Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2171 del 2 marzo 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2171/XVI - Illustrazione del programma di governo da parte del candidato alla carica di Presidente della Regione, proposta del numero e dell'articolazione degli Assessorati e dei nominativi dei componenti della Giunta regionale.

Bertin (Presidente) - Alla presenza di 33 Consiglieri, possiamo dare avvio ai lavori del Consiglio regionale di oggi. Punto n. 1 all'ordine del giorno.

Il Consiglio regionale, in data 25 gennaio 2023 ha preso atto delle dimissioni rassegnate dal signor Erik Lavevaz dalla carica di Presidente della Regione. In data 28 febbraio 2023 è pervenuta da diciannove Consiglieri una richiesta di convocazione del Consiglio regionale in sessione straordinaria, ai sensi dell'articolo 38 comma 4 del Regolamento interno, al fine di eleggere il Presidente della Regione e degli Assessori regionali, nonché per ricomporre le Commissioni consiliari permanenti e il Comitato paritetico di controllo e valutazione delle politiche regionali e della qualità della formazione.

All'elezione del nuovo Presidente e della nuova Giunta, si procede con le modalità di cui all'articolo 2 e 4 della legge 7 agosto 2007. Nello specifico, il candidato alla carica di Presidente della Regione illustra al Consiglio regionale il programma di governo, propone il numero e l'articolazione degli Assessorati e infine i nominativi dei componenti la Giunta, e tra essi il Vice Presidente.

Consigliere Marguerettaz, ne ha facoltà.

Marguerettaz (UV) - Al fine d'introdurre la discussione, come è avvenuto la volta scorsa, a nome dei diciannove firmatari, propongo alla carica di Presidente della Regione il collega Renzo Testolin.

Presidente - Si è prenotato il consigliere Testolin, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - A distanza di meno di una settimana, ci troviamo nuovamente in quest'Aula a proporre un governo per la nostra Regione. Sicuramente non è una novità che gli errori costellino l'esistenza umana e purtroppo la politica è sovente predisposta a essere di esempio in quanto a insegnamenti poco virtuosi.

Quanto è successo nella scorsa seduta, al termine di un confronto in Aula durato oltre sei ore, credo che sia stato uno sgarbo, non al sottoscritto o alla squadra che si era proposta per governare, piuttosto che alla coalizione che si proponeva di sostenere un'azione per il rilancio amministrativo di questa regione, ma uno sgarbo e un affronto alla politica, alle istituzioni e soprattutto una mancanza di rispetto e di attenzione verso la gente e verso i problemi che le persone stanno affrontando in questo difficile periodo.

È dunque legittimo pensare che l'epilogo della scorsa seduta abbia deluso profondamente ogni Valdostano, al di là della propria visione politica e partitica.

Di fronte a queste situazioni la politica, i movimenti e gli uomini che cercano di rappresentarli potrebbero abbandonare il campo e lasciare spazio, se ci fossero, a nuove proposte, magari più complete, magari più solide, magari più lungimiranti, oppure possono scegliere di fare ammenda, chiedere scusa e rendersi disponibili per cercare di riparare a quanto di poco edificante si è fatto in precedenza.

In politica, come nella vita, non è mai facile chiedere scusa e neanche accettarle le scuse, non è così scontato; crediamo che il fatto di volersi ripresentare oggi con la stessa squadra e con lo stesso programma di alcuni giorni fa, non sia né un affronto alla decenza né un gesto inopportuno di ingiustificata ostinazione, ma sia piuttosto la scelta più corretta per ribadire la volontà di proporsi, per mettere a disposizione, per cercare di dare un governo alla nostra regione e di lavorare per dare risposte che l'opinione pubblica aspetta, anche a fronte della mancanza, nell'attuale situazione, di una qualsiasi altra alternativa concreta e sostenibile.

Crediamo - al di là delle attese repliche che cercheranno di far passare questa proposta come qualcosa di irricevibile o di non attendibile, qualcosa di già bocciato o quant'altro - che questa sia, in realtà, l'unica via per riuscire a dare un governo e una guida a questa regione, senza rischiare di abbandonarla a mesi di ordinaria amministrazione e di paralisi politico-amministrativa di cui nessuno ha bisogno, come peraltro ben ribadito anche dai sindaci, per voce del loro Presidente, nel discorso fatto in occasione della recente Festa della Valle d'Aosta.

Sinceramente crediamo nella bontà della proposta, sia politica che amministrativa, e consideriamo che la bocciatura del 24 febbraio non abbia niente a che vedere con la validità del programma e con la possibilità che questa maggioranza sia in grado e possa dare risposte opportune alla nostra comunità, ma che sia stata piuttosto dettata da altri fattori che, sinceramente, non interessa indagare.

In questo momento, alla caccia alle streghe e alla caccia al colpevole, abbiamo preferito verificare, con urgenza e immediatezza - all'interno dei diciannove Consiglieri che hanno sottoscritto la richiesta di convocazione di questo nuovo Consiglio Valle urgente - la volontà unanime di riparare a quanto verificatosi alcuni giorni fa e di rendersi disponibile a lavorare, con ancor più dedizione, per cercare di recuperare la credibilità di cui tutti noi abbiamo bisogno e per cercare di rispondere al meglio alle esigenze della comunità.

Se così non fosse, se quest'Assemblea oggi non fosse in grado di dare vita a un nuovo Governo capace di prendere responsabilmente in mano le redini per dare una direzione a questa Regione, credetemi, non ci sarebbero più parole per definire un tale gesto d'irresponsabilità e un simile epilogo decreterebbe definitivamente l'inappropriatezza di chi siede in questo consesso.

I movimenti, i partiti e le forze che sostengono la coalizione che si propone a indicare un nuovo Governo per la nostra Regione hanno rinnovato la loro fiducia al progetto politico amministrativo che abbiamo proposto già una settimana fa, così come alla squadra di Governo presentata, ben sapendo che dal buon esito di questo percorso dipenderà in primis il bene della comunità valdostana ma anche la loro credibilità e il loro singolo e personale futuro.

È dunque con un rinnovato assenso di coscienza, ma anche con la consapevolezza del peso delle grandi responsabilità che ci attendono, che oggi affrontiamo con serenità le osservazioni e le prevedibili critiche alla nostra scelta di ripresentarsi in quest'Aula, che verranno verosimilmente espresse dai partiti e dai movimenti che non si riconoscono nel nostro progetto, perché crediamo nella bontà e nell'attuabilità della nostra proposta amministrativa e nella possibilità che essa ci darà modo di rispondere anche al manifesto di appello alla responsabilità sottoscritto da tutte le maggiori associazioni di categoria in rappresentanza di tutte le attività economiche valdostane, che chiedono alla politica risposte ai problemi urgenti del territorio.

A nome dei diciannove sottoscrittori della richiesta di convocazione urgente del Consiglio regionale di oggi, ripropongo, dandolo per illustrato, il programma di governo già depositato presso la Presidenza e letto e dibattuto nella scorsa seduta consiliare.

Chiederei all'ufficio di Presidenza del Consiglio di reinviarlo, nel caso, a tutti i Consiglieri.

Per dare corso all'attuazione del programma di governo si propone la seguente articolazione degli Assessorati: Assessorato allo sviluppo economico, formazione, lavoro, trasporti e modalità sostenibile; Assessorato agli affari europei, innovazione, PNRR e politiche nazionali per la montagna; Assessorato all'agricoltura e risorse naturali; Assessorato ai beni e attività culturali, sistema educativo e politiche per le relazioni intergenerazionali; Assessorato delle opere pubbliche, territorio e ambiente; Assessorato alla sanità, salute e politiche sociali e Assessorato del turismo, sport e commercio.

Alla carica di Assessore allo sviluppo economico, formazione lavoro e trasporti, si indica Luigi Bertschy, con funzioni di Vicepresidente; alla carica di Assessore agli affari europei, innovazione, PNRR e politiche nazionali per la montagna: Luciano Caveri; alla carica di Assessore all'agricoltura e risorse naturali: Marco Carrel; alla carica di Assessore ai beni e attività culturali, sistema educativo e politiche per le relazioni intergenerazionali: Jean-Pierre Guichardaz; alla carica di Assessore alle opere pubbliche, territorio e ambiente: Davide Sapinet; alla carica di Assessore alla sanità, salute e politiche sociali: Carlo Marzi e alla carica di Assessore al turismo, sport e commercio si indica infine Giulio Grosjacques.

Presidente - Dopo l'illustrazione data dal candidato Presidente, chi vuole intervenire si prenoti, la discussione è aperta. Consigliere Restano, a lei la parola.

Restano (GM) - Je demande la parole pour une motion d'ordre. Considérant que le conseiller Testolin, candidat à la présidence - comment annoncé par le collègue Marguerettaz, lors de la rencontre des chefs du groupe - a confirmé essentiellement le contenu du programme qu'il a illustré la semaine dernière, constatant que, toujours lors de la dernière session, tous les collègues ont eu l'occasion d'exprimer au Conseil et aux Valdôtains leurs réflexions sur la proposition à la présidence du collègue Testolin, sur le programme illustré et sur la composition du gouvernement et sur sa structure. Il serait d'intérêt considérable de connaître la pensée des Assesseurs face aux observations faites par le Conseil en relation aux secteurs de leurs compétences. Il serait d'un intérêt considérable pour le Conseil et pour les citoyens qui nous écoutent de savoir comme ils veulent développer en détail le programme brièvement illustré par Testolin

Colleghi, solo due esempi, visto che il confronto, la condivisione e l'illustrazione sono il sale della politica e visto l'appello alla collaborazione che ha lanciato durante lo scorso Consiglio il collega Testolin, sarebbe veramente interessante sapere cosa ne pensa il collega Marzi, candidato alla sanità, Come vuole sviluppare questa riduzione delle liste d'attesa? Perché è stato detto in maniera succinta, come può dirlo un Presidente nell'illustrazione del suo programma; quale significato ha il Piano socio-sanitario che circola in questi giorni tra il personale con scritto "Piano socio-sanitario definitivo"? Vorremmo sapere se per lui è definitivo o non lo è.

