Oggetto del Consiglio n. 2140 del 12 gennaio 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2140/XVI - Interrogazione: "Contenuti e azioni dell'attuale politica regionale di supporto e sviluppo della produzione di idrogeno.".
Bertin (Presidente) - Punto n. 19 all'ordine del giorno. Risponde l'assessore Bertschy.
Bertschy (AV-VdA Unie) - L'interrogazione chiede informazioni riguardo al recente bando che è stato approvato dalla Giunta e poi dalle strutture tecniche, quindi passo velocemente alle risposte, visto che sono abbastanza lunghe e articolate.
Quali siano i principali dettagli dell'avviso. L'avviso è finalizzato alla selezione e al successivo finanziamento di proposte progettuali, volte alla realizzazione di siti di produzione di idrogeno rinnovabile in aree industriali dismesse, da finanziare nell'ambito dell'investimento 3.1 previsto nella Missione 2, "Rivoluzione verde e transizione ecologica", Componente 2, Energia rinnovabile, idrogeno, rete mobilità sostenibile, ovviamente del PNRR. L'importo destinato alla Regione autonoma Valle d'Aosta è pari a 14 milioni di euro. Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di tutte le dimensioni che sono regolarmente costituite e iscritte come attive nel registro imprese, che sono in regime di contabilità ordinaria e dispongono di almeno due bilanci approvati.
Gli interventi ammissibili devono essere finalizzati alla produzione di idrogeno rinnovabile e devono prevedere entrambi le seguenti componenti: a) uno o più elettrolizzatori per la produzione di idrogeno rinnovabile, comprensivi di eventuali sistemi di compressione e di stoccaggio dell'idrogeno; b) uno o più impianti addizionali asserviti agli elettrolizzatori, comprensivi di eventuali sistemi di stoccaggio dell'energia elettrica. L'elettrolizzatore deve avere una potenza nominale complessiva non inferiore a 1 megawatt e non superiore ai 10 megawatt ed è necessario prevedere l'installazione, nell'area dove è ubicato l'elettrolizzatore o in aree poste entro dieci chilometri dal perimetro di quest'ultima, di uno o più impianti addizionali di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile asserviti agli elettrolizzatori, con una capacità totale almeno del 20 percento della potenza elettrica dell'elettrolizzatore stesso. Ad esempio, per un elettrolizzatore da un megawatt, bisogna prevedere un impianto per almeno 200 kilowatt.
I componenti di impianti di produzione di idrogeno rinnovabile devono essere realizzati presso siti localizzati nel territorio della Regione e devono essere collocati su un'area industriale dismessa avente le seguenti caratteristiche principali: la connessione alla rete elettrica, le risorse d'acqua adeguate alla produzione di idrogeno rinnovabile, la connessione alla rete gas e l'accesso alla rete stradale. Inoltre, il sito individuato deve essere contiguo o prossimo, ovvero distante non più di 50 chilometri, a un'area caratterizzata dalla presenza di industrie o altre utenze che possano esprimere una domanda potenziale di idrogeno.
I progetti possono essere presentati dal 9 gennaio fino al 16 febbraio. Le attività di istruttoria e di valutazione delle domande presentate saranno di natura amministrativa e tecnica e dovranno essere effettuate in tempi rapidi, in modo da consentire l'approvazione della graduatoria delle domande entro e non oltre il 31 marzo 2023. In ogni caso, i progetti devono essere poi ultimati entro 36 mesi dalla data del provvedimento di concessione dell'agevolazione e comunque non oltre il 30 giugno 2026. Si evidenzia che il termine del 31 marzo 2023 è stato definito dal MASE ed essendo un obiettivo del PNRR non può essere modificato. Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo a fondo perduto e non possono essere superiori al cento percento dei costi ammissibili, di cui all'articolo 7 dello stesso avviso.
Punto 2: quale sia il ruolo che la Regione autonoma riveste e rivestirà nell'ambito della gestione del già richiamato avviso. La Regione è stata individuata come soggetto attuatore dell'avviso, ovvero il soggetto a cui sono delegate da parte del MASE le funzioni di monitoraggio, controllo e rendicontazione della spesa e degli obiettivi dei target. Il soggetto attuatore pertanto è tenuto ad assicurare la piena attuazione degli interventi finanziati con il PNRR da parte dei soggetti beneficiari che sono le imprese, verificandone l'avvio tempestivo e la realizzazione operativa, per non incorrere in ritardi attuativi e concludere nella forma, nei modi e nei tempi previsti, al fine di garantire il soddisfacente conseguimento secondo le scadenze concordate con l'Unione europea degli obiettivi e dei target a essi collegati per la quota parte di competenza, nonché a individuare eventuali fattori che possano determinare ritardi che incidano in maniera considerevole sulla tempistica attuativa e di spesa dei beneficiari, definita nei cronoprogrammi di progetto, relazionando così tempestivamente al Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica.
