Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2150 del 12 gennaio 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2150/XVI - Interpellanza: "Visione, strategie e strumenti per incentivare le formule pet-friendly delle strutture ricettive e di ristorazione della regione".

Bertin (Presidente) - Punto numero 31 all'ordine del giorno. Si è prenotato il consigliere segretario Distort, a cui passo la parola.

Distort (LEGA VDA) - In occasione delle trascorse vacanze natalizie mi ero adoperato per cercare la collocazione in albergo di una famiglia che voleva soggiornare in Valle d'Aosta in compagnia del proprio animale da compagnia, un cagnolino. Laddove c'era la disponibilità ricettiva non c'era però disponibilità ad accogliere il cane e viceversa. La famiglia quindi ha dovuto rinunciare a un soggiorno di qualche giorno scegliendo la soluzione di una toccata e fuga in giornata.

In questa giornata si è riproposto il problema di compatibilità del cagnolino, con il ristorante questa volta. Anche qui la ricerca è stata impegnativa, riscuotendo parecchi dinieghi prima di trovare una collocazione.

Questa è la premessa che ha stimolato la redazione di questa interpellanza che, come recita, il titolo vuole stimolare le strategie. È un messaggio rivolto all'Assessore al Turismo. Infatti voglio precisare - estremamente importante per me precisare, a scanso di qualunque equivoco - che non voglio e non intendo minimamente criticare la conduzione di quelle strutture ricettive di ristorazione che per loro liberissima scelta hanno deciso di non strutturarsi per l'accoglienza di animali. Rispetto totalmente il settore, l'imprenditorialità, la professionalità e la libertà di svolgere una nobile professione con tutte le sue sfide quotidiane, in un ambito che è oltre tutto alla base dell'economia valdostana, quindi il mio personale plauso a qualunque operatore del settore che si impegna a mantenere attiva un'attività imprenditoriale in questa particolare fase storica.

Detto questo per opportuna chiarezza, l'interpellanza per sua natura è una richiesta di visione ed è esattamente questa, vuole essere il nostro ulteriore stimolo, stimolo dai banchi dell'opposizione al Governo in questo caso all'Assessore che ha la delega al settore turistico. E quindi è proprio sua, assessore Guichardaz, la competenza di saper gestire il tema e la sensibilizzazione della promozione di un turismo aperto all'accoglienza degli animali da compagnia a fronte dei dati che, tra l'altro, rilevano un trend in crescita per il target turistico che porta con sé il proprio animale da compagnia, e quindi si possono generare scenari interessanti per cui è bene che dal punto di vista della visione e della programmazione della linea politica ci sia la dovuta attenzione.

Riporto solo alcuni dati. Secondo statistiche recenti, il rapporto tra la popolazione italiana e gli animali da compagnia è circa di 1 a 1, quindi ci sono circa 60.000.000 di animali da compagnia distribuiti sull'intera popolazione nazionale. I dati sono molto simili all'estero e risultano sempre più frequenti i casi in cui i turisti - come si è detto anche nelle precedenti iniziative, andando a cercare più un'esperienza che non una mera attività sportiva - scelgono di condividere la propria vacanza con l'animale da compagnia. E quindi oltre tutto, pensare che si possa avere, si possa offrire un prodotto pet-friendly, mi spiace, per sintetizzare uso questo termine elemosinato all'inglese... però, appunto, la disponibilità di un turismo di questo tipo contribuisce tra l'altro anche alle dinamiche di abbandono, benché non è che un abbandono sia giustificato dal fatto che "Non posso portare un animale in vacanza, allora lo abbandono", questo è chiaro. Però queste dinamiche sicuramente fanno capire l'importanza di avere una sensibilità in questa linea, ed è assolutamente vero che l'imprenditorialità turistica dipende dalla capacità propria di chi opera nel settore e quindi non è assolutamente il caso che la Pubblica Amministrazione interferisca, ma è invece comunque opportuno che l'Amministrazione, di concerto con le associazioni di categoria, sappia essere all'altezza di gestire politiche di attrattività verso strutture del proprio territorio, attraverso ogni tipo di iniziativa; iniziativa con dinamiche di sensibilizzazione, di promozione, di premialità, di visibilità, magari anche il discorso, abbiamo appena parlato dell'aspetto della pubblicità, quindi anche attraverso un discorso, un messaggio pubblicitario.

