Oggetto del Consiglio n. 2235 del 4 aprile 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2235/XVI - Interpellanza: "Motivazione dell'adozione di alcune deliberazioni da parte della Giunta regionale durante il periodo di prorogatio".
Bertin (Presidente) - Punto n. 10. Per l'illustrazione, si è prenotato il collega Aggravi a cui passo la parola.
Aggravi (LEGA VDA) - Sono sicuro che la materia di quest'interpellanza non sarà oggetto di post da parte dei colleghi della sinistra, perché è una materia sicuramente complicata, quindi cercherò di non complicarla ulteriormente e sono sicuro che la risposta che riceverò sarà il meno complicata possibile, perché altrimenti complicheremmo ulteriormente la situazione e questo mi aprirebbe a una seconda iniziativa. Già lo dico al presidente Testolin che, grazie a Dio, ha delle altre persone sedute vicino, perché altrimenti sembra un question time a lei, e quindi cercherò di andare per gradi.
Torniamo un po' indietro rispetto all'attuale situazione. Il focus dell'interpellanza riguarda gli atti di Giunta che sono stati presi nel periodo della cosiddetta prorogatio. Sostanzialmente oggi noi abbiamo un riferimento normativo abbastanza chiaro che sono gli articoli 7 e 8 della legge n. 21 del 2007, che in sostanza parlano di due ambiti molto ampi, possono sembrare ristretti ma in realtà possono essere ampli: l'ordinaria amministrazione e gli atti indifferibili e urgenti, che nel periodo di prorogatio possono essere o devono in alcuni casi essere presi.
A fronte di questo c'è, e ormai lo abbiamo già visto due volte, almeno io l'ho visto due volte, qualcuno forse di più, il rilascio da parte della Presidenza delle Regione, in realtà del Segretario generale, perché è firmato da quest'ultimo, di un documento che si chiama "Indicazioni operative per il disbrigo delle attività correnti". È un documento che nella sua veste dei giorni nostri ha un protocollo chiaro, cioè il n. 823/Segretaria del Segretario generale, che nell'ultimo caso è stato rilasciato il 26 gennaio 2023, ovvero un giorno dopo la presa d'atto delle dimissioni del presidente Lavevaz. Infatti, in questo documento il Segretario generale fa sostanzialmente una premessa riguardo agli accadimenti e riguardo al soggetto che andrà a svolgere le funzioni del Presidente, che è l'allora e anche oggi vicepresidente Bertschy, e di fatto richiama giustamente in particolare l'articolo 7 e poi anche l'articolo 8 della legge che ho già citato.
In questo periodo sono state giustamente portate avanti delle deliberazioni della Giunta regionale, che ho cercato di vagliare, come avranno fatto sicuramente anche altri colleghi. Da qui è nata una sorta di curiosità, nel senso che a fronte appunto della nota, della lettera, delle indicazioni operative per il disbrigo delle attività correnti che ho citato in precedenza, si sono prese queste deliberazioni. All'interno delle delibere però ci sono alcune di queste che hanno attirato la mia attenzione e sulle quali ho cercato di focalizzare le tre domande che vado a leggere; in realtà possono essere riassunte in due.
La prima riguarda una particolarità. Su questo devo fare un'integrazione rispetto a quello che ho scritto, ma non è di grande cosa, me ne sono accorto preparando l'intervento, ovvero quale sia la motivazione del mancato richiamo della già citata nota, quindi le indicazioni operative per il disbrigo delle attività correnti, del 26 gennaio, tra i presupposti della delibera n. 77 del 30 gennaio 2023; in realtà anche un'altra non ha questo richiamo, cioè la n. 156 del 20 febbraio del 2023, citata tra le premesse. La delibera 77 è quella famosa relativa all'annosa questione che riguardò i giorni della Fiera di Sant'Orso, quella che era la problematica relativa al Corpo regionale dei vigili del fuoco, al suo interno però non si trova alcun richiamo a quella nota. A fronte di questo, che ripeto, sembrano cose banali ma sono evidenze di un percorso e di una modalità di rappresentare le cose dal punto di vista amministrativo, perché sappiamo, io almeno ne sono più che convinto, che la forma sia sostanza, su questo punto chiedo perché questa nota non è stata richiamata.
