Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2245 del 4 aprile 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2245/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in relazione alla stesura del calendario venatorio 2023/2024 con riferimento alla cacciabilità della pernice bianca e della lepre variabile".

Bertin (Presidente) - Punto n. 20. Per l'illustrazione, vicepresidente Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - Torniamo sulla questione pernice bianca e lepre variabile perché, purtroppo, siamo costretti a tornarci, come spiegheremo poi nel corso dell'iniziativa.

La premessa di quest'interpellanza è che nel mese di luglio, il 14 luglio del 2022, avevamo presentato una mozione, che è stata poi discussa soltanto il 5 di ottobre del 2022, nella quale si diceva appunto che richiamavamo la mozione 1086/2019 con la quale c'era stato l'impegno alla sospensione della caccia a queste due specie, e visto che nella delibera di Giunta 638/2019 si stabiliva che per il calendario venatorio 21/22 si sospendesse la caccia alla lepre variabile e alla pernice, in forza proprio di quella votazione di quella mozione del 2019, la Giunta regionale all'epoca aveva adottato immediatamente questa misura, fino all'effettuazione di un adeguato studio scientifico finalizzato alla definizione dell'attuale stato quantitativo e qualitativo delle due specie.

Evidenziavamo nella mozione che i prelievi autorizzati dal calendario venatorio precedentemente alla sospensione erano di sole otto pernici bianche e quindici lepri variabili, numero di capi che peraltro non era stato nemmeno poi raggiunto nelle ultime stagioni di caccia.

Tenuto conto che questa chiusura immediata, dicevamo, alle due specie summenzionate non è fondata su alcun studio scientifico dedicato e, anzi, al contrario, proprio gli interventi di cacciatori alla loro azione, sia attraverso il prelievo venatorio controllato che attraverso la collaborazione in procedure di censimento, è addirittura indispensabile per poter monitorare lo stato di salute delle specie in questione; evidenziato ancora che la finalità dell'attività venatoria come oggigiorno esercitata non è assolutamente quella di compromettere o addirittura condurre all'estinzione di una specie selvatica ma piuttosto, al contrario, quella di preservare tutta la fauna selvatica vivente all'interno di un determinato territorio, anche soprattutto mediante i censimenti fatti in primavera a opera dei calciatori - o comunque con la grande collaborazione dei cacciatori - e mediante piani di abbattimento controllati che consentano anche, come nel caso della lepre variabile, il prelievo e l'esame scientifico di parti anatomiche dell'animale, come si indicava anche peraltro nel Piano regionale faunistico venatorio del 2008-2012.

Evidenziato ancora che - sempre come risulta da documenti provenienti dall'Assessorato competente risalenti al 2020 - le due specie in questione non sono assolutamente minacciate dal rischio di estinzione e i piani di prelievo, peraltro estremamente ridotto, come dicevo prima, precedenti alla sospensione della caccia seguita alla mozione sopra richiamata, consentivano - questi sono documenti che provengono dall'Assessorato - di "Mantenere la popolazione vitale" - queste sono le parole testuali -"Con riferimento alla pernice bianca, mentre invece con riferimento alla lepre variabile l'assoluta conservazione e sviluppo della specie", queste erano proprio le diciture testuali, così escludendo esplicitamente e senza tema di smentite proprio quei falsi presupposti su cui si basava la decisione consiliare summenzionata di chiusura.

Richiamato il fatto che le due specie in questione sono ricomprese nell'elenco delle specie cacciabili di cui all'articolo 30 della legge regionale 64/94 e che forti dubbi sussistono in ordine alla facoltà della Giunta regionale di vietare la cacciabilità di determinate specie, il Consiglio regionale impegnava il Presidente della Regione e il Governo regionale a inserire, all'interno del calendario venatorio 2022-2023, la possibilità di cacciare le specie della pernice bianca e della lepre variabile.

Questo era il contenuto della mozione, una mozione che veniva approvata dal Consiglio regionale nella seduta del 5 ottobre 2022, come abbiamo detto, la 1850/XVI legislatura con 31 voti su 33 presenti, quindi 31 voti favorevoli, quindi a stragrande maggioranza.

