Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2098 del 15 dicembre 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 2098/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito alla realizzazione della residenza per studenti universitari presso Palazzo Cogne o presso sede alternativa rispetto ai locali dell'ex Agenzia delle Entrate di Aosta.".

Marguerettaz (Presidente) - Punto 37 all'ordine del giorno. Per la presentazione, la parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Ritorniamo sulla vicenda che avevamo già affrontato qualche Consiglio fa, relativamente alla realizzazione di alloggi per studenti nella ex sede dell'Agenzia delle entrate di via Trottechien. Come ricorderemo, sono andato a recuperare quello che giustamente lei aveva dichiarato: la società della Fondazione CRT, che si chiama Real Estate Management, è pronta a presentare una proposta vera e propria, e il Comune di Aosta ha dato un parere di massima favorevole, previa variazione della destinazione dei locali come servizio di pubblico interesse. Io mi sento, anche se la questione andrà avanti, di incontrare la popolazione della zona, perché credo che in effetti si tratta avere degli studenti che saranno intruppati in positivo e non saranno una banda di ciucchi che si aggira per via Trottechien. Quindi mi farebbe piacere e mi farò parte diligente, se avremo l'okay definitivo, di poter incontrare la popolazione della zona per rassicurarli e per dire loro che, anzi, dal punto di vista della sicurezza, per esempio, ci sarà una guardiania dello studentato 24 ore su 24 e si renderà la zona più suggestiva e vivibile.

Abbiamo letto nel parere del Comune di Aosta relativamente a quella zona che il parere stesso è stato sì concesso, ma senza che vi fosse un progetto di realizzazione. Come lei giustamente aveva detto, è stato dato un via libera a un progetto di massima, ma non c'è un progetto vero e proprio. Nel parere abbiamo potuto vedere che lo studentato universitario non può essere inquadrato nella fattispecie di una RTA [Residenza turistico alberghiera]. L'intervento previsto comporta un cambio di destinazione d'uso da uffici ad alloggi, c'è una parte di uffici e una parte di alloggi, e una destinazione di servizio di pubblico interesse. La tipologia degli alloggi e delle residenze universitarie ha un decreto per la sua realizzazione, che definisce degli standard minimi qualitativi che è, a mio giudizio, ma penso anche suo, abbastanza impegnativa rispetto alle cose che si devono realizzare. Lo studentato rientra inoltre fra le norme della prevenzione incendi e quindi ha delle disposizioni ben specifiche per la sua realizzazione e, come abbiamo detto, eventuali modifiche all'aspetto esteriore del fabbricato devono essere sottoposte ad autorizzazione sulla tutela del paesaggio e ci deve essere l'assenso del condominio.

Vedendo quanto avvenuto, non si può non osservare che vi sono sicuramente importanti adempimenti che queste disposizioni imporrebbero per realizzare questo studentato, rispetto alle impegnative disposizioni relative al decreto ministeriale, sia la prevenzione incendi e sia banalmente, non ho ritrovato la documentazione, ma mi dicono che c'è, anche la realizzazione di parcheggi dedicati nella zona; come sappiamo a ogni alloggio deve corrispondere un parcheggio.

Come sa, bisogna fare un cambio di destinazione d'uso dei locali da uffici ad alloggi, quindi c'è un cambio importante. E come le ho citato, nel verbale della riunione che si è tenuta, questa deliberazione non è stata possibile e viene riportato appunto nel verbale che non vi sono le maggioranze per poter deliberare in merito alla modifica di destinazione d'uso dei locali di cui all'ordine del giorno. La convocazione era stata fatta per deliberare la modifica della destinazione d'uso, ma non si è potuto farla, perché non c'erano le maggioranze. Come avevamo preventivato, sicuramente gli abitanti della zona non sono felici di questa collocazione e probabilmente il passaggio che lei doveva fare non è avvenuto perché...

Voce fuori microfono.

Ah, è avvenuto, ma allora non li ha convinti... No, no, io... È il suo lavoro, l'assessore lo fa lei, governa lei.

