Oggetto del Consiglio n. 2259 del 5 aprile 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2259/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito alla revisione del punto ristoro panoramico annesso alla nuova telecabina Pila/Couis".
Bertin (Presidente) - Il numero legale c'è, possiamo riprendere. Punto n. 31. Per illustrare l'interpellanza, la parola alla consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Ringrazio intanto la minoranza per essere seduta a questi tavoli in modo da garantirmi di poter intervenire visto che altrimenti il numero legale non sarebbe garantito. Credo che questa sia una questione di rispetto anche per il nostro lavoro.
Ritorniamo a parlare di un tema: quello della Pila/Couis e faccio l'ennesima premessa che faccio ogni volta sul fatto che non parliamo dell'impianto, quindi non parliamo della questione della telecabina, ma parliamo in particolare del punto ristoro che c'è in cima alla Platta de Grevon. Su questo c'era stata anche l'idea di poter approfondire in Commissione la disponibilità dell'Assessore, che non è mai stata accolta e, a distanza di più di un anno, ancora stiamo aspettando che le osservazioni fatte a quel progetto possano comunque essere portate in aula. So che non è compito dell'Assessore ma, essendoci un nuovo Presidente di Commissione, anche se in questo momento è assente, chissà che magari il nuovo Presidente non possa in qualche modo far emergere questa problematica che da tempo solleviamo.
Sottolineo che l'interpellanza è stata presentata a gennaio, quindi, a differenza di quanto c'è nelle premesse, dei passi in avanti sono stati fatti, quindi ci sono le due delibere dei Consigli comunali, c'è la consegna delle integrazioni da parte della Pila di cui abbiamo chiesto conto, il benestare delle strutture competenti e la firma dell'accordo di programma. Esiste anche il bando fatto uscire dalla Pila il 23 gennaio e rettificato per ben tre volte in cui appare nelle premesse una cosa interessante, si dice in una postilla che "la stipulazione del contratto è subordinata e condizionata all'effettiva messa a disposizione dei fondi occorrenti all'esecuzione dei lavori. In caso di mancata verificazione della sopracitata condizione, l'aggiudicatario non ha diritto ad alcun risarcimento o indennizzo, anche sotto forma di lucro cessante, rinunciando ad avanzare domande e/o pretese a qualsiasi titolo nei confronti dell'ente aggiudicatore. È fatto salvo il pagamento della progettazione esecutiva fino a quel momento eventualmente realizzata, nei limiti dell'utilità conseguita". Ecco quindi che sappiamo bene che quest'opera che subito era all'incirca di 29 milioni ora appare di 57 e anche rispetto a questo abbiamo chiesto il dettaglio dei vari costi aggiuntivi, quello su cui invece ci vogliamo concentrare in quest'interpellanza è un po' il tema che avevamo già affrontato nel marzo 2022 e per cui l'Assessore allora ci aveva risposto che, rispetto alla questione della gestione del canone del ristorante, non avrebbe potuto darci dati maggiori, quindi nel marzo 2022, perché la società Pila stava avviando uno studio di fattibilità economica e che quindi sarebbe stato scorretto anticiparlo in quella sede dal momento che lo stava facendo la società.
Se il modello di gestione e fattibilità economica sono il piano strategico della Pila, io invito i colleghi a leggerlo, perché a parte un'ipotesi di incremento di 730 mila euro annui legati a un aumento degli Skipass, nulla si dice sui costi di gestione del ristorante, sul possibile canone di locazione o sui tempi e orari di apertura che sappiamo saranno sicuramente ridotti, perché trovandosi in zona ZPS, già nelle prescrizioni date nella valutazione di impatto ambientale sappiamo bene che quel ristorante non potrà essere aperto in orario serale ad esempio e dal momento che si devono tenere aperti sei tronchi di telecabina per poter arrivare in cima alla Platta de Grevon, sappiamo anche bene quali sono i costi e quindi forse in un'analisi di fattibilità economica questi costi andavano in qualche modo conteggiati.
