Oggetto del Consiglio n. 2188 del 23 marzo 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2188/XVI - Approvazione di mozione: "Modifica del protocollo di riammissione a scuola dopo un periodo di malattia degli allievi, finalizzata all'abolizione dell'obbligatorietà di presentazione del certificato medico".
Bertin (Presidente) - Punto n. 13 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione della mozione, si è prenotato il consigliere Distort a cui passo la parola.
Distort (LEGA VDA) - Con questa mozione si vuole portare all'attenzione dell'aula l'argomento del certificato di rientro a scuola per gli studenti che abbiano fatto registrare un'assenza superiore ai cinque giorni per la scuola primaria e secondaria. Noi sappiamo che in base alle disposizioni statali, ai sensi del decreto del Presidente Consiglio dei Ministri del 25 febbraio 2020, all'articolo 1 comma 1 lettera C, si dispone che la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado, per assenze dovute a malattia di durata superiore a cinque giorni, avviene dietro presentazione del certificato medico.
Si rileva che da ulteriori disposizioni statali il provvedimento di obbligatorietà del certificato medico viene fatto rientrare nella competenza legislativa concorrente delle Regioni e, di conseguenza, a tutt'oggi già diverse Regioni (Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Provincia di Trento, Provincia di Bolzano, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Lazio e Veneto) hanno rimosso l'obbligatorietà di produzione del certificato medico per la riammissione a scuola.
È evidente che la necessità di una certificazione medica costituisce un ulteriore aggravio per le incombenze della categoria medica, la quale tra l'altro, a seguito dell'evento pandemico e del congestionamento del settore, è già particolarmente impegnata e sovraccaricata su vari fronti in ambito sanitario e ulteriormente penalizzata dalla carenza di personale registrato in questo periodo storico. Fra l'altro va precisato anche, a beneficio degli studenti e delle famiglie, che ovviamente questa procedura risulta un ulteriore aggravio per le incombenze e per l'organizzazione delle famiglie rispetto ai figli che frequentano gli istituti scolastici. Quindi, un aggravio per la categoria medica, un aggravio per le famiglie e, tra l'altro, a fronte di che cosa? A fronte di una letteratura scientifica, nella quale mi permetto con umiltà da architetto di entrare, in un campo che non mi appartiene, che è il campo medico.
Abbiamo in aula un medico che potrà confermare o smentire quanto io sto per dire, ma da quanto risulta dalla letteratura medica, il momento nevralgico legato alle malattie infettive, e guardo il dottor Barmasse, nonché collega, è nella fase di incubazione. Più raramente nella fase di convalescenza si riscontra la nevralgicità dei fenomeni di contagio. Quindi, ecco che abbiamo da un lato le incombenze per le famiglie, abbiamo le incombenze per la categoria dei medici di famiglia e dall'altro lato una letteratura scientifica che, in qualche modo, va a raccontare una situazione che porterebbe, come buon senso, le dinamiche in altra direzione.
Non nego e non escludo anche un altro elemento, legato agli studenti: se da un punto di vista organizzativo non si riesce a gestire con perfetto sincronismo il certificato medico, lo studente è costretto a uno o due ulteriori i giorni necessari di assenza in attesa dell'ottenimento del certificato medico, quindi anche una penalizzazione dal punto di vista didattico.
Mi sembra che siano tante le penalità, da un lato, a fronte di un'indicazione medica che risulta più orientata in altra direzione. Concludo con una riflessione dal punto di vista medico, semplicemente riferendo quanto nel concepimento di questa mozione è stato l'affiancamento a alcuni medici e l'ottenimento da parte loro di giudizi, di suggerimenti. Mi ha colpito particolarmente un giudizio, che tra l'altro si è ripetuto in vari casi da parte di diversi medici che abbiamo interpellato, una frase ricorrente: "Ho scelto di fare il medico per curare la gente e mi trovo a compilare scartoffie".
Con tutto ciò premesso, con questa mozione chiediamo al Governo regionale di predisporre una modifica del protocollo di riammissione a scuola, dopo il periodo di malattia degli allievi, che conduca all'abolizione dell'obbligatorietà di presentazione del certificato medico attualmente previsto.
Presidente - Apriamo la discussione generale. Si è prenotato l'assessore Marzi. La discussione generale è ancora aperta.
