Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2247 del 4 aprile 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2247/XVI - Interpellanze: "Azioni di contenimento della presenza del lupo sul territorio valdostano in funzione di tutela e salvaguardia dell'intero mondo faunistico" e "Intendimenti in merito alla gestione della presenza del lupo in Valle d'Aosta".

Marguerettaz (Presidente) - Per la presentazione, ha chiesto la parola il collega Ganis, ne ha facoltà.

Ganis (LEGA VDA) - Quest'iniziativa riprende in parte quelle già presentate in questo Consiglio regionale dal nostro gruppo di opposizione, legate alla presenza del lupo nella nostra regione; un problema che attanaglia il mondo agricolo, il mondo antropizzato, il mondo faunistico e venatorio, fino a esporre a inutili rischi la popolazione.

Oggi imbattersi in un lupo nella nostra regione non è più cosa rara, tant'è che oggi vi sono avvistamenti dei lupi solitari, o anche chiamati confidenti, in Bassa Valle in pieno giorno, come a Courmayeur alle prime ore del mattino. Questo sta a significare che la presenza e il suo avvistamento sono ormai cosa comune e normale.

Perché dico questo? Semplicemente per il motivo che la specie del canis lupus è in fase d'incremento numerico in tutto l'arco alpino, compreso nella nostra regione, e i dati lo dimostrano, seppur si continui a minimizzare il problema, forse per non creare allarmismi tra la popolazione.

Per quanto riguarda il mondo agricolo, il gruppo Lega ha più volte evidenziato questo problema, i continui attacchi da parte del lupo ad allevamenti, che mettono così in difficoltà molti allevatori valdostani, sono un dato di fatto.

Il mondo agricolo è colpito da questo predatore, ma non solo: anche l'intero mondo faunistico, compreso quello venatorio, che comprende le specie selvatiche come gli ungulati e i suidi, risulterebbe particolarmente colpito da questo predatore; questo è un dato di fatto, tant'è che oggi, dopo aver visionato i piani di prelievo degli ungulati nella nostra regione, e in particolar modo soffermandomi sui censimenti primaverili ed estivi a opera dei cacciatori, ho potuto verificare, calcolatrice alla mano - sono solo due calcoli da fare, non è difficile - che il numero di caprioli censiti negli ultimi anni risulta dimezzato, parlando di numeri: nel 2018 sono stati censiti 6.771 caprioli, mentre nel 2021 i capi censiti risultavano 4.221, quindi una differenza di 2.550 capi circa.

Credo che sia un dato importante e non da sottovalutare, ma non soltanto perché sono i numeri a confermarlo, anche la struttura competente e gli uffici preposti evidenziano che il lupo ha sicuramente influito in modo negativo sul capriolo e ha cambiato i propri comportamenti restando più tempo nel bosco, per non dire chiaramente - a mio avviso - che il calo è dovuto alla predazione.

A dimostrazione di quello sopra citato, in questi giorni, a seguito dei risultati negativi, i censimenti ai cervidi nel territorio di Challand, Arnad e Verrès dovranno essere rifatti, e confermo.

Per chi vive la montagna o per chi è a contatto con il mondo faunistico - mi riferisco agli agricoltori e ai cacciatori - il numero dei capi rinvenuti morti con segni di predazione da parte del lupo sarebbe di gran lunga aumentato.

Purtroppo questi ultimi non vengono presi in considerazione, o meglio conteggiati dagli organi competenti ai fini di dare un maggior dato negativo sull'impatto che questa specie ha sulla popolazione selvatica.

Le soluzioni le abbiamo già più volte menzionate nelle varie discussioni in questo Consiglio regionale, compresa la legge regionale "Misure di prevenzione e d'intervento concernente la specie del lupo", approvata e mai attuata.

Ora, in virtù di queste considerazioni, interpello l'Assessore competente per conoscere realmente quali interventi specifici e mirati da parte delle autorità preposte si intendano attuare sul territorio valdostano al fine di contenere la problematica del lupo, al fine di tutelare il mondo faunistico e di conseguenza gli equilibri tra fauna selvatica e attività venatoria.

Presidente - Per la presentazione, ha chiesto la parola al collega Planaz.