Vorremmo sapere sul turismo, cosa ne pensa della Sport Commission, che non è stata illustrata.

Gli intendimenti dell'Assessore all'agricoltura in merito a tante problematiche annunciate... come ho detto l'altro giorno ho sollecitato sul laboratorio ARPA l'Assessore all'ambiente.

Sarebbe proprio un'apertura nei confronti del resto del Consiglio, un inizio diverso poterli sentire e ascoltare proprio in relazione a quanto è stato detto da noi nel corso dell'altro Consiglio. Il tempo c'è, vedete voi cosa potete fare. Vi ringrazio.

Presidente - Ci sono altri interventi? Consigliere Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Mi scusi Presidente ma questa non è una mozione d'ordine...

Presidente - No, quello che è.

Marguerettaz (UV) - È un intervento, giustamente, dove il collega Restano ha dato una rappresentazione, dopodiché i colleghi, nell'ambito della propria attività, potranno come non potranno rispondere, quindi non è nessuna mozione d'ordine.

Presidente - Consigliere Restano.

Restano (GM) - Mi unisco all'intervento del collega, doveva fermarmi prima se non era una mozione d'ordine, comunque quello che ho detto... No, non ho parlato a lei, mi sto rivolgendo al Presidente, collega, adesso lei mi ha interrotto...

Presidente - Io non so...

Restano (GM) - Mi lasci parlare, per cortesia, mi doveva interrompere... comunque noi accettiamo tutto.

Presidente - Io non so quale mozione d'ordine lei presenti, devo aspettare la fine per sapere cosa intenda presentare. Ovviamente questo era un suggerimento legittimo al dibattito. Ci sono interventi? Consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Ho ascoltato con interesse le parole del consigliere Testolin, che ritenta la candidatura a Presidente e vorrei sottolineare che il pessimo spettacolo dato venerdì scorso non è stato dato da tutti i trentacinque Consiglieri, lo risottolineo un'altra volta: lo avete dato voi diciannove Consiglieri che oggi vi riproponete in quest'aula.

Oggi riproponete lo stesso Presidente, la stessa squadra di Governo, le stesse deleghe e lo stesso programma, quindi i due, tre, quattro, cinque - ormai non si sa più - che non hanno votato l'altra volta, perché oggi dovrebbero votarlo? Perché è l'unica alternativa, anche se per loro non era credibile la settimana scorsa? Perché forse sono senza dignità e non hanno voglia di esplicitare le motivazioni per cui la scorsa settimana non hanno votato e oggi voteranno? Per un attaccamento alle poltrone? Queste sono le domande che si sono posti i Valdostani e che ci siamo posti tutti noi quando abbiamo visto ripresentare quella lettera.

Ho poi letto dichiarazioni preoccupate, perché la caccia alle streghe sono sicura che non l'ha fatta il Consigliere Testolin, ma so che la caccia alle streghe è stata fatta da tantissime persone, che hanno chiamato anche me per chiedermi - secondo me una cosa assurda! - come ho votato.

A parte il fatto della segretezza del voto, ma mi sembra di aver sempre dimostrato in quest'aula la coerenza e la correttezza! Non è mai stato messo in dubbio che qualcosa di diverso nei miei confronti, per lo meno, avvenisse, ho letto quindi dichiarazioni preoccupate del segretario del PD Tonino, e lo rassicuro, nessuno credo, nessuno - e anche parlando con i giornalisti che ci hanno intervistato - ha pensato che potessero essere i cinque del PD che hanno votato La Qualunque in questi due anni. Hanno accettato un Governo fatto di soli uomini, hanno accettato in questi due anni di votare spesso provvedimenti a trentatré, provvedimenti di cui eravamo in aperto contrasto da moltissimo tempo.

Io sottolineo il fatto che, ancora una volta, secondo me, diamo un pessimo spettacolo anche quest'oggi riproponendo le stesse cose bocciate la scorsa settimana.

Mi sarei comunque aspettata che, dopo una discussione di sei ore, per lo meno rispetto alle questioni programmatiche ci fosse un minimo di rinsavimento, un minimo di elaborazione maggiore, un minimo di risposta alle domande poste poc'anzi dal consigliere Restano.

Per far sì che non siano inutili i nostri interventi in aula, e per far sì che... forse ad altri all'esterno poco interessano i nostri interventi... Quando si dice: "Noi dobbiamo dare risposte ai Valdostani" e non c'è la parola "Casa" in quel documento programmatico sta succedendo di tutto, io mi aspettavo che un minimo ci fosse.

Si è citato poi l'appello dei Sindaci e delle categorie; appello legittimo, ma io ricordo che nel mese di ottobre c'è stato anche un appello di Libera, con la CGIL, che invitava a non ledere ulteriormente l'immagine della Valle d'Aosta e che chiedeva all'Osservatorio di riunirsi in questo senso.

Sarebbe bello capire se da quell'Osservatorio tanto voluto, quella bandierina messa, un minimo di analisi su quanto si poneva allora è stato fatto.

Ecco che sgombero il campo: come non ci convinceva l'altra volta questo Governo, questa squadra e questo programma, non ci convince oggi, che praticamente riproponete la stessa identica cosa.

Presidente - Consigliere Restano, a lei la parola.

Restano (GM) - Nous sommes enfin de retour dans cette salle du Conseil régional pour essayer de trouver une solution à une crise que qualifier comme politique me semble plutôt exagéré. Nous sommes dans cette salle une semaine après, seulement une semaine après ce que nous pourrions définir comme la deuxième tentative d'amener le collègue Testolin à la présidence de la Région de la part des forces politiques de l'Union valdôtaine, aidée par Alliance Valdotaine, de Stella Alpina et, dès la semaine dernière, de Pour l'autonomie. Nous sommes dans cette salle, collègues, à la suite du vote de jeudi dernier qui a vu l'élection du conseiller Testolin échouer en raison de l'absence des deux voies disponibles par sa majorité, ou du moins pour sa majorité présumée devait être. Nous sommes dans cette salle en train de discuter de la reproposition d'un gouvernement tel que celui déjà présenté la semaine dernière dans le nombre de ses membres, qu'en termes de compétences, qu'en termes de contenu programmatique. Nous devons donc nous demander pourquoi la tentative d'élection à la charge du président du collègue Testolin n'a pas atteint le résultat escompté. Pourquoi Testolin n'a-t-il pas été voté par son équipe ? Était-ce peut-être un problème politique ? Était-ce peut-être un problème d'organisation des services ou de répartition des compétences ? Où était-ce une question de contenus ? Peut-être rien de tout cela.

Allora, colleghi, noi dobbiamo chiederci cosa c'è all'origine di questa crisi che, di sicuro, non è stata né voluta né tantomeno provocata da Evolvendo. Ci dobbiamo chiedere se questa crisi, che è durata oltre un anno, è stata gestita nella maniera corretta.

Ebbene, colleghi, basta leggere i commenti sui social, i commenti agli articoli dei giornali on-line, per capire cosa pensano i Valdostani di questa crisi e delle ultime evoluzioni all'interno di questo Consiglio: l'è restu un dzen pachoque, così qualcuno lo definirebbe dalle mie parti, un bel paciocco.

Io non li riporterò questi commenti, perché sarebbe solo con il cuore. Qualcuno ci ha invitati ad andare da qualche parte, anche in maniera un po' rigorosa, tutti quanti, non solo chi sta al Governo e chi si propone al Governo in questo momento.

Un'altra cosa, collega candidato alla Presidenza, ritengo che i Valdostani, i giornalisti, chi ci segue, siano stufi di sentir dire "Per il bene della Valle d'Aosta", perché hanno proprio l'opinione che qui del bene della Valle d'Aosta nessuno di noi se ne occupi, metto tutti.

Lei oggi l'ha richiamato, ma è normale che sia così, non è una critica a quanto da lei annunciato.

Ebbene, possiamo dire che questa situazione, questa crisi si poteva risolvere in varie maniere, forse la più conveniente e la migliore era una soluzione cosiddetta politica, ma, analizzando i fatti, non è stato così: è durata troppo, c'è stato uno scambio di lettere che sono andate più sul personale, delle proposte sul politico, delle proposte un po' troppo articolate.

Noi l'avevamo forse anticipato in tempi non sospetti, in occasione del bilancio, che non eravamo disponibili a soluzioni personalistiche. Possiamo così, in una battuta, dire che per la soluzione della crisi non si è di certo scomodato Platone e il suo pensiero filosofico, ma si è andati verso un'altra parte.

I cittadini ci propongono invece la soluzione da cittadini, pragmatica, immediata: "Fate in fretta, fate questo Governo e lavorate, lavorate perché abbiamo bisogno di risposte", come ha ben detto il candidato alla Presidenza. Eh beh, neanche questa soluzione è andata bene.

Allora qual è stato il percorso? Un percorso che ha messo in luce l'individualità, i personalismi, e qui richiamo quello che noi avevamo detto e che ho detto prima: che noi non ci stavamo a una soluzione di questo tipo, però forse oggi, e guardo lei collega candidato alla Presidenza, era l'unica soluzione.

