Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2110 del 15 dicembre 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 2110/XVI - Interpellanza: "Azioni volte ad arginare il fenomeno del boarding presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale Umberto Parini".

Bertin (Presidente) - Riprendiamo. Siamo al punto n. 48 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Il boarding è un fenomeno per cui quando non ci sono posti letto disponibili in Ospedale, il paziente deve attendere il suo posto in Pronto Soccorso spesso rimanendo in barella per ore, se non giorni, un fenomeno che, stando ai recenti fatti di cronaca, sta colpendo anche e purtroppo il Pronto Soccorso dell'Ospedale Parini di Aosta. In una lettera indirizzata all'Azienda USL della Valle d'Aosta quattordici medici in organico nel settore emergenza presso l'Ospedale di Aosta hanno denunciato la presenza del fenomeno del boarding nel nostro nosocomio. In questa lettera i medici denunciano i tempi di permanenza che superano regolarmente le 24 ore, arrivando in diversi casi anche a più giorni e che il numero dei pazienti in boarding è pari al numero di postazioni complessive, cioè sedici, e che l'accettazione di nuovi pazienti risulta ostacolata per una mera questione di spazi. Nella stessa lettera i quattordici medici chiedono all'Azienda USL della Valle d'Aosta di "prendere ora misure urgenti per far sì che il problema del boarding del Pronto Soccorso non diventi un problema dell'Ospedale; l'astenersi da qualsiasi decisione, come accade ormai da mesi, rende la Direzione di quest'Ospedale testimone e complice di una situazione che reputiamo inaccettabile", questa è la comunicazione che è stata trasmessa.

Oltre alla testimonianza diretta dei medici che si occupano del settore emergenza, nei giorni scorsi - questo ovviamente era quanto accaduto quando è stata scritta l'iniziativa, sono passati alcuni giorni in più - è salita agli onori della cronaca anche la testimonianza di un cittadino aostano che ha atteso in Pronto Soccorso oltre 48 ore prima di poter essere trasferito in un reparto che, peraltro, non corrispondeva alla diagnosi che aveva ricevuto.

Sono certo però che, oltre alle testimonianze uscite sugli organi di informazione, ognuno presente in quest'aula può riferire casi di parenti o amici che si sono dovuti recare al Pronto Soccorso di Aosta e hanno dovuto attendere tempi lunghissimi prima di poter essere trasferiti in reparto, a volte aspettando con notevoli sofferenze, magari dormendo su una sedia a rotelle perché non c'erano più letti a disposizione. Visto dunque il ripetersi di questi eventi e vista la lettera dei medici impegnati nella gestione delle emergenze, siamo quindi qui con quest'iniziativa e con quest'interpellanza a chiedere quali azioni intenda mettere in campo l'Assessorato, di concerto con l'Azienda USL della Valle d'Aosta, per evitare il ripetersi di questi eventi.

Presidente - Risponde l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Grazie consigliere Manfrin. Come giustamente lei ha specificato, per boarding si intende il mismatch, cioè un disallineamento tra la richiesta di posti letto per acuti e la disponibilità degli stessi in Ospedale, ovvero quando non ci sono posti letto, il paziente deve attendere sul posto in Pronto Soccorso. In termini generali, è un problema presente in tutti i Pronto Soccorso proprio per la natura non programmabile della domanda, che vi siano quindi momenti di over boarding è nello stato delle cose in caso di periodi di particolare accesso alla rete emergenza urgenza. Nel dopo Covid tale fenomeno è diventato meno sporadico e più grave. Le difficoltà prima presenti in alcuni giorni di periodi particolari dell'anno si sono trasformate in un problema cronico, rappresentato da più accessi assoluti in PS e fra questi più pazienti che necessitano di ricovero. A titolo di esempio, si cita l'articolo de "La Stampa" proprio nei giorni in cui ad Aosta ci si lamentava per la prolungata permanenza in Pronto Soccorso ove veniva riportato come a Torino e Provincia tutti gli ospedali avessero esaurito i posti in barella.

