Oggetto del Consiglio n. 2224 del 23 marzo 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2224/XVI - Interrogazione: "Notizie in merito alla selezione per l'individuazione del coordinatore didattico ed educativo della Fondazione per la formazione professionale turistica".
Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 48 all'ordine del giorno. Per la risposta, la parola all'assessore Grosjacques.
Grosjacques (UV) - La Fondazione per la formazione professionale turistica, così come previsto dall'art. 2 del proprio statuto, ha lo scopo di svolgere in Valle d'Aosta attività di istruzione, formazione e riqualificazione professionale nei diversi settori del turismo, nonché di attività di ricerca applicata e di assistenza tecnica alle unità produttive dei diversi settori del turismo e di sperimentazione delle materie prime provenienti dal territorio, finalizzata alla ideazione di tecniche e metodi innovativi nel settore enogastronomico.
L'obiettivo principale della Fondazione è di tipo formativo e la scuola è dunque il cuore pulsante e la ragion d'essere della Fondazione stessa.
È pertanto facile comprendere come, a livello organizzativo, la figura più importante, oltre a quella del direttore che gestisce la parte amministrativa dell'ente, sia quella del coordinatore didattico che svolge un ruolo delicato e di grande responsabilità.
Questa figura professionale ha il compito di gestire, organizzare e controllare le azioni didattico-educative in collaborazione con docenti ed educatori, relazionandosi con le famiglie e gli studenti al fine di garantire il buon funzionamento della scuola.
Vista l'importanza che questo ruolo ricopre all'interno della Fondazione e la sua imprescindibile rilevanza nel poter perseguire gli scopi che all'ente vengono affidati dallo statuto, la nomina del coordinatore didattico educativo è posta in capo al Consiglio di amministrazione ai sensi dell'articolo 12 lettera E dello Statuto.
Al fine di fare chiarezza su quanto avvenuto, è necessario illustrare lo storico della vicenda.
In data 8 novembre 2022, la Fondazione pubblicava l'avviso di selezione per l'assunzione a tempo determinato di una risorsa con profilo di coordinatore didattico educativo per la durata di un anno.
Essendo stata presentata una sola candidatura all'atto della scadenza delle domande, la Fondazione, in virtù di quanto stabilito nel regolamento assunzioni, e al fine di garantire una maggiore partecipazione, al fine di assicurare all'ente una reale selezione, prorogava i termini di presentazione delle domande fino al 16 dicembre 2022.
Il Consiglio di amministrazione procedeva quindi alla nomina della Commissione di esperti esterna per la valutazione dei candidati e si avviava la procedura di selezione in senso stretto.
Il bando, all'articolo 7, prevedeva una prima valutazione sulla base dei curricula a cui avrebbe fatto seguito un colloquio.
Al termine della procedura di selezione, il Consiglio di amministrazione della Fondazione si riuniva in data 6 febbraio 2023 per nominare il coordinatore didattico educativo sulla base della documentazione e della graduatoria fornita dalla Commissione di valutazione.
Tale nomina avveniva ad anno scolastico avviato, condizione che ha richiesto da parte del Consiglio stesso una maggiore attenzione, data la delicatezza dell'incarico.
Per questa ragione, il Consiglio di amministrazione era particolarmente interessato a individuare una persona di esperienza che fosse in grado di prendere servizio in corso d'anno scolastico, garantendo fin da subito continuità organizzativa alla scuola e capacità di affrontare e risolvere le problematiche che si erano accumulate nel tempo.
Durante la riunione del 6 febbraio 2023, i Consiglieri procedevano quindi a una disamina più approfondita dei curricula vitae e dei punteggi assegnati dalla Commissione ai tre finalisti; in particolar modo si concentravano sul sub criterio C, che tra i requisiti o titoli posseduti dai candidati valutava in particolare il fatto di possedere particolare e comprovata qualificazione ed esperienza professionale nel ruolo di coordinatore didattico educativo, dirigente scolastico, vicario del dirigente scolastico o posizioni equivalenti.