Ci voleva l'uomo forte e si è praticata una soluzione che è quella del "Celodurismo" che era in voga negli anni '90. Torniamo indietro politicamente di decine di anni, ma forse ci voleva proprio una sola azione di questo genere. Ha vinto l'uomo più forte all'interno del Consiglio, un uomo solitario, pragmatico, decisionista, capace di prendere in mano la situazione, e così ha fatto, ha tenuto duro, è arrivato fino in fondo e ha ottenuto la soluzione.

Non ha vinto, signori, chi faceva politica; ha fatto un suo percorso però non è arrivato alla soluzione.

Io non ho molte cose da dire, faccio gli auguri al Presidente, perché sono sicuro che sarà eletto, auspico - e le dico di fare attenzione, collega Testolin - che lei sappia cambiare marcia, soprattutto marcia e metodo, perché l'applicazione estrema del celodurismo ci porta alle situazioni che abbiamo vissuto nello scorso Consiglio. Arrivano i franchi tiratori, che sono situazioni impopolari, nocive per la collettività e che ci portano a tutti quei giudizi che abbiamo letto e ascoltato in questi ultimi periodi.

Oggi, come ho detto, celebriamo la sconfitta della politica, la vittoria di un Presidente, della sedicente squadra del Presidente che spero si trasformi veramente in un progetto politico e in una squadra compatta e reale, perché ne abbiamo bisogno, ne ha bisogno la maggioranza ma ne ha bisogno anche la minoranza.

A tal proposito, visto che non l'ho ancora comunicato, io mi collocherò in minoranza - così può servire anche per la composizione delle Commissioni, non lo avevo ancora fatto ufficialmente - in un'area liberale, riformista, nell'area di mia appartenenza, che ho richiamato fin dal 2018, di centro-destra autonomista, collaborerò con le forze presenti, in Consiglio, se mi vorranno, quindi la Lega, Forza Italia e anche con le forze non presenti in Consiglio, Fratelli d'Italia, l'Italia al centro, e tutti quelli che avranno da portare legna a un progetto politico serio.

Questi sono i miei intendimenti, collaborerò, se del caso, volentieri anche con la maggioranza, l'ho detto in precedenza, però sempre nell'ottica di una collaborazione leale che già è venuta forse, un poco per mancanza di coraggio, a mancare in questo Consiglio quando ho stimolato i colleghi; magari li ho presi in contropiede, un po' impreparati sulle loro materie, però potevano fare un'apertura, e questo mi rammarica molto.

Grazie e buon lavoro, Presidente.

Presidente - Consigliere Marquis, a lei la parola.

Marquis (FI) - Venerdì scorso, in aula, durante il dibattito, abbiamo espresso la nostra posizione politica e quale sarà l'attitudine del gruppo Forza Italia nei confronti della futura maggioranza.

Il Consiglio regionale scorso si è chiuso con un bruttissimo epilogo, una pagina nera, abbiamo visto dei visi in aula terrificati dopo l'esito elettorale, ma terrificati non tanto per il risultato - è stata bocciata una proposta di Governo - ma per quanto è successo.

Mai in Valle d'Aosta, prima dello scorso Consiglio, si era registrata una pagina del genere; sicuramente ci sono stati episodi in cui si sono manifestati dei franchi tiratori, ma mai è successo nel momento più alto sotto il profilo istituzionale, il momento dell'elezione della Presidenza della Regione.

Credo che non si possa sottovalutare quest'episodio, non si possa dire "Oggi rientriamo in aula, sottoponiamo lo stesso progetto, la stessa proposta" come se fossero stati dei ragazzi che non si fossero accorti di quello che hanno fatto. "Non ci interessa indagare cosa sia successo, non ci interessa sapere il perché"; io credo che invece l'Aula e i Valdostani se hanno un'esigenza è quella di sapere il perché, perché diversamente è da irresponsabili presentarsi oggi in quest'aula a proporre una proposta del genere.

Riconosciamo al Presidente in carica il coraggio di presentare la stessa proposta a ventiquattr'ore di distanza di quando è stata espressa una sonora bocciatura, di dire "Non è successo niente, c'è stato un errore, torniamo sui nostri passi, uniti per senso di responsabilità". Ma quale senso di responsabilità?! Qual è il collante? Forse il senso di responsabilità è la cadrega, è il mantenere la cadrega, il senso di responsabilità verso la propria famiglia, non verso la comunità valdostana.

In questi giorni ho sentito molti Valdostani parlare, non parlano di senso di responsabilità di stare qui dentro, per senso di responsabilità dicono: "Andate tutti a casa, vergognatevi di quello che avete fatto, non siete degni di stare in quell'aula", questo è il pensiero dei Valdostani, non è passare sessanta giorni e aspettare le prossime elezioni il problema per la Valle d'Aosta. Il problema della Valle d'Aosta è avere delle persone che siano serie dentro quest'aula, che siano all'altezza dei padri nobili che abbiamo avuto a rappresentare la comunità valdostana.

Questa è una pagina bruttissima che credo che sia una pagina indelebile, non si può cancellare dicendo: "Facciamo finta di niente". Credo che ci sia troppa autostima qui dentro se riteniamo che il senso di responsabilità imponga che bisogna per forza trovare un Governo all'interno di queste persone.

Io credo che la Valle d'Aosta abbia, anche al di fuori di qui, delle persone che possano essere capaci, che possano essere degne di portare avanti un programma, un progetto, con dei collanti che siano diversi di questi.

Oggi non c'è più politica, perché non è la politica che ha fatto trovare delle soluzioni, è la paura di andare alle elezioni, è il mantenere lo status quo, è mantenere la poltrona assessorile che unisce, perché, a fronte di una situazione che abbiamo sentito dai gruppi politici che si sono espressi, è stata recitata una brutta pagina in questi giorni, la più brutta della Valle d'Aosta, però appoggiamo la proposta, andiamo avanti come se niente fosse, come se niente fosse!

Quindi cosa vuol dire? Diciamo questo perché almeno i Valdostani sanno che sono gli altri diciassette che hanno fatto questo scherzo: "Noi non c'entriamo niente, l'importante è che siamo gratificati e che ci diano una poltrona. Con la poltrona tutto va bene".

Presidente Bertin, lei ci ha deluso molto, è quindici anni che è qui dentro, è il campione della trasparenza, ha sempre fatto politica fondata sulla trasparenza, è lei che ha contribuito fortemente a portare dentro l'Aula, nell'assemblea legislativa, la preferenza unica. La preferenza unica l'ha sostenuta perché non ci fosse il controllo del voto. Ha avuto poi un risultato osceno perché ha creato questa situazione la preferenza unica, ha sconfitto la politica, ha fatto sparire la politica!

Lei è il responsabile massimo di quello che si sta verificando sotto il profilo della politica perché ha creato le regole, ha contribuito a creare questa situazione. Ma non solo, l'altro giorno ha accettato che ci fosse l'introduzione di un criterio che garantisse la segretezza del voto, infatti nella segretezza del voto ci sono stati due franchi tiratori. É tornato sui suoi passi. Oggi si vota che si può scrivere maiuscolo il nome, minuscolo il cognome, ci manca più che distribuisca le biro rosse, blu e nere così tutti i gruppi politici si possono controllare a vicenda.

Credo che non sia questo il senso di responsabilità che bisogna avere.

Noi, per questa ragione, vi lasceremo soli a votare, il gruppo di Forza Italia non parteciperà al voto, almeno avrete l'occasione di guardarvi negli occhi, di esercitare con la massima tranquillità questo momento di alta responsabilità.

Ci auguriamo che il risultato sia un risultato migliore di quello dell'altra volta, che possiate arrivare a eleggere il Presidente della Regione e ci teniamo anche a dirvi che auspicheremo che rassicuriate tutti i Valdostani, che, se oggi non dovesse avere un esito positivo, questa votazione la riproporrete la prossima settimana per grande senso di responsabilità.

Presidente - Consigliera Minelli ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Oggi, dopo la bocciatura di venerdì scorso, va in scena una ripetizione dello stesso spettacolo, con la speranza, da parte degli sceneggiatori, di un risultato meno negativo, ma la realtà è molto diversa dalle aspettative e non bastano i paroloni e le esortazioni per migliorare la situazione.

Nel comunicato diffuso dai diciannove Consiglieri dell'ipotizzata maggioranza il giorno dopo la clamorosa bocciatura del candidato Testolin, si parla, e cito, di "Unitarietà d'intenti riguardo al futuro del progetto politico e di bontà della scelta dell'alleanza e del programma prospettato". Manca l'indicazione dell'unitarietà riguardo alla nomina degli Assessori, forse su quello c'era qualche cosa da dire, non lo so.

Io sabato ho letto due volte il testo di quel comunicato perché sinceramente credevo di non aver capito bene. A meno di ventiquattro ore dal voto che aveva "impallinato" il candidato alla Presidenza, si parlava di unitarietà di intenti e si confermava - e si conferma anche oggi - piena fiducia al presidente Testolin e alla sua proposta di assetto governativo?

Ma che cosa significa? Che allora, riuniti tutti intorno a un tavolo, avete fatto le prove generali del voto e siete arrivati a diciannove? O che qualcuno, poveretto, ha dichiarato di aver sbagliato a mettere la crocetta e che quindi - visto che errare humanum est, come ci ha ricordato poco fa il candidato Testolin - si deve dare la possibilità di rimediare?

