Oggetto del Consiglio n. 2151 del 12 gennaio 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2151/XVI - Interpellanza: "Strategie, tempistiche e obiettivi per portare nuovamente il Tour de France nella nostra regione".
Bertin (Presidente) - Punto numero 32. Consigliere Brunod, ne ha facoltà.
Brunod (LEGA VDA) - In data 21 dicembre 2022, abbiamo appreso dal sito EuroSport le seguenti notizie: "Il Tour de France 2024 partirà da Firenze e le prime tre tappe attraverseranno l'Italia". Quindi il Tour de France 2024 partirà per la prima volta nella sua ultra centennale storia dall'Italia con le seguenti tre tappe iniziali: Firenze-Rimini, Cesenatico-Bologna e Piacenza-Torino, che attraverseranno Toscana, Romagna e Piemonte.
Rimarchiamo che durante la presentazione ufficiale del cosiddetto Grand Départ 2024, che si è tenuta a Palazzo Vecchio; il Direttore del Tour de France Christian Prudhomme ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "Il Tour de France non è mai partito dall'Italia in 120 anni, era una specie di anomalia e di incongruenza. Il Tour ha speso sin troppo tempo a venire in Italia, la culla del ciclismo romantico con campioni immensi e corridori che i tifosi amano. È un Paese di estrema bellezza con percorsi particolarmente interessanti e molto suggestivi. Sarà un Tour de France che lascerà il segno con l'arrivo per la prima volta a Nizza, sarà un Tour diverso grazie a voi".
Ricordiamo che l'ultima volta che una tappa del Tour de France transitò sulle strade della nostra regione risale al 2009 con la sedicesima tappa a Martigny - Bourg-Saint-Maurice. Prima ancora il Tour arrivò altre due volte con una tappa in Valle d'Aosta, esattamente nel 1949, quando Fausto Coppi tagliò il traguardo ad Aosta, tappa Briançon-Aosta e nel 1959, quando il fortissimo corridore italiano Ercole Baldini vinse la tappa Grenoble-Saint-Vincent con arrivo nella cittadina termale.
Tenuto conto che nel 2019 la Giunta regionale aveva già avviato un progetto attraverso la candidatura congiunta della Regione e del Valais con l'obiettivo di far diventare la Valle d'Aosta possibile protagonista al Tour de France. La candidatura congiunta fa seguito a diversi incontri avuti dall'allora assessore competente con le autorità del Valais con l'obiettivo comune di creare un'unica proposta transfrontaliera per ospitare il Tour de France che coinvolga Savoia, Valle d'Aosta, Valais e Haute-Savoie.
Le proposte di tappa inserite nel dossier riguardavano alcune ipotesi di percorsi di diverso chilometraggio e altimetria con partenze da Bourg-Saint-Maurice e arrivo a Pila e la successiva partenza da Aosta con arrivo nelle località di Verbier e ripartenza verso Chamonix.
Evidenziamo che l'arrivo o il transito del Tour de France in Valle d'Aosta significherebbe avere un evento di grande portata mondiale che rivestirebbe per la nostra regione un rilevante palcoscenico promozionale turistico e sportivo. Il Tour rappresenta il terzo evento sportivo mondiale dopo Olimpiadi e Mondiali di Calcio, e poterlo ospitare ci permetterebbe di ottenere una grande visibilità in un contesto di fortissimo richiamo non soltanto sportivo ma anche turistico ed economico.
Si interpella quindi l'assessore competente per conoscere se in questi anni - in riferimento alle recenti informazioni apprese in merito alla presentazione ufficiale delle tappe del Tour de France 2024 - sia stata data continuità al lavoro già svolto e avviato nel corso del 2019 e quale sia la sua visione e strategia in merito a tale argomento e, nel caso di risposta affermativa o negativa al primo quesito, in quale modo si intende procedere, con quali tempistiche e obiettivi per riportare nuovamente il Tour de France nella nostra regione.
Presidente - Per la risposta l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Sono argomenti non proprio di piccola caratura... passiamo dalle Olimpiadi al Tour de France, ai grandi eventi sportivi, ma sono comunque sollecitazioni, come le dicevo prima, io non ho mai avuto nessun problema a riconoscere agli amici dell'opposizione i suggerimenti utili e qualunque tipo di suggestione; come dicono i francofoni, è ben accolto e anzi è utile per fare una strategia che non serve solo alla maggioranza in corso ma che serva alla Valle d'Aosta, quindi anche le interpellanze che sono arrivate oggi - e che sono servite, spero, a chiarire il nostro punto di vista rispetto anche agli investimenti di quest'anno, alla questione olimpica, eccetera - sono utili sicuramente ad aprire dei fronti anche di discussione e di ragionamento.