Sono delle suggestioni, sono dei suggerimenti che inquadrano il tenore della nostra interpellanza e alla luce di queste riflessioni chiediamo al Governo Regionale: "Quali siano, a integrazione dell'attuale disciplina specifica, la visione, le strategie e gli strumenti, che si intendono attivare di concerto con le associazioni di categoria per incentivare formule pet-friendly delle strutture ricettive e di ristorazione presenti sul territorio regionale e per promuoverne l'evidenza, al fine di aumentare l'attrattività dei rispettivi target, flussi turistici in Valle d'Aosta. Grazie per l'attenzione.

Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Grazie, collega, le premesse della sua interpellanza sui dati mi hanno solleticato una certa curiosità, e quindi malgrado il poco tempo che abbiamo avuto per costruire le risposte - visto che di mezzo c'era l'Epifania, diciamo i testi sono arrivati un giorno dopo, eccetera - però ci siamo mobilitati perché ero proprio curioso di capire come fosse possibile questo rapporto 1 a 1; non so se riuscirò a stare nei dieci minuti, ma le fornisco una serie di dati che abbiamo, diciamo, messo giù, che poi, se non riesco a finire, le fornisco, perché sono interessanti anche le analisi poi per poter fare delle considerazioni.

Intanto con la definizione "animali da compagnia" o "pet", si intende solitamente un numero molto vasto di animali appartenenti a specie diverse che convivono particolarmente bene con l'uomo e nel suo ambiente domestico. Per il loro ruolo, che è far compagnia agli umani e per il valore affettivo che rappresenta la loro presenza in casa, questi animali sono anche detti "animali d'affezione". In genere si preferiscono alcune specie piuttosto che altre per l'aspetto e il comportamento mansueto in ambiente antropizzato. Ma oggigiorno praticamente qualsiasi animaletto può diventare un animale da compagnia. Gli animali da compagnia per antonomasia sono i cani e i gatti e in generale molti tipi di mammiferi, ma anche uccelli, pesci, criceti, gerbilli, cincillà, e poi altri animali come i porcellini d'India, conigli, furetti, eccetera. E ancora diverse specie di rettili, le tartarughe, le iguane, i serpenti, alcuni anfibi e invertebrati. Non mancano anche specie più insolite, come ragni e scorpioni che al pari di altri animali da compagnia sono ormai molto diffusi nelle nostre case.

Da tempo è noto l'effetto positivo sul benessere delle persone della presenza di un animale di compagnia in quanto contribuisce alla generazione di unità nella famiglia, di stili di vita divertenti e stimolanti, il mantenimento della forma fisica e l'educazione dei figli.

La presenza di pet, e lo dico da ex proprietario di cani e di altri animali, quindi affezionato a questo target, rientra nei valori della sostenibilità sociale e culturale, in quanto si riconosce loro un concreto aiuto per sé e per gli altri componenti della famiglia sul piano emotivo e affettivo, in particolare nei tempi attuali connotati da molteplici ed eterogenee difficoltà.

Nelle premesse dell'interpellanza sono richiamati i 60.000.000 di animali da compagnia distribuiti sul complesso della popolazione nazionale in rapporto di 1 a 1 rispetto alla popolazione. Il dato è corretto, ma l'analisi deve essere effettuata a un maggiore livello di profondità. L'ho scoperto facendo le ricerche. Secondo i dati pubblicati da Euro Monitor International, azienda di marketing, intelligence, che si occupa di analisi di mercato e ricerca, la popolazione pet in Italia rilevata nell'anno 2021 risulta pari a 64,8 milioni di animali, ma di questi 29,9 milioni sono pesci; 12,9 milioni sono uccelli; 10,1 milione sono gatti; 8,7 milioni cani; 1,8 milioni piccoli marmiferi, quindi conigli, criceti, furetti e altri e 1,4 milioni sono rettili.

La capacità di accoglienza da parte delle strutture turistico ricettive e ristorazione quindi deve intendersi riferita in via quasi esclusiva a cani e gatti, che totalizzano meno di 20.000.000, in quanto è ragionevole ritenere che non siano necessari particolari accorgimenti o infrastrutture per pesci, uccelli, piccoli marmiferi o rettili, con i quali il turista volesse accompagnarsi durante il soggiorno in Valle d'Aosta.

La questione va esaminata anche sotto un altro profilo. Osservando i dati relativi ai flussi turistici registrati nelle strutture turistico-ricettive sull'intero territorio regionale, nell'anno 2019 - ultimo dato annuale completo pre-pandemico, nell'attesa del dato 2022 - si ricava che il 40% circa degli arrivi sono costituiti da stranieri e il 60% da italiani.