Forse la notte tra venerdì e sabato ha invece portato consiglio, oppure qualcuno ha saccheggiato tutti i negozi della regione per procurarsi una scorta di bicarbonato tale da poter digerire l'intera operazione.

Il candidato poi ha anche detto che non è necessario indagare oltre, non è necessario indagare e si va avanti, si passa tranquillamente a questo "oltre" senza problemi. Ma venerdì in quest'Aula sono state impartite delle lezioni sulla fedeltà al proprio movimento, sull'unità dei propri gruppi consiliari degli autonomisti, lezioni sulla coerenza praticata, e vi siete riempiti la bocca di réunion e réunification; poi alle ore 21:00 l'urna ha restituito 17 schede con il nome del presidente Testolin invece di 19. È stato proprio un bell'esempio di fedeltà, di coerenza, di réunion!

A me invece pare che qui regni la désunion più assoluta e che ci sia invece il primeggiare dei personalismi, ma questa è una cosa che abbiamo visto, è un déjà vu.

E ora volete farci credere che tutto si è appianato, si è chiarito, si è risolto, che c'è condivisione, che c'è unità. Io credo che non riuscireste a far credere questa cosa nemmeno a un bambino fuori di qui e qui, a noi, tanto meno.

Il Consiglio Valle sembra sempre di più un palcoscenico, il palcoscenico di un teatro su cui vanno in scena le peggiori commedie dell'assurdo. Siete arrivati a chiedere la convocazione del Consiglio straordinario con diciannove firme per far vedere nero su bianco che avete ritrovato quella compattezza smarrita alle ore 21:00 di quel venerdì nero, ha firmato la richiesta persino il Presidente, che chiede quindi a sé stesso di convocare il Consiglio straordinario.

Quando sulla razionalità predominano le angosce e la volontà di dimostrare una fittizia compattezza, si diventa ridicoli e si dimenticano anche i doveri di un ruolo istituzionale.

Non staremo oggi a ripetere i numerosi motivi che già venerdì scorso ci hanno portati a dire no alla maggioranza proposta, alla sua composizione e ai suoi scarni e deboli elementi programmatici, e sul nostro voto, come ha detto la collega Guichardaz, non credo proprio che si possano fare delle congetture fantasiose. Eravamo e siamo contrari a questa proposta che consideriamo non all'altezza della necessità della comunità di avere una solida azione di governo. Stare in maggioranza e votare delle deliberazioni, gestire il giorno per giorno, non significa secondo noi saper amministrare bene, e del resto neppure amministrare bene è di per sé sufficiente per una forza politica.

Elly Schlein, la sorprendente vincitrice delle primarie del PD, aveva nelle scorse settimane più volte affermato questa cosa: "Amministrare non significa di per sé avere una linea politica"; valeva per un buon amministratore, quale io credo sia il Presidente della Regione Emilia Romagna ma, a maggior ragione, vale sicuramente per i meno buoni amministratori della Regione Valle d'Aosta.

Noi viviamo in una regione che ha dimenticato la politica, la buona politica, lo studio e l'elaborazione che essa comporta, l'approfondimento, la capacità di andare al cuore dei temi, di studiarli a fondo. I partiti non studiano, non elaborano, non propongono delle riflessioni sui grandi temi, sui documenti, non fanno delle analisi, tutto è delegato alla dialettica di palazzo e così le cose non funzionano; mi sembra che lo abbiamo visto tutti e lo vediamo regolarmente.

Il male della politica valdostana è profondo e riguarda tutti, sì: ma, certo, ci sono dei diversi livelli di responsabilità. È un problema di sistema, di un sistema che non funziona - e lo si vede, lo dimostrano le situazioni - e in questo non funzionamento un ruolo centrale ce l'ha, io non mi stanco di ripeterlo, il sistema elettorale regionale. Certo, non è l'unico, ma è fondamentale.

Oggi tutti a dire che il sistema elettorale va cambiato, ma nessuno a dire come, soprattutto dopo aver bocciato una bella possibilità che c'era di poter chiedere alla popolazione che cosa ne pensava con un referendum consultivo.

Avete avuto paura di sentire la popolazione, perché avrebbe indicato una strada che avrebbe posto fine alle recite teatrali che da anni vanno in scena in quest'aula.

Domenica scorsa il Presidente del CELVA è stato duro con i Consiglieri regionali, ma il giudizio della popolazione è molto più duro, basta parlare con la gente, e se solo ne avranno l'occasione e non saranno vinti dallo sconforto, i cittadini credo che lo diranno in maniera molto chiara.

Presidente - Si è prenotato il consigliere Baccega, ne ha facoltà.

Baccega (FI) - Voglio ricordare l'esordio del mio intervento della settimana scorsa quando dissi: "Oggi forse si conclude la lunga crisi politica della nostra Regione".

Certo con quel "Forse" che voleva rimarcare il clima d'incertezza che si era creato all'interno di quest'Aula e nel mondo della politica valdostana, non pensavo di preannunciare quanto si è verificato in occasione del voto del Presidente incaricato, quel passaggio che, come è stato ricordato dai colleghi che mi hanno preceduto, ha offerto ai Valdostani la più brutta pagina della politica e della costituenda maggioranza autonomista e di sinistra.

Dramma, perché di dramma si tratta, e questo davvero mi dà veramente fastidio, è che per lo più la gente coinvolge in questo meccanismo, in questa messa in scena tutta la classe politica, non facendo i distinguo tra maggioranza e minoranza, e questo è davvero disastroso, e non è giusto e va chiarito, va chiarito assolutamente.

Io in realtà non passo molto tempo sui social, ma, l'ha già ricordato Restano, ho avuto modo in questi giorni di pausa di soffermarmi su alcuni post e su alcuni commenti e ho letto delle affermazioni e delle considerazioni che testimoniano quanto le persone siano disgustate, e noi non possiamo non tenerne conto.

Vi assicuro che non si tratta solo dei soliti fenomeni da tastiera che hanno il gusto di criticare gli uni e gli altri - perché li conosciamo, si conoscono tutti, più o meno in questa Regione ci si conosce tutti -, bensì di lavoratori, professionisti, donne e uomini che sono attenti al momento che si sta vivendo perché sono estremamente preoccupati, non ne possono più di questo sistema.

Ecco perché si diserta il voto, ecco perché le percentuali di votanti sono sempre più basse, anche qui.

Caro Presidente incaricato Testolin, purtroppo nella tua squadra, che si andrà a costituire, ci sono persone inaffidabili, che alla prima hanno deciso di farti fare la peggior figura che un Presidente incaricato potesse fare e voi, della costituenda maggioranza, autonomista e di sinistra, siete riusciti a offrire ai nostri concittadini la peggior pagina politica che si possa ricordare. Questo va detto con chiarezza.

Ora il Presidente è riuscito a ricompattare la squadra? Oggi. E domani? Avete trovato unità d'intenti? Ci chiediamo perché non ci fosse quell'unità d'intenti il 24 febbraio e di fronte ai tanti dossier spinosi... ne abbiamo parlato venerdì, abbiamo ripercorso un programma corposo, sono numerosi i dossier spinosi, sono diversi i dossier che nell'arco di questi due anni e mezzo che mancano alle elezioni del 2025, quei dossier che richiederanno sostegno completo da parte della maggioranza e che potranno essere delle trappole, tutte le volte, per la nuova Giunta che, a quanto pare, non pare che sia così gradita a tutta la maggioranza alla luce dei fatti.

Quindi cosa faranno gli insoddisfatti di turno, i franchi tiratori? Vi manderanno sotto e comincerà la sceneggiata di nuovo?

Questo per dire, cari cittadini ed elettori della Valle d'Aosta che ci state ascoltando, che quanto si è verificato in tutta questa questione è una questione tutta interna alla maggioranza che si sta costituendo, una maggioranza di sinistra composta dai movimenti autonomisti e dal Partito Democratico, una maggioranza che ha avuto la sfrontatezza di riproporsi, nonostante la bocciatura del Consiglio, dove ancora oggi regna l'incertezza, c'è forte preoccupazione, lo si avverte.

Sono sicuro che adesso, dopo tutte queste parole, ci sarà un voto definitivo concreto.

Ho deciso di essere essenziale in quest'intervento, vorrei essere breve, ma voglio sottolineare che le affermazioni che sono state fatte nel Consiglio del 24 febbraio sono affermazioni che restano, restano scolpite nella pietra, o meglio, nella mediateca del Consiglio regionale.

Ci sono però alcune considerazioni che intendo assolutamente rimarcare: un esiguo numero di Valdostani ha deciso il futuro politico e amministrativo della Valle d'Aosta, pochi hanno deciso per tutti, questo che sia chiaro!

Ci resta una Valle d'Aosta che ha già iniziato a disertare le urne e che, dopo le elezioni politiche del 2020, è politicamente fortemente divisa; una Valle d'Aosta che ha una gran voglia di politiche e di comportamenti amministrativi liberali, snellezza nelle procedure, politica del fare, piani concreti e non libri dei sogni o libri dei sogni che escono dai cassetti - così, all'ultimo momento - e che non hanno la condivisione pubblica che dovrebbero avere.

Per questo, l'ha già detto il mio collega capogruppo Marquis, Forza Italia ha voluto sottolineare, in questi mesi di attività di opposizione, di aver fatto un'opposizione seria e concentrata proprio sulle cose da fare, sulla necessità di un cambiamento, di un cambiamento in molti ambiti, cambiamento che non può non essere che una maggioranza che abbia nel centro-destra una forza concreta e trainante, e in questa direzione noi lavoreremo da qui fino al 2025.