Inoltre, al soggetto attuatore compete l'onere di rispettare gli adempimenti connessi agli obblighi di relazione e imputazione nel sistema informativo ReGiS dei dati di monitoraggio relativi all'avanzamento finanziario, fisico e procedurale e di quelli inerenti all'avanzamento del conseguimento della quota parte di competenza degli obiettivi dei target associati alla misura, effettuando verifiche, validazione dei dati di monitoraggio forniti dai soggetti beneficiari sulla base delle indicazioni del Ministero, al fine di presidiare l'avanzamento dei progetti, nonché di garantire la correttezza, l'affidabilità e la congruenza con il tracciato informativo previsto per sistema il ReGiS, nel rispetto delle indicazioni fornite dal Ministero.
La terza domanda è quella direi un po' più politica ed eviterei di leggere tutta una serie di cose, che poi possiamo dare anche come informazione. Rispetto alla politica regionale di supporto e sviluppo della produzione di idrogeno in termini di programmazione e regolamentazione, misure operative e di incentivazione, posso rispondere che, in termini politici, stiamo partecipando a tutti i tavoli di confronto a livello nazionale ed europeo, interregionale, in particolare con la Regione Piemonte, ma anche attraverso alcuni primi progetti relativi, per esempio, al programma ALCOTRA, a tutte le azioni che si stanno sviluppando e che mettono a disposizione dei programmi di sviluppo della produzione di idrogeno numerose risorse. Questo presidio avviene sia sotto il profilo tecnico che politico e ci ha messo in condizione per ora di intercettare dei primi importanti programmi; questo avviso è uno di questi. C'è in corso anche un avviso a livello nazionale per la realizzazione di 40 distributori a idrogeno previsti uno per regione, che devono però vedere la partecipazione di un soggetto privato interessato ovviamente alla sua realizzazione. Il lavoro politico che è stato fatto in questo momento è anche stato quello di garantirci, all'interno della programmazione finanziaria, delle risorse sui fondi strutturali; li ho già citati più volte, sono i 4 milioni di euro che sono a disposizione nel POR FESR 2021-2027.
Abbiamo, come Consiglio, approvato la legge del primo studio sull'impatto dell'idrogeno per il settore dei trasporti e recentemente approvato una delibera, la n. 1570, che dà i primi indirizzi sulla diffusione del vettore energetico a idrogeno nel settore dei trasporti in Valle d'Aosta, per cercare di dare attuazione al progetto sulla realizzazione del distributore alla filiera.
In questo momento, come Commissioni, abbiamo cercato di emendare nel Decreto Milleproroghe la data di utilizzo dei fondi che sono a disposizione per il rinnovo degli autobus con i finanziamenti che sono dedicati, che scadeva il 30 settembre 2022, era stato prorogato al 31 dicembre 2022, ed è oggi in corso un emendamento da parte della Conferenza delle Regioni per portarlo al 31 dicembre 2023, perché a oggi non ci sono né sufficiente produzione ma neanche disponibilità di autobus per poter seguire quella misura di finanziamento.
L'atto più importante che speriamo di concludere al più presto sono le linee guida che faranno parte del piano energetico ambientale regionale, che daranno la possibilità di avere un atto di programmazione anche per lo sviluppo dell'idrogeno in Valle d'Aosta.
Stiamo cercando, con tutta la determinazione necessaria, di organizzarci sia politicamente che amministrativamente con degli atti e con un lavoro che ci permetta di stare al passo con quello che si sta sviluppando, sapendo che buona parte di queste risorse dovranno essere utilizzate in tempi molto brevi e che tutte le Regioni oggi vivono un po' la difficoltà di riuscire a collegare la visione programmatoria ai tempi che i vari decreti stanno mettendo in campo, a volte con delle grandi difficoltà. Ricordo l'ultimo decreto uscito il 23 dicembre, alla vigilia di Natale, e su quello abbiamo dovuto fare le modifiche necessarie per completare l'avviso e metterlo in disponibilità.