Planaz (LEGA VDA) - Il collega Ganis ha già illustrato in parte nella sua iniziativa, è inutile ribadire le problematiche riguardo a questo predatore nella nostra regione, è inutile dire che qualcuno si lamenta, "Vogliono abbattere il lupo, il lupo non fa male a nessuno", poi i dati ci portano a esaminare tutta una serie di cose per cui - a mio avviso e di tutto il nostro gruppo - pensiamo che qualcuno, anche da parte della maggioranza, debba prendere dei provvedimenti, perché continuiamo a vedere un aumento sproporzionato di questi animali, li continuiamo a vedere sempre più vicino ai centri abitati e non è solo per quello che riguarda gli allevamenti, perché in questo periodo invernale sono tutti ricoverati nelle stalle, ma è anche un problema di ordine pubblico.

Il collega Ganis ha citato i censimenti del capriolo. Adesso sono cominciati i censimenti primaverili sugli ungulati e si devono rifare i censimenti perché non sono stati contati abbastanza caprioli.

Adesso io spero che il prossimo weekend tutti i caprioli usciranno così il lupo potrà di nuovo avere un po' di suspense... però nei censimenti è stato rilevato anche un attacco in diretta di un lupo nei confronti di un capriolo.

Io ho due censimenti di circoscrizione fatti la scorsa settimana, in uno un avvistamento di quattro lupi vicino alle case e in un altro un gruppo di cacciatori ha rilevato l'attacco a poche centinaia di metri dalla gente che censiva, un attacco in diretta è stato filmato.

Oggi con i cellulari - e non so sia un bene o un male - riusciamo ad avere in tempi reali le modalità di determinati attacchi, ne abbiamo visti molti, ne vediamo molti sui social, e la cosa che dispiace è che questi avvistamenti e queste prove vengano solo effettuate da cittadini e allevatori, però chi dovrebbe controllare e monitorare cerca sempre un po' di nascondere questa realtà.

È inutile che continuiamo a dirci - sono anni, dal 2015 a oggi - che il lupo è entrato nella nostra regione in maniera molto, molto frequente, però alla fine le modalità per gestire questo problema sono sempre le stesse: non abbiamo fatto nulla, al di là di dare agli allevatori delle regole, sempre più regole, per difendersi, ma nulla si è fatto per cercare di mantenere quest'animale più lontano dai centri abitati e più lontano da dove si lavora, dagli alpeggi e quant'altro... se non addirittura intervenire e abbattere l'animale almeno farlo restare al suo posto come sta al suo posto tutta la fauna selvatica.

In altre parti del mondo i lupi hanno resistito di più, perché avevano aree più ampie in cui potevano andare a cacciare e non entravano nei centri abitati, di conseguenza l'incrocio con l'uomo era quasi del tutto nullo; oggi nella nostra regione ci troviamo in un'altra realtà, senza calcolare che se andiamo a visionare il vostro programma, voi citate tutte le regole, sia nazionali che europee, ci sono tutte: la 63/94, c'è la direttiva Habitat, c'è tutta una serie di leggi che vanno a proteggere questo animale.

Io sono d'accordo che la tutela e la protezione degli animali dev'essere per tutti uguale, ma oggi con l'altissimo livello di protezione che ha questo predatore non andiamo a tutelare tutti gli altri animali, e lo dimostra il fatto che dall'ultimo censimento non si sono più visti i caprioli, ma è una catena.

Adesso toccherà per sfortuna ai caprioli, poi passerà ai cervi - di cinghiali qualcosina in meno si è visto, ma qualcuno ce n'è ancora - e poi arriverà alla fine il camoscio e gli animali domestici: vediamo tutti i giorni attacchi a cani e gatti, senza contare tutti quelli che spariscono e non si sa più che fine abbiano fatto. Questo accade, succede abbastanza sovente, perché logicamente il lupo, non avendo nessun predatore che lo controlli, è normale che si avvicini e che si rechi nei posti dove ha più facile accesso ad alimentarsi. Da quello che ho avuto modo di vedere da quei pochi avvistamenti che ho avuto nella mia vita, è un animale molto intelligente, a differenza di tanti altri animali, ed è molto schivo, ma si abitua velocemente a questo modo di interagire anche con noi umani, perché li troviamo, sempre nei video e sui social, sempre più vicino a noi, più vicino alle nostre case. Per fortuna viene anche cacciato senza che accada il peggio, anche se molti esperti continuano a dire che è impossibile che il lupo attacchi l'uomo, io vorrei capire come questi esperti fanno a rilasciare con grande sicurezza queste affermazioni, perché un giorno o l'altro qualcosa succederà, io non lo auguro ma se non si prendono delle precauzioni succederà.