Lei chiedeva se in questi anni, in riferimento alla recente presentazione ufficiale delle tappe del Tour de France 2024, è stata data continuità al lavoro già svolto e avviato nel corso del 2019.
Come ricordava, anche lei, collega Brunod, nelle premesse dell'interpellanza, l'approvazione da parte della Giunta regionale del dossier di candidatura a ospitare il Tour de France e a presentare congiuntamente dalle amministrazioni di Valle d'Aosta e Valais era stato il risultato di numerosi incontri avuti dall'allora Assessore al turismo con le autorità del Valais. Tali incontri, come lei sa, avevano portato alla condivisione di un progetto transfrontaliero - quello era vero, nel senso che esisteva, è agli atti, poi se vuole glielo posso anche fare avere - che intendeva coinvolgere il Pays de la Savoie historique nel candidarsi a ospitare il Tour de France nel 2020. A questo sforzo tuttavia, come lei può aver verificato, non aveva seguito tra l'altro accoglimento della candidatura; io in questi anni ho imparato che non basta proporsi, ci vogliono risorse, agganci e organizzazione - e sono processi anche lunghi, anche di accreditamento.
Al momento del nostro insediamento, complice il Covid, come sapete, i dossier su cui dedicarsi sono stati molteplici e abbiamo deciso - e ne abbiamo parlato lungamente -con non pochi sforzi di riportare il Giro d'Italia in Valle nel 2022. Tra l'altro abbiamo avuto, credo, un ottimo riscontro anche rispetto alla tappa Rivarolo-Cogne, e quest'anno passerà nuovamente il Giro d'Italia e l'intenzione nella nostra programmazione è quella proprio, pur non essendo né città di arrivo né città di tappa, di utilizzare quell'evento a fini di promozione sia del territorio che dello sport, proprio del ciclismo.
Dicevo che nel frattempo ci siamo confrontati con chi aveva contribuito a redigere una prima bozza delle possibili tappe di percorso da proporre alla società organizzatrice del Tour de France, quindi A.S.O., l'Amaury Sport Organisation. Perché lì era stato fatto un dossier di candidatura e poi era stato inviato proprio ai vertici del Tour de France, proponendo proprio delle tappe specifiche con delle altimetrie e dei passaggi, cioè tutta una serie d'indicazioni che poi non sono evidentemente state accolte perché non hanno poi avuto un seguito. Si vede che nella programmazione complessiva hanno ritenuto che fosse utile fare altro. Io per altro ho incontrato a luglio di quest'anno, in un incontro specifico a Gressoney, i rappresentanti del Comitato di Tappa del 2016, che fu la città di arrivo la Valle di Trient, per capire anche la fattibilità di una nuova candidatura per gli anni a venire, perché giustamente il mio predecessore aveva capito che certe candidature, visto e considerato che parliamo di Tour de France e quindi non di Giro d'Italia che comunque, già solo dal nome e dal titolo, è una manifestazione che tendenzialmente... poi anche questo si è internazionalizzato, ma il Tour de France presuppone comunque per la sua fattibilità un coinvolgimento molto ampio.
A luglio di quest'anno abbiamo fatto questo incontro con gli amici del Comitato di Tappa del 2016 e l'intendimento, almeno allora ci siamo lasciati con questa idea, è proprio di costruire una candidatura, però anche quella concertata prima e cioè per capire quali sono effettivamente le esigenze, perché, come lei sa, il Tour de France è un prodotto che non è solo sportivo, ma ha una fortissima componente diciamo anche commerciale, quindi richiede una serie di passaggi.
È fuori di dubbio che il Tour de France sia una manifestazione in grado di assicurare una grande visibilità ai territori che attraversa e nel corso di quest'anno - in cui la Valle d'Aosta detiene proprio il titolo di Regione Europea dello Sport e l'Assessorato intende dedicare una parte rilevante della propria attività alla promozione dello sport e del turismo sportivo - affronteremo anche la questione del Tour de France, con l'obiettivo di verificare, come dicevo prima, la possibilità di candidare nuovamente, in collaborazione con il Vallese, l'intendimento è proprio quello: col Valais, la Savoia e l'Alta Savoia, una località della nostra regione come arrivo o partenza di una tappa del Tour de France, risultato che alla nostra Regione manca da più di 60 anni e più precisamente dal 1959, anno in cui la tappa del Tour arrivò a Saint-Vincent.
