Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 230 del 30 aprile 1982 - Resoconto

OGGETTO N. 230/VII - DETERMINAZIONE DELL'AMMONTARE MASSIMO UNITARIO DELLE OPERAZIONI DI MUTUO DI CUI AL CAPO II DELLA LEGGE REGIONALE 8 OTTOBRE 1973, N. 33 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI.

PRESIDENTE: Do lettura del testo della delibera:

IL CONSIGLIO REGIONALE

DELIBERA

di approvare l'aumento dell'ammontare massimo unitario delle operazioni di mutuo previste dagli artt. 6 e 7 della legge regionale 8 ottobre 1973, n. 33 e successive modificazioni fissandolo in L. 700.000.000=

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali Pollicini, ne ha facoltà.

POLLICINI - (D.P.): La proposta si inquadra negli interventi che la Regione vuole portare avanti per l'incentiva-zione turistica della nostra Regione.

E' notorio che la struttura portante del turismo regionale è l'albergo, che attraversa una grossa crisi sia di ordine finanziario in senso stretto, sia di ordine gestionale, sia per quanto riguarda la necessità di disporre di interventi che possano consentire di avere anche sul piano urbanistico la possibilità di poter disporre di volumetrie diverse visto l'alto costo dei terreni.

Possiamo ricollegarci ad una proposta fatta da questi banchi, quando abbiamo chiesto - ed il Consiglio non è stato d'accordo - il congelamento della situazione del patrimonio alberghiero per due anni, per consentire alla Regione di mettere in atto quei provvedimenti incentivanti atti a poter consentire la ripresa dell'attività edilizia in campo alberghiero.

Già allora dicevamo che i provvedimenti, che dovevano attendere soltanto la disponibilità finanziaria attraverso l'allora non avvenuto riparto fiscale, andavano in due direzioni: la prima, secondo un'ipotesi di proposta urbanistica, con il premio di volumetria del 50% per strutture alberghiere, che di per sè costituiva il vincolo alberghiero; la seconda, di ordine finanziario, per un aumento del tetto sino allora previsto a favore dell'edificazione alberghiera. Sinora la legge prevedeva un tetto massimo di 250 milioni di intervento ammesso a mutuo agevolato. Oggi però ci rendiamo conto perfettamente che il costo di un posto letto alberghiero oscilla dai venti ai venticinque milioni, quindi un albergo con 50 posti letto costa come minimo un miliardo, con cento posti supera i due miliardi, e stando al costo del denaro oggi nelle banche - che è proibitivo - praticamente vi è l'impossibilità di costruire nuovi edifici alberghieri.

D'altra parte, vi è una suggestione caratterizzata da un mercato immobiliare un po' drogato, a trasformare l'albergo in condominio; questa tendenza è stata tanto forte, che lo scorso anno abbiamo perduto oltre 800 posti alberghieri a seguito appunto di questa trasformazione.

E' chiaro che occorre intervenire, perché senza una struttura alberghiera qualificata non si può incentivare il turismo, ed in questo settore siamo molto carenti. Dobbiamo riconoscere che dei nostri 540 alberghi una buona parte sono carenti di strutture adeguate, obsoleti, ed altri addirittura vecchi, quasi al limite della non recuperabilità.

Non dimentichiamo che abbiamo anche una struttura alberghiera insufficiente, meno di 19000 posti letto alberghieri, mentre ne abbiamo 16000 disponibili in seconde case. Chiaramente l'albergo costituisce ricchezza, prospettive di lavoro e richiama un turismo stanziale, quanto evidentemente non può avvenire attraverso quella forma di occupazione del territorio che è rappresentata da una buona parte delle seconde case. Allora come intendiamo intervenire?

Innanzitutto va detto che abbiamo dovuto congelare l'efficacia di questa legge nel gennaio 1980, cioè oltre due anni or sono, in quanto vi era assoluta carenza di fondi, anzi vi erano addirittura 5 miliardi di impegni assunti fra il capo uno ed il capo due senza disponibilità finanziaria; impegni però onorati nel corso del 1980.

Oggi con il riparto fiscale, mantenendo fede agli impegni che abbiamo assunto, siamo a proporre l'adeguamento di queste cifre che in un successivo provvedimento di legge, e quindi non deliberativo stavolta, fisserà anche la proporzione delle fasce di diverso intervento e percentuale.

Questo però dovrà avvenire per legge - perché l'articolo 7 è una legge - mentre questa è una deliberazione che stabilisce l'ammontare.

Abbiamo proposto la cifra di 700 milioni perché la riteniamo adeguata al costo del denaro ed al costo dell'investimento per un posto letto alberghiero, quindi per la necessità di riqualificazione della ricettività alberghiera, per consentire ai vecchi alberghi di ristrutturarsi e di adeguarsi alle nuove esigenze della clientela, ed innanzitutto per la necessità di aumentare il patrimonio alberghiero che è in continua riduzione.