Dall'esame dei curricula emergeva che nessuna candidata aveva mai svolto incarichi di coordinatore didattico educativo. Una candidata risultava avere un'esperienza quasi ventennale in veste di vicario di un dirigente scolastico, una candidata risultava aver ricoperto il ruolo di vicario per un periodo decisamente inferiore, quindi di un periodo collocato tra un anno e due anni, la terza candidata, oltre ad aver ricoperto il ruolo di collaboratrice del dirigente scolastico per un anno, indicava di aver svolto incarichi di coordinatore richiamando due delibere regionali nelle quali si faceva piuttosto riferimento a un referente anziché a un coordinatore, rispettivamente di un tavolo tecnico adozione e scuola e di punto formativo autismo.
La Commissione risultava aver assegnato a due candidate il massimo del punteggio possibile per il sub criterio C, vale a dire 10 punti su 10, mentre alla terza candidata venivano attribuiti 5 punti su 10.
Il Consiglio di amministrazione, sulla base delle esperienze indicate nei curricula, riteneva che un'assegnazione di 10 punti non sembrava trovare riscontro con quanto dichiarato da una candidata in particolare e, al termine di un approfondito dibattito, al fine di chiarire i dubbi sorti, il Consiglio di amministrazione decideva di chiedere chiarimenti alla Commissione in merito ai titoli e in particolare ai punteggi assegnati proprio sulla base del sub criterio C.
La Commissione, in seguito alla richiesta del Consiglio di Amministrazione, si riuniva quindi in data 14 febbraio 2023 e, cito testualmente dal verbale: "Dopo attenta valutazione ed in particolare l'esame delle deliberazioni della Giunta regionale dichiarate nel curriculum vitae da parte di una candidata, a supporto di sue attività, in qualità di coordinatore, reputava che non potesse ritenersi posizione equivalente il ruolo di referente, previsto nelle succitate delibere di Giunta e quindi svolto dalla stessa per il periodo dichiarato, a quello previsto dall'ordinamento scolastico nel ruolo di coordinatore didattico educativo, dirigente scolastico, vicario del dirigente scolastico".
La Commissione decideva pertanto di rettificare la valutazione dei titoli di una candidata, quindi quella alla quale era stata contestata l'attribuzione del punteggio da parte del Consiglio di amministrazione, portando a 5 il punteggio precedentemente attribuito in 10 punti.
Il Consiglio di amministrazione prendeva atto di quanto avvenuto, sulla base del verbale pervenuto da parte della Commissione e in data 16 febbraio 2023 nominava la candidata che la Commissione aveva individuato come prima nella graduatoria della selezione, dopo la rettifica dei punteggi del sub criterio C.
Presidente - Per la replica, il collega Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Vede, Assessore, potrei iniziare questa replica dicendo "C'era una volta ad Arcesaz" - e lo dico a beneficio della sua terra - ma io ho analizzato e sono partito dall'atto di nomina pubblicato sul sito dell'École Hôtelière e, non lo nego, ci sono state anche delle evidenze pubbliche sulla selezione.
Purtroppo io ho il vizio - e sembra quasi che a volte ce l'abbia con alcune realtà - di andare a fondo alle questioni. In questa una domanda io me la pongo, lei giustamente ha fatto tutto un compte-rendu di quello che è successo e di quello che dagli atti effettivamente mi è stato fornito, manca soltanto un passaggio sull'accesso agli atti fatto, ma non voglio essere troppo pedante, perché sennò confermerei la mia fama, però, vede, c'è un problema di base: ma a che cosa serve la Commissione?