C'è un'intera nazione, ribadisco, che ha dato forza a questo cambiamento, le più importanti regioni d'Italia sono governate da Presidenti del centro-destra.

Ora cosa dire agli amici valdostani? Quello che sta avvenendo oggi è già il presente, sono cose che nel programma che abbiamo esaminato sono già state sviluppate, alcune sono già state addirittura finanziate, perché arrivano dal passato, arrivano da percorsi lunghi, e questa posizione dei movimenti autonomisti di aggregazione con la sinistra che si sta intraprendendo nuovamente davvero non ci piace.

Il Paese ha dato fiducia al centro-destra e questa vostra scelta, di cui vi assumete tutte le responsabilità, non guarda a un futuro di rilancio economico e sociale, non guarda al futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti, ma tende a consolidare il potere di alcuni che saranno molto ben ricordati dai Valdostani proprio in occasione delle elezioni del 2025.

Il programma, l'ha già detto la collega, non parla di Edilizia Residenziale Pubblica, nella replica del 24 febbraio non ci è stato detto con chiarezza dove andava quella delega e anche nella descrizione di oggi degli Assessorati non è descritto da nessuna parte chi gestirà il tema dell'ERP.

Ci aspettavamo, in questo nuovo confronto di dichiarazioni d'intenti, di sapere cosa si sarebbe fatto nei primi cento giorni, questo era importante, sarebbe stato significativo, sarebbe stato un momento nuovo, un rilancio; parlo della legge dei Vigili del Fuoco, parlo della legge elettorale, parlo della sanità, dei servizi sociali, della povertà, del libro nero della povertà.

Io non lo so, cari colleghi autonomisti, siete alleati con una sinistra ancora più a sinistra.

Il nuovo fatto politico di domenica scorsa riguarda appunto l'elezione del Segretario nazionale del PD, Elly Schlein, non votata dalla nomenclatura del PD ma votata dai tesserati, dai non tesserati, probabilmente molti dei 5 Stelle.

Un'ulteriore svolta a sinistra, più a sinistra ancora che pare dia già adito a scissioni, già si annunciano abbandoni. Che cosa succederà in Valle d'Aosta con questa nuova storia?

Ora diciamo: basta con la sceneggiata, siamo anche un po' stanchi e sfiniti; Forza Italia è pronta al confronto sui temi, come abbiamo fatto finora, e non faremo certamente degli sconti.

In questi due anni e mezzo che mancano alle elezioni continuerà a essere attenta, vigile, incalzante, determinata nella sua opposizione ma anche propositiva, come abbiamo fatto finora, guardando con attenzione soprattutto alle cose del fare e non ai comunicati stampa di prospettiva, a cui troppo spesso ci avete abituati.

La nostra attenzione si concentrerà sui temi più scottanti della sanità, del rilancio delle imprese commerciali, artigianali e industriali, grande attenzione alle fasce deboli e alle famiglie.

È venuta l'ora della responsabilità e delle risposte concrete alle famiglie valdostane e alle imprese.

Presidente - Si è prenotato il consigliere Chatrian, ne ha facoltà.

Chatrian (AV-VdA Unie) - Qualche considerazione di natura politica e qualche considerazione di natura amministrativa. Dopo aver ascoltato qualche intervento, se parliamo troppo di politica non si entra nel merito amministrativo o viceversa.

Noi pensiamo che su tutti e due i fronti bisogna entrare nel merito e avere soprattutto la copertura di natura politica. Capisco quando dei colleghi più volte ribadiscono il concetto che non sono d'accordo sulla scelta di campo che questa maggioranza ha deciso di fare, anche se in tutte le regioni del nord governa il centro-destra, anche se tutto quello che sta capitando... è tutto legittimo, io penso che sia legittimo, una scelta di campo chiara e pulita.

L'esito della votazione di venerdì scorso è stato sicuramente un piccolo shock, non possiamo negarlo, l'ha detto in maniera diretta, chiara e semplice il presidente incaricato Testolin.

Nel momento in cui la soluzione della crisi sembrava ormai prossima e si cominciava a rivedere un po' di chiaro dopo settimane di fatica, e anche di logoramento, è stato come un blackout sicuramente, e come succede in un blackout, c'è stato un attimo di smarrimento, a cui hanno fatto seguito reazioni diverse, per qualcuno di noi di stupore, per altri di rabbia o quasi di indignazione, per altri ancora è una supposizione ma abbastanza fondata di segreta soddisfazione.

Lascio a ciascuno la valutazione su chi abbia provato quali di questi diversi sentimenti, noi ci limitiamo a dire che, come si fa in un blackout, siamo andati a rovistare nei cassetti per trovare magari qualche candela, perché le torce elettriche hanno sempre le pile che magari ogni tanto non funzionano, e immediatamente ci siamo messi a cercare le origini del guasto, o quantomeno ci abbiamo provato, fino in fondo.

Spero che nessuno me ne voglia se in un momento estremamente grave e serio mi sono permesso di dare una lettura forse un po' più leggera. Lo scrittore Ennio Flaiano, in un momento come questo, direbbe: "La situazione politica in Valle d'Aosta è grave ma non è seria".

Venerdì scorso qualcosa non ha funzionato; al presidente incaricato Testolin, che tutti abbiamo ringraziato per la rapidità con cui aveva ricomposto la crisi, e a tutti noi che lo abbiamo accompagnato nel percorso evidentemente è sfuggito qualcosa.

Ebbene, abbiamo riunito immediatamente invece tutti i diciannove componenti l'indomani per cercare di capire e superare rapidamente l'impasse.

La politica - lo sappiamo bene noi che sediamo in questi banchi - è una disciplina affascinante ma estremamente complessa e anche un po' perversa, non possiamo pretendere che i cittadini che assistono all'esterno capiscano, i cittadini s'indignano e hanno tutte le ragioni per farlo.

Venerdì è stata scritta sicuramente non una bella pagina, anzi, una brutta pagina e, anche se le responsabilità di certi atti sono personali, la cattiva reputazione coinvolge però tutti, lo hanno detto mi sembra tutti quelli che sono intervenuti poc'anzi, e questo amareggia profondamente. Però c'è un però.

Ora, per quanto ci riguarda, bisogna e vogliamo andare avanti, a riprendere il cammino dalle decisioni assunte dai nostri movimenti. Il collega Baccega bene ha fatto a mettere in evidenza quei passaggi, sì. Noi ci siamo collocati in maniera chiara, i nostri movimenti hanno discusso, anche se probabilmente per qualcuno queste non sono discussioni perché in Valle d'Aosta non si fa politica, per quanto ci riguarda noi cerchiamo di fare politica - sicuramente si potrebbe fare meglio, ci mancherebbe, chi è che non pensa questo - e ci siamo espressi con chiarezza, indicando una scelta di campo. É un progetto politico di prospettiva che prevede la ricomposizione dell'area autonomista, quindi una scelta di campo, autonomista progressista chiara; anche su questo solo una considerazione, lo abbiamo fatto in altri momenti: non capiamo, o in parte capiamo, è un percorso difficile, ardito, che stiamo cercando di mettere in cammino tra movimenti, quello della ricomposizione in un unico movimento pluralista autonomista, e probabilmente questo dà fastidio sul piano politico, sicuramente può dare fastidio perché probabilmente, speriamo, l'obiettivo è quello di ridare centralità a un unico movimento che sia non solo pluralista ma che possa essere utile non solo a meglio dare delle risposte ma a fare quella buona politica e avere una visione per traghettare quello che sarà il come accompagnare le generazioni future nella nostra regione.

Una considerazione rivolta al collega Marquis: caro Pier, non lo vedo, per quanto ci riguarda: nessuna poltrona, lo dissi due settimane fa "à ceux qui ont fait des pas en arrière pour faire des pas en avant au projet". Lo dissi una settimana fa, "à ceux qui nous ont rejoint en adhérant au projet". Lo dissi sempre una settimana fa "et même à ceux qui se sont toujours conduits correctement en alliés mais ont décidé en ce moment, en toute liberté, de ne pas être de la partie". Quelques dernières considérations d'ordre politique. Dimanche, ceux qui étaient présents à la fête de l'autonomie ont eu la possibilité d'écouter l'intervention de la présidente de l'Assemblée corse. Je pense, nous pensons, que nous avons pu saisir parfaitement le sens de son discours, le respect avec lequel elle a parlé du statut d'autonomie de la Vallée d'Aoste qu'elle a défini comme l'instrument qui permet à la population de prendre des décisions adaptées pour répondre les enjeux qui les concernent directement, en tenant compte de leur culture, de leur langue, de leur histoire, de leur géographie.

Et la Vallée d'Aoste, en la matière, elle en est un exemple remarquable. Ça fait du bien, parfois d'écouter quelqu'un qui vient de l'extérieur et qui nous dit, nous rappelle quelles sont les choses vraiment importantes. Nous croyons extrêmement important notre statut, l'instrument le plus important. Merci, madame la Présidente de nous avoir rappelé combien nous sommes chanceux de vivre dans une région magnifique et de bénéficier d'une forme d'autogouvernement qui les Corses nous envient et de nous avoir remoméré que cette grande chance comporte une encore plus grande responsabilité. De là, nous devons repartir pour travailler dur dans cette deuxième partie de législature, pour nous réconcilier avec nos concitoyens à travers une représentativité politique qui sache retrouver la cohésion et surtout l'unité.