Preso atto del fatto che nella realtà la caccia alle due specie in questione non è ripresa nella stagione 22-23, contrariamente a quanto era avvenuto con l'immediata sospensione della cacciabilità delle specie medesime, a seguito dell'approvazione della prima mozione di sospensione, quella del 2019.

Ritenuto che non risulta individuabile una ragione ostativa alla riapertura della caccia alle due specie in questione, interpelliamo il Governo per conoscere quali siano le ragioni per le quali il Governo regionale abbia disatteso la volontà espressa dal Consiglio regionale a larga maggioranza, quali siano gli intendimenti del Governo regionale in relazione alla stesura del calendario venatorio 22-23 con riferimento alla cacci abilità della pernice bianca e della lepre variabile.

Adesso per il tempo restante, lascerei la parola al cofirmatario collega Christian Ganis.

Presidente - Consigliere Ganis per i minuti restanti.

Ganis (LEGA VDA) - Ringrazio il collega Sammaritani per aver ben evidenziato l'iniziativa in maniera tecnica e puntuale.

Ricordo anch'io che la mozione, avente come oggetto l'impegno a inserire nel calendario venatorio 2022/2023 la caccia alla pernice bianca e alla lepre variabile, era stata approvata dal Consiglio regionale, come detto dal collega, con 31 voti favorevoli e 2 astenuti in data 5 ottobre 2022.

Ricordo anche le parole del collega Marguerettaz durante il dibattito in aula, che l'indirizzo politico era quello di aprire la caccia alla pernice bianca e alla lepre variabile il prima possibile; ma come mai oggi la mozione è rimasta nel cassetto?

Questa è una domanda.

Torno a ricordare che nel 2019 in questo Consiglio la caccia era stata chiusa con votazione segreta, sulla base di pregiudizi e sulla poca conoscenza della materia, quindi, come ha ben evidenziato più volte il collega Sammaritani, se la caccia è consentita in Italia e la legge lo permette, i cacciatori hanno tutto il diritto di praticarla, ragione in più se ci sono anche degli aspetti positivi. I prelievi, sulle due specie summenzionate, ad opera di cacciatori sono finalizzati a conoscerne lo stato generale, genetico e la loro conservazione.

Presidente - Risponde l'assessore Carrel.

Carrel (PA) - Torniamo su un tema che abbiamo più volte dibattuto con una mozione che avete ben ricordato e che abbiamo votato a larga maggioranza, una mozione che arriva dopo una mozione del 2019 che ha chiuso questa pratica e ovviamente, come ben potete immaginare, talvolta chiudere la caccia è più facile che riaprirla, questo lo dico semplicemente perché credo che questo sia un aspetto che possiamo comprendere bene tutti.

Ai sensi dell'articolo 31 della legge regionale 64/94, l'approvazione alla modifica sostanziale del calendario venatorio necessita dei pareri del Comitato regionale per la gestione venatoria della consulta faunistica regionale e dell'Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale.

L'Assessorato ha agito andando a effettuare delle comunicazioni che sono partite il 7 ottobre 2022 sia al Comitato regionale per la gestione venatoria, sia alla Consulta faunistica il 17 ottobre 2022, sia all'Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale il 20 ottobre del 2022.

Quindi sin da quando il Consiglio regionale ha approvato questo tipo di mozione, le strutture si sono mosse nella direzione per raccogliere tutti i pareri necessari per poi riaprire quest'attività venatoria.

Non è stato possibile fare questo l'anno scorso per una carenza di dati su cui mi sono già confrontato con il Comitato Caccia in un incontro avvenuto la settimana scorsa e su cui abbiamo avuto modo di discutere e ci siamo presi l'impegno di andare a esternalizzare quest'attività di monitoraggio, che abbiamo già fatto con le strutture competenti, per poter raccogliere tutti i dati necessari per poi andare ad aprire la caccia.

Quello che ci tengo a sottolineare, in risposta a quest'interpellanza, è che nel prossimo calendario venatorio per la stagione 2023/2024 vi sarà la possibilità di cacciare la lepre e la pernice bianca.

