Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2242 del 4 aprile 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2242/XVI - Interpellanza: "Corrispondenza tra il programma degli eventi per l'anno 2023 e il ruolo di luogo super partes di aggregazione e coesione sociale della Cittadella dei Giovani".

Bertin (Presidente) - Punto n. 17. Illustra il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Come l'assessore Caveri sa bene, non è la mia prima iniziativa sul tema, ma credo che sia assolutamente necessario mettere la nostra attenzione su una struttura rispetto alla quale spendiamo 450 mila euro di soldini pubblici ogni anno, peraltro anche durante la pandemia mentre era chiusa, ma questa è tutta un'altra questione.

Abbiamo evidenziato già più volte quelli che sono i limiti della programmazione della Cittadella e io per una volta vorrei tornare alle origini, alla fonte, cioè alle motivazioni che hanno portato la nostra Regione a finanziare e sostenere la Cittadella dei Giovani. Infatti, la delibera di Giunta regionale n. 1311 del 19 ottobre 2014, richiama quale attività precipua della Cittadella l'articolo 2 della legge regionale 15 aprile 2013 n. 12, ovvero "Promozione e coordinamento delle politiche a favore dei giovani", in particolare le lettere C e D di questa legge.

Quali sono gli obiettivi in nuce che la Cittadella dei Giovani deve avere? Gli obiettivi sono due: valorizzare le competenze, il merito - il famoso ministero del merito che ci hanno tanto accattato - bisogna valorizzare il merito, le capacità, la creatività e l'esperienza aggregative culturali di socializzazione e cooperazione; non socializzazione come vorrebbero le nostre colleghe di sinistra, ma socializzazione nel senso di rapporti interpersonali. Soprattutto il punto D, credo che sia la cosa più importante: favorire la valorizzazione e il rinnovamento delle tradizioni e del patrimonio culturale e valoriale della Valle d'Aosta, attraverso il diretto coinvolgimento degli adolescenti e dei giovani.

Con questi principi che si dovrebbero adottare, abbiamo preso atto degli eventi 2023 annunciati, quelli della Cittadella, finanziati, ripeto, anche con i soldi della nostra Regione autonoma Valle d'Aosta, come se fossero un patrimonio esclusivo in capo al Comune di Aosta; il Comune di Aosta prende i soldi dalla Regione, fa e disfa quello che vuole. Questo è stato già oggetto di un'iniziativa passata, per capire quali fossero state le interlocuzioni con il comitato interistituzionale che dovrebbe gestire la Cittadella, perché qui mi pare che il Comune di Aosta utilizzi la Cittadella come una propria appendice, una dépendance, dove far passare tutta una serie di messaggi politici che sono evidenti.

Io sono dovuto entrare, mio malgrado, nel sito della Cittadella e, in riferimento al punto D, mi sono chiesto quale relazione avesse con la valorizzazione e il rinnovamento delle tradizioni del patrimonio culturale la prima iniziativa che si vede, la rassegna "Lights, Camera, LOVE!" curata da Strade del Cinema e Teatro instabile di Aosta, in sinergia con i ragazzi del progetto Cittadella Visions, che è il focus sull'amore e i diritti civili.

Leggo che cosa viene finanziato con i soldi della Regione autonoma Valle d'Aosta: sentimenti, libertà, diritti civili, la condizione migratoria e l'amore LGBTQIA+, e poi avremo tutte le altre lettere dell'alfabeto, usiamo anche quelle inglesi così le aggiungiamo, si intersecano attraverso la narrazione dei tre film molto diversi tra loro ma affini alle tematiche. Si parte domenica 19 marzo con Flee, film documentario di animazione pluripremiato con ben tre candidature agli Oscar: è la storia di Amin, ragazzo che fugge dall'Afghanistan e arriva in Danimarca durante il periodo dell'adolescenza e che per anni si impone di nascondere la sua vera storia a tutti, fino a quando non decide di raccontarla al regista e amico Jonas, mentre è in procinto di sposare il suo compagno di vita. E ancora: una pietra miliare dei film sulla lotta per i diritti civili: 'Milk' di Gus Van Sant, candidato a otto Oscar; una storia d'amore, di lotte, di desideri e, seppure con una fine tragica, di speranza; si narra la vicenda di Harvey Milk, primo uomo gay dichiarato a essere eletto a una carica politica negli Stati uniti, ripercorrendo la sua vicenda personale e allo stesso tempo una importantissima storia di comunità, di desiderio, di felicità e di libertà possibili. Non so esattamente in quale maniera si intersechi con i valori che abbiamo scritti nella legge, ma questo è quello che viene fatto e finanziato con i soldi della Regione.

