Oggetto del Consiglio n. 2137 del 12 gennaio 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2137/XVI - Interrogazione: "Notizie in merito al contratto preliminare di acquisto da parte di CVA SpA di una società specializzata nella gestione di impianti fotovoltaici".
Bertin (Presidente) - Punto n. 16 all'ordine del giorno. Risponde l'assessore Caveri.
Caveri (AV-VdA Unie) - Parlerò un po' in giuridichese, perché la ricostruzione deve avvenire ovviamente in termini giuridici. La società CVA ha informato preliminarmente la Giunta regionale sull'accordo con la società Sistemi Rinnovabili. L'informazione è stata effettuata tuttavia nell'assoluto rispetto dei ruoli e dell'autonomia che caratterizza l'attività della CVA, anche tenuto conto della non applicabilità della legge Madia a CVA stessa, in quanto società quotata, se non per le parti che sono espressamente previste. Per capirci, prima, quando CVA era nella Madia, un investimento esterno di questo genere non sarebbe stato possibile.
Si ritiene utile, stante la recente esclusione dall'applicazione del TULPS della società CVA, delineare pertanto il nuovo quadro normativo in cui la società stessa opera. A questo fine si può ricordare come il Ministero dell'economia e delle finanze, con un orientamento del 22 giugno del 2018, ha precisato, cito testualmente, che "L'esclusione delle società quotate nei mercati regolamentati dall'applicazione generale del TULPS, risponde all'esigenza di evitare distorsioni del mercato di negoziazioni dei titoli già quotati e penalizzazioni per le società a partecipazione pubblica che si confrontano nei mercati regolamentati con società concorrenti. Inoltre - dice sempre questa nota - l'applicazione parziale della disciplina del TULPS tiene in considerazione che tali società sono già sottoposte a una disciplina di settore che, attraverso stringenti regole di trasparenza e regole speciali di governance, favorisce l'attuazione delle finalità previste dal TULPS"; fine della citazione del documento del Ministero.
In conclusione, anche in relazione a quanto rappresentato nelle premesse dell'interrogazione, occorre evidenziare che le disposizioni contenute nel TULPS, concernenti la preventiva autorizzazione e condivisione da parte del socio pubblico, rispetto alle operazioni di acquisizione e di partecipazione da parte di società controllate come previsto dalla legge, non si applicano. Si sarebbe applicato un acquisto di questo genere se noi avessimo avuto CVA nella Madia, e in effetti procedure di questo genere sarebbero state obbligatorie. Non lo sono più proprio a tutela della possibilità di CVA di poter essere efficace sul mercato e questo vale per tutte le società a partecipazione pubblica che si confrontano sul mercato.
Per quanto concerne l'operazione di acquisizione della Sistemi, la stessa si inserisce nella mission della CVA, considerato che la stessa è volta alla produzione di energia green da fonti rinnovabili, oltre che nelle puntuali previsioni di piano strategico 2021-2026, relativamente al necessario e non ulteriormente procrastinabile processo di diversificazione delle fonti di generazione, restando però nel settore delle rinnovabili. Così come è rappresentato da CVA, il rafforzamento della produzione di energia da fonte fotovoltaica comporterà la messa in sicurezza dell'assetto produttivo della società, a fronte di sempre più marcate variabilità nel settore idraulico, cioè la mancanza di acqua, che hanno impattato e impatteranno significativamente sulla produzione idroelettrica, riducendo l'incidenza relativa alla fonte idroelettrica sulle performance consolidate. C'è un rapporto: c'è sempre più bel tempo, c'è sempre più sole e questo consente di avere comunque energia rinnovabile, a fronte della diminuzione della produzione per l'idroelettrico causato da problemi siccitosi. Quindi, in un contesto di cambiamento climatico, caratterizzato da un'intensificazione della frequenza degli eventi estremi e da un aumento della variabilità idraulica di anno in anno, risulta per CVA importante operare con una logica di diversificazione per fonte rinnovabile della quota di produzione elettrica.
Grazie all'avviato processo di diversificazione portato avanti in passato, con l'acquisizione importante già avvenuta di impianti eolici in particolare (esisteva già una piccola parte di fotovoltaico fuori Valle) e grazie a questa importante acquisizione, la società non solo crea un mix per fonte di generazione che la pone al riparo per il futuro da eccessivi rischi di variabilità produttiva legata agli anni siccitosi, ma crea anche i presupposti per un significativo consolidamento del ruolo di CVA fra i principali produttori di energia da fonti rinnovabili in Italia. Grazie a questo rafforzamento CVA potrà consolidarsi, garantire il proprio futuro e la capacità di produrre valore per il territorio. Quando dico valore, dico anche soldi per i dividendi e per la fiscalità, visto che queste società avranno comunque sede in Valle d'Aosta.