Vi sarà la possibilità, ovviamente, se dai dati che verranno estrapolati durante quest'estate - e dovranno essere poi comunicati entro la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno - ve ne sarà la possibilità, nel senso che noi apriamo la caccia, quindi diamo la possibilità di aprire la caccia ovviamente se i dati che andremo a raccogliere lo permetteranno in base alle normative vigenti.

L'indicazione politica che il Governo e la maggioranza hanno voluto dare è assolutamente quella di riaprire quest'attività venatoria, per tutte le motivazioni che avete ben espresso, ma ovviamente non sarebbe giusto sostenere che la riapriamo tout court, ma è giusto andare a definire che gli uffici competenti stanno lavorando per raccogliere tutti i dati necessari per poi dare il via all'attività venatoria, come da calendario che prevedremo prossimamente con un atto di Giunta.

Presidente - Consigliere Sammaritani per la replica.

Sammaritani (LEGA VDA) - Comprendo la posizione del nuovo assessore Carrel e quindi giustifico un certo tipo di risposta che non è assolutamente soddisfacente, perché il discorso poi è sempre lo stesso ed è lo stesso che abbiamo affrontato quando abbiamo discusso la mozione, sia la prima ma soprattutto la seconda, quella che non ha avuto esecuzione; questo assioma, questo postulato per cui sarebbe facile chiudere e difficile riaprire non ha un fondamento, non ha un fondamento né tecnico, amministrativo, e non ha nemmeno un fondamento scientifico, perché quando l'abbiamo chiusa non avevamo i dati e, quando abbiamo deciso di riaprirla, avevamo gli stessi dati di prima e oggi probabilmente abbiamo ancora gli stessi dati, quindi c'è un problema.

Il problema, purtroppo, visto la risposta che tecnicamente è non sostenibile, è una risposta prettamente politica: a questo punto, non ci sono altre spiegazioni, salvo altre teorie fantascientifiche ma credo che non sarebbero molto credibili.

Allora l'assessore Sapinet - quando si procedette a discutere appunto la mozione e si votò la mozione per la riapertura - correttamente, spero, in modo sereno e intellettualmente onesto disse: "Credo che sia importante questa votazione che ci dà la possibilità di dare un segnale politico diverso rispetto a quello del 2019", il mondo venatorio, come detto qualche collega, ha subìto quella mozione che aveva altri obiettivi, altre finalità, ne avevamo parlato all'epoca, si trattò di una specie di gioco delle maggioranze e delle opposizioni che venne fatto sulla pelle poi alla fine dei cacciatori, se vogliamo dire così.

"Noi oggi possiamo dare un segnale diverso a un mondo, quello venatorio" - diceva l'Assessore - "Che comunque fa parte della nostra storia, della nostra tradizione e che tanto sta dando al territorio. Quindi un segnale politico" - ribadisce alla fine in chiusura -"Al quale sicuramente seguiranno i passaggi tecnici, cercando, questo è un impegno ulteriore spontaneo, di contenere al massimo le tempistiche".

Le tempistiche sono state tanto contenute che non si è dato esecuzione a una mozione che quando è stata ora di chiudere è stata eseguita immediatamente, senza dati scientifici e senza presupposti scientifici, e quando è ora di riaprirla invece si comincia a chiedere pareri che, peraltro - abbiamo fatto degli accessi agli atti - non sono pareri contrari ma soprattutto qualche volta appaiono un po' condizionati dai pregiudizi che non hanno niente di scientifico, e quando un organismo come l'Ispra dà dei pareri, che dovrebbero essere dei pareri scientifici, peraltro non vincolanti, ma basati appunto su presupposti errati, io comincio a dubitare dell'efficacia di questi organismi.

Va detto questo. appunto, riportandoci al piano prettamente politico, è evidente che c'è stato un fallimento politico, perché solo così si può spiegare: la maggioranza ha detto una cosa, ha promesso delle cose e non le ha fatte.