Adesso è da un po' che io ho preparato quest'iniziativa, comunque per me - lei, Assessore, si è appena insediato - visto quello che abbiamo già fatto prima, bisogna cercare di dare un segnale diverso da quello che è stato fatto fino adesso, perché non possiamo continuare a dire: "No, ma ce ne sono pochi, di più di questi la popolazione non aumenterà perché si autoregolano da soli, la posizione nostra è quella"... a livello sia nazionale che europeo, in molti Stati dove il lupo è presente in numeri minori, hanno già iniziato purtroppo a effettuare degli abbattimenti, cosa che si poteva benissimo prevenire se si avesse avuto un'attenzione maggiore quando si è deciso d'introdurre di nuovo il predatore, soprattutto in zone dove i boschi, i centri abitati, le zone rurali, i pascoli e soprattutto le zone vocate al pascolo, come la nostra, sono molto importanti.

Se avessimo avuto un po' più di attenzione, oggi magari non si dovrebbe neanche intervenire, invece purtroppo, quando si lascia qualsiasi animale all'abbandono, senza nessun controllo, senza nessuna possibilità di difendersi o di controllarsi, è normale che questo animale prenda possesso del territorio e non abbia più paura di nessuno, lo dimostrano infatti molti video che vediamo che, anche se si cerca di scacciarlo, non si allontana più velocemente, perché non ha più assolutamente nessuna paura, non teme più nulla, e questo è un pericolo.

Questo pericolo noi dobbiamo evitarlo, perché se continuiamo così, fra un po' di tempo ci troviamo non solo ad avere meno caprioli ma ad arrivare a non avere neanche più i turisti. Si dice che non bisogna usare questo tipo di polemica, però bisogna mettere tutto, perché c'è molta gente che dice: "Ah, quanto è bello, mi piacerebbe avere la possibilità di vedere un lupo" ma ci sono anche molte persone che dicono: "Io, da quando ci sono i lupi in giro, non vado più a fare passeggiate" e di questo bisogna prendere atto, perché non siamo fatti tutti uguali: ci sono i coraggiosi e ci sono quelli che invece temono, soprattutto se vanno con i loro animali, di essere attaccati o anche magari solo di avere un incontro con il lupo, lo temono, hanno paura e quindi rinunciano a effettuare certe passeggiate.

Questo bisogna dirlo perché molti vengono a dirmi: "Io non vado più a passeggiare, non vado più nel bosco, non vado più a funghi, perché ho paura d'incontrare il lupo".

Poi qualcuno dice "Sono solo favole", però intanto io penso che quando si parla di qualsiasi animale bisogna avere coscienza che è un animale... come a volte succede anche tra noi umani, non tutti agiamo allo stesso modo e qualche volta possono succedere delle cose che nessuno di noi vorrebbe.

Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Carrel.

Carrel (PA) - Grazie ai colleghi che hanno portato queste due iniziative, iniziative che, come gruppo consiliare, sapete bene abbiamo sempre sostenuto e a questo riguardo mi preme ricordare che la legge 11/2022 nasce da una proposta di legge a prima firma del collega Rollandin, quindi che ci ha visti in prima persona come gruppo consiliare attenti a questo tema proprio per cercare di sviluppare questa tematica.

Credo che il problema lupo sia un problema che, come avete ben rappresentato, è importante e non va sottovalutato, ma dall'altra parte dev'essere in qualche modo gestito e in quest'ottica ho già iniziato a lavorare con i vari tecnici andando a riunire il 28 di marzo del 2023 il tavolo sul lupo, uno strumento che credo sia fondamentale per cercare di avere quei dati, che spesso lamentiamo non essere chiari, e poi iniziare un confronto serio, politico e costruttivo su questo tema.

Proprio raggruppando il tavolo, dopo due anni che questo non veniva più riunito, ho sottolineato l'esigenza di produrre un documento che non veda più solamente la Regione Valle d'Aosta con le proprie strutture e i propri dati a comunicare questi dati all'esterno - viene fatta questa comunicazione solitamente nel mese di maggio-giugno di ogni anno - ma ho rimarcato la necessità di raggruppare tutti gli enti che siedono intorno a questo tavolo, che devono presentare ognuno i propri dati ed effettuare un documento che dev'essere congiunto.

Questo, secondo me, è fondamentale perché, in caso contrario, il rischio è che si abbiano tanti dati su tanti territori diversi - penso per esempio ai parchi -, ma poi non si abbia contezza del problema e della gestione che si deve dare a questo fenomeno nella sua interezza.

Quindi politicamente quello su cui stiamo lavorando e come ci stiamo muovendo è appena stato esposto.