Pour nous, la Vallée d'Aoste a son histoire, ses langues, sa culture, son terroir, ses ressources, son autonomie, a tous les atouts pour bâtir un futur agréable et bien organisé. Notre culture fédéraliste doit inspirer notre politique, notre administration, nos services et aussi notre système économique. Notre être autonome, pour nous, signifie que nous devons être plus efficaces et mieux organisés et avoir une approche plus directe et surtout -, je crois, nous croyons très difficile - ciblée sur les services à la personne. Je termine en disant : le projet est là, les autonomistes en seront les interprètes.

Presidente - Ci sono altri che intendono intervenire alla discussione? Nel caso, sono invitati a prenotarsi. Non vedo richieste. Passiamo all'elezione, ultima possibilità per prenotarsi... Consigliere Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Solo qualche breve considerazione, perché se c'è una cosa su cui tutti possiamo concordare è che è stata una brutta settimana. Il Consiglio regionale ne esce malconcio, condivido quello che dice la collega Guichardaz, sicuramente il carico della brutta figura dev'essere caricato sui diciannove Consiglieri che fanno parte della maggioranza, nessuno si vuole nascondere.

È chiaro che in questa settimana - non è stato l'oggetto della riunione dei diciannove -c'è stato un grande esercizio da parte di tutti, da parte della nostra comunità, da parte di coloro che seguono la politica, in realtà non tanti, sull'individuazione dei franchi tiratori, e lì, a seconda delle antipatie e delle simpatie, sono emersi e si è detto: "Io sono sicuro che è stato Tizio, che è stato Caio" ma, come dice un collega, "Di notte i gatti sono tutti neri", quindi non è che ci siano degli elementi per poter dire chi è stato.

Probabilmente ci sono tutta una serie di considerazioni che hanno, come vi ho detto, individuato i Consiglieri che, a seconda delle sensibilità, stanno più antipatici, così come qualche giornalista si è lanciato in interpretazioni ardite, nel senso che ha individuato due Consiglieri che, in realtà, non avrebbero voluto far naufragare il progetto ma, in qualche modo, lanciare un messaggio e dire: "Testolin, vai avanti, ma con prudenza".

Ora io da che mi ricordo, in tutte le elezioni che ci sono state, sia nell'elezione del Presidente della Regione sia degli Assessori, qualche voto è sempre mancato.

Il collega Baccega si ricorderà anche di quando gli Assessori erano votati non come oggi tutti assieme ma individualmente, e lì c'era la hit parade dell'Assessore più simpatico con l'Assessore meno simpatico. C'era addirittura nel passato stato qualche Assessore che era veramente andato nei "grandi premi" perché aveva addirittura preso più voti rispetto alla sua maggioranza, quindi abbiamo visto di tutto.

Ora mi consentirete, non è che voglia fare il contrappunto, ma qua siamo degli artisti, perché tutti ricorrono ai social, vanno a leggere e dicono: "Ma guardate che la gente è inorridita".

Ma quando sui social ci sono dei commenti che li riguardano, li leggono? Perché lì uno dovrebbe mettersi la mano sulla coscienza. Claudio Restano è un amico, abbiamo fatto la gioventù insieme, ma, collega Restano, lei è dieci anni che è in Consiglio adesso, ha cambiato dieci volte i suoi gruppi consiliari. Li ha letti i social quando parlano di lei?

Non è una critica individuale, io cerco di non leggere neanche quelli che mi riguardano, ma, collega Restano, lei in questo momento ha fatto il tribuno e dice: "Ma avete sentito cosa dicono di voi?".

È vero, ma lei ha visto cosa scrivono di lei?

Collega Marquis, il collega Marquis è un artista, dice: qua la cadrega, la poltrona, ma quando sui social scrivevano che lei è stato eletto con la Stella Alpina, perché non si è dimesso? Lei le legge queste cose? Lei è qua che rappresenta un partito che non è stato eletto; avete fatto legittimamente un gruppo ma io i commenti su di lei li ho letti e lì, quando parlavano della cadrega, parlavano della sua. Lei doveva dimettersi, perché lei è stato eletto nella Stella Alpina e, a un certo punto: "Tac" Forza Italia, e adesso "Grazie Silvio".

Eh no, se c'è una coerenza lei non è che viene qua, sale in cattedra e ci dà dei cialtroni.

Noi sicuramente abbiamo tutti i difetti di questo mondo, ma non credo che lei abbia la coscienza a posto per dare lezioni a nessuno.

Ora, anche lì, noi stiamo parlando di progetti, e la collega Minelli ci parla di progetti, ci spiega qual è il suo progetto? Perché giustamente lei dice: "Voi mi state presentando un progetto che non vale un soldo", ma io vorrei capire qual è il progetto che propone lei, perché se il suo progetto è un progetto che raccoglie le adesioni sue e della collega Guichardaz, mi pare che sia un po' velleitario chiamarlo progetto. Dopodiché siamo riusciti a scomodare la Schlein, siamo riusciti a scomodare discorsi che sono sicuramente interessanti, ma anche lì, collega, lei è stata incaricata di fare l'Assessore, a un certo punto, di fronte a tutta una serie di difficoltà, lei si è dimessa, lei è fuggita dalle sue responsabilità.

Da questo punto di vista, io dico che in politica le difficoltà ci sono ogni giorno, ogni giorno incontriamo degli argomenti dove ci può essere un confronto, ma la politica è trovare una soluzione, non è che a fronte di una "non soluzione" io mi dimetto.

Chiaro che dal punto di vista elettorale, dal punto di vista politico, è molto facile, perché io abbandono il campo perché questi sono indegni.

Allora quando le associazioni che sono state chiamate in causa dall'amico Renzo hanno a cuore una serie di problemi che sono dei problemi seri che vanno affrontati, quando si parla del traforo, io posso anche capire, io mi confronto, sicuramente, ma la vostra proposta, è una proposta che per essere validata è sostenuta da frange oltranziste che appartengono allo Stato francese e che in un servizio del TGR - ovviamente sono preoccupate dalla chiusura, ma da un certo punto di vista cosa fanno? - dicono: "Bisogna terminare in fretta la Torino-Lione", e se noi parliamo della Torino-Lione con voi, avete una crisi isterica, perché voi siete contrari a tutto.

Allora, da questo punto di vista, noi dobbiamo cercare, in modo umile, di dare delle risposte alla nostra comunità, perché il dibattito che c'è oggi a Courmayeur... cosa facciamo? Chiudiamo per tre anni il traforo o lo chiudiamo per tre o quattro mesi per diciotto anni?

Soluzioni che fanno rabbrividire perché, da questo punto di vista, la soluzione è una soluzione comunque disastrosa per noi. Ovviamente gli albergatori dicono: "Ma come facciamo ad allungare la stagione se dal mese di settembre-ottobre chiudiamo il traforo?".

Voi da questo punto di vista siete degli integralisti e dite: "No, nessun investimento, nessun raddoppio" e andiamo a scomodare delle mozioni, delle risoluzioni, degli ordini del giorno che, ben che vada, hanno 10-15 anni.

Poi viene qua e dice: "Qua nessuno studia niente".

Io capisco il suo passato e presente da professoressa e quindi ci dispensa dei voti come non classificati, "Voi non studiate", ma non è mica così! Gliel'ho detto già una volta: lei è un po' troppo presuntuosa da questo punto di vista, perché studiamo quanto lei, magari non arriviamo alle sue conclusioni, ma, quando parliamo di uno sviluppo per le Cime Bianche, parliamo di uno sviluppo - verificheremo se è fattibile e a quali condizioni - per un progetto che dà lavoro, per un progetto che cerca di dare delle risposte.

Ecco che io penso a un momento di alta responsabilità da parte nostra, tutti - o per lo meno i diciannove - non hanno fatto una bella figura, ma credo che ci dobbiamo guardare negli occhi e portare avanti questo progetto, anche perché - e concludo - da quello che ho letto, anche nell'ambito del centro-destra io ho visto che la compagine è direi abbastanza divisa.

Ho letto le dichiarazioni di Forza Italia che, a fronte dell'invito fatto dai colleghi della Lega per costruire un altro progetto, ha detto "No grazie".

Allora nel momento in cui io faccio delle valutazioni, devo valutare le varie opportunità che ho sul tavolo, scegliendo la migliore tra le soluzioni esistenti, perché nel momento in cui la Lega... Ovviamente noi nei diciannove è legittimo che decliniamo l'invito, abbiamo fatto una proposta... ma voi che avete declinato l'invito fatto dalla Lega, di fatto avete dato una sentenza, quindi non ci sono altre alternative.

Allora, per uscire da questa crisi, io credo che sia indispensabile procedere alla ricostituzione degli organi, mantenere un confronto che non sia un confronto ipocrita, non è che dobbiamo dire "Ci vogliamo tutti bene", ma un confronto che voglia in qualche modo affrontare i temi.

Io non ho ancora avuto modo di leggere la proposta di legge delle colleghe sulle comunità energetiche, ma io non ho nessun problema, qualora questa proposta sia una proposta corretta, nell'aderire a questa proposta; non è che quello che viene proposto dalle opposizioni non deve essere raccolto.

Quindi se ci sono degli stimoli positivi, raccogliamoli, rimettiamo in carreggiata quest'amministrazione e diamo una risposta alla nostra comunità.

Presidente - Si è prenotato il consigliere Baccega per il secondo intervento, ne ha facoltà.

