Oggetto del Consiglio n. 2093 del 15 dicembre 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 2093/XVI - Interpellanza: "Piano strategico per rilanciare il settore del commercio in Valle d'Aosta.".
Bertin (Presidente) - Punto numero 32. Il consigliere Ganis, si è prenotato per l'illustrazione, ne ha facoltà.
Ganis (LEGA VDA) - Con questa iniziativa termino le mie interpellanze per quanto riguarda il settore del commercio e ringrazio il collega Lucianaz per averla firmata. Ne abbiamo già parlato in questi giorni in Consiglio regionale: la desertificazione commerciale avanza nella regione. Le piccole attività, le attività di vicinato, così importanti che alla nostra comunità, stanno chiudendo abbassando definitivamente le serrande. Questo è un problema di cui già nel lontano 2020 l'Assessore al commercio evidenziava la criticità. Una crisi che da tempo connota il settore del commercio, soprattutto quello di vicinato; una crisi ormai strutturale.
Sono trascorsi due anni e francamente grandi manovre a sostegno del settore del commercio non ne abbiamo viste. Anzi, in questi giorni di discussione generale abbiamo anche avuto l'impressione che ogni nostro intervento a sostegno del settore del commercio non venga preso in considerazione. A nostro avviso la politica non può stare a guardare e deve dare il proprio contributo, affinché questo settore possa ripartire. E mi fermerei qui.
In base a queste considerazioni i sottoscritti consiglieri regionali interpellano l'Assessore competente per conoscere se esista un piano strategico; in caso contrario, se si intenda predisporlo, al fine di rilanciare il settore del commercio messo in grande difficoltà dalla crisi economica, dalla pandemia, dall'inflazione, che genera una perdita di potere d'acquisto alle famiglie.
Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Grazie al Collega Ganis. Le preannuncio che mi prenderò tutti i dieci minuti, visto che è necessario rispondere anche rispetto alle iniziative. Il collega Ganis giustamente fa delle provocazioni riguardo a ciò che si è fatto e non si è fatto; io le farò un elenco di iniziative, senza escludere poi la possibilità, come le dicevo, né di un piano strategico, che non necessariamente è una panacea nel campo specifico del commercio, e neanche dei distretti, di cui abbiamo poi parlato ieri lungamente, che possono essere anche degli strumenti interessanti, ma che vanno valutati con attenzione insieme alle strutture e alle associazioni, eccetera.
Io le faccio questa relazione che, secondo me, è interessante anche per capire. Il declino che da tempo caratterizza il settore del commercio di vicinato in tutta Europa e quindi anche quello della Valle d'Aosta ha due matrici diverse. La prima di carattere strutturale ha trovato origine: nelle varie crisi economiche di questi quindici anni, con la chiusura di alcune centinaia/migliaia di attività in tutti i settori; nei principi della normativa euro unitaria a tutela della concorrenza, che hanno comportato l'introduzione nell'ordinamento italiano di una disciplina di ampia liberalizzazione, che ha generato una crescita esponenziale di medie e grandi strutture di vendite a danno delle microimprese; nell'avvento di Internet che - come dicevamo ieri - ha profondamente modificato la struttura dell'economia tradizionale, con la nascita tra gli altri del fenomeno dell'e-commerce, in virtù del quale si sono stabilmente insediate sul mercato multinazionali globali, competitor in grado di vendere su tutto il territorio prodotti a prezzi non sostenibili da parte delle piccole e medie imprese commerciali e tradizionali - ne parlavamo proprio ieri -. La seconda di carattere congiunturale è riferita proprio al triennio 2020/2022 e ha amplificato gli effetti della crisi strutturale del settore commerciale in prossimità, in ragione dei seguenti fenomeni: l'evento pandemico, l'incremento dei prezzi dei combustibili e dell'energia, la difficoltà di reperimento delle materie prime, il recente evento bellico russo-ucraino, la crescita significativa dell'inflazione; e ovviamente l'incremento dei prezzi energetici, come dicevamo prima.