Chiedo anche per quale motivo, con riferimento in particolare alle delibere di Giunta che ho citato in premessa, non si riscontra all'interno di queste le motivazioni, ovvero i dettagli della scelta di adottarle nel periodo di cosiddetta prorogatio, sulla scorta dei contenuti della già richiamata nota "Indicazioni operative per il disbrigo delle attività correnti". La cito continuamente perché, di fatto, questa è la fonte che permette poi di agire nel regime di prorogatio. Non siamo a Roma, non siamo neanche a Milano; cito Milano non per ragioni di natura politica ma amministrativa, perché ho trovato un caso che fu del 2009, laddove appunto in un'interruzione di legislatura che cosa succede? Che c'è una deliberazione puntuale, quindi non una nota di una struttura dell'Amministrazione ma una deliberazione puntuale, un po' come avviene e come è avvenuto, ad esempio, anche recentemente con la caduta prematura della legislatura e del Governo guidato da Mario Draghi, dove si dice puntualmente che cosa si può fare e che cosa no. E forse questo, al di là dei giochini di percentuali, elezioni dirette, indirette e quant'altro, dovrebbe interessare a chi si occuperà di legge elettorale e di forma di Governo, perché comunque anche questo fa parte della materia che deve considerare una forma di Governo, cioè i momenti effettivamente straordinari, che sono oggettivamente molto più delicati rispetto ad altri.
Chiedo anche per quali motivazioni il Governo regionale abbia deciso di adottare, nel periodo sempre di cosiddetta prorogatio, la delibera n. 77, e poi cito la 140, la 156 e la 157, e quale ne sia la concordanza con i contenuti specificati all'interno della già richiamata nota. Chiedo questo perché al di là della famosa nota n. 77, ripeto, quella della questione che riguardò la Fiera di Sant'Orso, sulle altre ci sono alcune note. Per alcune di queste, in particolare sono quelle relative a concessione di contributi, ad approvazioni sempre per l'erogazione di contributi, mi chiedo perché non si sia fatto dopo o perché non si sia giustificato il perché all'interno della deliberazione, perché avveniva in quel momento. Così come invece, e qui la materia è un pochettino più complicata, soprattutto nella, e ne cito una, la 157, che è vero, riguarda sostanzialmente, come dice lo stesso allora Assessore alla sanità all'interno delle premesse, la scelta di andare ad applicare una norma che è stata votata dal Consiglio e che riguarda l'articolo 5 della legge regionale del 17 gennaio 2023, quindi prima che iniziasse formalmente il regime di prorogatio, ma che va a fare delle modifiche, tra cui anche - non mi dilungo più di tanto ma cito, anche perché il tempo sta finendo - modifiche di allegati di DGR, revoche di deliberazioni di Giunta e modifiche comunque a dei documenti strategici importanti, in questo caso per l'USL che ovviamente è l'azienda di riferimento della sanità valdostana. Mi chiedo: è vero, si è data sostanzialmente applicazione a una legge che è stata votata prima della prorogatio, ma con questa deliberazione perché non si è giustificata, dal punto di vista del percorso amministrativo, la necessità di prendere questa scelta e di portare avanti questa delibera di Giunta in quel periodo? Non sto entrando nel merito delle deliberazioni, sto entrando nel merito dei presupposti che queste deliberazioni, queste delibere di Giunta, avevano per essere adottate in prorogatio.
Sono sicuro che avrò una esaustiva risposta, che penso sia costituita da una risposta scritta che chiederò gentilmente poi successivamente di poter avere, solo per non perdermi i pezzi, se è possibile.
Presidente - Risponde il Presidente della Regione.