Dirò di più. Ho visto un bellissimo progetto, inserito nella presentazione, intitolato "Illumina Aosta", un podcast sul quale si fanno delle interviste e si fanno in Cittadella.

Caspita, sono andato a vedere questo podcast! Questo podcast ospita dei personaggi assolutamente illustri, politicamente non schierati e di certo non schierati da una parte politica ben precisa. Nell'ordine: "Commentiamo i sentieri della ciclabile", con l'assessore Corrado Cometto; "Facciamo il punto sulle ciclabili" con l'assessore Loris Sartore; "Il Sindaco e i social", con il sindaco di Aosta Gianni Nuti; "Il primo Pride", con il presidente di Arcigay Giulio Gasperini; "Essere clown dottori", con il consigliere comunale Cecilia Lazzarotto, e potremmo ancora aumentare l'elenco.

Io mi chiedo: ma noi stiamo finanziando la campagna elettorale del Comune di Aosta su tutto quello che vuole fare, facendo parlare il sindaco, gli assessori e quant'altro, senza dire niente? Questo è il progetto di comunicazione che viene fatto alla Cittadella dei Giovani? Domani, se dovesse andare a governare qualcun altro di qualche colore politico diverso, questo Consiglio qui non direbbe nulla di fronte al fatto che vengono intervistati tutti gli amministratori del Comune di Aosta, solo di una parte politica, ben individuata, cioè solo di sinistra, e gli si chiedono cose di sinistra per fare propaganda e poi si mette il podcast sul sito?

Io vi chiedo davvero se questo rispetta la legge regionale che vi ho citato, che è nella delibera che è richiamata nella carta dei servizi e nel regolamento della Cittadella, e vi chiedo con quest'iniziativa ovviamente una serie di domande che sono evidenti. Ma lascerei la parola al collega Lavy,

Presidente - Per i minuti restanti, consigliere Lavy ne ha facoltà.

Lavy (LEGA VDA) - Fa strano che anch'io intervenga sulla questione della Cittadella, però in merito al podcast "Illumina Aosta", che ritengo un bel progetto che mancava alla Valle d'Aosta, bisogna dire un po' di cose.

Durante il primo incontro che c'è stato, pubblico in presenza, alla Cittadella dei Giovani, sono state dette alcune cose, riguardanti per esempio la lingua francoprovenzale e le batailles de reines, che non dovevano essere dette da alcuni degli ospiti presenti; va bene, è stato detto in tono scherzoso, ma il tono scherzoso non giustifica certi messaggi che in un luogo pubblico non devono passare.

Una volta che sono venuto a conoscenza di questo fatto, ho chiesto e ho scritto al conduttore della pagina Instagram, chiedendo se in qualche maniera avesse voluto approfondire queste tematiche. Ho sottoscritto con qualcun altro e ho detto: visto che sono stati intervistati altri esponenti politici, io essendo il consigliere regionale più giovane, magari avevo tutti i diritti di essere ospitato una volta per parlare appunto di queste tematiche che, per il conduttore, sono tematiche lontane. La risposta non mi ha soddisfatto da parte del conduttore, perché in maniera un pochino supponente ha detto: il podcast è stato creato a mia immagine e somiglianza, decido io di cosa parlare.

Va bene, se il podcast viene fatto nella propria cameretta, ma non in un luogo pubblico. Se si utilizza un luogo pubblico come la Cittadella, ci dev'essere una pluralità di temi e anche la volontà di approfondire alcune tematiche, che magari chi porta avanti il podcast non conosce.

Io in maniera del tutto gentile ho fatto questa richiesta, non è stata consentita, però la questione alla base è che certi messaggi non devono essere passati. Queste frasi che state dette sono state assolutamente tagliate nel podcast che è stato poi confezionato e messo sui social, però sono state dette e questi messaggi, ripeto, non devono passare, non può più capitare.

Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Mi limito a rispondere alle domande, prendendo atto però della discussione che è estremamente interessante, anche se esula specificamente dalle domande che sono state fatte, per cui mi limito a rispondere se il summenzionato programma sia stato condiviso con il comitato interistituzionale. In via preliminare ricordo che la convenzione stipulata tra il Comune di Aosta e il gestore della Cittadella dei Giovani di Aosta, all'articolo 15, documentazione obbligatoria lettera B, dispone che quest'ultimo ha l'obbligo di trasmettere al Comune di Aosta, entro e non oltre il 31 ottobre di ogni anno, il programma annuale delle attività specifiche e di dettaglio relativo all'anno solare successivo, contenente l'articolata descrizione di tutte le iniziative che si prevede di organizzare, gli obiettivi previsti e le modalità di svolgimento, conformemente agli obiettivi generali della Cittadella dei Giovani (che lei ha evidenziato, tra l'altro, e che ha evidenziato anche nelle scorse iniziative) e coerentemente con la programmazione e gli indirizzi dell'amministrazione. Il suddetto articolo 15 prevede inoltre che il summenzionato programma sia poi sottoposto dal Comune di Aosta al gruppo interistituzionale, di cui fanno parte, tra gli altri, gli assessori regionali competenti per le politiche giovanili e i beni culturali, competenze che adesso sono state tutte ricondotte nell'assessorato che rappresento, il quale gruppo esprime parere vincolante circa i contenuti dello stesso. Sulla base delle valutazioni del gruppo interistituzionale, questo lo prevede sempre l'articolo 15, il Comune di Aosta segnala al gestore le eventuali modifiche al programma medesimo. E poi, sempre all'articolo 15, in caso di necessità, compatibilmente con le attività in corso di esecuzione e con gli impegni già assunti dal gestore, il gruppo interistituzionale può apportare modifiche alla programmazione già apportata.

Fatte queste premesse, informo che il programma annuale delle attività per il 2023 non è stato condiviso all'interno del gruppo interistituzionale ed è stato trasmesso ufficialmente, con nota del Comune, solo in data 22 marzo 2023, cioè qualche giorno fa.

Alla sua domanda: in caso negativo quali siano le motivazioni di tale rifiuto? Il programma in questione, come verificato dagli uffici competenti, è stato trasmesso dal gestore della Cittadella al Comune di Aosta nel mese di novembre 2022. Il Comune non ha sottoposto in seguito il programma al gruppo interistituzionale, al fine di acquisirne il previsto parere vincolante. Il 17 gennaio 2023, non il 17 febbraio 2023 come è evidenziato nelle premesse della sua interpellanza, quindi un mese prima, in ogni caso il Comune di Aosta insieme al gestore ha comunque deciso di presentare il programma delle attività previste e ha tenuto una conferenza stampa. All'ultimo minuto, diciamo così, siamo stati invitati, il mio collega assessore Luciano Caveri, in precedenza competente in materia di politiche giovanili, ed io; entrambi abbiamo ovviamente declinato l'invito, in quanto non abbiamo ritenuto opportuno di partecipare a un evento pubblico di presentazione di attività che non erano state preventivamente illustrate al gruppo interistituzionale.

Specifico ancora che, con la partecipazione del mio collega assessore Luciano Caveri e dei nostri rispettivi dirigenti e funzionari competenti in materia, lo stesso 17 gennaio 2023 a Palazzo regionale si è svolta una riunione, già precedentemente convocata, proprio alla presenza del Sindaco di Aosta e dell'Assessore all'istruzione sempre del Comune di Aosta, nel corso della quale è stata anche sottolineata l'intempestiva indizione della conferenza stampa sopracitata. Successivamente è stata trasmessa una nota formale al Comune di Aosta a firma di entrambi gli Assessori, con specifiche richieste indispensabili a chiarire la posizione del Comune stesso e del gestore proprio nei confronti della Regione. La documentazione trasmessa dal Comune in data 22 marzo, che tra l'altro è stata sollecitata anche dal CPEL, è al momento al vaglio degli uffici che ne stanno analizzando i contenuti e stanno anche valutando l'eventuale necessità di richieste di integrazione; la documentazione prevede il programma di attività, i bilanci di previsione consuntivi, eccetera. Nella nota da noi trasmessa al Comune abbiamo altresì richiesto la convocazione del gruppo interistituzionale e siamo in attesa della calendarizzazione.

Approfitto e colgo l'occasione per evidenziare che mancano alcuni mesi prima della conclusione dell'attuale contratto di gestione, ma credo che dovranno essere sicuramente fatte delle riflessioni molto serie sul futuro della Cittadella dei Giovani di Aosta, così come più volte è stato peraltro ribadito anche dal collega Caveri, in quanto sono necessari, oltre a chiarimenti circa le modalità di gestione, coprogettazione, non è ancora chiaro quale vorrà essere l'indirizzo, ma anche saranno necessari interventi e investimenti mirati e dovranno, inoltre, essere individuate soluzioni e procedure più efficienti, al fine di dare ai giovani alternative e nuove occasioni per vivere dei momenti di socialità educativi e di svago, prevedendo eventualmente anche il ricorso a progettazioni europee per ritornare allo spirito transfrontaliero per il quale la Cittadella dei Giovani era nata in origine.

