Oggetto del Consiglio n. 2243 del 4 aprile 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2243/XVI - Interpellanza: "Coinvolgimento della Commissione competente per la valutazione del rispetto dei tempi e il monitoraggio dei progetti del PNRR/PNC".
Bertin (Presidente) - Alla presenza di 29 Consiglieri, possiamo riprendere l'analisi dell'ordine del giorno. Punto n. 18. Per l'illustrazione dell'interpellanza, consigliere Baccega.
Baccega (FI) - Torniamo a occuparci del PNRR e del Piano Nazionale Complementare, anche perché in queste ultime settimane stiamo assistendo a un dibattito sui tavoli della politica nazionale ed europea proprio sulla capacità di portare avanti i progetti e con le problematiche anche dei rilievi mossi dalla Commissione Europea ai quali il Governo dovrà rispondere con un nuovo Decreto; un Governo che sta preparando una relazione tecnica sullo stato dei progetti, proponendo certamente una revisione del Piano che ci pare sensata, anche alla luce dei pesanti aumenti delle materie prime, delle forniture in edilizia, e il tutto, ovviamente, per non mettere in forse la terza rata del Recovery.
In Valle d'Aosta la lunga pausa politica ha probabilmente rallentato i processi e gli investimenti del PNRR e quindi - sulla base dell'ultimo monitoraggio effettuato dalla cabina di regia e presentato, riguardante i due bimestri conclusivi del 2022, che era stato elaborato sulla base della mappatura che si era conclusa il 30 gennaio 2023 - si vede che le strutture territoriali, Regione più Comune, rilevano 227 progetti per un impegno di 371 milioni di euro.
Successivamente in una sua intervista, Assessore, ha aggiornato questi dati dicendo che i progetti - inserendo anche quelli di altri soggetti attuatori, diversi da RAVA e dai Comuni - erano 234, per un totale di investimenti di 396 milioni, che è il fabbisogno previsto al momento.
In realtà in un'altra nota a Courmayeur lei ci ha detto: "Arriveremo ai 500 milioni" e questo più o meno ci fa anche molto piacere.
Quindi al momento 6 missioni, 63 progetti del PNRR, 15 del PNC.
Volevo riassumere alcuni passaggi, partendo dal Decreto Legge; ce ne sono tanti perché sono tanti i documenti che hanno in qualche modo coinvolto il PNRR, partendo dal Decreto Legge del 31 maggio, il n. 77, sulla governance del PNRR, l'individuazione delle misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure, cui è seguita la delibera di Giunta n. 591 per la costituzione della cabina di regia regionale e della Task Force per il PNRR e, ancora, la legge regionale del novembre 2022, la n. 25, dove veniva autorizzata la spesa per l'acquisizione di servizi di assistenza tecnica e di supporto alle strutture regionali, alle istituzioni scolastiche dipendenti dalla Regione e agli enti locali responsabili dell'attuazione degli interventi appunto a valere sul PNRR e sul PNC.
Successivamente l'articolo 7 della legge regionale n. 32 stabiliva, con l'attuazione degli interventi previsti dal PNRR, che la Regione e gli enti locali sono autorizzati ad assumere personale con contratti a tempo determinato di durata anche superiore a 36 mesi e con procedure di assunzione semplificate; credo sia il francese, la semplificazione va in quella logica lì.
Successivamente arriviamo al 2023 con la delibera di Giunta n. 209, dove si vanno ad assumere credo una venticinquina di figure professionali per agevolare questi passaggi.
Il coordinamento di due uffici di staff in corso d'istituzione composti da personale a tempo determinato, da reclutare anche con procedure semplificate, che assicurano la costante informazione alla cabina di regia - la Task Force - e alle società partecipate Finaosta e Inva, non capiamo ancora bene qual è il ruolo di queste due partecipate... spendendo quello che è dovuto, un milione di euro circa per il 2023-2024 e 2025, ma non è questa la preoccupazione; forse l'appunto era che si poteva assumerle prima, per dare un po' più di corposità alle operatività di diverse strutture.
