Oggetto del Consiglio n. 2130 del 12 gennaio 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2130/XVI - Interrogazioni a risposta immediata: "Esternalizzazione della gestione tecnico-amministrativa e artistica degli spettacoli della Saison culturelle a decorrere dalla stagione 2023/2024" e "Informazioni in merito all'esternalizzazione della gestione tecnico-amministrativa e artistica del Teatro Splendor e, in particolare, degli spettacoli della Saison Culturelle.".
Bertin (Presidente) - I punti n. 9.02 e 9.03 sono discussi congiuntamente, pertanto vi saranno le due illustrazioni, la risposta e poi le repliche. Si è prenotato il consigliere Marquis per la prima illustrazione.
Marquis (FI) - Abbiamo presentato quest'interrogazione a risposta immediata perché siamo venuti a conoscenza, siamo stati sorpresi e soprattutto perplessi dalla decisione che è stata presa a fine anno di appaltare la gestione della Saison Culturelle. La Saison Culturelle è sempre stata il fiore all'occhiello della Regione e dell'Assessorato alla cultura e, come si legge dalla documentazione della delibera di Giunta regionale, è sempre stata un'attività che ha avuto l'obiettivo di colmare il gap culturale della nostra regione rispetto alle altre. Siccome nella nostra regione c'è una carenza di offerta nel settore privato di teatri stabili che si occupano di queste attività, la Regione ha sempre avuto un ruolo di centralità.
Non si capisce, dalla delibera così come è stata predisposta, qual è l'urgenza che ha portato a prendere questa decisione, come se ci fosse una minaccia incombente perché il tutto deve partire dalla stagione 2023-2024. Si legge anche, sempre negli atti, che la soluzione che è stata prescelta forse non è la migliore, ma è l'unica che è possibile concretizzare per la stagione 2023.
Siccome noi crediamo che la pubblica amministrazione debba sempre lavorare per confezionare l'offerta migliore, non capiamo qual è la scadenza, qual è il problema grosso che ha determinato questa scelta, pertanto abbiamo chiesto quali sono le ragioni di ordine tecnico e anche economico finanziario che hanno portato a prendere questa decisione.
Presidente - Per l'illustrazione della seconda interrogazione, la consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Molto è già stato detto da chi mi ha preceduto. Noi abbiamo letto con attenzione la delibera in cui si riporta parte della relazione affidata a uno studio legale dove si parla di carenza di personale, scarsa adeguatezza della logica amministrativa burocratica, carenza di elasticità operativa rispetto alle esigenze della domanda, mancanza di una struttura autonoma e responsabilizzata rispetto agli obiettivi dell'ente pubblico e all'organizzazione della produzione, difficoltà a sviluppare specifiche professionalità e competenze tecniche sia direzionali sia operative. Si legge poi che la Valle d'Aosta è una terra storicamente vocata alla propria cultura, alle proprie tradizioni, ma che a questa eredità non corrisponde una pari vivacità dell'attività imprenditoriale privata nel settore dello spettacolo dal vivo, che riduce conseguentemente la possibilità di fruizione da parte dei cittadini di attività culturali diversificate di qualità.
Noi rispetto a questi due punti ci chiediamo, come già un po' ha anticipato il consigliere Marquis, come mai invece, quando si è discusso del DEFR, si è parlato dell'importanza della Saison, della grande competenza che c'è attorno al confezionamento di questa rassegna? Come mai ci si è accorti a distanza di poco tempo di tutto quello che è stato messo nelle premesse di quella delibera e soprattutto, come diceva il consigliere Marquis, anche l'urgenza di procedere già per la prossima stagione.
Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Nel rispondere all'interrogazione circa il futuro della Saison Culturelle a decorrere dall'annualità 2023-2024, va innanzitutto fatta una precisazione rispetto alle premesse degli interroganti, laddove scrivono di vicissitudini che hanno caratterizzato finora l'edizione 2022-2023 della Saison tra cambi di data, cancellazioni di spettacoli e sostituzioni di artisti. A onor del vero, quelle che voi definite vicissitudini, non sono vicissitudini della sola Saison Culturelle bensì di tutti i teatri italiani. Se un artista è ammalato, lo spettacolo si posticipa, se una tournée inizialmente programmata viene annullata dal produttore per sopravvenuta indisponibilità dell'artista principale o a causa dell'instabilità geopolitica, tutti i teatri nei quali era programmata sono costretti, loro malgrado, ad annullare il detto spettacolo dal calendario. Queste non sono vicissitudini, o comunque le si voglia chiamare, imputabili all'organizzazione in questo caso alla Regione.
Per entrare nel dettaglio, ad esempio lo spettacolo Dalai Nuur programmato in Saison per il 3 febbraio 2023, è stato annullato da tutti i teatri italiani in cui era programmato tra gennaio e febbraio, per la mancata autorizzazione a rappresentare in Italia lo spettacolo da parte dello Stato estero. La Regione in questo caso è quindi prontamente intervenuta sostituendo lo spettacolo in programma il 3 febbraio con un altro spettacolo, sempre di danza, di assoluto livello e per lo più nella stessa data.
Caso analogo, anche se per motivazioni diverse, è avvenuto con lo spettacolo teatrale "Il silenzio grande" oggi sostituito con un'altra iniziativa di teatro altrettanto importante, programmato per il 22 febbraio 2023; e lo spettacolo Adn Baroque, che in data 13 dicembre non si è tenuto per malattia dell'artista, sarà recuperato in data 18 aprile 2023.