Baccega (FI) - Nel mio primo intervento non avevo voluto evidenziare e sottolineare alcuni aspetti che il prossimo presidente Testolin aveva evidenziato, ma, sentite le parole del capogruppo e collega Marguerettaz, e sicuramente amico, devo dire, che ha interpretato probabilmente a misura di testata giornalistica ma non di fatti concreti quello che si è verificato, perché il 29 dicembre la Lega e Forza Italia si sono seduti al tavolo insieme per confrontarsi su un eventuale progetto futuro di percorso da individuare all'interno di questo Consiglio regionale, non dico delle fesserie - vero colleghi della Lega - non lo dico. Eravamo insieme, eravamo lì e avevamo detto delle cose, avevamo proposto delle iniziative, avevamo messo dei punti programmatici significativi, sennonché il conseil fédéral - il vostro parlamentino - ha dichiarato che con il centro-destra non c'era storia, che non si voleva andare. Quindi noi c'eravamo, il progetto c'era, la volontà di andare... Quindi questo creare delle discrepanze all'interno del centro-destra francamente non ci piace.

Il collega Testolin ha detto che è stato fatto uno sgarbo alla coalizione, sì, è vero, è uno sgarbo che vi siete fatti da soli però, questo va detto, quindi non si può dire che manca l'alternativa.

L'alternativa c'era, Renzo, non si è voluto costruire; il vostro parlamentino ha detto che non si voleva andare a ragionare con il centro-destra.

Tenetevi la sinistra, vediamo nel 2025 dove andiamo a parare.

Presidente - Consigliere Marquis per il secondo intervento ne ha facoltà.

Marquis (FI) - Non era mia intenzione reintervenire in questa discussione ma me ne dà l'occasione il collega Marguerettaz che - come tutti, quando sono in difficoltà - preferisce spostare l'attenzione su altre questioni rispetto a su cosa si sta discutendo.

Io ero rimasto sotto il profilo politico a fare delle considerazioni, lui la mette su delle questioni di carattere personale, mi dà l'occasione di fare alcuni chiarimenti.

Sì, è vero, io ho lasciato una maggioranza per andare in minoranza, ho fatto il percorso completamente all'opposto di quello che indica lei, io non avevo nessuna cadrega da difendere, ho fatto un ragionamento che ritenevo per il bene della Valle d'Aosta. Rifarei due volte questo passaggio, perché l'esito di quel percorso dà questo risultato di cosa sta succedendo oggi.

Questa è la naturale fine di una situazione che non si è voluta prendere in carico, per quanto mi riguarda ho deciso di non partecipare a un processo di affossamento e di affondamento della Valle d'Aosta. Quello che state portando avanti, caro collega Marguerettaz. Lei ha delle grosse capacità istrioniche e di mettere tutto in confusione, ma non è questo l'obiettivo della politica, è dare soluzione ai problemi, e la soluzione ai problemi credo che purtroppo non passi attraverso questo tipo di considerazioni.

Ognuno deve dire grazie a qualcuno o a qualcosa. Ebbene, lei ogni mattina che si alza, credo che debba alzarsi e dopo la preghiera quotidiana dire "Grazie Augusto", perché se è qui da vent'anni, c'è solo questo motivo, caro collega Marguerettaz, e questo se lo ricordi.

Penso che oggi se Augusto Rollandin torna in maggioranza, credo che sia anche un po' un senso di gratitudine rispetto al passato, quello che lei ha ricevuto e che ha voluto restituire.

Presidente - Ci sono altri interventi? Vi invito a prenotarsi. Consigliere Restano ne ha facoltà.

Restano (GM) - Una breve replica al collega Marguerettaz, al professore e amico Marguerettaz che oggi non ha lesinato pagelle.

Vede, collega, nei giorni scorsi, nel suo intervento, ha parlato di nomadismo politico.

Io ho avuto un solo partito fino ad oggi, sono appartenuto a gruppi, mi sono eletto autonomamente all'interno di partiti che mi hanno imprestato gentilmente un posto o in liste create all'ultimo momento per traghettare da una parte all'altra del torrente - amavo dire io - che poi non hanno, per quanto mi riguarda, avuto il seguito di un progetto politico.

Abbiamo tante cose in comune. Siamo due perdenti, perché lei oggi ha perso. Non so se il nomade sono io ma lei è un esperto di transumanza, lei va e torna, sempre sotto la stessa bandiera, ma di danni ne ha fatti parecchi, e, se i politici vengono giudicati dai voti, i voti che lei ha preso l'ultima volta, in un partito che ha preso diecimila voti, la dicono lunga; è stato sotto di me. Quindi tutto quello che dicono di me, pensi quanto dicono di lei, vada a leggere, auguri!

Presidente - Ci sono altri che intendono intervenire nella discussione? Nel caso si prenoti, altrimenti passiamo alla fase successiva. Invito a prenotarsi. Non vedo prenotazioni. Passerei pertanto alla fase... Consigliera Minelli, a lei per il secondo intervento.

Minelli (PCP) - Per secondo intervento e ovviamente anche perché sono stata, ancora una volta, chiamata in causa.

Come ha detto il collega Marquis pochi minuti fa, il capogruppo dell'Union Valdôtaine preferisce spesso spostare l'attenzione sugli altri, sulle persone, quando c'è qualche elemento in più di difficoltà per lui, per il suo gruppo, per la sua maggioranza, e fa ricorso alla polemica per confondere le acque, per fare dei j'accuse personali. Eppure dovrebbe essere un po' più cauto, credo, nelle sue accuse, perché per quello che riguarda la mia posizione, le mie dimissioni, lei è tra i responsabili del fatto che io non mi sono dimessa NON perché sono fuggita di fronte a delle responsabilità, ma perché avevo preso atto, in maniera molto chiara, che il programma di legislatura, che era stato concordato, e che io pensavo che valesse, che fosse quello, quello su cui bisognava lavorare, è stato ritenuto pochi mesi dopo non un totem, quindi qualche cosa che poteva essere tranquillamente cambiato, però senza dire in cosa.

In particolare l'opposizione è stata sui punti di quel programma che spettava al mio Assessorato portare avanti, a me portare avanti, e su quello io non vorrei tornare ma ci sono comunque i verbali delle Commissioni, ci sono molte cose che parlano da sé.

Sul fatto di che cosa proponiamo noi... noi abbiamo fatto delle proposte costruttive, abbiamo predisposto dei documenti; ricordo il lavoro che è stato fatto per esempio sul Piano rifiuti: abbiamo fatto un lavoro lungo e credo che parte di quel lavoro sia servito, tant'è vero che da quel disegno di legge che avevate presentato, di accompagnamento al Piano rifiuti e che era una cosa minimale, poi sono stati fatti dei passi avanti. Non abbiamo votato, certo, perché c'erano punti in più che non sono stati rispettati, ma qualcosa - e non di poco conto - è stato inserito.

Stesso discorso abbiamo cercato di fare sui grandi documenti, perché ci sono dei documenti che sono strategici, che sono quelli che devono guidare l'Amministrazione, e a me è su quello che interessa lavorare.

La strategia sullo sviluppo sostenibile io sono sicura che non sia stata oggetto di approfondimento, perché mi è stato detto, in maniera molto sincera anche, da parte di qualcuno: "ma non lo abbiamo letto, io non l'ho letto".

Io credo che questo vada invece fatto, i documenti si devono approfondire, è su quelli che si deve creare la visione politica, e potrei citarne altri.

Sulla questione del traforo, lei non è informato evidentemente sulle nostre posizioni; la invito magari a leggere i documenti che abbiamo diffuso perché abbiamo fatto ben due incontri per spiegare la questione e la nostra posizione. Lei dice che tiriamo fuori delle risoluzioni di tanti anni fa. A me sembra che quelli siano gli atti del Consiglio, che siano stati votati da questo Consiglio, allora quello che votiamo qui dentro cos'è? Carta straccia?

Lei dice che sono di dieci-venti anni fa, gli ultimi valgono, quelli precedenti non valgono più? Si possono modificare, ma dire che quello che è stato fatto non valga più, a me pare francamente qualche cosa d'irrispettoso nei confronti di chi, in quest'aula, ha votato, ha elaborato delle proposte, ha preso delle decisioni.

Poi sulla questione di Cime Bianche: io ricordo che continuate a parlare di questo studio di realizzabilità, di fattibilità, che dovrebbe essere stato consegnato ormai da mesi, sembra che sia arrivato alla Giunta che deciderà che cosa e non che cosa dire di questo studio, ma c'è un nodo fondamentale che nessuno a questo punto ci ha ancora sbrogliato, che è quello dell'applicabilità, della legittimità di un impianto in presenza di un decreto ministeriale che sui vincoli parla chiaro.

Su questo, risposte non ne sono venute.

Sulla questione finale, che poi riguarda sempre gli attacchi personali, collega Marguerettaz, lei fa riferimento alla mia professione, al fatto che io sia un'insegnante e che voglia continuare a fare - lei così mi ha definita più volte - "la maestrina".

Io dedico questa sua gragnuola di accuse, che arrivano ripetutamente, a tutti i maestri e le maestre che lavorano in questa regione e non solo e che hanno il compito di insegnare ad approfondire, a studiare, a cercare di non rimanere nella superficie delle cose ma ad andare a fondo nelle cose.

Sono fiera di essere, prima ancora che un'insegnante di scuola media, una maestra.

Presidente - Consigliere Cretier a lei la parola.

Cretier (FP-PD) - Ringrazio i colleghi per la fiducia che mi è stata accordata.

Intanto vorrei dire che oggi è la giornata mondiale dell'orecchio e dell'udito, oggi ho sentito delle cose qui dentro a cui, per fortuna qualche collega che coglie al volo, ha risposto adeguatamente e onestamente.