Dall'altra parte, vi sono le misure che ormai tutti noi conosciamo, che sono quelle della difesa dell'allevamento, un bando che è scaduto il 31 marzo ma che rimane aperto, quindi chiunque voglia può farne domanda e verrà finanziato il prossimo anno; viene chiuso, quindi non è un bando a sportello, semplicemente perché vi è la necessità di organizzazione degli uffici, questo è un messaggio che mi pare essere passato anche abbastanza bene agli allevatori, i quali hanno presentato domanda entro il 31 di marzo, qui andiamo a finanziare una percentuale di tutte le misure necessarie per cercare di difendere il bestiame dal lupo.

Dall'altra parte vi è la misura sul risarcimento danni che io utilizzo un po' come termometro per comprendere la problematica lupo, quindi non vedo nel risarcimento danni il risarcimento danni tout court, è sicuramente però un elemento che ci serve per avviare una discussione per capire questo fenomeno - che è naturale e che è difeso, e lo avete ben ricordato anche dalle normative europee e nazionali, quindi questo è un fatto su cui dobbiamo comunque lavorare - capire appunto qual è il grado del problema.

Negli ultimi quattro anni abbiamo speso, come Regione, a titolo di risarcimento danni, e aggiungo parziale, perché spesso e volentieri questi danni - e me lo ricorda bene il consigliere Planaz - sono parziali, un importo pari a 112.191 euro, quindi un investimento sicuramente importante su cui dobbiamo ragionare quando parliamo del tema lupo.

Credo che sia fondamentale, d'altro canto, andare a sottolineare come la nostra Regione, insieme alle Regioni dell'Arco alpino, stia insistendo, e lo ha fatto proprio non più tardi delle ultime CPA, con il Ministero nella stesura del Piano nazionale, per poi applicare i protocolli regionali.

Proprio in merito a questa tematica, ho avuto il piacere di confrontarmi sul tema con il collega di Bolzano - il quale mi ha presentato una serie di difficoltà, sia con Ispra sia con il Ministero - per cercare di rendere prima possibile attuale questo Piano e poi ovviamente di conseguenza cercare, insieme ai dati che ho esplicato prima come possiamo avere, di trovare delle soluzioni che non saranno delle soluzioni tout court, ma saranno delle soluzioni che andranno a mantenere un equilibrio che credo essere fondamentale per la tutela dei nostri allevamenti e per la tutela della nostra fauna.

Presidente - Per le repliche, prima la parola al collega Ganis.

Ganis (LEGA VDA) - L'aspettavo al varco. Ha fatto benissimo a ricordare a chi ci ascolta, e anche a tutti noi presenti, che il suo gruppo ha contribuito giustamente alla stesura della legge n. 11, però ora mi auguro che qualcosa venga finalmente fatto.

Lei parla di risarcire i danni dovuti alla predazione, giustamente, ci mancherebbe, ma non è la soluzione al problema. Servono misure urgenti.

Perché l'aspetto al varco? Perché lei è andato all'incontro di martedì 28 marzo, quando si è riunito il Tavolo tecnico regionale per la gestione del lupo, peccato che, a mio modesto avviso, mancasse una persona importante: il Comitato regionale per la gestione venatoria, non c'era. Perché non l'ha invitato, non lo so. Ha invitato tutti tranne il Comitato regionale per la gestione venatoria, che è da ritenersi parte interessata.

Mi auguro che la prossima volta lo inviterà, perché nel mondo faunistico è proprio il Comitato ad avere la situazione aggiornata delle risorse ambientali e sulla consistenza faunistica; a dimostrazione, in base appunto come ha detto anche il collega Dino Planaz, che, se una specie selvatica diminuisce, c'è un problema.

Quindi, come cacciatore, ritengo che il Comitato debba partecipare al tavolo tecnico.

Un'altra considerazione da farle è che qui si fa il punto su una situazione delicata ma non la si cambia, anzi, cambiano gli Assessori, questo sì.

Si continua a parlare di strategie da attuare, ma in pratica non succede nulla, anzi, il problema del lupo si sta ampliando sempre di più.

Se prima, come ho detto, gli avvistamenti erano per così dire sporadici, ora stanno diventando sempre più numerosi, persino in Bassa Valle sono stati avvistati coppie di lupi e lupi solitari, a Verrès pochi giorni fa è stato avvistato un lupo in pieno giorno, ad Arnad una coppia di lupi che giravano nella campagna in tutta tranquillità.