Marzi (SA) - La mozione presentata dal collega Distort pare di fatto riferita all'abolizione dell'obbligo della certificazione medica prevista dal DPR n. 1518 del 1967, e già l'anno indica il fatto che questo tipo di attività medica di fatto è assolutamente datato dal punto di vista dei contenuti, in quanto riferito a un contesto epidemiologico, sociale, scolastico estremamente modificato e rivoluzionato nelle sue caratteristiche e superato, tra l'altro, dalla stessa normativa che prevede, al sesto capoverso dell'articolo 42, che l'alunno che sia rimasto assente per malattia dalla scuola per più di cinque giorni, può esservi riammesso soltanto previa visita di controllo del medico scolastico, ovvero in assenza di questi, dietro presentazione alla direzione della scuola o dell'istituto di una dichiarazione del medico curante circa la natura della malattia e l'idoneità della frequenza.
Questa certificazione comporta una scarsa utilità, come tra l'altro richiamato anche nella presentazione del collega, in quanto le malattie infettive sono spesso contagiose in una fase di incubazione, ma raramente quando il soggetto è convalescente. Inoltre, la riammissione alla scuola materna, alla scuola dell'obbligo e alle scuole secondarie superiori dopo malattia, rientra tra i compiti del pediatra di libera scelta.
In effetti, tra l'altro, la questione è stata affrontata da molte Regioni con provvedimenti normativi che hanno abolito la necessità di certificazione per il rientro a scuola dopo assenza prolungata per malattia. Anche la sentenza del Consiglio di Stato, n. 1276 del 14 marzo 2014, sostiene questa linea in un pronunciamento che cita: "É da ritenersi legittima l'abolizione dei certificati di riammissione a scuola dopo i cinque giorni di assenza". La scelta, oltre a essere coperta da fonte legislativa, si palesa perfettamente in linea con le osservazioni del gruppo di lavoro ministeriale nel cui ambito è emersa la scarsa utilità delle predette certificazioni, sull'assunto che le malattie infettive sono spesso contagiose appunto in una fase di incubazione, ma raramente quando il soggetto è convalescente.
Sono quindi dell'avviso di accogliere la mozione, fermo restando che devono rimanere valide le disposizioni relative a malattie infettive di particolare rilevanza ai fini della sanità pubblica, tra l'altro soggette a obbligo di segnalazione e notifica. Per poter accogliere la mozione, propongo pertanto un emendamento che "Impegna la Giunta regionale a portare all'attenzione del Consiglio un disegno di legge di abolizione di tale certificazione medica a scuola nel minor tempo possibile".
Prima di lasciare la parola al collega Distort, per correttezza leggo perfettamente il testo della mozione che andremo a votare emendata, sia nelle premesse che nell'impegnativa.
Il titolo della mozione resta: "Modifica del protocollo di riammissione a scuola dopo un periodo di malattia degli allievi, finalizzata all'abolizione dell'obbligatorietà di presentazione del certificato medico". Nelle premesse c'è: "Richiamata la disposizione statale ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 febbraio 2020, all'articolo 1, comma 1, lettera C, che dispone che le riammissioni nelle scuole di ogni ordine e grado, per assenze dovute a malattia di durata superiore a cinque giorni avviene dietro presentazione del certificato medico; considerato che la necessità di una certificazione medica costituisce un ulteriore aggravio delle incombenze della categoria medica; precisato che per quanto riguarda gli allievi interessati e le rispettive famiglie l'obbligatorietà del certificato medico risulta un'ulteriore incombenza burocratica, il Consiglio regionale impegna il Governo regionale a portare in Consiglio regionale nel minor tempo possibile un disegno di legge di abolizione di tale certificazione medica a scuola, salvo quando la certificazione sia richiesta da misure di profilassi previste a livello nazionale e internazionale per esigenze di sanità pubblica". Questo in una qualche maniera l'ho anche presentato al collega Distort e gli lascio la parola.
Presidente - La parola al consigliere Distort, ne ha facoltà.
Distort (LEGA VDA) - Grazie Assessore. Io ho prenotato subito il mio intervento, ma non vorrei in questo modo inibire la libertà di poter intervenire da parte dei colleghi. É chiaro che alla suggestione proposta dall'Assessore, si impone una mia replica.
Lo scopo di una mozione è impegnare il Governo, e con questa mozione noi abbiamo voluto impegnare il Governo ad adottare quanto prima una misura per l'eliminazione dell'obbligo del certificato medico di rientro. Noi però chiaramente non entriamo in merito al come si effettua, al come si compie quest'impegnativa. A noi interessa che si faccia e che lo si faccia al più presto, anche perché l'anno scolastico tra un mese e mezzo, anzi mi correggo, tra due mesi e mezzo si conclude - stavo per dare una notizia troppo piacevole per gli studenti - però in ogni caso i tempi sono limitati.
