché questa è una carenza che non riguarda tanto gli sviluppi delle imprese, riguarda i servizi pubblici essenziali e rischia di avere delle forti ricadute sulle linee che riguardano il trasporto delle persone, il trasporto degli studenti, il trasporto dei lavoratori.

Io quindi, prima di prendermi degli impegni su argomenti nuovi, vorrei avere un quadro complessivo, presentarvelo in Commissione, qui siamo al solito tema, o magari inviarvi delle relazioni che possiate leggere, perché è inutile che ci impegniamo a fare delle cose nuove se non riusciamo, per certi problemi, neanche a mantenere quelle attuali. Ripeto: non è una questione di risorse né di volontà politica, è una questione proprio pratica organizzativa.

Presidente - La parola alla consigliera Minelli per la replica.

Minelli (PCP) - Grazie Assessore. Lei ci ha dato un quadro anche del pregresso, di quello che è stato fatto, cioè sostanzialmente cercare di capire la questione del problema.Noi ci rendiamo conto perfettamente che c'è una questione grossa e problematica qual è la carenza degli autisti, ma quello che penso è che, proprio perché andremo incontro a una criticità crescente nei prossimi anni - lei ha citato la questione degli autobus sostitutivi per la ferrovia, eccetera, e la mancanza di novanta autisti - e non è un problema che si può risolvere in tempi rapidissimi, tra l'altro, non è un problema che abbiamo solo noi, noi, essendo Regione più piccola, forse siamo maggiormente penalizzati, ma è un problema generale, lo leggiamo anche sui quotidiani, nella rassegna stampa che riceviamo, eccetera. Io credo che ci voglia a questo punto un'interlocuzione molto stretta in Conferenza Stato-Regioni per affrontare un problema di questo tipo. Credo che sicuramente non è il mestiere, chiamiamolo così, che possa oggi catturare le maggiori attenzioni, ma penso anche che, a fronte della possibilità di riuscire a sostenere il percorso per avere le abilitazioni di guida, se ci fosse un sostegno di tipo economico, sono abbastanza sicura che tutta una serie di persone, che forse hanno necessità adesso di avere un lavoro anche a termine, lo farebbero. Io quindi credo che ci sia necessità di una campagna, chiamiamola così, massiccia nei confronti di una concreta moral suasion ma concreta, che deve essere accompagnata da risorse economiche, perché altrimenti io non so chi va a spendere, perché costa molto caro riuscire a fare tutto il percorso per l'abilitazione, eccetera, quindi questa è una prima azione che va fatta.Sulla questione della concessione è una concessione ministeriale, ma, al di là degli impegni, lei dice: "non prendiamo degli impegni"; quello che io chiedevo è una cosa più semplice, cioè se la Regione intende collaborare con il Canton Valais, visto e considerato che la società svizzera che si è occupata fino a poco tempo fa di trasporti, in accordo con le Istituzioni elvetiche, ha dichiarato di voler elaborare una nuova offerta tra Martigny e Aosta. Non riusciamo quindi a farlo noi perché non abbiamo la competenza, perché questo non è un servizio di trasporto pubblico locale, che invece sarebbe in capo alle Regioni, però provare a interloquire con la parte svizzera potrebbe essere una soluzione. Faccio anche notare che non si sta parlando di un collegamento giornaliero, plurisettimanale, eccetera, si parlava, finché è stato in piedi, di due corse settimanali, con andata e ritorno, quindi la società Arriva avrà fatto le sue valutazioni, ha il problema degli autisti, credo però che nell'economia generale forse incide meno un servizio di quel tipo con due corse infrasettimanali che non assicurare, come giustamente ha detto, le corse del trasporto pubblico locale giornaliere per i pendolari, gli studenti, eccetera.

Sulla questione della mobilità sostenibile: qui stiamo facendo un discorso sul trasporto su gomma, che teoricamente dovrebbe essere quello in prospettiva che ci dovrebbe vedere impegnati di meno, perché le linee europee riguardo alla mobilità sostenibile ci chiedono di andare in un'altra direzione e la cura del ferro l'Europa la prevede da tanto tempo. Ci troviamo ora in una situazione contingente, e parlo per la nostra realtà regionale, di dover invece andare in quella direzione per un periodo di tempo che è limitato ed è per quello che dico che ci deve essere uno sforzo congiunto, una sinergia. Certo è che per quello che riguarda in generale la mobilità, ci sono alcune contraddizioni alle volte, perché io vedo che, da una parte, c'è questa questione della mobilità condivisa che non si può sostenere perché mancano le risorse; dall'altra, invece da più parti si leva la voce di implementare il trasporto personale, il privato, in auto, eccetera. Dobbiamo quindi fare una riflessione e decidere una volta per tutte da che parte andare, i per una situazione che è proiettata nel futuro, perché l'immediato è un conto, il futuro è un altro.