Siamo invece piuttosto preoccupati per alcune affermazioni che arrivano qua e là, per esempio dal direttore dell'ARER - anche pubblicate sul Sole 24 Ore - dove i lavori e gli interventi previsti dovrebbero essere completati per il 60% entro il mese di giugno, ma al momento non ci sono neanche su tutte le impalcature, quindi è una preoccupazione forte. È vero che c'è un interloquire con i Parlamentari valdostani ma mi pare che siamo ben lontani dal poter raggiungere gli obiettivi prefissi.
Mi pare che oggi tre ordini del giorno di proroga non siano stati approvati ma non ho ancora la certezza, sentiremo a Roma come sono andate le cose.
Ancora le preoccupazioni del Comune di Aosta e di altri Comuni, in particolare il Comune di Arvier per quella grande sfida che lo vede impegnato a spendere ben 20 milioni; ma poi ancora in sanità, un'ulteriore preoccupazione rispetto alle risorse assegnate alla missione 6, relativa anche alle difficoltà di rapporti tra la USL, l'Assessorato alla sanità e il Ministero rispetto al piano di digitalizzazione, ovvero di ammodernamento del parco tecnologico digitale ospedaliero, primo e secondo livello, il secondo livello è: "telemedicina e assistenza sanitaria territoriale".
Sappiamo delle difficoltà che si sono avute nel nominare un esperto indipendente esterno, che deve predisporre il Summery Document, laddove il nucleo tecnico di valutazione aveva evidenziato l'inadempienza della Regione. È una querelle che è fastidiosa in un contesto di questo tipo, Assessore.
Peraltro dobbiamo dire che ci sono delle virtuosità; abbiamo accolto positivamente le due recenti presentazioni, una a Courmayeur del Climate Hub e del Progetto Smart Grids, un buon modo di far conoscere come s'intende investire le risorse del PNRR.
Quindi, per chiudere, alla luce di queste preoccupazioni, che sono legittime crediamo, rispetto all'ultima mappatura, "Se riusciamo a garantire che gli impegni assunti saranno rispettati, considerato che siamo ormai in una fase decisiva dei percorsi", "Se è pronto il rapporto di monitoraggio del primo bimestre 2023" e "Se ritiene opportuno eventualmente, dopo un primo anno di monitoraggi, coinvolgere la Commissione competente per fare il punto della situazione rispetto al primo anno di monitoraggio e al primo bimestre 2023".
Questo è solo per cercare di capire e per mettere al corrente anche il Consiglio di questi percorsi, perché le risorse sono tante e importanti e i progetti altrettanto.
Presidente - Risponde l'assessore Caveri.
Caveri (AV-VdA Unie) - Il PNRR è una macchina estremamente complessa, lo si vede dalla discussione in atto, in Italia ma anche in altri Paesi europei, con la particolarità della scelta politica e amministrativa dell'Italia di avere una situazione di estrema centralizzazione, cioè questa è una visione, ad esempio, estremamente diversa rispetto ai fondi comunitari per i quali, invece, è prevista una forte componente regionale che forse sarebbe stata più efficace di questa gestione molto romano-centrica.
A colpi di Decreto legge si continua a trasformare la materia avendo oggi l'Italia consapevolezza, per diversi meccanismi, compreso il fatto di aver scelto di spostare verso il Sud il 45%, il 40%, a seconda dei diversi progetti, e quindi uno degli affanni è proprio questo gap che si sta sviluppando fra una certa efficienza delle Regioni del Nord e una difficoltà di spesa per le Regioni del Sud, peraltro era abbastanza scontato che questo capitasse, proprio sulla base delle esperienze precedenti dei fondi comunitari.