Però, c'è una questione che abbiamo approfondito, perché io leggendo l'ordine del giorno ero convinto che non vi fosse la maggioranza in quel momento, ma che sarebbe stata convocata un'ulteriore riunione. In realtà, mi sono procurato il regolamento di condominio, dove c'è scritto che saranno approvate con maggioranza speciale, al comma P, pagina 27, sia in prima che in seconda convocazione, con la unanimità dei partecipanti al condominio, le deliberazioni riguardanti i seguenti argomenti, tra cui vi è scritto: "Innovazioni che producano un cambiamento nella destinazione originaria dell'edificio". Ne consegue quindi che dal regolamento di quel condominio, se anche soltanto un condomino dovesse essere contrario quella realizzazione non sarebbe possibile; questo è quello che c'è scritto chiaramente nel regolamento di condominio. Al di là di questo, credo che dai verbali che ho potuto recuperare la convocazione della assemblea era particolarmente partecipata, quindi vi erano parecchi rappresentanti o parecchie deleghe, e c'era una forte contrarietà; mi pare che le persone favorevoli, oltre al rappresentante della Regione, fosse soltanto una. Quindi, mi pare che ci sia ancora un percorso da fare se si vuole realizzare quella struttura in quella zona. D'altra parte, credo che sia sicuramente importante addivenire a una soluzione che porti alla realizzazione di quella struttura a supporto dell'università e credo che ci si debba interrogare, a questo punto se questa via viene preclusa, di quale sia la sua collocazione ideale. Si è parlato di Palazzo Cogne, ma la volta scorsa lei, Assessore, ci ha detto che sul fronte degli investitori, la Real Estate Management che ha fornito questa offerta si è rifiutata di prendere in considerazione l'ipotesi di Palazzo Cogne per la grandezza della struttura, perché vuole occupare interamente una struttura per questo utilizzo.

Con questa interpellanza cerchiamo di capire, anche alla luce di quello che è emerso nel dibattito. Noi riteniamo che quella struttura vada realizzata a supporto dell'università, magari in una zona molto più vicina all'Università della Valle d'Aosta che sorgerà in Piazza della Repubblica. Con questa interpellanza le chiediamo: se sia stato realizzato lo studio di fattibilità previsto dal decreto ministeriale del 28 novembre 2016 n. 936 e se siano state considerate le necessità di adeguamento della struttura, a cominciare dai parcheggi e dalla prevenzione incendi citati nelle premesse, anche questi previsti dalla summenzionata normativa, e quale sia l'ammontare totale di un potenziale investimento che dovrebbe procedere a riconvertire i locali per le finalità individuate: se la mancanza di una maggioranza per deliberare la modifica di destinazione d'uso e potenzialmente eventuali modifiche all'aspetto esteriore del fabbricato, che mi pare siano ascrivibili a quello che è il decreto ministeriale che le ho citato, non siano ostative per la realizzazione della residenza per gli studenti universitari; se l'assenso di massima ottenuto dal Comune di Aosta al progetto, senza che in allegato vi fossero elaborati di tipo tecnico progettuale su cui poter dare delle valutazioni di tipo edilizio, non potrebbero variare con progetti giudicati non idonei, poiché non corrispondenti a quanto previsto, che purtroppo è un pericolo che si corre quando si interviene su zone che hanno già una loro collocazione urbanistica - io non voglio rubare il mestiere al collega Distort, ma inizialmente avendo una famiglia che si occupa di costruzioni da una vita, qualcosa l'ho imparato -; se a fronte dell'eventuale impossibilità di realizzare quanto preventivato nell'edificio di via Trottechien si sia considerata la possibilità di intervenire su Palazzo Cogne, oppure di individuare una nuova sede per quella tipologia di residenza.

Presidente - Per la risposta la parola all'assessore Caveri.