Relativamente ai turisti stranieri appare opportuno formulare le seguenti considerazioni.

La prima risiede nel fatto che sicuramente sia perché l'Italia è il Paese Europeo dove statisticamente il rapporto pet-animali è il più elevato sia perché per gli spostamenti degli animali tra Paesi dell'Unione Europea sono necessari: un passaporto europeo per animali da compagnia in corso di validità, - tra l'altro non più valido dal primo gennaio 2021 per gli animali provenienti dalla Gran Bretagna che sono -14% degli arrivi stranieri in Valle d'Aosta dall'anno 2019 -, il vaccino contro la rabbia e, relativamente ad alcuni Paesi, anche altri trattamenti sanitari come la tenia, l'echinococcus, il trattamento in fase di rientro per esempio verso Finlandia, Irlanda, Malta, Norvegia e Irlanda del Nord.

L'incidenza dei turisti stranieri che desiderano condividere la vacanza col proprio animale di compagnia è da ritenere quindi significativamente inferiore rispetto a quella dei turisti italiani per motivazioni che può immaginare.

La seconda, ferma restando l'opportunità di perseguire un miglioramento continuo della qualità dell'offerta turistico ricettiva e della differenziazione dei servizi prestati, deriva dall'analisi di una classifica del dog-friendly-country-index 2022, pubblicata da Daily Infographic, e rilanciata da Infodata, il Data Blog del Sole 24 Ore, il 26 agosto 2022.

In base all'esame di otto parametri quantitativi e qualitativi, tra cui la presenza di hotel aperti anche ai cani, l'Italia si colloca al primo posto tra 50 nazioni valutate, e, considerato che i parametri quantitativi presi in esame, se rapportati alla Valle d'Aosta, forniscono risultati ancora superiori rispetto a quelli nazionali, si può concludere che il turista straniero che decida di condividere la vacanza con il proprio animale di compagnia, e non solo straniero, verosimilmente troverà in Valle d'Aosta una risposta già ora sicuramente soddisfacente rispetto ai propri bisogni.

La struttura competente ogni anno riceve dagli operatori turistico-ricettivi una denuncia dei prezzi minimi e massimi applicati per gli alloggi e per tutti gli altri servizi complementari forniti. In base alle denunce presentate nell'anno 2022, è risultato che le strutture turistico-ricettive e alberghiere e extra alberghiere valdostane che accettano animali domestici sono 709 su 1202 totali, compresi gli agriturismo, quindi quasi il 60%, un dato superiore alla media nazionale come già detto già superiore a quella di ogni altro Paese Europeo.

L'informazione relativa all'ammissione o non ammissione di animali, come dicevo, è raccolta e gestita dagli uffici competenti dell'Amministrazione Regionale per tutte le strutture ricettive e di ristorazione della regione. Il sito turistico regionale consente quindi già ora di operare ricerche filtrate sulla base di questo criterio. Inoltre le informazioni possono essere condivise dal portale regionale con altri portali turistici, come avverrà nel prossimo futuro con il Portale nazionale Italia.it. A oggi non sono mai emerse richieste o sollecitazioni particolari da parte degli operatori, singoli o attraverso le loro categoria di rappresentanza, alle strutture competenti, orientate proprio a un intervento mirato dell'amministrazione regionale per sostenere i bisogni legati alla fornitura di servizi specifici o all'attrattività pet-friendly.

In termini generali, è da ritenere che la capacità dell'offerta del mercato turistico ricettivo di rispondere ai diversi bisogni della domanda debba dipendere in misura prevalente, come diceva lei prima, dalla politica imprenditoriale che ogni singolo operatore economico ha autonomamente deciso di realizzare in relazione alle caratteristiche peculiari della propria azienda e alle proprie specifiche capacità e attitudini. D'altra parte, per condurre azioni promo-pubblicitarie specificamente dedicate a questa particolare specializzazione di offerta ricettiva e di ristorazione - quali, ad esempio, una maggior visibilità sul sito turistico regionale, la pubblicazione di inserzioni pubblicitarie e di articoli promo-redazionali, la partecipazione a fiere di settore - occorrerebbe poter garantire, per tutte le strutture promosse, livelli verificati di servizi.

