Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2222 del 23 marzo 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2222/XVI - Interrogazione: "Esistenza di ipotesi alternative all'utilizzo di medici "gettonisti" per fronteggiare la carenza di personale da parte dell'Azienda USL della Valle d'Aosta".

Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 46 all'ordine del giorno. La parola all'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Per far fronte alla problematica della grave carenza di personale nella realtà del sistema sanitario a tutti i livelli, da quello regionale a quello sovranazionale, diverse sono state le azioni già intraprese insieme dalla USL e dalla Regione.

L'Azienda ha bandito numerosi concorsi dove risultavano maggiori i posti disponibili che i candidati; ha pubblicato due importanti ultimi bandi: il primo per reclutare 65 infermieri, tra l'altro posticipato, e il secondo per reclutare 75 OSS; ha pubblicato avvisi per ricercare liberi professionisti; ha potenziato i convenzionamenti con altre aziende; ha attivato la libera professione aziendale (o LPA). L'Azienda ha inoltre bandito una gara d'appalto per l'esternalizzazione completa dei servizi strategici e in maggiore difficoltà, cioè l'ortopedia e la radiologia, oltre naturalmente l'ambulatorio di Pronto Soccorso.

La gara è andata deserta e verrà a breve riproposta anche con un importo economico più elevato.

La Regione ha inoltre intrapreso azioni di attrattività avviate con le misure straordinarie emergenziali di cui alla legge di assestamento di bilancio, cioè la 8/2020, e definito un'indennità sanitaria temporanea con la legge 22/2022.

Ha facilitato il reclutamento del personale sanitario delle OSS nei concorsi pubblici con la legge 1 del 17 gennaio scorso dove si è, di fatto, conciliato il principio del bilinguismo riconosciuto e tutelato dallo Statuto speciale con quello della tutela della salute, previsto dalla Carta costituzionale che dev'essere, a sua volta, garantita dalla Regione nell'ambito delle sue competenze legislative e amministrative. A dimostrazione di ciò, il Consiglio dei Ministri nella seduta dello scorso 16 marzo ha espresso parere favorevole alla norma appena richiamata.

Venendo ai dati richiesti, l'Azienda USL ha trasmesso il quadro dei servizi esternalizzati con indicati i relativi costi che indicano una stima di spesa, per il primo semestre 2023, che ammonta complessivamente a quasi 954 mila euro.

L'azienda ha comunicato che per il servizio di radiologia, a seguito di pubblicazione di tre diversi avvisi, partendo da una base d'asta pari a euro 100, il costo di mercato è stato ridefinito in euro 160.

Ai cosiddetti gettonisti stanno facendo ricorso inoltre molte Regioni che, come la nostra, soffrono la carenza cronica di personale.

La problematica è attenzionata a livello nazionale dalla Commissione salute che, attraverso il Tavolo tecnico Area risorse umane, formazione e fabbisogni formativi, ha proceduto a una ricognizione e ha costituito un gruppo di lavoro per l'elaborazione di una specifica disciplina in materia.

Le diverse norme emergenziali che sono state emanate in materia di recupero delle liste di attesa consentono ora di ragionare sull'adozione di ulteriori e specifiche disposizioni a livello regionale, volte a riconoscere maggiorazioni sulla tariffa della libera professione aziendale.

Per quanto concerne quest'ultimo aspetto, ci confronteremo tra l'altro anche con le Organizzazioni sindacali per decidere al meglio in merito agli aggiornamenti in sede di già prevista contrattazione.

Presidente - Per la replica, la parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Credo che lei si sia dimenticato un pezzo della domanda, cioè la prima domanda chiede "Quanti siano e quanto costano alla sanità valdostana".

Lei ci ha fatto una stima del primo semestre ma i numeri ce li ha? Non rileviamo cenni di vita da parte dei banchi dell'Assessore, quindi significa che la domanda precisa, io lo chiedo anche a lei... Ce li ha? Perfetto, benissimo, e perché non li ha dati durante la sua risposta visto che qui c'era scritto? Ah, sono lunghi? Quindi un numero è lungo? Va bene. La ringrazio, Assessore.

Ovviamente il costo di questi gettonisti però per lo meno siamo riusciti a saperlo, in realtà era già stato anticipato da uno dei sindacati medici, ovvero 160 euro l'ora.

Io credo che questa sia una cosa abbastanza imbarazzante, quella dei medici gettonisti, che, se da una parte garantiscono un servizio dall'altra evidentemente - e questo purtroppo è stato sottolineato anche con diversi servizi - non si prendono in realtà cura del paziente, ma possono, in virtù della libertà che le cooperative gli concedono, decidere di fare uno, due o tre turni, anche uno, due o tre turni al mese, perché tanto così funziona: guadagnare in un weekend 2-3 mila euro e poi non lavorare più per il resto del mese, organizzarsi la propria vita, fare le proprie cose in tranquillità senza dubbio... ma diciamo che la tendenza, soprattutto nei Pronto Soccorso di questo tipo di figura sanitaria, è quella di scaricare i problemi proprio perché non si è in continuità. Cioè se io questo paziente lo devo seguire tutti i giorni, avrò una cura di un certo tipo perché quel paziente è sottoposto alle mie cure. Se io sono lì per una notte e poi il giorno dopo vado via, cerco di spostare i problemi e poi a occuparsene sarà un altro.

Questo è un grave problema della sanità.

Assessore, penso che la risposta non sia quella di dire "Abbiamo bandito dei concorsi".

"Grazie al caspito", che avete bandito dei concorsi, il problema è che per renderli attrattivi, questi concorsi, bisogna fare qualcosa in più.

Qui il rappresentante del sindacato ANAAO ASSOMED diceva: "Se ci sono soldi per pagare questi professionisti che tacconano le carenze, perché non impiegare quei soldi per meglio retribuire chi già lavora spesso in condizione al limite?".

Questo è un ottimo principio, cioè continuare a bandire concorsi su concorsi che finiscono deserti, non so se possa essere la soluzione, a quanto pare no.

Io ero rimasto già colpito dal fatto che venissero esternalizzati interi servizi e per primo ho dovuto prendere atto di questo con il servizio sanitario del carcere di Brissogne, che è totalmente affidato a una cooperativa, che purtroppo a volte si serve di personale... quello che riesce a trovare, questo personale magari che c'è un giorno e l'altro non c'è, che deve avere a che fare con dei detenuti, a volte anche violenti, a volte dipendenti e tutto, magari è più portato a dare quello che richiedono, la cosiddetta terapia, e passare il problema a quello che verrà il giorno dopo.

Quindi questa non può essere la soluzione sicuramente. É chiaro che l'utilizzo di personale proprio è quello che può banalmente garantire da una parte un servizio, un servizio sicuramente efficiente, efficace, e dall'altra parte garantirlo con una continuità e con dei costi minori.

Per venire ai proverbi che l'Assessore ha tirato fuori in questi ultimi minuti: chi fa da sé, fa per tre.