Siamo qui in questo Consiglio straordinario oggi per confermare nuovamente la fiducia nel progetto autonomista-progressista e nel suo coraggioso Presidente incaricato e rincuorato nei vari confronti per sostenere il secondo passaggio, allo scopo di dare continuità e di chiudere con l'Amministrazione ordinaria e riprendere il percorso politico amministrativo con la presa in carico del programma, scritto assieme per terminare il mandato e la legislatura nel 2025.

Non torno a enunciare i punti già descritti nel Consiglio precedente, un fatto sono i due voti mancanti nell'urna a cui bisogna rimediare, un fatto è la volontà di riprendere il percorso appena possibile, volontà seria, indiscutibile e sostenuta da tutti nelle riunioni, previo passaggio nei propri organi politici e partitici.

Io credo che responsabilmente dobbiamo rispondere all'antipolitica, a coloro che vogliono ridicolizzare il Consiglio regionale di fronte all'opinione pubblica e agli elettori di fronte a interventi che, a volte, in aula nulla hanno a che vedere con le legittime posizioni politiche ma evidenziano una scelta di banalizzare sempre tutto, legittimo ma non accettabile qui.

A essere banalizzato non è solo una parte del Consiglio regionale ma tutti quelli presenti e, inoltre, anche coloro che spingono da fuori. Penso che l'onda potrebbe travolgere tutti, anche i falsi moralisti, alcuni politici insoddisfatti che in passato hanno avuto l'onore di stare in quest'aula e tanti leoni da tastiera offensivi verso le persone e anche verso le cariche istituzionali.

È necessaria qui, in quest'aula, la buona politica. Poi capisco che certe scelte non siano condivise, apprezzate e sostenute per contrapposizione politica, per prospettive elettorali, vedremo. Dalle ultime elezioni regionali del 2022 l'astensione a livello italiano era al 60%, non compromettiamo ancora una volta la serietà della politica.

Noi sosterremo con forza il progetto e il candidato presidente Testolin.

Lasciate a noi parlare delle nostre primarie e della nostra segretaria del partito che è stata eletta domenica; la fiducia, secondo me, è tornata parzialmente e non dal Movimento 5 Stelle, ho personalmente un'altra lettura.

La Valle d'Aosta ha bisogno di stabilità, ha bisogno di utilizzare le energie, le competenze e le capacità per costruire il suo presente e il suo futuro, ma soprattutto per risolvere i problemi, passo dopo passo.

Piena fiducia al Presidente della Regione incaricato che, con responsabilità, oggi si ripresenta in aula, forte di un'alleanza e di una condivisione programmatica sostenuta dai Consiglieri, ma anche dai partiti e dai movimenti che la compongono, in un assetto governativo solido e unitario, senza cambiare nulla nelle deleghe, proprio a conferma della bontà del percorso intrapreso.

Come è avvenuto anche all'elezione del Presidente della Repubblica o per i Presidenti di Regione nel passato, quasi mai le votazioni ottengono subito il risultato sperato, a volte la strada è lunga e non senza intoppi, a volte le votazioni si ripetono in successione, spesso servono per consolidare il percorso e trovare convergenze.

In merito alla caccia alle streghe, la possiamo fare, ma con le condivisioni di certi diktat oggi non saremmo qui.

La situazione di venerdì mi ricorda un po' le pietre d'inciampo che ricordano dei tragici e infelici passati, e allo stesso modo va ricordato venerdì, analizzato e sicuramente valutato negativamente.

Il momento rimarrà nella storia, negli annali e nei verbali, ma bisogna girare pagina e andare avanti per chiudere la legislatura e consolidare questa maggioranza in prospettiva futura, senza divisioni, ambiguità e con una squadra motivata, come ho già detto venerdì scorso.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz per il secondo intervento.

Guichardaz E. (PCP) - Non volevo intervenire ma sono stata sollecitata dagli interventi precedenti e soprattutto da chi dà pagelle di autonomisti agli altri e che, bellamente, si sono dimenticati, in qualsiasi comunicato della Regione, i 50 anni della consegna della medaglia d'oro al valor militare per la Resistenza, ricordata solo in un passaggio dal Presidente facente funzioni, Bertschy, il giorno successivo ma completamente dimenticata da tutti gli altri, da tutti quelli che si definiscono autonomisti progressisti, che guardano con attenzione al passato e al fatto che quell'autonomia è nata dalla Resistenza.

Posso dirvi che avere la Presidente corsa a me ha suscitato l'effetto opposto rispetto a quello evidenziato da alcuni di voi, mentre lei con entusiasmo parlava della nostra autonomia, noi stavamo scrivendo la pagina peggiore della nostra autonomia, cioè non dovevamo essere presi ad esempio in quel momento, ma essere presi a schiaffi da lei e da tutti quelli che stanno lottando per ottenere l'autonomia, e non parlo solo dei Corsi, parlo anche del Donbass che, da tempo, chiede di avere riconoscimento dei suoi diritti.

Ecco poi che nell'intervento del capogruppo Marguerettaz vengono citate proprio le due grandi questioni da affrontare: Traforo e Cime Bianche, mentre si dimentica totalmente quello che sta avvenendo nella sanità! Oggi nuovamente le pagine della stampa sono riempite da persone che aspettano 36-40 ore in Pronto Soccorso, da reparti che non riescono ad andare avanti.

È questo che interessa ai Valdostani in questo momento, interessa potersi curare, interessa poter arrivare alla fine del mese, interessa poter vivere a casa loro.

Permettetemi, mi sono permessa di parlare delle primarie del PD, perché rispetto ai cinque che stanno accanto a me, io non solo sono una fondatrice, ma in quel partito sono stata per anni la seconda carica. Ecco che quando mi si dice che è stato un grande risultato - e rispetto ai 3 mila voti iniziali si è arrivati a mille voti, rispetto ai 1.500 voti delle scorse primarie si è arrivati a mille voti e la classe dirigente che ha votato Bonaccini è stata completamente delegittimata dal voto delle urne - permettetemi di dire: "Io non so che analisi del voto vengono fatte in quel partito in questo momento, perché sinceramente vuol dire neanche capire che cosa è accaduto domenica".

Grande assente di questo dibattito è la questione mafia, a cui lei è molto legato e che, ancora oggi, riempie le pagine dei nostri giornali.

Lo abbiamo detto, lo ridico, non voteremo questo Presidente, come non lo abbiamo votato la scorsa volta, ma visti i precedenti, l'ho già detto in capigruppo, e visto il ritorno alla modalità di voto prevista dal regolamento, almeno auspico che la maggioranza abbia deciso di dare un segnale, di mettere semplicemente un cognome in stampatello maiuscolo e di non fare i giochetti che abitualmente abbiamo visto. Ho citato proprio in capigruppo un esempio lampante che era quello proprio riferito al collega Caveri, quando evidentemente qualcuno non aveva capito che scrivere L. Caveri voleva dire scrivere solo la sua iniziale, ma aveva proprio scritto E L L E. Caveri, quindi praticamente dichiarando a tutto il mondo che gli era stato indicato.

Su questo invito quindi il Presidente, che è sempre stato molto attento alla trasparenza, a chiedere ancora una volta questo.

Naturalmente gli scrutatori si prenderanno anche una grande responsabilità nel registrare, perché sappiamo bene che il controllo dei voti del controllo dei voti è un reato. Quindi in bocca al lupo a chi dovrà scrutinare quelle schede.

Presidente - Non ci sono altri interventi? Non vedo richieste. Se nessun altro interviene, passiamo alla fase successiva, all'elezione del Presidente della Regione che si effettua... Consigliere Restano, lei ha già esaurito il primo intervento, il secondo, quindi per dichiarazione di voto.

Restano (GM) - Intervengo per dichiarazione di voto. Per quanto mi riguarda non parteciperò alla votazione, uscirò dall'aula, cosicché non si potrà dire che sono franco tiratore, non lo sono mai stato, finirà questa voce. La volta scorsa c'è stata la prova materialmente provata che non ero io, si sono spese parole all'interno di contesti ufficiali in malo modo, questo mi rammarica, ma le ultime vicende mi hanno reso giustizia.

Purtroppo ho l'abitudine di dire ciò che penso e a volte mi espongo un poco a eventuali strumentalizzazioni. Onde evitare brutte sceneggiate, lo dico a titolo preventivo colleghi, e lo dico a lei, Presidente, ho trovato i pronostici sulla mia scrivania, non so chi mi ha fatto questo, e ci sono i voti divisi per gruppi.

Allora non lo consegnerò agli scrutatori, perché avrei potuto consegnarlo e farlo verificare lì.

Il testo del biglietto: Renzo Testolin 2; Testolin Renzo 1; R. 4; 5 Testolin e 7 Testolin R.

Evitiamo - lo dico con un certo rispetto, rispetto all'intervento precedente - l'ha detto Marguerettaz, l'ha detto Testolin e lo confermo io, la Valle d'Aosta ha bisogno di un Presidente.

Scrivete tutti maiuscolo, votate questo Presidente, ce n'è veramente bisogno, però il Presidente del Consiglio vigili, anche voi, scrutatori, perché probabilmente è stato uno scherzo o magari, pensando che intervenissi in maniera diversa, mi hanno un poco utilizzato. Beh, io ci sono cascato.

Io ve l'ho detto, ve l'ho detto a titolo preventivo, questo è l'inizio della collaborazione.

Collega Testolin, le rinnovo i miei auguri.