Testolin (UV) - L'interpellanza chiede le motivazioni dell'adozione di alcune deliberazioni da parte della Giunta regionale durante il periodo di prorogatio. Come ricordato dall'interpellanza, il 25 gennaio scorso, a seguito della presa d'atto da parte di questo Consiglio delle dimissioni del presidente Lavevaz, il vicepresidente Bertschy ha assunto la Presidenza della Regione. La Giunta regionale ha assicurato l'ordinaria amministrazione ai sensi degli articoli 2 e 4 della legge regionale n. 21 del 2007, fino al 3 marzo scorso.
Giovedì 26 gennaio il Segretario generale della Regione ha diramato a tutti i coordinatori regionali la nota n. 823, richiamata dall'interpellanza, avente a oggetto "Regime di prorogatio di organi regionali. Indicazioni operative per il disbrigo delle attività correnti", contenente appunto le indicazioni operative utili per il disbrigo delle attività amministrative durante il periodo di prorogatio.
Quale sia la motivazione del mancato richiamo alla già citata nota n. 823 del Segretario generale del 26 gennaio 2003 tra i presupposti della DGR n. 77 del 30 gennaio 2023. Venendo alla prima domanda, ricordo che la deliberazione n. 77 è stata adottata nel corso di una seduta straordinaria della Giunta convocata il 30 gennaio, in esito a una serie di contatti, riunioni e incontri che hanno interessato anche sabato 28 e domenica 29 gennaio, per evitare che lo sciopero indetto dal Corpo valdostano dei vigili del fuoco provocasse l'annullamento della seconda giornata della Fiera di Sant'Orso.
Come evidenziato nella deliberazione, inoltre lunedì 30 gennaio si è tenuta prima una riunione con le organizzazioni sindacali per la sottoscrizione dell'accordo, poi la trasmissione dello stesso al comitato regionale per le relazioni sindacali che ha dato parere favorevole, consentendo al dipartimento del personale di proporre la deliberazione della Giunta regionale, per autorizzare il presidente della delegazione trattante di parte pubblica alla sottoscrizione dello stesso. La deliberazione in questione rivestiva quindi oggettivamente i criteri dell'urgenza e dell'indifferibilità, oltre che della necessità di non pregiudicare un interesse pubblico ed evitare in ultima istanza problemi di ordine pubblico. Tra l'altro, come precisato nella deliberazione, la sua adozione non ha comportato nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale. L'assenza del richiamato della nota n. 823 del Segretario generale nelle premesse della deliberazione, appare pertanto una mera mancanza materiale senza nessuna incidenza sostanziale, dettata probabilmente anche dalla concomitanza di fatti abbastanza importanti da risolvere.
Per quale motivo, con riferimento alla DGR richiamata in premessa, non si riscontri all'interno di questa le motivazioni, ovvero i dettagli della scelta da adottare nel periodo della cosiddetta prorogatio, sulla scorta dei contenuti della nota n. 823 del Segretario generale del 26 gennaio 2023. Quanto alla seconda domanda, le deliberazioni evidenziate nell'interpellanza richiamano i contenuti della nota n. 823 del 26 gennaio del Segretario generale e danno atto, trattandosi di competenza in capo alla dirigenza regionale e non alla Giunta, che il dirigente proponente ha verificato la conformità dell'atto alle indicazioni della nota stessa in tale presupposto, ossia la motivazione che sostanzia la scelta della Giunta regionale di adottare le rispettive decisioni; verifica oltretutto confermata dal parere di legittimità rilasciato dal dirigente stesso.
