Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2246 del 4 aprile 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2246/XVI - Interpellanza: "Valorizzazione del latte e dei suoi derivati, con particolare riguardo alla Fontina Dop".

Bertin (Presidente) - Punto n. 21. Consigliere Planaz, per l'illustrazione.

Planaz (LEGA VDA) -. Portiamo di nuovo all'attenzione quest'argomento, non si distacca molto dall'iniziativa che ho illustrato prima, parliamo solo di un altro prodotto, di un'altra tipologia di prodotto, di un'altra filiera, non meno importante sia come numeri che come importanza tradizionale del nostro territorio e dunque parliamo del settore lattiero caseario, in particolare della fontina, che è il prodotto che ha più numeri nella nostra regione al riguardo.

Portiamo quest'iniziativa perché, secondo noi, non si sono avute tutte le risposte già dall'altro Governo; si è parlato tanto, abbiamo presentato anche delle mozioni, risoluzioni, per capire cosa si poteva fare, ci è sempre stato detto "C'è un tavolo tecnico che lavora per la valorizzazione del prodotto". I risultati di questi lavori hanno portato che- e non mi rivolgo solo a lei, assessore Carrel, perché tanto non c'era quando noi facevamo le nostre battaglie dall'opposizione ma era qui con noi e penso che conosca benissimo gli argomenti che abbiamo portato in quest'aula - da un lato si è lavorato tanto ma se andiamo a fare una valutazione sui mercati in generale della produzione lattiero-casearia, a livello europeo e nazionale c'è stato un aumento solo nel 2022 - non parliamo del 2021 - dati ISMEA, del 25% del prezzo, ma nella nostra regione non è avvenuto.

Adesso mi fa piacere che qualche Assessore intervenga ribadendo tutto il lavoro che ha fatto, ma a me sembra che abbia lasciato molte cose in sospeso, e lo dimostra il fatto che fra qualche giorno uscirà il prezzo. L'ente che andrà a delineare il prezzo di questo prodotto per il prossimo anno non è politico, questa scelta non è politica, prima di tutto ci sono delle regole di mercato e il mercato non lo può decidere la politica. Giustamente, una regione così piccola, con prodotto così particolare, a me sembra giusto che - non dico che la politica ci debba mettere mano - controlli e monitori l'andamento di questo mercato, anche per l'importanza delle aziende che ci lavorano: se le aziende riescono a produrre in un determinato modo, abbiamo un determinato prodotto di qualità; bisogna capire quali siano le difficoltà, quali siano le problematiche che non lasciano decollare questo prodotto.

Cito dei numeri a caso, di nuovo per far riflettere: quando abbiamo presentato quest'iniziativa, in un negozio regionale si era presentato il Fontal nazionale al prezzo superiore della Fontina, e non di poco. Io non è che dico che questo prodotto qua vale meno della nostra Fontina, magari può valere di più, ma se poi noi conosciamo bene quali siano i criteri e gli obblighi che deve osservare il produttore o il consorzio per disciplinare la produzione di questo prodotto, se poi ci troviamo un prodotto che ha delle particolarità di lavorazione, di derivazione del latte che può anche venire da altre parti, che sono non sotto al disciplinare della Fontina ma che hanno obblighi diversi, anche legati alla produzione...