Con un'interrogazione scritta del 9 giugno avevamo poi chiesto invece lumi rispetto alla questione finanziaria, quindi adesso chiediamo anche un aggiornamento rispetto a questo punto.
L'ultima cosa che chiediamo invece è la questione che è emersa anche nelle varie conferenze dei servizi: la questione della risorsa idrica perché sappiamo bene che la conca di Pila non ha ghiacciai e quindi, sotto questo punto di vista, chiediamo quali analisi in questo senso sono state fatte e come si pensa di risolvere questa problematica.
Presidente - Risponde l'assessore Bertschy.
Bertschy (AV-VdA Unie) - Grazie consigliera Guichardaz. Direi che di Pila/Couis ne abbiamo parlato in tante iniziative, ci sono tanti atti ispettivi compreso un ultimo nel quale richiede numerosi dati, compreso il quadro finanziario, quindi le verrà dato tutto quello che giustamente richiede che le deve servire per fare il suo lavoro, quindi nella risposta politica a un'interpellanza io cercherò di entrare nei temi più politici, perché poi la società è società, Finaosta fa il suo lavoro, noi facciamo strategie però sui nostri programmi che se possono essere resi sostenibili dai programmi societari, devono essere finanziati, altrimenti non ci sostituiamo alle responsabilità di chi sia deve decidere sia deve controllare.
Sul tema dell'audizione, io non posso convocarmi da solo, se mi convocate, verrò a dire delle cose...
(brusìo in aula)
...è da due anni che si dice: "non viene in audizione", io credo che la Commissione ha giustamente fatto i suoi programmi di lavoro e ha deciso di portare i lavori per le urgenze che ci sono.
(voce di un Consigliere, fuori microfono)
...ripeto: con la massima trasparenza a parlare di progetto politico, a parlare di strategie deve venire la società e, secondo me, la società come Finaosta non ha nessun problema a venire a dire le cose, apparteniamo all'Amministrazione pubblica, non c'è niente di più trasparente di quello che dobbiamo fare noi.
Detto questo, le società sono imprese e quindi su certi progetti hanno tutto il diritto di mantenere la riservatezza per realizzarli. Qui colgo l'occasione per dire che il fatto di aver fatto arrivare all'opinione pubblica attraverso la pubblicazione dei dati sullo studio della Deloitte è un fatto molto grave, chi si è preso questa responsabilità ha fatto una scorrettezza, perché all'interno di quel documento ci sono argomenti, dati sensibili, c'è tutta una serie di questioni che dovevano servire ai Consiglieri regionali per fare il proprio lavoro ma non erano divulgabili in quella forma.
Ricorderei solo - e lo dico anche al Presidente del Consiglio - che abbiamo anche dei doveri rispetto a certi documenti. Questo lo dico come richiamo al lavoro di noi Consiglieri, al di là degli aspetti etici.
Per venire al punto di vista amministrativo, la prima domanda: "dal punto di vista amministrativo, lo stato dell'arte rispetto al cronoprogramma previsto, comprensivo della documentazione e dei passaggi progettuali e non, per la realizzazione dell'opera, sotto l'aspetto tecnico e la previsione della conclusione dell'iter", lo stato dell'arte è che a breve il Presidente firmerà il decreto e verrà pubblicato sul BUR, l'accordo di programma è approvato, quindi si procede quanto meno per nostra parte con l'iniziativa così come era stata prevista.
