Oggetto del Consiglio n. 2104 del 15 dicembre 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 2104/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito alla promozione di un censimento delle fonti idriche e dei bacini presenti sul territorio regionale".
Bertin (Presidente) - Punto n. 42. Per l'illustrazione, la parola al consigliere Rollandin.
Rollandin (PA) - Le problematiche che abbiamo sollevato... e in parte ho ascoltato quello che è stato tuttora preso in esame... questo credo che sia un aspetto un po' diverso, perché qui noi cerchiamo di capire per tempo quali sono le possibilità che si possono regolarmente utilizzare nell'ambito della nostra regione. Questo è un tema che è molto importante per le valli laterali, noi sappiamo che, sotto questo profilo, è abbastanza notorio come siano dei tempi purtroppo molto dilazionati e lunghi prima di avere delle risposte che permettano di agire direttamente nell'ambito dei Comuni, soprattutto dei Comuni delle valli laterali. A questo proposito quindi noi chiediamo di capire se c'è intenzione magari di provvedere a questa situazione che porta a lungaggini, quindi difficoltà di interventi, oppure di poter attivare nel tempo più breve possibile, tenendo conto che, come abbiamo già avuto modo di dire in precedenza, il discorso della disponibilità di acqua sta diventando un problema molto, molto importante, come anche voi sapete.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Sapinet, ne ha facoltà.
Sapinet (UV) - Grazie collega Rollandin, le rispondo io ma la risposta è stata predisposta insieme tra struttura Consorzi miglioramento fondiario e produzioni vegetali e quello del collega Marzi, Dipartimento programmazione risorse idriche territorio, un problema quello dell'acqua che lei giustamente porta in aula, che vede più Assessorati, compreso anche l'ambiente, al tavolo per cercare di superare queste criticità. Ragionando sugli ultimi vent'anni e tenendo conto che si sono verificate alcune annate agrarie, come quella che abbiamo vissuto particolarmente siccitosa anche in Valle d'Aosta, annate che hanno prodotto danni ingenti al comparto agricolo, risulta quanto mai urgente procedere a un'accurata analisi, anche di tipo economico, un'analisi del territorio in funzione di scelte programmatiche di ampio respiro. Non risulta infatti sufficiente avere a disposizione un elenco di fonti idriche se tale elenco non è accompagnato un po' dagli obiettivi che vogliamo conseguire, quindi il finanziamento e la redazione dei progetti occorrenti, l'individuazione degli enti territoriali per l'esecuzione dei lavori e della successiva gestione dell'infrastruttura, l'impatto sociale, l'impatto ambientale dell'infrastruttura da realizzare, la verifica della compatibilità con il settore idroelettrico, l'analisi di altre situazioni di incompatibilità, eccetera. Il censimento delle fonti idriche deve comunque includere tutti gli attuali usi idrici e dovrà cercare di mettere insieme i vari attori e le varie esigenze: quella potabile, quella irrigua, quella antincendio, quella industriale e anche quella di innevamento programmato. È notizia del 25 novembre 2022 che ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e Acque Irrigue) ha chiesto di istituire un Osservatorio permanente sulle risorse idriche, attorno al quale far sedere tutti i soggetti interessati, dal momento che manca una regia anche a livello nazionale, regia necessaria, e lo abbiamo già detto in occasione di altre iniziative, anche a livello regionale. A tal fine in questo anno si sono moltiplicati e si susseguono gli incontri, come dicevo, tra Dipartimenti e Assessorati coinvolti.
Per quanto attiene la nostra Regione, il coordinamento delle attività e degli studi sulla problematica collegata alla siccità è demandato con legge regionale all'Osservatorio sul servizio idrico integrato al cui interno sono già presenti le rappresentanze di alcune strutture della Regione come l'Arpa e il BIM. Queste due ultime strutture saranno essenziali, unitamente all'Amministrazione regionale, l'Arpa Valle d'Aosta, per tutto quello che attiene allo studio, al monitoraggio e alla pianificazione della risorsa idrica, anche in riferimento all'uso del suolo, il BIM come principale ente erogatore e programmatore di servizi in merito all'uso potabile dell'acqua.