Caveri (AV-VdA Unie) - Questo è un caso di scuola di quello che gli inglesi chiamano nimby, non nel mio cortile, e lei ha deciso, immagino per questioni elettoralistiche, di cavalcare la protesta di questi condomini che io personalmente ho incontrato e che ho trovato totalmente rabbiosi, privi di qualunque lucidità, rispetto al fatto che loro non vogliono lo studentato lì, tant'è che sono arrivati a far votare nella riunione di condominio; riunioni che sono sempre più pericolose, come abbiamo visto nel caso di Roma, è uno dei posti più violenti che ci sia. Peccato che al momento del voto si sia visto che la Regione più un inquilino facevano la maggioranza dei millesimi e quindi, anche se erano più numerosi, questa richiesta di non fare lo studentato è stata bocciata, ammesso e non concesso - lo dico subito - che questo sia legittimo. La cosa che io ho cercato di spiegare loro è che, visto che non si fa lo studentato, continuerà a essere sul mercato e io non so cosa ci finirà lì. Loro non possono illudersi che un immobile al centro di Aosta, per la loro tranquillità, pace o non so che cosa, resterà intonso. È del tutto evidente che quando verrà messo in vendita qualcuno lo comprerà e potrà, sulla base delle cose che le dirò, fare più o meno quello che vogliono.

Lo studentato è un posto civile e che sarebbe gestito da una società legata alla Fondazione CRT, che oggi garantisce decine di studentati in tutte le città italiane, l'alternativa sarà il vuoto pneumatico. Ma devo dirle che quando si perde la ragionevolezza, come è capitato nell'incontro in cui le persone urlavano e ne dicevano di tutti i colori. Veramente una aggressività che io raramente ho visto in un incontro di questo genere, in cui sono convinti che la Regione voglia fare chissà cosa, non uso la parola che mi viene in mente; però lì è uno studentato! È uno studentato su un immobile regionale, niente di eversivo, niente di terribile, però certo che quando incontri persone che hanno la bava alla bocca che cosa devi dire? Io capisco che lei li assecondi, ma è un caso di defensor fidei sbagliato, a mio modesto avviso. Però ognuno fa politica come vuole.

Le ricordo che, per il tramite della Real Estate, l'Università della Valle d'Aosta sta facendo tutte le verifiche opportune sulla possibilità - ripeto: la possibilità - di realizzare lo studentato. Tra l'altro, chiudo la questione su Palazzo Cogne, che è stato visitato a lungo dai tecnici della Real: è troppo grande, non è adatto a una struttura di questo genere, potrebbe funzionare uno studentato se ci fosse un progetto che riguarda l'intero immobile, progetto che oggi non c'è. L'alternativa potrebbe essere fare lo studentato nell'area del college, ma l'unica progettualità che esiste lì oggi sarebbe in fila come ultima delle realizzazioni che dobbiamo fare all'interno del campus; tra l'altro con un costo di progettazione previsto di circa 20/25 milioni di euro, che ovviamente è una spesa folle per uno studentato.

Lo studio di fattibilità è in corso di realizzazione, il decreto ministeriale che lei ha citato definisce gli standard minimi dimensionali e qualitativi per gli alloggi e per le residenze universitarie, ai fini dell'ammissione a quanto previsto dalla legge in vigore, però devo dire che da questo punto di vista i primi accertamenti danno la conferma che queste caratteristiche ci sono. Il parere preventivo, lo ha già detto lei, naturalmente è un parere preventivo, quindi ci sarà poi, nel caso in cui si andasse avanti, una espressione definitiva, cioè un parere completo e definitivo sulla progettualità. Ovviamente nel caso in cui si andasse avanti l'immobile dovrà essere sottoposto a tutte le disposizioni normative e tecniche vigenti; non è che si può pensare di fare uno studentato e poi scoprire che ha delle caratteristiche che non possono andare bene.

Per quanto riguarda l'ammontare dell'investimento, sui costi non sappiamo ancora ma il presidente della Fondazione CRT, Quaglia, ha detto: "Io voglio realizzare qualche cosa in Valle d'Aosta", quindi c'è un impegno formale della Fondazione CRT di coprire questa spesa. L'intendimento sarebbe apporto di proprietà da RAVA a società sulla base di un apposito bando, in modo che la Real Estate abbia l'immobile. Dopo la ristrutturazione a carico di questa società, con eventuale utilizzo della legge n. 338, ci sarebbe poi evidentemente una capacità di gestione da parte di una società specifica.

Seconda domanda. Allo stato attuale nessuna richiesta di modifica della destinazione d'uso è stata avanzata dall'Amministrazione regionale al condominio Bramafan, pertanto la mancanza della maggioranza all'assemblea condominiale del 28 settembre 2022 per deliberare l'eventuale modifica è assolutamente ininfluente. Inoltre, il regolamento di condominio prevede la semplice comunicazione del cambiamento di destinazione all'amministratore e non l'approvazione da parte dell'assemblea condominiale.