Venendo al tema del futuro della Saison, ricordo molto brevemente che, con deliberazione della Giunta regionale n. 418 in data 19 aprile 2022, abbiamo dato un chiaro mandato alla competente struttura di sottoporre alla Giunta regionale un progetto per la futura gestione tecnico-amministrativa e artistica del teatro Splendor a far tempo dalla stagione 2023-2024, volta a salvaguardare la continuità del teatro e dell'offerta artistica per il tramite di una delle forme di gestione previste dall'ordinamento. Il progetto è stato, come avete correttamente ricordato, approvato con DGR n. 1623 del 28 dicembre 2022 e consiste in un appalto pubblico di servizi per la gestione del teatro e delle attività artistico-teatrali, ai sensi del decreto legislativo n. 50 del 2016, della durata di due anni di primo affidamento con previsione espressa della facoltà di ripetizione del servizio per ulteriori due anni. I servizi oggetto dell'appalto sono: i servizi culturali connessi e segnatamente la Saison Culturelle, i servizi tecnici connessi ed eventualmente il servizio di gestione del bar.
Le ragioni alla base della scelta, sia di ordine tecnico che economico finanziario, sono diverse e complesse ma soprattutto concatenate. Un'articolazione di ragioni e di ragionamenti difficili da rappresentare o sintetizzare in un'assise come quella del Consiglio regionale, quindi il rischio, considerati anche i tecnicismi, è di generare confusione. Considerato che sono già due le forze politiche che hanno presentato interrogazioni sul tema, peraltro appartenenti a gruppi ideologicamente lontani, cosa che certamente denota un interesse trasversale sull'argomento, penso che sarebbe utile, se lo desiderate, approfondire il tema e le sue varianti in un incontro puntuale in Commissione, dove si potrà rispondere meglio, unendo risposte tecniche e politiche, a diversi interrogativi in un confronto laico e certamente costruttivo.
Ciò che in questa sede però mi preme precisare è il significato che va attribuito al termine esternalizzazione, per evitare sin da ora e sin da subito fraintendimenti. Sinora la Saison Culturelle è stata direttamente organizzata dalla struttura attività culturali. Che cosa intendo così affermando? Significa che tutta una serie di attività sono svolte internamente dai dipendenti, altre necessità vengono soddisfatte acquistando sul mercato singoli servizi da diversi fornitori, ciò presupponendo a sua volta l'espletamento di pratiche amministrative da parte dei dipendenti, tutto internamente progettato e coordinato affinché ogni tassello del progetto complessivo di una stagione artistica sia completato nel giusto momento temporale. L'intenzione per il futuro, in termini molto poco tecnici ma per capirci, è acquisire da un solo soggetto privato tutti, o molti comunque, dei servizi necessari alla realizzazione della Saison Culturelle, questo per far fronte in modo particolare alla riduzione del personale interno e alle connesse competenze acquisite e acquisibili in anni di esperienza diretta.
La Regione non sta dunque concedendo il teatro Splendor a un soggetto privato autorizzandolo, sulla base di un contratto di servizio, a organizzare una sua stagione culturale da cui ricavare gli introiti a remunerazione del proprio operato. Sta cercando di acquisire in blocco una serie di servizi restando l'organizzatrice della Saison Culturelle, in modo da sfruttare le possibilità del mercato e compensare la carenza interna di personale e correlate competenze. La declinazione pratica di questo concetto è in fase di messa a terra da parte della competente struttura e si sostanzierà in un capitolato della gara d'appalto; sarà in quella sede che certi percorsi si esplicheranno meglio. Quindi, in realtà si sta lavorando a un modello che produca, per quanto possibile, lo stesso risultato operando però non o non maggioritariamente con personale interno.
Presidente - Consigliere Marquis per la replica.
Marquis (FI) - Una breve replica, anche perché c'è solo un minuto a disposizione. Abbiamo ascoltato la sua risposta, Assessore, e non ci convince, perché sicuramente l'argomento è complesso e crediamo che questa forma mista sia ancora più difficile da gestire rispetto a quella attuale, anche perché nel deliberato si dice che comunque questa è una soluzione che consente all'Amministrazione di ingerire nella gestione. Le gestioni ingerite creano sempre più difficoltà di quelle che hanno i ruoli chiari, sia sotto il profilo degli obiettivi da perseguire, sia sotto l'obiettivo economico e finanziario.
Ci stupisce anche che venga fatta molta leva sul discorso della carenza di personale e sui pensionamenti. Mi viene da chiudere con una battuta: se lei fosse l'assessore alla sanità, probabilmente esternalizzerebbe la gestione dell'ospedale, se fosse l'assessore all'istruzione, una volta che vanno in pensione gli insegnanti, esternalizzerebbe la gestione delle scuole. Non è così quando si programma che si deve fare, ma ci si deve organizzare per tempo.
Presidente - Per la replica, la consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Alla luce di quanto ha detto l'Assessore, mi stupisce ancora di più che nel DEFR non sia stato detto nulla visto che, come ci ha ricordato, era dal 22 di aprile che si stavano facendo delle riflessioni.
Accolgo con favore e chiedo al presidente della V Commissione di poter organizzare al più presto un incontro all'interno della commissione, chiedendole se è possibile anticiparci lo studio legale dove si palesano, come dicevo, carenze di personale, mancanze di professionalità, che non credo si siano palesate negli ultimi tempi ma evidentemente sono lì da anni.
Quello che dico è che ieri, nella strategia, abbiamo sottolineato il fatto che bisogna costituire presidi stabili di professionalità e competenze, evitando le eccessive esternalizzazioni. Mi sembra che scriviamo delle cose nei piani strategici e poi facciamo altro con le delibere di Giunta.