Come ogni altra iniziativa del genere, la difficoltà risiede in questa prima fase nel dotare l'Osservatorio di un'autonoma organizzazione finanziaria e di risorse umane per il perseguimento degli obiettivi enunciati, soprattutto per evitare che non vengano realizzate delle opere infrastrutturali, che nel giro di solamente pochi anni risultino inadeguate o non più rispondenti alle reali aspettative. Viste le ripetute interrogazioni che si sono succedute in questi mesi sulla crisi idrica, è plausibile che l'interpellanza in oggetto intenda - e credo che sia questo il fine - tenere alta l'attenzione sulla disponibilità delle risorse idriche e su come si possono fronteggiare le conseguenze dei futuri periodi di siccità.
Questo Consiglio ha recentemente approvato una mozione avente come impegno: "impegnare il Governo regionale a promuovere una mappatura della presenza di siti sul territorio regionale funzionali alla realizzazione di nuovi invasi su aree naturali già geograficamente predisposti per il potenziale stoccaggio di scorte d'acqua, da poter utilizzare nei lunghi periodi di siccità, tenuto conto della distribuzione delle precipitazioni, dei deflussi dei torrenti e delle necessità idriche dei territori". Realizzare quindi una mappatura, per andare nella direzione della mozione che abbiamo approvato, richiede che siano valutate le disponibilità idriche, quindi andando nella direzione da lei richiesta, non solo attuali ma anche in previsione della loro evoluzione a seguito dei cambiamenti climatici oltre che gli utilizzi.
L'attuale interpellanza chiede di definire la disponibilità idrica. Come Regione, in questi anni stiamo costruendo le banche dati contenenti questi dati, che al momento presentano un livello di informazione non ancora ottimale.
Mi sentirei quindi di dire che l'attuazione dell'impegno della mozione comporterà di fare quanto richiesto in quest'iniziativa, partendo da un livello di conoscenza già abbastanza consistente. Nella discussione poi del documento di economia e finanza è stato approvato un ulteriore ordine del giorno che impegnerà il Governo della Regione ad avviare un processo di definizione di una procedura semplificata, dal punto di vista urbanistico e ambientale, nel caso di realizzazione di piccoli invasi non rientranti nella normativa regionale in materie di dighe di volume inferiore a 100 metri cubi da destinare a usi agricoli per intercettazione delle acque meteoriche e degli esuberi di portata dei corpi idrici da parte di enti, di consorzi e di privati, compresa la redazione di linee guida capaci di indirizzare con immediatezza una corretta progettazione agli effetti tecnici, ambientali e paesistici, il tutto finalizzato a favorire l'innesco di dinamiche capaci di contrastare l'inaridimento del suolo, quindi sono proprio in corso interlocuzioni con i diversi dipartimenti interessati per dar corso anche a quest'ordine del giorno.
Vorrei in conclusione citare un caso, la notizia è apparsa la scorsa settimana su alcuni quotidiani, sui giornali locali piemontesi, che dimostra come sia importante l'analisi e lo studio, anche in relazione ai cambiamenti in atto, il lago della diga di Ceresole, con una capacità di 34 milioni di metri cubi, al momento contiene solamente 4 milioni di metri cubi, quindi dobbiamo essere certi di dove andiamo a intervenire, che esigenza idrica c'è e che disponibilità di risorsa c'è e ci sarà da attendere da qui ai prossimi anni. La ringrazio ancora per l'iniziativa.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (PA) - Ringrazio l'Assessore e gli altri Assessori che sono comunque coinvolti, come lei ha detto, nell'ambito di quello che deve essere il lavoro non secondario, che vede sicuramente importante avere una planimetria, avere una possibilità, valle per valle, di capire che cosa succede, tenendo conto, anche come lei ricordava, di momenti di siccità alternati a momenti invece di piogge ripetitive che portano a degli scompensi di governabilità. Credo che, se non ho capito male, si stia facendo questa ricerca in modo da poter lavorare, sapendo quali sono le condizioni oggettive in modo da poterle conservare. Credo che ormai sia piuttosto nota qual è la scelta, qual è la ricerca che si fa sulla possibilità di utilizzare al meglio le acque. Per arrivare a una definizione reale e seria, bisogna che ci sia una possibilità di conoscere al meglio le situazioni valle per valle, perché questo è importante. È importante, e lo abbiamo sottolineato, anche per l'utilizzo negli alpeggi, perché ci sono stati degli sbalzi non indifferenti, in alcune zone non c'era più acqua e non si poteva utilizzare l'alpeggio perché non c'era più acqua. Questo è già successo quest'anno e quindi sono situazioni che devono essere previste in modo da non arrivare all'ultimo minuto con delle problematiche che conosciamo. Grazie comunque.