"Relativamente agli aspetti finanziari, se si è a conoscenza dei costi aggiuntivi suddivisi per l'impianto e per il locale ristoro e le conclusioni dell'analisi commerciale riferite al modello di gestione e il canone del locale": una parte di questi documenti le saranno forniti con il 116, ad oggi noi abbiamo deliberato dapprima un contributo di 22 milioni, poi un altro di 16.203.000 per l'aggiornamento dei costi e ci sarà ancora un ulteriore finanziamento per quanto riguarda la parte di iniziative che devono ancora essere realizzate, una serie di iniziative che sono in corso. Comunque le deliberazioni le conosce, il costo complessivo dell'opera è di 57 milioni di euro, una parte sono finanziati dalla legge 80, ma appunto manca ancora una parte dei finanziamenti e un'altra parte finanziati direttamente dalla società. Una parte di questi investimenti non possono essere finanziati, tra i quali quelli del punto di ristoro perché non fanno parte delle iniziative finanziabili dalle nostre leggi, quindi la loro sostenibilità è stata valutata e lo dovrà ancora essere da parte di chi si assumerà la responsabilità di realizzarla. L'ottica complessiva è che quel progetto, attraverso quel punto di ristoro, possa dare un'offerta strategica importante e innovativa per i due Comuni, per la città, per il comprensorio e per la Valle d'Aosta. Ovviamente ci si assume le responsabilità quando si fanno azioni di questo tipo e bisogna anche essere in grado di dimostrarlo con i numeri, perché poi nelle società ci sono gli organi di gestione e di controllo e, attraverso queste decisioni che sono verbalizzate, decise e possono essere in futuro anche oggetto di controlli, è bene che le cose siano assolutamente chiare. Il punto di ristoro, per quello che ci viene presentato, a livello di organizzazione strategica e complessiva dell'offerta del comprensorio è un punto qualificante, sicuramente una scelta ambiziosa che deve essere sostenuta da dei piani finanziari che la rendano sostenibile, altrimenti la società non raggiunge l'obiettivo che si è proposta di raggiungere. Io quindi, sotto questo aspetto, direi che per quelle che potranno essere le informazioni che la società potrà rendere in questa fase, visto che non è ancora né appaltato e neanche completato immagino l'iter di aggiudicazione del servizio, è bene che la società venga qua a dire quello che può dire ma quanto meno a raccontare la sua opinione rispetto alla strategia complessiva che ha messo in campo.
Rispetto al terzo punto: "se alla luce della carenza idrica registrata nella conca di Pila, si intenda richiedere alla Pila S.p.A., per il tramite di Finaosta, la revisione del progetto del punto di ristoro al fine di renderlo meno impattante e più sostenibile", lei sa bene che l'iter è stato lungo e complesso, tutti i servizi dell'Amministrazione regionale si sono espressi, hanno fatto le proprie osservazioni, compresi tutti quelli che avevano titolo per giudicare, osservare e modificare lo hanno fatto e se alla fine c'è un'autorizzazione complessiva, è perché il progetto è autorizzabile. Rispetto alla carenza idrica, per quello che abbiamo avuto ancora modo di avere come informazione, tra le cose che si immaginano di mettere in campo come investimento c'è anche una riserva di accumulo per fare in modo che durante la notte l'impianto possa avere una riserva d'acqua, che è utilizzabile durante il giorno per evitare in ogni caso una sovrapposizione di utilizzo, almeno per una parte dei consumi che possono essere appunto utilizzabili e ridistribuibili durante la giornata ma con una possibilità di accumulo durante la notte. Questa è una cosa che ci è stata presentata da parte della società in una recente riunione, quindi è una delle utenze che utilizza i servizi del comprensorio di Pila. Io credo che in generale il tema della riserva idrica ce lo si pone in tutti gli investimenti e anche sotto questo profilo ci dovrà essere la massima attenzione per fare in modo di non mettere in difficoltà né il servizio che si vuole mettere in campo e nemmeno i servizi esistenti, quindi l'analisi, a partire dal Comune, dovrà essere un'analisi molto attenta per evitare che un investimento poi metta in difficoltà altri investimenti. Io ritengo che chi agisce deve agire con responsabilità, immagino che chi sta amministrando le società lo stia facendo con quest'attenzione e con questa responsabilità.
La ringrazio per aver detto nuovamente che lei, rispetto all'impianto, non ha nulla da osservare.
Presidente - Aggiungo soltanto un aspetto riguardante lo studio della Deloitte, che era ovviamente un documento riservato e, nonostante questo, è stato trasmesso evidenziando la riservatezza; pertanto chi l'ha divulgato non può dire di non sapere. La parola alla consigliera Erika Guichardaz per la replica.
