Oggetto del Consiglio n. 2213 del 23 marzo 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2213/XVI - Interrogazione: "Informazioni relative ai lavori di realizzazione della pista ciclabile 'Alta Valle' tra Avise e Sarre".
Bertin (Presidente) - Punto n. 37 all'ordine del giorno. Risponde l'assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - Grazie collega Distort per questa iniziativa. Nel primo quesito mi chiede "Se, alla luce della discordanza del costo parametrico nei due tratti riportati nelle premesse, sono stati condotti ad oggi approfondimenti per determinare un reale costo complessivo per il completamento della pista ciclabile nel complessivo sviluppo in Alta Valle e, in caso affermativo, a quanto ammonta la spesa effettiva che la Regione dovrà sostenere".
Occorre innanzitutto premettere che i prezzi parametrici, determinati dai due tratti di pista ciclabile presa in considerazione, quindi il settimo lotto della pista ciclabile Monte Emilius nel Comune di Saint-Marcel e la pista ciclabile Grand-Paradis tra i Comuni di Sarre e Avise, non risultano essere tra loro omogenei, in ragione del fatto che il primo tratto, quello di Saint-Marcel, deriva da una progettazione esecutiva, poi se vuole le darò una copia della risposta.
Il secondo riguarda invece una progettazione di fattibilità tecnico economica che, come noto, nel passaggio alle successive fasi progettuali, potrebbe essere oggetto di un incremento dei relativi costi.
Per meglio dettagliare la questione si evidenzia che l'approvazione della progettazione di fattibilità tecnico economica dell'intero tratto della pista ciclabile Grand-Paradis, tra i Comuni quindi di Sarre e Avise, prevede, a fronte di un importo di 17,6 milioni di euro, la realizzazione di circa 16 chilometri di pista, per un prezzo parametrico medio totale pari a circa 1 milione e 100 euro/chilometro, circostanza che accentua ancora di più lo scostamento riscontrato.
In ogni caso, la principale motivazione alla base della differenza del costo parametrico dipende in larga misura dalla tipologia d'intervento che si prevede di dover effettuare nel caso del settimo lotto, ovvero quello della pista ciclabile Monte Emilius, per il quale, nella quasi totalità del tratto interessato, è prevista una soluzione a sbalzo sulla strada comunale carrozzabile e una parallela messa in sicurezza del versante posto a monte della medesima, con conseguenti costi di realizzazione decisamente superiori rispetto agli standard medi.
Tali tipologie d'intervento, per natura morfologica del territorio attraversato, non sono riscontrabili in egual misura per la pista ciclabile del Grand-Paradis, quella appunto tra i Comuni di Sarre e Avise, premesso ulteriormente che la realizzazione di una pista ciclabile standard presenta costi certamente più vicini al milione e 100 euro a chilometro piuttosto che i 2,8 milioni di euro a chilometro della zona di Saint-Marcel.
Una definizione più compiuta del costo reale che la Regione dovrà sostenere non potrà che essere stabilita nell'ambito della progettazione definitiva esecutiva che è in corso di svolgimento.
Colgo tuttavia anche l'occasione per evidenziare che il costo stimato, relativo al primo tratto della pista ciclabile della Grand-Paradis, quella tra i Comuni di Sarre e Aymavilles, è pari a euro 4,2 milioni, cifra che però non grava, questo a livello statistico, sul bilancio regionale in quanto deriva da un finanziamento legato a un progetto FESR 21-27.
Il secondo quesito "Se, alla luce dei costi complessivi per l'intero tratto dell'Alta Valle, è stato effettuato un confronto con i costi derivanti da un eventuale utilizzo dell'attuale sede ferroviaria quale possibile pista ciclabile e, in caso, con quali conclusioni". Direi un quesito molto interessante.
Nell'ambito della progettazione di fattibilità tecnico economica recentemente approvata, è stata effettuata una valutazione alternativa a quella approvata con la deliberazione della Giunta regionale, per il tratto di pista appunto compreso tra Villeneuve e Avise, ovvero quello che presenta senza dubbio le principali criticità di realizzazione, ipotizzando di utilizzare appunto allo scopo il sedime ferroviario.