Sicuramente i tempi sono maturi, lei lo ha accennato, per lavorare al fine di riportare il Tour de France per la terza volta in arrivo, la sede di arrivo nel 1949 e 1959, mentre nel 2001 ci fu un passaggio al Colle del Gran San Bernardo-Piccolo San Bernardo.
Abbiamo già preso contatti con ASO per un appuntamento con il signor Prudhomme, al quale verranno portate o verrà evidenziata una prima proposta che valorizzerà proprio la transfrontalierità della tappa e ci proporremo come ville-étape, e insomma le idee ci sono.
Tra l'altro è possibile ed è probabile che parleremo - un incontro si potrà fare, e lo dico qui - con la Carovana del Tour de France, prima con la Carovana del Tour de France proprio per parlare seriamente del nostro interesse per la corsa e potrebbe essere la giornata proprio di riposo del Tour 2023 che avrà nell'Alta Savoia il prossimo mese di luglio, esattamente lunedì 17 luglio. Stiamo provando a organizzare un incontro in corsa e quindi nel frattempo stiamo trattando e cercando di creare questi contatti con Saddier del Conseil Départémental de la Haute-Savoie e credo che è anche un percorso da fare con gli amici del Valais con i quali, dicevo, ci siamo visti, possa essere utile per portare a casa anche il Tour de France.
È pur vero - e questo lo devo dire a onor del vero e per onestà intellettuale - che il Tour de France quest'anno attraversa l'Italia in maniera considerevole e quindi nelle strategie anche proprio specifiche del Tour de France non è detto che - come succede per candidature di altro genere, stamattina abbiamo accennato alla candidatura delle Olimpiadi - che nella logica futura ci sia l'intenzione di continuare ad attraversare l'Italia con diciamo un'intensità di frequentazione come è stata quest'anno, e credo che sia stata, da quello che so io, una decisione sia di tipo strategico e sia di tipo commerciale, proprio perché questo attraversamento delle regioni italiane è stato considerevolmente pagato da una parte, ma dall'altra credo che nella logica proprio del prodotto Tour de France ci sia una forte ricerca anche di marketing e di promozione che l'Italia sicuramente dà per la sua capacità e la sua reputazione e anche per la bellezza dei luoghi attraversati.
Presidente - Consigliere Brunod.
Brunod (LEGA VDA) - Ma solo una cosa rapida, prima che escano dei comunicati stampa, forse mi permette, la correggo subito su un passaggio: ha detto che quest'anno, ma probabilmente per errore mentre faceva il discorso, transiterà la tappa del Tour in Valle d'Aosta... tappa del Giro d'Italia, perché magari poi qualcuno esce subito poi con un articolo con questa notizia, quindi ci sarà il transito della tappa del Giro d'Italia che passerà al Colle.
Per quanto riguarda il Tour, ovviamente, come ha detto bene anche lei, è uno di quei grandissimi eventi che averli ovviamente è molto importante per l'aspetto turistico, economico e per tutto quello che riguarda il mondo outdoor, delle due ruote nelle sue varie specialità.
Ovviamente sono degli eventi a cui bisogna stare dietro, lavorarci molto, perché comunque per le programmazioni si parla di due o tre anni, se non di più, già definiti. e quindi sono cose molto difficili, però abbiamo capito che c'è la voglia e l'intenzione di poter almeno provarci e di tentare di lavorarci per riportare questo grande evento sulle nostre strade; questo è quello che per noi è l'obiettivo, per noi è molto importante anche che se da una parte si dà molta importanza al Giro d'Italia, comunque cercare negli anni, magari con una certa continuità, di far venire anche il Tour, sarebbe il top, perché la nostra regione, anche se piccola, presenta delle caratteristiche tecniche particolari che meritano molto dal punto di vista dei tracciati e quindi penso che sarebbe fare un grande regalo alla nostra regione, a tutti gli appassionati di Giro e sono quelle vetrine che alla fine ti danno quel risultato in più a livello mondiale. Noi speriamo che, magari non sarà in questa legislatura, se si parte già a lavorare adesso, magari nella prossima si riuscirà a ottenere questo risultato.