Guichardaz E. (PCP) - Partiamo dalla prima osservazione dell'Assessore. So bene, e l'ha detto in premessa, che non era lei che doveva convocare la Commissione, ma lei il 23 febbraio ha dato la sua disponibilità e in quella sede c'erano stati anche gli interventi dei consiglieri Aggravi e Restano che chiedevano la stessa cosa e l'allora presidente Grosjacques si era alzato dicendo che era disponibilissimo a convocare quell'audizione. Del tempo è passato dal 23 febbraio ad oggi, quindi mi sembra un po' un cane che si morde la coda, l'Assessore dice: "io ho detto al Presidente", il Presidente dice: "io aspetto l'Assessore", quindi, a forza di aspettare, il progetto adesso è già a bando e questo Consiglio regionale non è venuto a conoscenza di nulla di quello che si chiedeva allora.
Rispetto allo studio della Deloitte, per prime abbiamo chiesto anche in Commissione di avere contezza di quanto era accaduto proprio perché riteniamo che soprattutto rispetto a questi documenti il fatto che lo si apprenda dai giornali prima di averne contezza all'interno del Consiglio regionale sia una questione molto grave, mentre invece ribadisco che chiederemmo, visto che invece lo studio di fattibilità di Cime Bianche, finanziato anche con soldi regionali, che venisse messo a disposizione di tutta la popolazione perché riteniamo che quello studio, che è stato fatto oltretutto molto bene, possa essere anche divulgato e possa anche avere una valenza per chi magari potrebbe in qualche modo cambiare idea o, chissà, per chi ha voglia di analizzarlo con più attenzione.
Come dicevo, era un'interpellanza di gennaio, quindi ho visto i passaggi successivi, aspetteremo quindi il decreto del Presidente.
Rispetto all'impianto, mi permetta di farle notare che nella bozza di disciplinare allegato all'accordo di programma, naturalmente per noi è piacevole leggere che si parla di una seggiovia a sei posti e non di una telecabina. Forse quindi, sotto questo punto di vista, noi che abbiamo sempre ritenuto che la caratteristica "sci ai piedi" poteva essere una caratteristica vincente per Pila lo abbiamo letto con interesse e con piacere, ma credo che sia un errore, perché immagino che l'idea sia quella di proseguire con la telecabina.
La domanda che le ho fatto invece rispetto al ristorante, mi sembra un po' uno scaricabarile, si dice: "ma questa sarà la Pila", che sappiamo che per l'84 percento ha come socio Finaosta, quindi gira e rigira siamo sempre noi. Sotto questo punto di vista, quindi non è che dicendo: "lo farà qualcun altro" ci togliamo da queste responsabilità.
Rispetto all'acqua, condivido quello che lei ha detto, quello che mi ha preoccupato è leggere nella conferenza di servizi che proprio il sindaco Martinet ci dice: "richiede di porre particolare attenzione alle sorgenti in quanto Gressan non ha molta disponibilità d'acqua non avendo ghiacciai in zona". Meno male che se n'è accorto, perché forse tutti noi sapevamo che nella conca di Pila ghiacciai non ce ne erano, ma su quel territorio stanno insistendo diversi progetti. Oltre a questo mega ristorante, stiamo parlando del ripristino del golf, il Comune di Gressan ha aumentato le possibilità di un aumento di volumetrie di bar e ristoranti sulle piste. La Pila prevede una mega RTA, si pensa anche a un laghetto al di sotto della chiesa. C'è chi sta pianificando tutto questo perché mi fa piacere che si parli di un bacino ma credo che il bacino non possa risolvere il problema di carenza idrica che si porrà sicuramente e in tutto questo sappiamo che ci sono anche degli alpeggi che già hanno dovuto scendere prima l'anno scorso e, con tutta questa pianificazione del territorio, vorrà dire che quegli alpeggi non vedranno acqua in assoluto. Naturalmente torneremo su questo tema perché, a seguito dei documenti che abbiamo chiesto, sicuramente ci saranno degli approfondimenti da chiedere.