Per quanto riguarda la seconda questione, la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici, relativi a progetti ancora in itinere previsti dalla società Sistemi Rinnovabili, è da considerarsi ricompresa all'interno degli obiettivi di crescita definiti dal piano strategico del gruppo CVA 2021-2025, approvato da CVA nel 2021 e naturalmente reso noto all'azionista.
Poiché la maggior parte degli impianti in progetto risultano ancora da realizzare, l'operazione di acquisizione della società si configura evidentemente come incrementale; questo significa, in sostanza, dal punto di vista della produzione di energie rinnovabili in Italia e non come mero trasferimento di impianti da una società all'altra. Quindi, c'è una parte già esistente, c'è una parte che dev'essere costruita e c'è anche una parte che è in attesa di autorizzazione, e questo naturalmente ha portato delle valutazioni economiche a seconda di queste tre tipologie. Per quanto concerne le tempistiche di realizzazione di nuovi impianti, si prevede di confermare la nuova capacità di CVA pari a 441 megawatt entro il 2026.
Quali sono gli uffici della Regione di Finaosta che monitorano e collaborano con le attività di CVA e garantiscono un'interlocuzione regolare con i vertici dell'Azienda? Credo che lei abbia capito che CVA, uscendo dalla Madia, agisce pienamente come una società, per cui non è che io telefono come Assessore alle partecipate per dire che cosa deve fare, e la stessa cosa vale - essendo una società indiretta - per Finaosta. I rapporti fra l'Amministrazione regionale, quindi in questo caso in particolare il dipartimento che si occupa delle partecipate, ma anche l'Assessorato allo sviluppo economico che ha la delega sull'energia, e la società si svolgono nel pieno rispetto dei ruoli e della necessaria autonomia che caratterizza l'attività dei singoli soggetti. CVA è una società di capitale di diritto privato, la cui disciplina è dettata dal codice civile e il capitale è interamente, cento percento, di Finaosta, a sua volta partecipata al cento percento dalla Regione. Quindi, rientriamo pienamente nelle società pubbliche, con quella particolarità che ho già detto di uscita dalla Madia.
Oggi CVA è una società quotata ai sensi e per gli effetti dell'articolo 2 comma 1 lettera B del TULPS. CVA oggi ha una situazione ben diversa da quella precedente. Alla luce di questa normativa, quali poteri spettano al socio? Sono scritti nell'articolo 2364 del codice civile: approvazione del bilancio, nomina e revoca degli amministratori - da parte di Finaosta, ben inteso - nomina del collegio sindacale e del relativo presidente della società di revisione, determinazione dei compensi, deliberazione sulla responsabilità degli amministratori e dei sindaci, deliberazione sugli oggetti attribuiti dalla legge all'assemblea dei soci e, infine, approvazione dell'eventuale regolamento dei lavori assembleari Pertanto deve ritenersi escluso un potere di ingerenza gestionale del socio diretto e indiretto, tenuto conto della qualifica di CVA quale società quotata. Risulta perciò del tutto evidente che un'alterazione del perimetro delle dinamiche e dei rispettivi processi decisionali, sulla base di quanto previsto dalla legge, potrebbe ingenerare improprie ingerenze nell'autonomia gestionale e questo non è il compito della politica.
Infine, si evidenzia che l'acquisizione della società è stata effettuata anche con l'intento di acquisire la piattaforma gestionale che ne è la parte costitutiva più significativa, dotata di personale con professionalità a elevato know how nel settore del fotovoltaico, sull'intera filiera produttiva, dallo sviluppo alla realizzazione degli impianti, alla capacità di gestione degli impianti stessi realizzati, anche con specifiche competenze. Naturalmente, qualora ci fosse la possibilità di investimenti nel settore fotovoltaico, ci si potrebbe avvalere delle competenze di questo personale. Si evidenzia tuttavia come la società non consideri, al fine dello sviluppo industriale impiantistico fotovoltaico, il territorio valdostano per le sue peculiarità una regione che, con rare eccezioni, come potrebbe essere l'area del tiro a volo di Saint-Vincent, un'area a significativo sviluppo, tenendo anche in considerazione la complessiva esposizione solare annua disponibile.
Presidente - Replica la consigliera Minelli.