Quindi la situazione sta diventando particolarmente critica.

Due giorni fa due lupi sono stati investiti lungo le nostre strade, uno sulla Mongiovetta e uno a Derby, questo a dimostrazione che oramai questa specie ha raggiunto il nostro habitat.

Quindi soldi per i cani da guardiania, per elettrificare i recinti o per creare le famose squadre di azione, perché abbiamo fatto anche quello, siamo riusciti a creare queste famose squadre di azione di controllo... soldi sono stati spesi a iosa, forse è giunta l'ora di rendere attuativa la legge regionale n. 11.

Presidente - Per la replica, la parola al collega Planaz.

Planaz (LEGA VDA) - Concordo con il collega Ganis, su tutte le misure di prevenzione e su quello che è stato fatto in questi anni, purtroppo non abbiamo avuto un buon esito perché la situazione non è migliorata, anzi, sta peggiorando.

Le misure di prevenzione, ad esempio, con le modalità, un po' possono contribuire per la difesa del gregge, degli allevamenti, ma non escludono l'attacco, infatti abbiamo già visto molte volte che, anche se a volte il lupo riesce a entrare, perché salta oltre un metro e cinquanta, e io non vorrei che poi domani vengano imposte le reti da 2 metri, perché questo non servirà comunque, non è sufficiente per tutelare gli allevamenti.

Spero proprio che lei, Assessore, prenda un indirizzo diverso, perché io ho visto il comunicato stampa del suo Tavolo e qui faccio anch'io una sollecitazione: a questi tavoli - e questo è stato un tavolo con i tecnici, penso che sia stato convocato da lei, non è che metto in discussione le modalità - però, quando bisogna andare a intervenire e avere delle indicazioni, sarebbe meglio che ci fossero tutti gli attori, dal punto di vista ambientale, zootecnico, dell'allevamento, dei comitati di cacciatori e quant'altro, perché secondo me avere la rappresentanza di tutti è la cosa più importante, perché, quando si è a quei tavoli, a volte le parti che forse hanno più bisogno di essere rappresentate sono quelle che hanno meno numeri a rappresentarle. Ci troviamo sempre con una flotta di esperti veterinari e forestali ma dal punto di vista dell'allevamento e dei cacciatori... la parte reale che vive il territorio per lavorare e quant'altro forse non è sempre ben rappresentata, e questo andrebbe visto con molta attenzione.

Io mi auguro veramente, perché visto che - l'ha detto lei - abbiamo approvato una legge, siamo una Regione autonoma... questo tavolo tecnico lei ha detto che erano due anni che non si riuniva, io spero che non si riunisca solo per mettere sul tavolo i caprioli, perché sono quelli che oggi hanno pagato di più la presenza del lupo, e non è tutta causa... perché non vorrei che dalle linee ambientaliste arrivi che è colpa dei cacciatori, perché ricordo che gli animali vengono prelevati in base alle regole della legge regionale 157/92 e dalla direttiva nazionale 63/94, che ha citato lei prima, e che il prelievo di qualsiasi animale è effettuato in base al numero degli animali che sono sul territorio, la cosa fondamentale è la tutela di tutta la specie.

Questo, purtroppo, con il lupo presente nella nostra regione, non accade con queste regole. Come ho detto prima, il lupo quando ha fame attacca, attacca le prede che sono di più facile reperibilità e oggi già le specie che sono più a rischio, sono quelle che, se non interveniamo - ma non solo per quello ma anche per tutto il resto - con altre regole che non dico che saranno quelle risolutive e non dico neanche che bisognerà intervenire con l'abbattimento degli animali, però bisogna cambiare modalità, cerchiamo qualche altra soluzione, perché queste che abbiamo adottato fino ad oggi non sono risolutive. Lo sappiamo tutti e di questo dobbiamo prendere atto senza accusare nessuno, però bisogna che prendiamo a cuore questa situazione e cerchiamo di dare delle risposte, perché lei prima ha parlato dei danni, io parlo invece da allevatore, aderisco alle domande di contributi per la protezione e per la prevenzione degli allevamenti ma non voglio neanche pensare di aderire alla domanda di risarcimento degli animali perché sarebbe molto, molto deludente, e questo non deve accadere.

Poi lo sappiamo tutti che non si esclude, però io non ci penso mai... e i dati che aveva fornito lei con quel quantitativo di danni sono pochi, sono tanti, per la nostra realtà non lo sono, comunque se riusciamo ad abbassare quello e a dare risposte, secondo me facciamo tutti un buon lavoro.