Per quel che ci riguarda, in questo momento anche i passaggi di Governo non hanno causato particolari rallentamenti; non bisogna farsi al momento grandi illusioni sulla possibilità di ottenere una proroga rispetto al giugno del 2026, che è la data limite entro la quale si potrà spendere. Si potrà immaginare - ma questi sono discorsi che si stanno facendo sui giornali e nelle dichiarazioni di alcuni Ministri - che alcune opere che non potranno essere completate nell'ambito del PNRR possano essere spostate, ad esempio, sui fondi comunitari. Noi in questo momento non abbiamo ancora prospettive di questo genere.
Rispondendo alle domande specifiche, è del tutto evidente che da una parte la responsabilità degli interventi riguarda sempre gli enti attuatori, quindi chi ha ottenuto questo finanziamento se ne deve far carico, ma questo non significa che da parte della Regione, per l'insieme delle progettualità dei diversi soggetti, non ci sarà una sorta di aiuto.
Lei ha già ricordato che c'è questo rafforzamento delle capacità amministrative delle strutture regionali e comunali, tra l'altro questo varrà anche per un grosso progetto dell'Università e per i progetti PNRR sulle scuole, quindi ci sarà quest'aiuto, la struttura,che è attualmente sotto la direzione del dott. Lalicata, verrà rafforzata: come lei ha ricordato i concorsi, grazie anche alle norme particolari del PNRR vedranno un'accelerazione.
Ci sono dei temi specifici che siamo affrontando, per esempio la questione della formazione su ReGiS.
ReGiS è questo sistema centralizzato che talvolta è estremamente complesso per caricamento anche per dei fondi che talvolta sono molto limitati. Per esempio c'è questo fondo che è stato dato in maniera uniforme a tutti i 74 Comuni di circa 50 mila euro per l'efficientamento energetico; altri Comuni nel PNRR hanno avuto dei fondi ben più elevati.
Dopodiché noi ci apprestiamo a portare in Giunta - naturalmente sotto il controllo anche del Presidente della Regione, che presiede la Cabina di regia - portiamo questa convenzione con le due società in house, ripetendo l'esperienza dello Stato, che ha incaricato proprio aziende in house di lavorare sull'assistenza tecnica; la stessa cosa noi faremo con Inva e con Finaosta, ad esempio attività di supporto al RUP, tutta una parte di prestazioni rendicontabili nei quadri economici di progetto. Quindi sicuramente Finaosta e Inva useranno personale proprio, ma ci sarà anche la possibilità da parte loro di esternalizzare in parte questo lavoro.
Sapendo che il PNRR è soggetto a fortissimi controlli da parte della sezione locale, la sezione regionale della Corte dei conti, il MISE, tutti i Ministeri competenti, la Guardia di Finanza, una delle preoccupazioni, che deriva anche in parte dai controlli meno occhiuti dei fondi comunitari, è che poi questa messe di controlli in qualche maniera, nel dover fornire documentazione agli uni e agli altri, non finisca poi per rallentare i processi e i lavori veri e propri.
Naturalmente di tutto quello che si sta facendo la fotografia finale, come ho detto a Courmayeur, è circa 500 milioni per 400 progetti, ma solo il 3% dei progetti è al di là dei 15 milioni di euro, quindi altri sono piccoli, ma il paradosso spesso dei meccanismi burocratici sta nel fatto che, siano pochi soldi o siano tanti soldi, le procedure sono in qualche maniera simili e farraginose.
C'è una piena disponibilità a venire in Commissione a fare il quadro; se metteremo la Commissione dopo il 18 di aprile - naturalmente sono disponibile anche prima -avremo anche il monitoraggio dell'inizio del 2023, che sarà una fotografia ancora più provante: dicevo 500 milioni per 400 progetti, è una cosa estremamente impegnativa.