Per venire alle nostre specifiche criticità, è vero che il fenomeno è anche qui in aumento. Fra quelle immodificabili ci sono le variazioni demografiche ed epidemiologiche della popolazione, fra quelle organizzative un mix dei seguenti, cioè una riduzione di circa 50 posti letto a causa della carenza di personale sanitario non reclutabile per carenza delle figure professionali, la ridotta funzione di filtro delle cure primarie, anche in questo caso per difficoltà nel sostituire il personale cessante, un tasso di ospedalizzazione molto alto, in parte collegato alle caratteristiche demografiche ed epidemiologiche peculiari della nostra Regione, una difficoltà nelle dimissioni presso le microcomunità, ciononostante si sia dotata questa Regione di 50 posti letto residenziali utili allo scopo, in alcuni casi i tempi medi di degenza superiori alla media. Purtroppo il Covid non è scomparso e alcuni reparti hanno dovuto rivedere la loro mission dedicandosi a quest'attività. Nelle ultime ondate e anche oggi con una decina di ricoverati Covid in Ospedale non è più stata ridotta l'attività programmata, che, anzi, è stata incrementata per il recupero delle liste di attesa accumulate durante le precedenti ondate. Ciò ovviamente ha aumentato l'occupazione dei posti letto per i pazienti non urgenti a scapito di quelli provenienti dal Pronto Soccorso. A seguito di questo acuirsi della criticità sono state implementate ulteriori misure al fine di mitigare il problema, cioè l'attivazione di dieci posti letto di microcomunità per dimissioni rapide per pazienti da inserire in attesa del posto definitivo che è stata attivata da poco, posti letto sovra numerari nei reparti in caso di superamento di una soglia di boarding in Pronto Soccorso, l'apertura di dieci posti letto in più dal 1° dicembre, potenziamento ed estensione dell'orario dell'attività di bed management e attivazione del progetto "Dimissioni precoci ospedale e territorio".

Si sta inoltre predisponendo, nell'ambito degli interventi legati al PNRR, in attuazione della programmazione prevista nella bozza di piano per la salute e il benessere sociale, già approvata ad aprile da questa maggioranza, dell'attività di riorganizzazione del territorio più a lunga scadenza che con l'introduzione di nuovi setting di assistenza residenziale socio-sanitaria, cioè ospedale di comunità, Morgex, revisione dei setting di alcune microcomunità che faciliterà la riduzione del numero dei ricoveri inappropriati e dei giorni di degenza media in Ospedale, liberando posti letto e garantendo una risposta sanitaria più efficiente ed efficace alle condizioni del paziente, una revisione della medicina di base, delle cure di prossimità, costituzione delle AFT, UCCP e trasformazione dei poliambulatori e delle case di comunità per aumentare la risposta ai bisogni di assistenza sanitaria sul territorio nelle fasi non acute, al fine di diminuire l'accesso in Ospedale, e l'incremento di misure di attrattività per il personale sanitario e interventi legislativi regionali specifici per facilitare l'Azienda USL nel reperimento di personale necessario alla riapertura totale dei reparti.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Devo dire che ho preso buona nota delle risposte fornite dall'Assessore, io credo che siano state fornite una serie di motivazioni all'acuirsi del fenomeno, fenomeno di cui obiettivamente fino a quest'anno non avevo mai sentito parlare, cioè ne avevo sentito parlare in alcune zone di Italia ma non sicuramente nella nostra regione e con il quale però ho dovuto assumere una certa familiarità perché si sta ripetendo con allarmante frequenza. Ho preso buona nota di quello che l'Assessore ha risposto, io ad oggi non sono in grado di poter contestare, piuttosto che assumere come verità quello che ci è stato detto, sulle motivazioni è possibile, ci si dice che c'è un aumento dei casi da dopo il Covid a causa di un "inverno demografico" ma sicuramente non è che un inverno demografico ci ha colpito negli ultimi due anni, credo che questa sia una situazione che... la situazione demografica è in calo ma sicuramente... o c'è un invecchiamento sicuramente più importante ma non è notizia di questi giorni. La carenza di personale probabilmente sì, quello che, secondo me, conta è solo e soltanto una cosa, cioè quello che potrà confermare o smentire le misure che sono state prese sarà il ripetersi di questo fenomeno. Noi quindi prendiamo atto della risposta e verificheremo con questa risposta quella che sarà la prosecuzione della gestione di questi ingressi e del fenomeno del boarding, che ci auguriamo di non dover mai più trattare. Se questo però dovesse ripetersi, evidentemente le misure prese non saranno state sufficienti e sarà necessario intervenire con maggiore importanza. Per il momento quindi la ringraziamo e ovviamente continueremo a verificare quello che accade.