Trattandosi di parere preventivo, dico del Comune, non era richiesto un elaborato tecnico progettuale, che seguirà poi l'iter di approvazione necessaria. Laddove si procedesse con la proposta avanzata da Real, di realizzare lo studentato, alla progettazione così come ai lavori provvederà la società stessa. Prima di cercare una diversa collocazione dello studentato è opportuno procedere all'analisi di fattibilità dello studentato nella sede di via Trottechien, che per altro rispetto al Palazzo Cogne, non ha quei problemi che invece si evidenziano su quest'ultimo. Ricordo, come avevo già detto, che oltre ai fondi della legge dello Stato sicuramente ci sarà la possibilità, nel caso di uno sveltimento della pratica, di usufruire di finanziamenti del PNRR. Certo, e voglio essere chiaro, non venisse attestata la fattibilità nell'edificio di via Trottechien, faremo altre valutazioni; non è che "c'ho scritto Jo Condor", noi e l'Università; ci rendiamo perfettamente conto. Però da lì a cavalcalre nimby, secondo me è sbagliato! Quella è una via che oggi ha, dopo l'uscita dell'Agenzia delle entrate, una marginalità evidente, ha un impoverimento evidente. Avere dei giovani che sono inquadrati all'interno di uno studentato, dove ci sono regolamenti severissimi e chi si comporta male viene cacciato a calci nel sedere, avere una struttura con dei giovani a poche centinaia di metri dall'università, che farebbe rivivere quella zona, dando a quella zona maggiore sicurezza, e lo dico a lei che è un paladino della sicurezza nella città di Aosta; ci sarebbe uno studentato con una guardiania, come lei ha ricordato, 24 ore su 24. È chiaro che se si cavalca la rabbia irrazionale, di chi oggi dice "Per carità!" Io l'ho già detto scherzosamente: pensano che sia una specie di college, di quelli americani, dove si fa rumore, si beve: nulla di tutto questo.

Se si potrà fare si farà, se non si potrà fare non si farà, ma naturalmente bisognerà trovare una soluzione che possa consentire una certa velocità di esecuzione. Lì la velocità di esecuzione, essendoci già un immobile fatto, è di un certo genere. L'università, in questo momento non avrà uno studentato a partire dalla fine di quest'anno, perché l'ex Hotel Montfleurì sarà sottoposto a una ristrutturazione, quindi noi avremo difficoltà ad avere uno studentato per i nostri studenti a fronte dell'apertura di un campus. Io penso, e veramente la invito, al di là della polemica che sempre è anche un po' scherzosa tra di noi, io veramente la invito a fare un ragionamento che in qualche maniera possa consentire di pacificare la situazione, sapendo che noi non faremo dei salti nel vuoto. Non c'è alcuna intenzione di ledere dei diritti dei condomini! Ma i condomini si dovrebbero rendere conto che, nel caso di messa in vendita chissà che cosa gli finisce lì: chissà che cosa gli finisce lì! Senza quelle garanzie che invece una gestione seria di uno studentato potrebbe dare.

Presidente - Per la replica, la parola al collega Manfrin

Manfrin (LEGA VDA) - In primis mi rivolgerei a lei, Presidente, chiedendole cortesemente, ai sensi dell'articolo 47 comma 2, che disciplina quello che il Presidente deve svolgere in quest'aula, se ritiene che sia ammissibile all'interno di quest'aula una frase come quella di "perseguire fini elettoralistici quando si presentano delle iniziative in questo Consiglio". Perché se questo è legittimo...

Interruzione fuori microfono.

Presidente - Scusate, scusate... Scusate... Collega Caveri!

Manfrin (LEGA VDA) - Io l'ho fatta parlare, adesso parlo io. Siccome io l'ho fatta parlare, adesso parlo io e lei tace, come io ho taciuto mentre lei parlava.