Questo strumento ci pare di notevole efficacia, tant'è vero che sino ad oggi abbiamo già avuto 41 domande che sono in attesa del varo di questo nuovo tetto, quindi della messa in moto di questo nuovo meccanismo. Quarantuno domande corrispondono al altrettanti alberghi nuovi o da ammodernare, che contribuiranno a migliorare la nostra sfera turistica. Questa è in sostanza la proposta che vi viene presentata oggi.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Tonino, ne ha facoltà.

TONINO - (P.C.I.): Siamo d'accordo sul provvedimento ed esprimiamo la nostra soddisfazione per la ripresa degli investimenti nel settore alberghiero, che consideriamo un elemento positivo, soprattutto se rapportato ad una tendenza di alcuni mesi o anni or sono, di eccessiva trasformazione degli alberghi in residence o mini alloggi.

Con l'occasione, ricordiamo all'Assessore Pollicini che abbiamo seguito con attenzione anche noi quella proposta per una diversificazione dei tassi a seconda delle fasce di investimento, per cui sollecitiamo l'Assessore a portare all'esame del Consiglio questo provvedimento.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Nebbia, ne ha facoltà.

NEBBIA - (P.S.I.): Siamo favorevoli a questo provvedimento che riteniamo indispensabile in quanto il livello della contribuzione regionale era eccessivamente basso rispetto ai costi, come rilevato nella relazione. Vorrei solo suggerire di elevare anche i limiti di intervento, in quanto oggi solo alla quota sino a 150 milioni corrisponde la percentuale del 60%, mentre oltre questa quota la percentuale è solo del 40%. In proporzione dovrebbe aumentare anche questa soglia, altrimenti l'entità finale del mutuo tende al 40%.

E' anche indispensabile - ne abbiamo già parlato in sede di Consiglio - una regolamentazione ampia e completa del settore alberghiero, per inquadrare in modo definitivo qual è l'attività alberghiera, anche per evitare possibili equivoci. Voteremo favorevolmente a questo provvedimento.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Voyat, ne ha facoltà.

VOYAT - (U.V.): Per dichiarazione di voto: ci esprimiamo evidentemente in favore del provvedimento. Vorrei solo chiedere una delucidazione, cioè se la decorrenza di questa delibera deve essere intesa dall'inizio del 1982, o se vanno inserite anche le richieste fatte nel 1981?

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Fosson, ne ha facoltà.

FOSSON - (D.C.): Non sto a ripetere le giuste considerazioni fatte dall'Assessore nel presentare il provvedimento ed anche dai Consiglieri che mi hanno preceduto.

Vorrei solo chiedere all'Assessore se ha già ravvisato l'opportunità di ampliare la fascia di intervento con questi mutui oltre che sugli interventi di ristrutturazione e di costruzione di alberghi nuovi, anche sull'acquisto di immobili alberghieri.

Per esempio, dare la possibilità ad un gestore di un esercizio alberghiero in un edificio non di sua proprietà, nell'eventualità che il proprietario intenda vendere l'albergo per realizzare un edificio condominiale, di rilevare lui stesso l'esercizio e successivamente ristrutturarlo in maniera che continui a gestire un'attività di tipo riattivo: in definitiva, ampliare il campo degli interventi di questi mutui anche all'acquisto di immobili alberghieri. E' ovvio che dovranno essere richieste delle garanzie per evitare il verificarsi di abusi, che d'altra parte mi sembra ci siano già, e siano già operanti, anche per gli altri casi di intervento.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali Pollicini, ne ha facoltà.

POLLICINI - (D.P.): E' in fase di ultimazione lo studio della riclassificazione alberghiera, quindi quel problema che ha sollevato il Consigliere Nebbia mi auguro che sia definito nell'arco di qualche mese, anche perché è assolutamente indispensabile dare con parametri molto precisi una qualificazione credibile alle categorie che oggi vengono accreditate alle varie aziende alberghiere. Speriamo che questo strumento in preparazione possa venire in Consiglio quanto prima.

Per quanto riguarda la decorrenza, questa riguarderà le domande che dovranno arrivare in Giunta, per cui ancora nessuna domanda è giunta all'esame dell'organo esecutivo regionale.

Pertanto la decorrenza sarà delle domande che sono state accolte dal giugno 1981 alla riapertura dei fondi di rotazione.

Sul problema degli acquisti, la legge si pone come obiettivo l'aumento del patrimonio alberghiero, e non il passaggio di proprietà dello stesso, in quanto i trasferimenti di proprietà evidentemente non contribuiscono ad aumentare il patrimonio che abbiamo. Quindi la legge così com'è oggi, prevede solo la ristrutturazione, la costruzione, l'arredamento di alberghi, ma non l'acquisto e quindi il passaggio di proprietà.

PRESIDENTE: Metto in approvazione la delibera in oggetto.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti, votanti e favorevoli: 29

Il Consiglio approva all'unanimità