Esclusa la possibilità che sia l'Amministrazione regionale quindi a definire i disciplinari e a condurre le relative verifiche, sembra più opportuno che sia il mercato a guidare lo sviluppo di queste e di altre specializzazioni di offerte. La domanda crescente di servizi pet-friendly, che gli imprenditori più pronti a cogliere le tendenze del mercato già assecondano, determinerà inevitabilmente l'espandersi dell'offerta. Parallelamente sul fronte della promo commercializzazione, per iniziativa di associazioni community e tour operator specializzati, si stanno affermando portali Web dedicati alle vacanze pet-friendly.

Occorre sottolineare inoltre che, da quando è entrata in vigore la legge regionale 19/2001 "Interventi regionali a sostegno dell'attività turistico ricettive e commerciali", tutti gli investimenti eventualmente effettuati dagli operatori al fine di dotare la propria azienda di aree e attrezzature esplicitamente destinate all'ospitalità di animali da compagnia possono essere oggetto di finanziamenti, al pari di ogni altro investimento; possibilità di sostegno che, ovviamente, permane anche alla data attuale.

Infine vale la pena di effettuare qualche considerazione in merito all'altro lato della medaglia, ovvero sulle motivazioni che possono indurre qualche operatore a non consentire, per politica aziendale, l'accesso di pet nella propria struttura. In questi ultimi dieci anni non sono stati infrequenti i casi di reclamo formale da parte di turisti che si sono ritenuti danneggiati da reazioni allergiche da loro subite in conseguenza della presenza della struttura ospitante di pelo animale; questi sono dati che arrivano dal Dipartimento di Prevenzione.

Nel settore della somministrazione di alimenti e bevande la presenza di animali da compagnia nei locali si può scontrare con la restrittività dei requisiti igienico-sanitari imposti dalle normative vigenti in questa materia. Ricordo che esiste ancora un Regio Decreto del 1925 che regolamenta per esempio l'accesso dei cani, che devono avere la museruola, il laccio corto, eccetera, nei ristoranti e nelle attività che assicurano somministrazione degli alimenti.

Presidente - Per la replica, il consigliere Distort.

Distort (LEGA VDA) - La tranquillizzo subito, non mi interessa tanto la completezza, mi interessano molto di più le intenzioni. A scanso di equivoci, è chiaro che nel momento in cui parlavo di turismo con animale da compagnia io sottintendevo cani e gatti, non intendevo riempire le strutture turistiche della Valle d'Aosta di scorpioni e tarantole o animali simili, assolutamente.

La inviterei a leggere la sua risposta, perché mi sento di sottolineare due aspetti. Il primo, un dato che lei ha fornito relativo al fatto che la Valle d'Aosta, le strutture turistiche in Valle d'Aosta svolgono un servizio di disponibilità e di accoglienza degli animali del circa del 60%, quindi al di sopra della media italiana che è già a sua volta al di sopra della media, europea e di tanti altri Paesi. Questo è un dato che conferma la virtuosità della nostra classe imprenditoriale nell'ambito del turismo.

L'altro dato, quello su cui le chiedo, veramente, in termini di fraterna correctio: lei ha detto: "Non è competenza dell'Amministrazione". pensare di andare a strutturare, a individuare, a indirizzare, a creare legge regionale, visioni, però io le dico soltanto che avevo già esposto nella presentazione alcuni concetti, che sono: promozione e premialità, visibilità; sono azioni esterne in cui la Pubblica Amministrazione giustamente non interferisce sull'ordinamento, sulla gestione delle libere attività imprenditoriali, però ciò non toglie che l'Amministrazione debba avere una sensibilità per premiare esattamente questo dato importante del 60%; saperle premiare, per esempio anche attraverso un veicolo pubblicitario.

Prima il collega Baccega ricordava che non è stata inserita l'enogastronomia nella pubblicità, se vogliamo fare ulteriori spot, pensiamo che questo dato è estremamente importante. La Valle d'Aosta ha una percentuale del 60%, altissima, di strutture che si sono organizzate per accogliere animali d'affezione. Ecco, questo è richiesto all'amministrazione, questo è chiesto a chi svolge il ruolo di Assessore al Turismo.

Leonardo Da Vinci diceva: "I dettagli fanno la perfezione e la perfezione non è un dettaglio". Sempre in ambito di citazioni concludo con Jim Morrison, un po' più tranquillo rispetto a Da Vinci: "Fai attenzione alle piccole cose, perché un giorno ti volterai e capirai che erano grandi". Buon lavoro, Assessore.