Se questo è possibile, ogniqualvolta d'ora in poi lei prenderà la parola all'interno di quest'aula io dirò che lei sta intervenendo a fini elettoralistici, ogniqualvolta lei interverrà, se questo è legittimo. Altrimenti si riconosce che in quest'aula si è qui perché ognuno di noi rappresenta i cittadini valdostani e se porta delle criticità le si affrontano, a prescindere da quello che uno pensa.

Voce fuori microfono.

No, giudizio politico no, questo attiene alla legittimità di quest'aula. Per ognuno all'interno di quest'aula è garantito di poter porre delle domande e delle questioni e di non sentirsi bollare come un'iniziativa a fini elettoralistici, punto e finito. Mi rivolgo a lei, Presidente, per l'opportuna valutazione. Prima questione.

Seconda questione. Assessore Caveri, ma lei, nel momento in cui sono intervenuto ha rilevato, o nel testo di questa iniziativa ha rilevato, una mia contrarietà, oppure questo testo e questa interpellanza evidenzia delle criticità nella realizzazione di quell'opera? Perché noi, l'ho detto nel mio intervento e l'abbiamo anche scritto, siccome siamo favorevoli alla realizzazione di uno studentato, le chiediamo, viste le criticità che si sono rilevate nella sua realizzazione, se sia intenzione di individuare una nuova sede, proprio perché concordiamo con quello che ha detto, perché bisogna procedere speditamente, perché l'università, da quello che ci è stato detto, a breve vedrà la sua apertura.

Pensare, Assessore, che lei si debba impegolare in difficoltà burocratiche che... lo ha detto lei! Le chiedo: lei che mi attribuisce questo ruolo di avvocato difensore delle persone che abitano lì, ma mi ha visto? Ero all'assemblea? Mi ha visto incontrare i cittadini? Mi ha visto sobillarle e dire: "Dovete aggredire l'assessore Caveri"? Io non ho la minima idea, le ho chiesto se li aveva incontrati, nell'esordio della mia interpellanza. Si figuri lei quanto li ho potuti sobillare, dal momento in cui io non sapevo neanche se li avesse incontrati.

Io sono entrato nel merito delle questioni e lei nel suo intervento ci ha detto che non si doveva neanche fare, non si deve fare un passaggio con l'assemblea condominiale per chiedere il cambio di destinazione d'uso. Ma è scritto nel verbale! Nel verbale è scritto che non vi sono le maggioranze per poter deliberare in merito alla modifica di destinazione d'uso dei locali...

Voce fuori microfono.

Il verbale me l'ha dato il mio accesso agli atti, dovrebbe saperlo. Io ho fatto un accesso agli atti e ho ricevuto gli atti, ecco chi me l'ha dato il verbale, lo sa! Non lo sa? Non ha neanche contezza di quello che fa il suo assessorato? Mi stupisce! Ho fatto una richiesta di accesso agli atti e ho avuto il verbale, e glielo sto leggendo. Chi me l'ha dato? Eh, caspita! Assessore, abbia contezza di quello che fanno i suoi uffici! L'ha firmata lei la lettera per la concessione di questi atti, eh! Non l'ho firmata io!

Nel verbale c'è scritto che, per poter deliberare in merito alla modifica della destinazione d'uso dei locali non ci sono le maggioranze, io prendo atto di quello che c'è scritto qui e le chiedo contezza. Ora, se lei mi dice che le persone di quella zona l'hanno aggredita, non mi pare che si possa definire che quelle persone siano favorevoli. Allora io credo che, se si arriva a fare questo tipo di scelte sulle sedute di condominio e se ci sono una serie di criticità e non c'è nemmeno lo studio di fattibilità pronto e non si sa se si potrà realizzare, forse e proprio perché noi siamo favorevoli, l'opportunità di valutare delle altre soluzioni credo che sia importante; ma lei ci ha detto in questa risposta qui che lei vuole continuare a verificare pervicacemente se si può fare là. Faccia, Assessore. La responsabilità della mancata realizzazione, della realizzazione in ritardo o della mancata collocazione da qualche parte di questa residenza per studenti, sarà sua, non nostra. Noi l'abbiamo messa in guardia, le abbiamo detto che ci sono delle criticità, lei vuole dire che gli altri fanno propaganda? Faccia propaganda. Io aspetterò una risposta del Presidente.

Presidente - La questione verrà valutata dall'Ufficio di Presidenza.