La vostra proposta di emendamento è ovvio che con queste premesse ci trova d'accordo, d'altronde ci tengo a sottolineare che la nostra opposizione, se avete notato e se hanno notato chi ci ascolta, segue normalmente questa formula. Noi abbiamo una tendenza a essere attenti alle necessità del territorio, come immagino sia nel codice deontologico di ognuno di noi eletto in questa assise. In questa nostra forte attenzione alle necessità del territorio, noi proponiamo e portiamo all'attenzione dell'aula gli argomenti, e non solo, noi portiamo all'attenzione dell'aula anche dei percorsi. Noi studiamo, approfondiamo e individuiamo dei percorsi che diventano il nostro suggerimento. È chiaro che se noi, per quanto riguarda la nostra posizione, riusciamo a fare un buon tesoro di comunicazione di questo modello di opposizione, che è alternativa al battere i pugni sul tavolo ma è propositiva, ci mettiamo in condizione di esprimere un DNA che rivela la nostra capacità a essere forza di governo; questo è indubbio. Quindi in questa linea, quando noi troviamo risposta da parte del Governo, sappiamo perfettamente che in qualche modo i meriti si ripartiscono: noi continuiamo comunque a ritenerci i padri, ad avere la paternità di quest'iniziativa; lo dico non per una millantatura, non per un vanto, ma lo dico per obiettività. Per cui ringrazio di aver avuto questo spazio, confermo l'accoglienza dell'emendamento e riteniamo di avere raggiunto l'obiettivo della nostra mozione.
Presidente - Consigliere Perron ne ha facoltà.
Perron (LEGA VDA) - Telegrafico, per due considerazioni. Il collega Distort ha portato l'iniziativa, io vengo dal mondo della scuola, quindi conosco benissimo queste dinamiche. Una delle ratio che stavano dietro alla visione dei cinque giorni - quando ero studente ero uno che la scuola la tagliava spesso - era quella che dopo i cinque giorni arrivavi lì e dicevi: oltre i cinque giorni ci va il parere del medico, quindi devi tornare. So benissimo come funziona, ho insegnato e quindi so benissimo come funzionava, ma allo stesso tempo, dalla nostra parte politica, c'è sempre il concetto di libertà: libertà e responsabilità. Se uno vuole stare assente un tot di giorni, fingendo delle malattie, sta alla scuola, sta al medico certificare una cosa sbagliata? Si assumerà le sue responsabilità. Oltre i cinque giorni, senza un vincolo di questo tipo, ognuno pagherà poi il prezzo dello stare a casa facendo finta di stare malato. Questa è la nostra visione, in generale.
Tutto quello che può essere poi snellito, sburocratizzato, secondo noi va fatto, siamo la forza legata a questo concetto della sburocratizzazione; tutto quello che si può togliere si tolga, se si può si tolga. La tendenza già di ogni assemblea legislativa, ma questo è per sua natura, è quella di creare nuove leggi, nuovi regolamenti, nuovi lacci eccetera. È per sua natura, però allo stesso tempo credo che quando possiamo, dobbiamo fare l'esatto contrario; togliere, quando possiamo, liberare. Quindi, quando si va in questo senso, secondo noi, la direzione è giusta e siamo lieti che questo sia stato accolto. Penso che quest'idea di togliere, possa essere un faro anche per ulteriori iniziative future, invece di continuare ad aumentare il nostro carico legislativo e burocratico di ogni sorta.
Presidente - Consigliera Erika Guichardaz a lei la parola.
Guichardaz E. (PCP) - Solo per dire che anche noi voteremo questa mozione che crediamo essere importante e, come ha sottolineato l'assessore Marzi, arriva forse in modo un po' tardivo, perché sono pochissime le Regioni che ancora hanno il certificato medico per il rientro a scuola, sia per una questione di burocrazia, come è stato evidenziato, sia per una questione di carenza e di richieste da parte dei medici di famiglia, ma soprattutto anche per le cose che sono state evidenziate prima. Quindi, bene se il Governo regionale si attiva per rispondere, anche lui come tutte le altre Regioni, di questo importante provvedimento.
Presidente - Chiudiamo la discussione generale. Ci sono dichiarazioni di voto? Il Governo regionale è già intervenuto. Non vedo dichiarazioni di voto, mettiamo in votazione la mozione con il testo emendato già letto in precedenza dall'Assessore. La votazione è aperta.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 34
La mozione è approvata all'unanimità.