Minelli (PCP) - Grazie all'Assessore per la sua risposta. Sono contenta di avere presentato l'interrogazione, perché le comunicazioni che erano giunte su quest'operazione erano comunque delle informazioni abbastanza scarne e ritengo che sia corretto che anche dalla parte istituzionale vengano date alla popolazione delle informazioni.
Per quanto riguarda le interlocuzioni tra la CVA, la Finaosta e la Giunta, lei ci ha ricordato quella che è la normativa. Sappiamo bene che la CVA è stata sottratta ai vincoli funzionali dettati dal decreto Madia e anche ai vincoli della legge regionale n. 20 del 2016, però formalmente rimane una società pubblica al cento percento che è sottoposta, come tutte le società, a dei controlli. Sappiamo anche che la CVA da sola vale di più di tutte le società controllate della Regione messe insieme.
Per quello che riguarda questo tipo di acquisizione, lei ci ha detto che c'è stata un'informazione al socio da parte della CVA. Facciamo presente che si tratta di un'acquisizione molto rilevante, parliamo di un acquisto di 340 milioni di euro, con degli impianti operativi, è già stato detto, per 42 megawatt e dei progetti autorizzati molto consistenti in campo fotovoltaico. Noi non vogliamo affermare che si tratti di un'acquisizione non condivisibile, sbagliata, però è necessario credo conoscerne meglio i contorni e sapere anche quali valutazioni sono state fatte a questo proposito. Sono delle scelte, quella di spendere 340 milioni di euro per questo acquisto o quella di potenziare le centrali esistenti, ammodernarle, eccetera, che si possono fare ma, a nostro avviso, devono essere oggetto di un'analisi e di una valutazione e devono essere anche spiegate ai cittadini valdostani, perché ricordo che la CVA è stata acquistata, è in piedi ed è nata con i soldi dei valdostani.
Sulla questione della tempistica di realizzazione prevista per i progetti di Sistemi, lei ha detto che sono ancora da realizzare, una parte c'è, una parte è da costruire, una parte sarà ancora forse addirittura da progettare o comunque con un iter da seguire, e ci ha detto che la tempistica è di avere entro il 2026 441 megawatt. È un tempo ragionevole, è una parte soltanto di tutta la potenza che potrebbe essere realizzata; è chiaro che una data è importante perché altrimenti un'acquisizione, senza prevedere anche una tempistica, sarebbe qualche cosa del tutto vago. Il 2026 sono tre anni a partire da adesso, verificheremo se sarà così; noi pensavamo nelle nostre ipotesi che un arco di tempo di due anni per la realizzazione almeno di una parte di questo giustificherebbe ancora di più un'operazione di questo genere, diverso sarebbe se tutto rimanesse congelato.
Per quello che riguarda la terza domanda, lei ci ha detto che la CVA uscendo dalla Madia non è soggetta ai controlli, ci ha detto che esisteva invece tutta una situazione precedente diversa e poi ci ha detto comunque che sia il dipartimento delle società partecipate, sia l'Assessorato allo sviluppo economico sono, in qualche modo, in contatto. Noi riteniamo che una realtà importante come la CVA debba essere seguita da un gruppo di persone qualificato, perché ci dev'essere un'azione di collaborazione nei confronti della CVA e capire quali sono i collegamenti con l'Amministrazione regionale. Mi è sembrato dalla sua risposta che non c'è un nucleo operativo, che non c'è qualcuno che segue in particolare, perché essendo uscita dal controllo della Madia fa la sua strada e noi ascoltiamo semplicemente quello che ci viene detto. Mi sembra che questa sia una cosa un po' strana...
Voce fuori microfono.
Il codice civile è una questione, il fatto che ci sia da parte della Regione un nucleo operativo che controlli e mantenga un'interlocuzione costante, mi sembra un'altra cosa.
Brevemente sull'ultima domanda. Le competenze - lei dice - di questa società Sistemi rinnovabili che è stata acquisita possono essere utili qualora si decida di operare in questo campo, poi però lei dice anche che ci hanno già detto che il nostro territorio non è interessante per la sua scarsa esposizione, eccetera. A me pare invece che proprio su questo, proprio su un aspetto del genere, considerato che in risposta ai cambiamenti climatici occorre diversificare, anche la regione Valle d'Aosta potrebbe qui metterci il becco e dire qualche cosa in questo senso.
Presidente - Sospendiamo brevemente per arieggiare i locali.
La seduta è sospesa dalle ore 11:03 alle ore 11:25.