In tale scenario connotato da gravità e complessità estreme sono stati due gli indirizzi strategici perseguiti: nel breve termine l'individuazione di soluzioni volte ad affrontare la situazione emergenziale; nel medio e lungo termine l'individuazione di soluzioni volte ad attenuare le criticità di natura strutturale che connotano la rete distributiva regionale, pur nella consapevolezza che nessun governo statale o regionale potrà mai eliminare le dinamiche di dimensione globale sopra delineate. In questo triennio tutti gli stati e così le regioni, non di meno lo Stato italiano e la Regione Valle d'Aosta, hanno fatto scendere in campo molteplici ed eterogenee misure di sostegno finanziario a favore delle imprese di tutti i comparti, dei lavoratori autonomi e delle famiglie, necessarie per fronteggiare la situazione emergenziale sopra rappresentata. In generale, relativamente alle azioni di breve termine si è cercato, compatibilmente con le risorse finanziarie a disposizione che non potevano essere illimitate e comunque a complemento delle iniziative statali, di adottare strumenti mirati al sostegno delle attività maggiormente colpite dalle restrizioni, volte ad attenuare il diffondersi della pandemia. Per il perseguimento di tale obiettivo si è fatto ricorso a leve differenziate, che hanno avuto come comune denominatore la riduzione dei costi fissi che incombono su ciascuna impresa e il ristoro per la riduzione degli introiti quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo: la leva finanziaria, ovvero la proroga della sospensione del pagamento delle rate dei mutui già contratti con Finaosta; l'implementazione di prestiti a basso costo e durata ampia, con l'eventuale sostegno dei fondi rischi di Confidi, al fine della facilitazione della prestazione della garanzia consortile; la concessione di sovvenzioni dirette in denaro in forma di bonus per le imprese a cui è stata imposta una restrizione oraria dell'esercizio dell'attività e della chiusura durante la pandemia; la concessione di sovvenzioni dirette in denaro in forma di contributo in conto interesse, volte alla riduzione del costo dei debiti bancari esistenti; la rinegoziazione del debito bancario o verso Finaosta esistente, attraverso l'allungamento della durata dei piani di ammortamento, allo scopo di ridurre l'impatto periodico delle rate. Questo solo per quanto riguarda la leva finanziaria che abbiamo messo in atto.
La leva fiscale, anche attraverso l'uso appropriato delle disposizioni della cosiddetta norma di attuazione dello Statuto sulla manovrabilità fiscale, ovvero: l'esenzione o la riduzione delle imposte regionali o locali IRAP, IMU, TARI, tasso occupazione suolo pubblico, eccetera - lei lo sa bene, per i dehors, per esempio, e per quanto riguarda le aree - con contestuale compensazione del mancato gettito da parte dei Comuni e da parte della Regione; la proroga delle scadenze per il pagamento delle imposte locali; misure di incentivazione al mantenimento dei posti di lavoro; il sostegno dei redditi attraverso la proroga degli ammortizzatori sociali; contributi per la riduzione dei costi di locazione dei fabbricati destinati ad attività commerciale o dei canoni di affitto azienda. Questo solo per quanto riguarda una breve sintesi degli interventi che sono stati fatti sulla parte fiscale e sulla parte finanziaria, non solo dal nostro Governo ma anche in maniera diciamo abbastanza comune e condivisa.
Per quel che attiene al comparto economico che lei cita, anche le imprese commerciali valdostane hanno potuto beneficiare, oltre che di tutte le misure statali e fiscali e non di cui sopra, di tutti i contributi a fondo perso per gli investimenti previsti dalle leggi regionali n. 8 del 2020, n. 15 del 2021 e da ultimo dall'articolo 3 della legge regionale n. 21 del 2022, che ha previsto, con lo scopo di ridurre il costo del consumo di energia, intensità di aiuto al 45 percento per investimenti di efficientamento energetico delle unità aziendali. Relativamente agli esercizi di vicinato per il commercio al dettaglio dei soli generi alimentari di prima necessità, in particolare a decorrere dall'anno 2021 è stata avviata in via sperimentale triennale una misura volta a concedere un bonus di importo massimo di euro 15.000 per l'apertura di nuove attività e di euro 6000 per il mantenimento delle attività esistenti; mi riferisco all'articolo 29 della legge regionale n. 1 del 2020.
Nel 2021 sono stati stanziati 500 mila euro e sono state presentate 153 domande. Nel 2022 sono stati stanziati 600 mila euro, quindi 100 mila euro in più rispetto allo stanziamento iniziale, e sono state presentate 185 domande. Per il 2023 sono stati stanziati 900 mila euro, quindi 400 mila euro in più rispetto allo stanziamento iniziale, per un importo complessivo nel triennio di 2 milioni di euro. Si è trattato, visto gli esiti dei bandi 2021 e 2022, di una misura sicuramente efficace, tenuto conto del contesto emergenziale sopra rappresentato, che ha contribuito a incentivare l'apertura di nuovi esercizi di vicinato e a mantenere in attività le imprese con maggiori difficoltà. Relativamente all'evoluzione dell'aiuto in argomento è importante ricordare che, così come previsto dal comma 3 dell'articolo 29 della legge n. 1 del 2020, al termine del triennio 2021/2023 la Giunta regionale informerà le Commissioni consiliari competenti degli effetti derivanti dalla sperimentazione di tale forma di sostegno, al fine di consentire l'assunzione di conseguenti determinazioni in ordine alla conferma o alla modificazione della disciplina diretta a sostenere la nuova apertura e il mantenimento degli esercizi di vicinato per il commercio al dettaglio di generi alimentari di prima necessità.