Noi la settimana scorsa abbiamo già inviato l'ultimo report dell'anno passato e credo che tutti coloro che l'hanno ricevuto hanno potuto vedere, anche in infografiche, la complessità da una parte di tutti quei progetti, penso al progetto Bandiera sulla digitalizzazione - noi in queste ore incontreremo il mondo della sanità per regolare il traffico tra responsabilità della USL e responsabilità dell'Assessorato - e il progetto Bandiera sul digitale è una fotografia interessante perché, in effetti, c'è un efficientamento della pubblica Amministrazione.
Bisogna dire la verità, quando oggi qualcuno dice che potremmo rinunciare ai fondi del PNRR dice un'eresia, perché è del tutto evidente che questi soldi sono soldi preziosi e lo si vede proprio dall'insieme di progetti e - se riusciremo in qualche maniera a rispondere a tutti gli interrogativi che ancora ci sono - potremo in qualche modo dimostrare di essere capaci, il che non vuol dire che non ci siano delle criticità.
Stiamo lavorando molto su un supporto ad Arvier, questa spesa di 20 milioni è una spesa estremamente cospicua, non è facile l'interlocuzione con il Ministero della cultura, cercheremo di fare tutto quanto è necessario per consentire all'ente attuatore di arrivare a conclusione.
Non nascondo, per tutta una serie di progetti, delle preoccupazioni: sappiamo che Aosta ha già rinunciato nel settore sportivo a due interventi, uno sulla patinoire di Aosta e l'altro sul maneggio; cercheremo, ad esempio, di poter riottenere questi fondi per qualche progettualità già spendibile in termini di velocità.
Ripeto, il dato di fondo, e preoccupante, è che talvolta, nel rapporto con Roma, le regole vengono cambiate in corsa, quindi ci si è abituati a fare una certa cosa e all'improvviso esiste una nuova direttiva, un nuovo suggerimento, una nuova imposizione.
Comunque credo che per poter essere completi nella declinazione dei diversi interventi che stiamo facendo, e, ripeto, in una rete di controlli molto forte e in direttive che sono assai cogenti e in parte sono giustificabili proprio dalla scelta dell'Unione Europea - anche questa è comprensibile - di fissare un confine netto e quel confine, in certi casi, rischia di essere un muro contro il quale si va a scontrarsi, ma non bisogna perdersi d'animo.
La scelta o la richiesta di venire in Commissione o nelle Commissioni, visto che sono materie plurime, è naturalmente ben accetta anche perché è un'occasione per far vedere il tentativo che stiamo facendo d'inseguire le diverse opportunità che sono offerte dal PNRR.
Presidente - Per replica, consigliere Baccega.
Baccega (FI) - Assessore, sono molto soddisfatto della risposta che lei mi ha dato, faccio due riflessioni però: l'estrema centralizzazione, che lei sottolinea più volte, forse è determinata da consapevolezze ben definite.
Molto spesso abbiamo elargito risorse in modo chiaro a strutture esterne, Comuni piuttosto che altre Regioni eccetera, e molto spesso si è verificato che i soldi non sono stati spesi.
Forse quel tipo di centralizzazione, anche per lo Stato, va in quella direzione, alcune Regioni più volte si sono dimostrate virtuose - queste sono un po' d'informazioni che abbiamo preso in quel di Roma - ma altre sono davvero fortemente in difficoltà, e quindi lo ha sottolineato anche lei.
Siamo ben lieti di poter approfondire, perché il tempo di un'interpellanza certamente non ci consente di entrare nel vivo di un'organizzazione che è così articolata, un po' a matrioske... è meglio se riusciamo a capire bene quali sono i ruoli e chi fa che cosa nei diversi ambiti.
Quindi alla fine va benissimo che questa Commissione, e lo dico ai Presidenti di Commissione, si possa tenere anche oltre il 18 aprile.
Per quanto riguarda la questione dei controlli che lei ha sottolineato, siamo convinti che questi controlli servano, siano funzionali a evitare follie, chiamiamole così.