Terzo quesito: per quali motivazioni il Governo regionale abbia deciso di adottare nel periodo di cosiddetta prorogatio le già richiamate deliberazioni nn. 77, 140, 156 e 157, e quale ne sia la concordanza con i contenuti specificati all'interno della già richiamata nota n. 823 e relativi allegati. Tutte le deliberazioni adottate nel periodo in argomento, comprese quelle evidenziate nella terza domanda, sono state adottate dalla Giunta regionale in quanto, sulla scorta di principi interpretativi ricavabili dalla dottrina e dalla giurisprudenza, sono state ritenute rientranti nella nozione di ordinaria amministrazione per i seguenti motivi: perché gli atti non implicavano scelte impegnative e/o discrezionali sotto il profilo politico e risultavano dovuti, in quanto costituenti mera esecuzione di scelte già effettuate; perché urgenti e indifferibili in quanto necessitati dall'esigenza di assicurare la continuità amministrativa, oppure perché il loro differimento avrebbe potuto pregiudicare l'interesse pubblico.
In particolare, la DGR n. 77, come già esposto, era finalizzata in ultima analisi a consentire il regolare svolgimento della Fiera di Sant'Orso, mediante una modifica dell'accordo sindacale relativo ai servizi essenziali garantiti dai vigili del fuoco, ampliati per ricomprendervi anche la fiera medesima.
La DGR n. 140, relativa al contratto di lavoro del direttore generale dell'azienda USL, aveva la finalità di consentire la prosecuzione del rapporto di lavoro del dottor Uberti che, in caso contrario, avrebbe cessato l'attività lavorativa per andare in quiescenza, sfruttando un'opportunità verificatosi dopo l'inizio del suo rapporto di lavoro e avrebbe dovuto essere sostituito dal direttore sanitario, con un evidente appesantimento del suo carico lavorativo e un rallentamento dell'operatività dell'azienda USL, in attesa della nomina di un nuovo direttore generale.
La DGR n. 156 concerneva l'applicazione di una norma statale finalizzata a valorizzare l'esperienza acquisita dal personale sanitario durante l'emergenza epidemiologica Covid-19, non ancora assunto a tempo indeterminato, per la Valle d'Aosta: due dirigenti sanitari medici e un dirigente sanitario biologo. L'atto era conforme alle indicazioni della nota n. 823, in quanto non ricava alcuna decisione di natura discrezionale.
La DGR n. 157 concerneva l'aggiornamento dell'atto aziendale della USL in base all'articolo 26 comma 5bis della legge regionale n. 5 del 2000, introdotto dall'articolo 5 della legge regionale 17 gennaio 2023 n. 1, finalizzata a consentire, tra l'altro, di ampliare il numero di posti letto di alcune strutture ospedaliere, con l'obiettivo ultimo di migliorare l'assistenza sanitaria dopo l'esperienza dell'emergenza epidemiologica da Covid-19. Costituiva pertanto l'atto amministrativo di applicazione concreta di decisioni già assunte con l'approvazione della legge regionale n. 1 del 2023 e quindi era conforme alle indicazioni della nota n. 823, in quanto non ricava alcuna decisione di natura discrezionale.
Per completezza, rispetto ad altre deliberazioni citate dall'interpellanza, va detto che le deliberazioni nn. 121, 122, 150 e 151 concernevano l'erogazione di contributi previsti da leggi regionali, sulla base di appositi criteri e parametri che determinavano l'ammissibilità delle domande e l'entità dei contributi medesimi, senza quindi alcun contenuto discrezionale. Va ricordato poi che la concessione di contributi, in molti casi, tra i quali alcuni di quelli citati, è un elemento determinante per gli organizzatori delle manifestazioni in vista dell'effettivo svolgimento delle medesime, nel senso che in assenza di tali contributi le manifestazioni avrebbero potuto non avere luogo.
Infine la deliberazione n. 133, relativa al programma delle mostre, intanto riguardava solo quelle previste per l'estate 2023, poi occorre ricordare che l'organizzazione delle mostre comporta un complesso lavoro da parte degli uffici competenti, che richiede un ampio arco di tempo precedente all'apertura di ciascuna mostra.
Farò, come richiesto, una copia della stessa, anche perché le informazioni sono tante e abbastanza specifiche, per cui ne avrà nota.