Presidente - Per la replica il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Assessore, la sorprenderò dicendole che la sua risposta mi soddisfa! A parte un particolare: lei ha detto che rispondeva solo alle domande che abbiamo fatto, ma lei ha risposto a due domande, mentre ce ne erano tre nell'interpellanza. La terza domanda chiedeva: se ritiene che iniziative presentate rispettino il ruolo di aggregazione culturale super partes, ed è esattamente nel solco di questa domanda che si iscrivono i rilievi che io e il collega Lavy abbiamo fatto. Quindi, è chiaro che mi pare che non abbiamo chiesto qualcosa che andava al di fuori dell'interpellanza.

Lei mi dice però che da parte dell'amministrazione comunale si è scientemente violato una parte di quelli che sono gli obblighi a cui la Cittadella deve sottoporsi e dell'accordo. Se si è scientemente violato a questi obblighi, glielo dico, non è stata una questione di dimenticanza e non è stata una questione di sgarbo istituzionale, ma è stato proprio perché il Comune di Aosta ritiene opportuno disporre di quello spazio quale spazio di propaganda politica a suo esclusivo uso e consumo; questo è, non c'è altro! È da quando è iniziata la nuova legislatura del Comune di Aosta che la Cittadella dei Giovani è stata trasformata in un centro sociale arcobaleno, con incontri su quelle materie, sull'immigrazione e su tutto il corollario di questioni che riguardano una parte politica e non quello che è l'obiettivo della Cittadella, che io ho voluto evidenziare e riassumere, che è citato nella delibera della Giunta regionale n. 1311 del 2014: valorizzazione delle competenze, del merito, delle capacità, della creatività, delle esperienze aggregative e culturali di socializzazione e cooperazione e favorire la valorizzazione e il rinnovamento delle tradizioni del patrimonio culturale e valoriale della Valle d'Aosta. Questo non è stato fatto e non è stato fatto per un motivo ben specifico, perché è esattamente quello che ha detto questa mattina il collega Distort e quello che ha detto più volte in quest'aula il collega Perron: qui si vuole mondializzare, si vuole globalizzare, perché richiamare le radici, i nostri valori, le nostre tradizioni, quelle legate alla Valle d'Aosta, non è sufficientemente green, non è sufficientemente arcobaleno, non è sufficientemente immigrazionista. Guai a nominare le radici culturali della Valle d'Aosta, perché è quello che ci distanzia, perché è quello che ci richiama a quella che è la nostra identità e di identità qualcuno non ne vuol sentire parlare.

Quindi, che si rispettino le regole. Concordo con lei sulla questione transfrontaliera. Abbiamo avuto uno scambio all'inizio di legislatura con il collega Caveri, dove evidenziavamo che lo scambio e l'aggregazione interculturale per chi gestisce oggi la Cittadella è quella con l'Africa e non quella con la Francia, e nello specifico quella di Albertville che è quella contenuta nella prima convenzione. Quello spazio è stato ideato per quello, e sono felice che lei parli di una gara europea, perché è esattamente la direzione in cui dobbiamo andare, da una parte per una questione di concorrenzialità. Perché siamo stufi di vedere gare fatte sulla base di descrizioncine dicendo: "Mi piacerebbe fare tante belle cose!", "Oh, che bravo, eccoti dei soldi, ti bastano questi?", cioè la famosa coprogettazione.

Dall'altra parte possiamo finalmente aprire alla possibilità che ci sia un interlocutore che possa applicare alla lettera quello che è il regolamento e la carta dei servizi e che possa finalmente far diventare quello spazio non un centro sociale, quale è stato trasformato oggi, ma uno spazio nel quale si possano effettivamente curare quelle che sono le tradizioni del patrimonio culturale e valoriale della Valle d'Aosta, da una parte, e fornire uno spazio aggregativo, dall'altra.

Presidente - Il Consiglio regionale di questa mattina si interrompe, riprenderanno i lavori alle ore 14:30. Il Consiglio è sospeso.

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La seduta termina alle ore 13:11.