Visto che nella programmazione era citato anche tutta una serie di Dop -, la Fontina fa parte della Dop -, io spero, Assessore, che lei riesca a dare una svolta perché parlarne va bene, ricordarlo va bene ma poi bisognerebbe anche ottenere qualche risultato, l'importanza di questo prodotto nella nostra regione, è inutile che stiamo a ricordarlo... al di là del fatto che tutta la produzione agricola ed europea è sostenuta da fondi pubblici, di conseguenza anche noi dobbiamo agevolare queste risorse, però l'importanza e la cura del territorio, il tipo di conduzione che viene effettuata nel nostro territorio è anche molto legata al prodotto, perché se noi produciamo un prodotto come la Fontina che per disciplinare deve essere prodotto per due volte al giorno in un determinato ambiente, con una sola mungitura e quant'altro... se andiamo a vedere in tutti i disciplinari - anche Dop - in Italia, ci sono pochi prodotti lattiero-caseari che hanno queste particolarità, che sono un pregio per il prodotto, non è che sono un problema, però alla fine vanno a ricadere sul prezzo di produzione e, di conseguenza, dovremmo fare di tutto per avere maggior valorizzazione per riuscire a dare una risposta a tutto il comparto, perché, lo ricordiamo, non è un comparto indifferente anche per tutto l'indotto, anche per tutto quello che gira attorno a questo prodotto per garantire il massimo della qualità e incentivare le aziende a lavorare al massimo per produrre qualità che porta, di conseguenza, a una ricaduta sul prezzo finale che oggi non conosciamo ancora ma se noi poco tempo fa, nello scorso autunno, si andava a fare un'analisi del prezzo del latte nelle altre regioni dove i vincoli di produzione non sono neanche da paragonare ai nostri, anche perché siamo in montagna: le quantità che si producono, la tipologia della nostra razza che è limitata nel quantitativo di produzione perché vive in una regione montana dove vi è difficoltà anche per procurarsi il cibo, a differenza di altre aziende fuori Valle dove l'animale non esce neanche dalla stalla.

Tutti noi assieme, con tutte le possibilità che abbiamo come Assessorato all'agricoltura e quant'altro, dobbiamo dare delle risposte... e poi andiamo ad analizzare il prezzo del latte fuori dalla nostra regione che non dico superiore, ma in certi casi è anche stato superiore e non direttamente alla filiera della Dop, ci dovremmo fare delle domande.

Spero che lei mi dia delle risposte per capire come mai succede questa cosa, perché non possiamo vedere che tutto il resto del mercato ha un notevole aumento e noi invece siamo sempre piuttosto abbastanza... da una parte anche meglio, però quando il prezzo è al di sotto di molto, così come sta succedendo adesso, la situazione è grave, soprattutto anche perché per una parte di materie prime che vengono reperite fuori Valle è aumentato anche il costo, aumento che di conseguenza poi ricade sulla produttività del prodotto stesso e della conduzione delle aziende.

Presidente - Risponde l'assessore Carrel.

Carrel (PA) - Quello che ha sottolineato il collega Planaz è sicuramente uno o meglio il problema per le nostre aziende agricole, abbiamo il problema che produciamo del latte che viene pagato a livelli talvolta inferiori a quello del costo di produzione, e questo è un aspetto su cui è necessario lavorare, come ha detto lei; non le citerò i tavoli di lavoro che stanno agendo e stanno cercando delle soluzioni sul tema, perché sono sicuramente dei tavoli di lavoro che porteranno a dei risultati, ma le porterò i risultati quando li avremo, in modo da non anticipare il nulla e soprattutto a darle una risposta sicuramente più politica.

Quello che mi preme sottolineare, in merito a quest'interpellanza, è la direttiva dell'Unione Europea 633/2019, che reca "Disposizioni in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare", quindi prevede un livello minimo di tutela rispetto alle pratiche commerciali sleali per ridurne la frequenza, in quanto possono avere un effetto negativo sul tenore di vita della comunità agricola.

Lei ha ricordato bene che abbiamo dei costi e delle difficoltà che sono superiori rispetto a quelli di tante altre realtà che invece vedono remunerare il latte maggiormente.

Questa direttiva che le ho appena citato è una direttiva che ci permette di andare a effettuare un controllo, tramite Ismea, sul costo di produzione al litro/latte, in modo da capire qual è il prezzo minimo su cui è necessario remunerare il latte per evitare d'incorrere in queste pratiche sleali.

Credo che questo possa essere un elemento in più che si possa aggiungere nella discussione politica - condivido in pieno come l'ha impostata - e nei tavoli tecnici e di collaborazione con tutte le associazioni di categoria, con le quali è necessario confrontarsi per trovare delle soluzioni a questo importante problema.