Allora l'unica lettura è questa, questo governo, dico "Questo" perché tanto alla fine, bene o male, la povera mia vittima di oggi è l'assessore Carrel che c'entra poco perché è appena arrivato ed è l'unico veramente nuovo come componente e come partito di questa nuova maggioranza. Questo governo in realtà, composto per la sua stragrande maggioranza da chi c'era prima, non è riuscito a imporre la volontà politica, e questo è tipico di un governo debole che non ha la possibilità di fare delle cose, perché vive di contraddizioni, perché ha al suo interno delle forze politiche che la pensano in modo diverso, non riescono quindi a mettersi d'accordo e quando sono poste di fronte magari a un'iniziativa come una mozione che, per certi versi, non può che essere votata - perché è una questione anche di correttezza - dopo poi si trova in difficoltà quando la deve mettere in esecuzione, perché questo è emblematico di una debolezza politica e intrinseca a un esecutivo.

Qui stiamo parlando di caccia, per qualcuno potrebbe essere anche poco importante, per qualcun altro è importante invece, ma è l'aspetto emblematico, è il significato della valenza politica di quest'evento, di questa situazione: Governo debole, governo che non riesce a fare quello che promette, quindi non riesce a mantenere e non riesce neanche a fare quello che a volte vorrebbe fare. Staremo a vedere.

Presidente - Assessore Sapinet, per fatto personale.

Sapinet (UV) - Collegandomi a quanto detto dal collega Sammaritani, confermo: noi con quella votazione demmo un segnale politico utile anche a ribaltare quella mozione del 2019, è chiaro che lo dissi allora e lo ripeto oggi: al segnale politico purtroppo deve seguire un'analisi tecnica che richiede delle tempistiche che sicuramente si sono allungate, considerata la situazione della struttura che è in difficoltà ma che ha lavorato nel corso dello scorso anno e che sta lavorando tutt'ora, come ha detto il collega Carrel, e direi che corretta è la scelta che facemmo a fine dell'anno ma che il collega Carrel sta portando avanti, quella di esternalizzare parte di questo studio proprio per riuscire rapidamente ad andare nella direzione che è auspicata dalla mozione.

Presidente - Per mozione d'ordine.

Minelli (PCP) - Sì, per mozione d'ordine e ai fini della comprensione anche di quest'iniziativa, per capire a quali documenti dell'Assessorato si fa riferimento, perché se ricordate, in occasione della mozione del 5 ottobre scorso, noi non avevamo votato contro quella mozione, ci eravamo astenute perché era stato citato uno studio che era in itinere e che avrebbe anticipato dei dati riguardo al monitoraggio, e quindi al fatto che la pernice bianca godesse sostanzialmente di buona salute.

Io due giorni dopo, il 7 di ottobre, ho fatto un accesso agli atti per richiedere documentazione e mi è stato detto che non era possibile trasmettere i dati degli studi in corso sulla lepre variabile e sulla pernice bianca, in quanto ancora in fase di elaborazione non definitivi.

Ricordo anche che l'impegno di quella mozione, parlo di quella che aveva chiuso la caccia, prevedeva espressamente, ma poi lo ha riportato correttamente il collega Sammaritani, che bisognava adottare immediatamente quella misura fino all'effettuazione di un adeguato studio scientifico finalizzato alla definizione dello stato...

Presidente - Concluda, Consigliera...

Minelli (PCP) - No, vorrei capire quali sono i documenti che danno una motivazione diversa.

Presidente - Consigliere Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - Molto rapidamente, soltanto nel rispetto del regolamento, nel senso che al di là del fatto che non accetto nessun tipo di dibattito naturalmente perché non è corretto farlo sull'interpellanza, volevo soltanto replicare brevemente all'assessore Sapinet, dicendo che in realtà non si trattava quello di un fatto personale, ma si trattava soltanto di aver citato ciò che l'Assessore aveva dichiarato. Sono stato zitto e non ho voluto fare sollevazioni di scudi, in realtà questa sarebbe una controreplica alla sua. Passi per questa volta, anche se il ruolo non è il mio, ma più del Presidente.