Per quel che attiene alle azioni strategiche di medio e lungo termine, volte a contrastare la crisi strutturale che da tempo ha investito il commercio di vicinato, occorre in prima istanza attendere gli effetti definitivi della situazione emergenziale, che è da ritenersi non ancora conclusa. In secondo luogo, occorre mettersi nella condizione, attraverso un ampio confronto con tutti i portatori di interessi, di poter misurare lo stato oggettivo della rete distributiva regionale con equilibrio e oggettività, al fine di individuare, compatibilmente con le risorse che il bilancio regionale sarà in grado di mettere a disposizione nei prossimi anni con gli spazi regolamentari consentiti dall'ordinamento, il mix di iniziative normative, amministrative, finanziarie, fiscali, formative e urbanistiche finalizzate a garantire la sopravvivenza del commercio di vicinato valdostano. Nella consapevolezza che tale risultato dipenderà anche dalla capacità degli imprenditori valdostani di acquisire piena conoscenza dell'avvenuto mutamento delle condizioni strutturali dei rapporti commerciali e del fatto che in tale scenario riuscirà a sopravvivere, probabilmente, chi sarà in grado di offrire: qualità del prodotto e del servizio, quindi elevata qualità; acquisire competenze in materia di marketing e di tecnologia digitale adeguato al mutato scenario di mercato, per cui per altro sono stati anche fatti dei notevoli investimenti con le leggi n. 8 e con la legge n. 15 del 2021; e naturalmente fare rete con altre imprese, al fine di generare economie, come dicevamo ieri in occasione della discussione che abbiamo fatto sulla questione dei distretti commerciali sui quali, come le ho garantito ieri, stiamo prestando la dovuta attenzione per cercare di capire se lo strumento è efficace anche da noi. Comunque, la terremo informata.
Presidente - Per la replica, il consigliere Ganis.
Ganis (LEGA VDA) - Grazie, Assessore, per la risposta. Io sarò molto più rapido e indolore; indolore forse no, ha ragione il collega Manfrin. Dopo tutte queste manovre che lei ha elencato, non so proprio spiegarmi come mai le attività commerciali chiudano. Dopo tutto quello che lei mi ha detto, dieci minuti di intervento e di manovre, le attività commerciali continuano a chiudere!
Lei ha detto che bisogna aspettare, quindi a questo punto, da quello che lei ha detto, non esiste un piano di marketing. Bene, bisogna aspettare, ma aspettare cosa? Che ancora altre attività chiudano? Aspettiamo! La prevenzione forse non esiste. Non voglio provocare, ma sui distretti del commercio ho dei dubbi sulla vostra conoscenza dell'argomento.
Ieri il collega Aggravi credo che abbia fatto un lavoro importante, ha trovato dei fondi, qualcuno ha detto che forse è meglio finanziare altre attività; comunque, l'impegno da parte nostra c'è e continueremo con altre iniziative ispettive.
Presidente - Per i restanti minuti il consigliere Lucianaz.
Lucianaz (LEGA VDA) - Si parla spesso di difesa della montagna e di attenzione alle popolazioni che pare siano più svantaggiate. Ieri addirittura il collega è riuscito a dire che è un'illazione il grido di dolore delle imprese, che vorrebbero assumere tanto quanto assume l'amministrazione pubblica; ci mancherebbe, e lo ripeto ancora: ci sarebbe tutta la volontà di assumere e crescere, ma non ci sono i mezzi finanziari per farlo.
Io mi ricordo che, qui vicino a noi, il comune di Quart aveva dodici attività commerciali tra Cleyve, Ville sur Nus, Trois Villes - lo ricordo bene perché erano tutti miei clienti - ora sono zero; addirittura anche al Villair credo non ci sia più un'attività commerciale, se non sbaglio. Oppure a Saint-Christophe, c'era addirittura la montagna: Senin, Sorreley, eccetera.
A Saint-Christophe ci sono sei supermercati, se ho contato giusto. Su 3400 abitanti significa 567 abitanti per ogni supermercato: credo un'incidenza record in Italia, non ho fatto ricerche approfondite. Però i supermercati continuano ad aprire, ce ne sarà tra poco un altro sempre a Saint-Christophe, e le attività in montagna e nei villaggi chiudono.
A Saint-Oyen ha chiuso un'attività che, per me, era eccezionale: un ragazzo che si dava veramente da fare, però quando i conti non tornano! Al di là di quanto lei ci ha raccontato, perché a sentire lei giustamente c'è stato un impegno impressionante da parte dell'Amministrazione regionale. Ma questa non è gente che non sa fare il suo lavoro o che non impegna gran parte del proprio tempo nella propria attività. Il fatto è strutturale, e non solo fuori Aosta, perché anche ad Aosta è desolante vedere certe vie senza più una luce accesa all'interno. E mi fermo qui.