Io spero al più presto di poter fornire al Consiglio questa documentazione, così da potere anche permettere una discussione politica e un confronto sulla programmazione futura.
Presidente - Consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Quest'interrogazione nasceva dalla lettura del comunicato stampa che annunciava l'avviso. Qui faccio una battuta, Assessore: forse nella home page del sito regionale, invece di metterlo in fondo a destra, io avrei messo un banner un pochettino più visibile; ma questo non è un problema suo, è un problema di come è costruito oggi il sito della Regione, che forse necessiterebbe di essere un pochettino più smart; questo lo do come consiglio, perché subito non trovavo neanche io la localizzazione dell'avviso. Ma voleva essere anche utile per fare un po' il punto su quello che effettivamente è stato fatto perché, come spesso capita nei comunicati stampa, sembrava che di colpo ci fossimo messi a produrre idrogeno, poi sappiamo che è facile fare dei grandi titoloni.
Il problema che emerge, che non è nostro ma molto più generale, è che un vettore di questo tipo, come qualsiasi vettore energetico, un conto è produrlo, un conto è consumarlo ma un altro conto è costruire tutta la filiera. Giustamente lei citava quell'altro bando per la costruzione di un distributore per regione: io posso fare tutti i distributori di questo mondo, ma se poi non ho degli autobus, dei mezzi o comunque una filiera che utilizza questo vettore, ovviamente sto facendo un esercizio, più che di stile, molto oneroso e che non mi porta da nessuna parte.
In parte forse quello che è la parte più interessante dello studio sull'idrogeno io lo collegherei direttamente con il piano regionale dei trasporti, che è rimasto un po' in formalina, per un discorso molto semplice: lì si parlava o si parla spesso di autobus e di utilizzo del vettore idrogeno, nel piano regionale dei trasporti la parte di autobus è comunque importante e forse quella può essere, ed è quella la via, l'occasione di poter utilizzare e sviluppare la filiera di questo vettore, un po' come hanno fatto anche altre realtà. Non cito sempre gli amici o anche i diversamente amici del Sudtirolo, perché altrimenti ne abusiamo. Ci sono realtà che sul trasporto pesante: noi non abbiamo porti, quindi sulla parte delle navi poco possiamo fare, ma penso che sulla parte di autobus molto si può ragionare.
Quello che in più ci preoccupa, ma ripeto, dipende soprattutto da eventi esterni, è che un po' come il mondo del fotovoltaico, anche gli elettrolizzatori sono degli impianti non proprio di semplice reperimento e costruzione. Purtroppo sappiamo che la transizione energetica ecologica, ma io direi soprattutto industriale, perché questa è una vera e propria transizione industriale, una violenza sul sistema industriale occidentale, perché bisogna anche prevedere delle politiche e delle misure effettivamente che aiutino questa transizione, rendono, insieme alla data dell'annus horribilis, che è il 2026, la necessità di reperire necessariamente tutti questi impianti che sono tecnologicamente non soltanto onerosi dal punto di vista finanziario, ma soprattutto anche sempre di più strategici e la cui produzione, che ci piaccia o no, non dipende totalmente dall'Occidente. Chiamo in causa proprio l'Occidente, perché quando si parla di catene globali del valore, non possiamo più parlare d'Italia, non possiamo più parlare di sud Europa, non possiamo parlare di Europa, dobbiamo per forza allargare i nostri confini. Quindi, io mi auguro che tutto possa andare nel migliore dei modi.
Un altro passaggio che volevo fare, rispetto alla precisazione che giustamente lei ha fatto e che è stata anche oggetto di parte delle nostre interlocuzioni in II Commissione sul PNRR, è il fatto che la Regione sia un soggetto attuatore che ha tutta una serie di incombenze non di poco conto: al di là dell'elencazione, il monitoraggio, controllo e quant'altro, sappiamo che questo ha un costo, perché ovviamente ci saranno delle strutture deputate a fare questo. Mi si permetta la battuta, visto l'ordine del giorno del Consiglio: se da un lato esternalizziamo, qui dobbiamo anche capire se le risorse ci sono e non sono solo risorse finanziarie, ma sono anche risorse di competenza, di voglia e di volontà, quindi c'è un carico sugli uffici che non è banale, e che non riguarda soltanto l'idrogeno, ma tutte le progettualità che fanno parte di questi progetti.