Tengo a sottolineare che con il Consorzio Fontina abbiamo effettuato e stiamo effettuando una serie di azioni di promozione, perché sicuramente è fondamentale anche andare a promuovere il prodotto, andando a rappresentare i risultati d'importanti investimenti avvenuti sul PSR per un importo pari a 650 mila euro negli ultimi anni proprio per produrre il prodotto fontina. Mi è stato evidenziato che uno dei problemi della fontina è che i consumatori non identificano la fontina con la Valle d'Aosta: identificano la Fontina come un prodotto di eccellenza di montagna ma non con la Valle d'Aosta.

Questo è stato il primo messaggio che le varie campagne pubblicitarie che abbiamo effettuato come Assessorato sono andate a trasmettere e credo che sia un dato che deve farci riflettere un po' tutti e su cui dobbiamo assolutamente lavorare per poi arrivare al risultato che lei ha ben rappresentato in partenza.

Quindi dobbiamo lavorare da un punto di vista dei costi di produzione e sulla promozione. per dare tutti gli elementi necessari alla politica, ai tavoli tecnici e alle associazioni per trovare una risposta e a dare la giusta remunerazione all'importante lavoro che effettuano le imprese agricole sul nostro territorio.

Dalle ore 15:44 assume la Presidenza il vicepresidente Marguerettaz.

Marguerettaz (Président) - La parole au collègue Planaz.

Planaz (LEGA VDA) - Partiamo dai costi di produzione: sì, senza ombra di dubbio, partendo dalla produzione del foraggio nella nostra regione con le pendenze, i piccoli appezzamenti, l'altitudine, i fattori climatici e quant'altro, se andiamo a parlare di costi di produzione e li paragoniamo a qualunque realtà, non dico solo di pianura, perché a volte io vedo che molti puntano l'occhio sul Trentino Alto Adige, sulle Province, però hanno realtà completamente diverse, hanno molti seminativi anche nella loro regione, cosa che noi non abbiamo, anche per molti fattori, è per questo che bisogna partire per ordine e capire dove bisogna intervenire, perché logicamente chi commercializza non è la causa di tutto questo; oggi le regole del mercato sono molto sensibili e non bisogna rompere l'equilibrio che c'è tra il produttore e chi commercializza questo prodotto, perché come è difficile produrlo per tutti i fatti che è difficile produrlo, vi sono anche molte difficoltà per la collocazione sul mercato, anche a volte a seguito di alcune regole volute proprio da noi Valdostani - come produttori e come Consorzio perché si deve tutelare questo prodotto - regole che vanno un po' a limitare la vendita di questo prodotto.

Come ha detto lei, e come le ha anche fatto presente sicuramente il Consorzio che è più informato di noi e più attento ai mercati di questa tipologia di prodotto, la contraffazione oggi è la prima nemica di questo prodotto, perché ci sono molti prodotti che assomigliano alla nostra Fontina e spacciati per quella.

Bisognerebbe farsi un'altra domanda: perché quei prodotti oggi, senza avere obblighi disciplinari o quant'altro, sono valorizzati senza avere tutti gli obblighi che abbiamo noi? Sono senza disciplinare, senza Consorzio che li tuteli e quant'altro, dovrebbero... È nata apposta la Dop per dare un valore aggiunto a questa tipologia di prodotto!

Su questo io sono convinto che c'è ancora molto da fare e, come ho detto prima, i cambiamenti di mercato di questa tipologia di prodotti, soprattutto in questo momento, ci rendono molto vulnerabili e non è che una scelta fatta oggi o un mese fa o la scorsa programmazione con un'altra Giunta poteva prevedere completamente tutti questi cambiamenti... però bisogna stare attenti, avere una conoscenza molto dettagliata della situazione per poter prevenire il più possibile e intervenire quando c'è bisogno.

Sicuramente non possiamo pretendere che i nostri produttori e i nostri allevatori continuino a produrre a dei prezzi minori della pianura e con più regole.

Questo, anche se uno vuole, non può pretenderlo perché poi ci troviamo o con un prodotto che non rispecchia la qualità che deve avere o con delle aziende che vanno in perdita e, per quello che ci concerne come politica, dobbiamo vigilare perché questo non accada.