Oggetto del Consiglio n. 2131 del 12 gennaio 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2131/XVI - Interrogazione a risposta immediata: "Notizie in merito ad un'ipotesi di candidatura di Svizzera, Italia e Francia per i Giochi Olimpici del 2030.".
Bertin (Presidente) - Punto n. 9.04. Consigliere Carrel ne ha facoltà.
Carrel (PA) - "Le rêve olympique du Valais n'est pas mort", è un titolo del giornale Le Temps del 4 gennaio 2023 e il 6 gennaio, due giorni dopo, lo stesso giornale scrive un altro articolo con il titolo "Aucun acteur officiel ne peut porter un projet olympique autour du Mont Blanc". In mezzo a questi due articoli ve n'è uno di Aostasera nel quale si chiede se anche la Valle d'Aosta è coinvolta in questo progetto ipotetico di candidatura per le Olimpiadi del 2030; si ipotizza anche magari il 2034 o il 2038, ma l'assessore Guichardaz si trincera dietro ad un no comment.
Volevamo capire quale sia la portata di questa candidatura. Abbiamo letto di attori prettamente privati che stanno organizzando questa candidatura per il 2030 o 2034 e vorremmo capire qual è il ruolo della nostra regione, chi sono gli attori che stanno operando per la nostra regione, in modo da poter iniziare a seguire questo dossier, perché credo che sia fondamentale comprendere come ci stiamo muovendo su un tema così importante.
Presidente - Assessore Jean-Pierre Guichardaz per la risposta.
Guichardaz J. (FP-PD) - Rispondo io a nome del Governo regionale segnalando - permettetemelo - che un tema del genere non può però essere trattato da un singolo assessore, da una Giunta e, secondo me, nemmeno da una maggioranza o da un Consiglio regionale, tra l'altro praticamente a metà mandato, trattandosi di ipotesi di lunghissimo termine - si parla del 2034, se non addirittura del 2038 - che peraltro coinvolgono un'intera comunità regionale, uno stato, anzi, in questo caso addirittura tre, la Francia, la Svizzera e l'Italia, ed un'entità territoriale, chiamiamola così, come l'Espace Mont-Blanc. Ovviamente il richiamo non è ai consiglieri Carrel e Rollandin, ma è un richiamo esplicito verso chi ha fatto trapelare la notizia di una candidatura messa lì sull'Espace Mont-Blanc e su un territorio ampio.
Come sapete, l'argomento della candidatura alle Olimpiadi in Svizzera, nel caso specifico proprio nel Cantone del Valais, è stato oggetto di uno specifico referendum popolare svoltosi nel 2018, che ha messo in netta minoranza i sostenitori della candidatura di Sion 2026, tra cui anche personaggi tra l'altro di primo piano della politica vallesana. Mi pare di ricordare che sia Christophe Darbellay, sia Frédéric Favre, che oggi sono rispettivamente, uno Chef du département de l'économie et de la formation, l'altro, Chef du département de la sécurité, des institutions et du sport, erano a favore della presentazione della candidatura nel 2018; questo per dire del peso specifico dei sostenitori di quell'iniziativa, che poi è stata abortita proprio dal pronunciamento popolare.
In ogni caso, per rispondere all'interrogazione dei colleghi Carrel e Rollandin, il Governo regionale non ha elementi per dire che la notizia corrisponda al vero e non ha idea di chi partecipi alla stesura del dossier per la Regione Valle d'Aosta, semmai esistesse un siffatto dossier. Tra l'altro, da quello che si legge, ci siamo documentati, anche la composizione di questo fantomatico comitato svizzero resta nel mistero, così come anche i contenuti della proposta di candidatura. Noi ci siamo documentati, abbiamo chiesto e pare che non si sappia precisamente, tranne chi è il capofila di questo comitato, da chi è composto e chi sono i componenti.
Aggiungo solo che la candidatura non è né nel programma di legislatura, né nel DEFR e nemmeno se n'è mai parlato in maggioranza, quindi per noi è un tema sul quale non è stata posta l'attenzione e che nessuno ci ha mai ufficialmente o anche solo ufficiosamente proposto.
Presidente - Consigliere Carrel per la replica ne ha facoltà.
Carrel (PA) - Assessore, forse ci ha tratto in inganno il suo no comment, perché credo che potesse rispondere tranquillamente quello che ci ha risposto qui in aula. Un no comment voleva far intendere, o ha fatto intendere almeno a noi, che qualcosa si stava muovendo.
Le ricordo che siamo a metà legislatura, ma certi dossier vanno seguiti in più legislature e se siamo qui dobbiamo comunque iniziare ad analizzarli, perché il rischio è che poi li portino avanti altri senza il nostro contributo e poi noi magari rimaniamo tagliati fuori, oppure non abbiamo il ruolo che meritiamo. Bisogna porsi il quesito se fare o non fare questo tipo di azione e bisogna porsi il problema del come farlo, nel caso in cui lo si scegliesse di fare. Ma sicuramente è un tema che dobbiamo affrontare oggi noi, domani chi ci sarà, ma non possiamo aspettare il 2030 per organizzare eventualmente un dossier di candidatura per le Olimpiadi del 2034.