Presidente - Per la replica il consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Ringrazio il presidente Testolin anche della disponibilità a darmi copia della risposta che, come mi attendevo, è complicata.
Ci sono due dubbi che pervadono la mia mente. Da un lato dire: se è così, allora di fatto tra il regime di prorogatio e quello normale non c'è differenza, quindi abbiamo raggiunto l'obiettivo, nel senso che in un momento eccezionale l'amministrazione non ha subito nessun tipo di modifica e le cose sono andate avanti. E mi viene quasi da dire: allora, beata prorogatio; magari non lo dico solo io ma anche qualcun altro, ma ci sta. Dall'altro lato mi dico e rafforzo un dubbio, cioè il fatto che, come dicevo in avvio di presentazione dell'interpellanza, le maglie forse sono un po' larghe, il perimetro - direbbe qualche collega - è molto ampio. E forse c'è una necessità di meglio regolare queste maglie e questo perimetro al di là di una nota, seppur rilasciata dal soggetto che potremmo dire apicale nella struttura organizzativa dell'amministrazione, ma forse bisogna aggiungere un presidio in più, un elemento in più.
Qui io penso al cahier de notes e de doléances della legge elettorale e della forma di governo. E lo voglio sottolineare, perché non ci si può limitare soltanto al discorso della legge elettorale: ci sono anche dei passaggi che devono riguardare e valutare delle riforme di quelle che io chiamo genericamente forme di governo, ma che riguardano anche questo punto; guardo l'ex presidente Lavevaz, che adesso presiede la I Commissione, perché forse questo elemento deve essere valutato dalla Commissione. Dico questo a tutela dell'amministrazione, a tutela di chi in quel momento è seduto soprattutto al banco della Giunta, perché ricordiamo che già c'è una responsabilità nei periodi normali, in più ce n'è una superiore nei momenti in cui il quadro non è propriamente definito.
Dall'altro lato prendo atto della differenza che in sintesi possiamo fare tra le delibere che ho citato. Quelle che me le portano le strutture e quindi le mando avanti perché già ci sono dei criteri, già ci sono dei bandi, già ci sono tutte le procedure; le fanno i dirigenti, però poi le vota la Giunta. Quelle eccezionali: la n. 77, non c'era bisogno di dirlo, è eccezionale per definizione. Ho immaginato la gestione complicata di quel momento, che forse poteva essere gestito in precedenza, chi lo sa, questo non è onere nostro, è dell'aleatorietà dei tempi e dei modi di agire di ognuno di noi, ma comunque presenta un problema, perché comunque l'Amministrazione, anche in un momento eccezionale, in un momento straordinario, non può permettersi delle falle nelle sue procedure. Va bene, ha le caratteristiche per rientrare in quelle indicazioni operative, ma forse si poteva evitare e soprattutto si poteva giustificare, e qui voglio chiudere l'intervento, perché lei giustamente mi ha parlato, e nella risposta c'è, del parere di legittimità da parte del dirigente.
Lei c'era quando abbiamo lungamente discusso delle questioni legate ai pareri di legittimità, e non ci voglio tornare. Basta il parere di legittimità? Basta sia scritto "Visto il parere", o magari su alcuni passaggi bisogna fare un'analisi in più, e qui sto parlando delle strutture tecniche, non delle strutture politiche, anche per evitare situazioni passate? Perché non è che sono state totalmente cancellate, bisogna anche fare tesoro di certe sentenze, di certe prese di posizione. Io penso che un ragionamento complessivo vada fatto non soltanto dal punto di vista politico, ma anche nelle procedure amministrative, soprattutto riferite ai momenti eccezionali, perché altrimenti l'aleatorietà aumenta e il perimetro salta, e questo rischia di essere pericoloso non so per chi, ma per qualcuno sicuramente.
Presidente - Interrompiamo l'ordine del giorno per arieggiare i locali. Il Consiglio è sospeso.
La seduta è sospesa dalle ore 10:59 alle ore 11.22.