Io mi chiedo e mi dico: il CdA giustamente riceve tutta la documentazione, fa queste valutazioni e poi chiede, lei giustamente mi dice il CdA, effettivamente nell'atto di nomina si parla di CdA, nel verbale della Commissione si parla genericamente di aver ricevuto una nota dagli uffici della Fondazione. Sicuramente il CdA ha degli uffici e a questi ha chiesto, però la forma è sostanza soprattutto quando si parla di ambito concorsuale.
Ma quindi il Consiglio di amministrazione - e guardo anche il suo collega lì vicino di cui, se non erro ne faceva parte ed era presente - il CDA ha fatto il lavoro della Commissione? Allora la Commissione che cosa l'abbiamo fatta a fare? Io non sto discutendo su "nom, cognom" e quant'altro, io sto dicendo che una scuola, un ente, chiede a una Commissione di fare una valutazione, di fare una selezione, e poi fa la controprova di quello che ha fatto la Commissione.
Tra l'altro in Commissione c'era un docente universitario e una dirigente scolastica non di primo pelo, anzi, forse una delle più esperte che abbiamo in Valle d'Aosta, e un ulteriore dirigente, o comunque membro dell'Amministrazione regionale, anch'esso di grande esperienza.
Ora io mi dico: è stata una svista? Non si è fatta una valutazione completa?
Ma c'è un altro problema, nell'atto di nomina, in completa trasparenza, si fa giustamente riferimento e si dice che: "La decisione del CdA di chiedere l'attribuzione del medesimo punteggio..." e si citano le due candidate, ma la revisione è stata fatta solo a quelle due perché l'ha detto il CdA o a tutti i candidati? Perché magari ci sono stati anche degli altri errori tra i vari candidati, magari questa Commissione, scusi il termine poco tecnico, ha "biccato" la valutazione degli altri curricula.
Io qui non ne sto facendo una questione di persone singole, ma di procedura.
La procedura è importante, se si nomina una Commissione che deve fare il suo, e le cose non tornano, per quello che mi riguarda quella selezione dev'essere rifatta, perché rischia di avere dei vizi, e io lo dico nell'interesse dell'École, del CdA ma soprattutto della Commissione che ha verbalizzato, perché se dovesse venir fuori che la revisione è stata fatta, o meglio, suggerita, o meglio anche scritta nella nota che è stata trasmessa dal CdA alla Fondazione, allora cosa facciamo a fare le selezioni?
Scusi, prendiamo a questo punto tutti gli organi che devono nominare, prendiamo tutte le selezioni, chi deve nominare riguarda e dice: "No, cara Commissione, qua c'è un errore".
Io non discuto la scelta e non discuto il possibile errore o lo sbaglio di quello che è stata l'assegnazione, ma mi dico: persone di una certa esperienza hanno sbagliato? Erano distratte? La selezione è stata fatta male?
Ma che cos'è che abbiamo combinato? Che cos'è che si è combinato lì? Lì bisogna andare a fondo.
Lei è appena arrivato, io la invito ad andare particolarmente a fondo di questa cosa.
Io ci vado, perché sinceramente è assurdo che noi nominiamo - dico noi in senso generale - delle Commissioni che devono fare delle valutazioni e poi, in questo caso un CdA, si dice: "No guardate, lì avete sbagliato". Ma allora la Commissione che cosa ha fatto? Allora che cosa serve? Allora chi paga? Io chiedo scusa ma è assurdo.
E pur essendo affezionato alla trasparenza, trovo assurdo che nell'atto di nomina pubblicata si scriva questa cosa. Ma è assurdo, è davvero assurdo quello che è successo, e non è la prima volta!
Io la invito veramente - anche perché se non erro poi entrerà lei nel CdA - a controllare e a verificare quello che è successo.
Io andrò avanti perché negli atti qualcosa mi manca, perché voglio vedere effettivamente che cosa ha chiesto il CdA alla Commissione, perché, sinceramente, qui lo dico: se il CdA avesse dovuto puntare il dito su due soli dei cinque candidati, allora qualcosa non va.