Tale alternativa progettuale è stata valutata indipendentemente dalle scelte strategiche e programmatorie che la Regione intraprenderà circa l'utilizzo ferroviario della tratta Aosta - Pré-Saint-Didier e pertanto, al momento, rappresenta un puro esercizio di stile volto comunque a formulare una proposta alternativa a quella approvata. Si è comunque fatta un'analisi per avere una prima idea.
I risultati derivanti da un'ipotesi progettuale che prevede una soluzione modulare e reversibile di utilizzo del sedime ferroviario, con un percorso pari al 61% a cielo aperto, mentre il 39% in galleria; questi tratti appunto prevedevano costi parametrici di circa 1 milione di euro al chilometro, a fronte di circa 1,25 milioni di euro al chilometro relativi alla scelta alternativa per la medesima tratta.
Tuttavia, considerato che la legge regionale n. 22/2016 e il programma strategico approvato dal Consiglio Regionale nel 2019 prevedono il ripristino dell'esercizio sulla linea Aosta - Pré-Saint-Didier, tale soluzione alternativa non è stata considerata in fase di approvazione della progettazione di fattibilità tecnico economica della pista.
Va detto però che i prossimi saranno comunque mesi decisivi, mesi importanti per capire lo sviluppo e il futuro della tratta ferroviaria Aosta - Pré-Saint-Didier; scelte strategiche, che verranno portate avanti anche in considerazione degli esiti, dello studio di fattibilità, del progetto Tram-Treno Aosta-Courmayeur.
Occorre infine in ogni caso evidenziare che un confronto comunque realistico tra le due soluzioni prospettate non può che riguardare comunque la totalità dell'itinerario, la totalità del percorso e non appunto, come in questo caso, un tratto specifico di soli 6 chilometri.
Solo una considerazione complessiva, infatti, è in grado poi di consentire una valutazione compiuta e di produrre conclusioni coerenti e poi successivamente difendibili.
Presidente - Per la replica, consigliere Distort.
Distort (LEGA VDA) - Innanzitutto, sul fatto che ci siano due valori che provengono da due diversi livelli di approfondimento progettuale: era chiaro, tant'è che, al di là chiaramente per una deformazione professionale ma anche nell'interpellanza, io avevo anche scritto, tra le premesse: "Tenuto conto dei diversi livelli di approfondimento delle due relative formule di progettazione riferite alle rispettive deliberazioni".
Quindi questo è certo, ma ciò non toglie il fatto che quando una progettazione esecutiva, quindi più dettagliata, più realistica, porta a certi valori, questi valori al netto di diverse soluzioni tecniche, come lei ha espresso nella sua risposta, è chiaro che mettono in luce il fatto che la progettazione esecutiva dà un dato reale attendibile.
Quindi, rispetto a una progettazione preliminare, o comunque di fattibilità, quando la differenza è uno a due, cioè uno è il doppio dell'altro, se per ogni chilometro, anziché un milione e poco più passiamo a 2,8 milioni di euro, è chiaro che stiamo parlando di quasi addirittura tre volte il valore.
È per questo che dai banchi dell'opposizione s'impone una presa di posizione che indaga sia la disponibilità d'informazione, ma soprattutto spinge il Governo ad attivarsi nell'ottica del buon padre di famiglia, per avere una visione corretta nella programmazione, perché è chiaro che, se si aspetta solo ed esclusivamente la fase di progetto esecutivo per poi andare a prendere atto della spesa, non è questa una dinamica corretta nella gestione di un buon governo, questo mi pare sia del tutto evidente.
Scopo di quest'interrogazione era proprio andare a focalizzare questi dati e attraverso questi dati indirizzare un'azione virtuosa del Governo negli interessi della regione, perché chiaramente l'investimento per piste ciclabili è un investimento significativo, perché si disegna un tipo di turismo che deve portare un riscontro importante per l'economia del territorio.
Quindi questo era dovuto, questo era l'intendimento dell'interrogazione, mi permetta di dire che percepisco ancora uno spirito giustificativo nella risposta, le do un consiglio, Assessore: non intraprenda questa strada, metta sempre in discussione i dati e gli elementi che le permettono di avere una corretta programmazione.
Quando c'è un campanello d'allarme, il campanello di allarme dev'essere seguito, e questa è l'unica via che noi conosciamo e che ritengo sia percorribile da un governo che vuole definirsi buon governo per la regione.
Con questo io le faccio i miei migliori auguri.