Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2088 del 15 dicembre 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 2088/XVI - Interpellanza: "Azioni e risorse utilizzate per la promozione della riapertura dell'Area Megalitica e informazioni sui lavori per la certificazione anti-incendio.".

Bertin (Presidente) - Punto numero 27. Per l'illustrazione dell'interpellanza, il consigliere Carrel a cui passo la parola.

Carrel (PA) - Con questa interpellanza vogliamo capire che cosa sta succedendo all'area megalitica. Di quest'area ne abbiamo spesso parlato con varie iniziative. Come Regione abbiamo investito numerose risorse, è un'area che sicuramente ha un valore culturale e archeologico molto importante, riconosciuto a livello europeo se non mondiale. Ma è un'area che stentiamo a promuovere come dovremmo e stenta ad avere i numeri che dovrebbe avere un'area di questo calibro; su questo credo che possiamo convenire un po' tutti.

Il secondo lotto doveva essere terminato e doveva essere prevista la riapertura per l'11 di novembre del 2022. Purtroppo, a causa di alcuni problemi - in base alle dichiarazioni dell'Assessore - legati alla certificazione dell'antincendio, questa riapertura non ha potuto essere effettuata l'11 di novembre ed è stata riprogrammata per il primo di luglio 2023. Credo che sia quindi importante capire innanzitutto, visto che questa comunicazione del rinvio di otto o nove mesi è arrivata appena prima dell'11 di novembre, capire quante sono state le risorse che l'Amministrazione regionale ha investito per promuovere la riapertura, perché immagino che per la riapertura di un sito così importante come Regione avessimo previsto delle risorse per promuovere questo importante evento.

Dall'altro canto dobbiamo sottolineare che nella struttura patrimonio archeologico e restauro dei beni monumentali manca un dirigente. Ci tengo a specificare che non voglio entrare nella polemica e nella lettera che abbiamo ricevuto, come tutti i consiglieri, riguardo a quelli che sono gli skill del dirigente, perché quello è un tema che conosciamo bene, è un tema che riguarda la Giunta e sicuramente il Sovrintendente; sono scelte su cui ovviamente a livello personale e come gruppo abbiamo delle visioni, ma non è in questo momento l'oggetto della discussione. Il problema è che manca il dirigente e che il tutto è in capo al Sovrintendente, il quale ovviamente svolge anche molte altre mansioni. E questa è una dirigenza molto corposa e molto importante anche a livello di lavori: l'area megalitica, ma sicuramente sono tanti, e non sto a elencarli, i lavori eseguiti da questa struttura. Credo che sia necessario e doveroso nominare un dirigente con concorso, con nomina; queste sono altre questioni su cui potremmo confrontarci e su cui aspettiamo una risposta dall'Assessore.

Con questa interpellanza chiediamo se anche l'Assessore condivide la necessità di nominare un dirigente per questa struttura, in quali tempi intenda farlo, quali siano i certificati che mancavano e perché questi certificati non erano stati previsti per la riapertura dell'11 novembre. Io credo che se avevamo calendarizzato la riapertura l'11 novembre, sapevamo, o meglio dovevamo sapere in qualche modo, tutte quelle che erano le pratiche da mettere in ordine entro quella data. Qualcosa deve essere successo e con questa interpellanza vogliamo chiedere all'Assessore di spiegarci che cosa è accaduto.

Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Grazie, collega, che mi dà la possibilità, considerate anche le informazioni frammentarie e frammentate circa la proroga della chiusura dell'area megalitica, di dare delle informazioni che possono essere utilizzate per chiarire la situazione.

Faccio solo un breve riepilogo, giusto per chi ci ascolta, riguardo al sito, perché è importante anche capirne la storia. Il sito è stato scoperto nel 1969 e la Regione è immediatamente intervenuta per proteggere e valorizzare le vestigia archeologiche, consapevole della loro importanza scientifica. La scelta di realizzare un museo sul sito stesso per conservarlo, spiegarlo e renderlo fruibile al pubblico è stato un investimento culturale, oltre che ovviamente economico. Per oltre vent'anni si sono susseguite campagne annuali di scavi e studi volti alla completa messa in luce e conoscenza dei beni preistorici sino alle strutture romane. Nel 1988 la Regione bandiva il concorso a carattere nazionale per la progettazione di un parco archeologico nell'area. In seguito, ha dato corso alle varie fasi di progettazione, all'appalto e alla realizzazione dei lavori per giungere ad aprire al pubblico nel 2016 una prima parte del parco archeologico. L'anno successivo, veniamo al 2017, sono state avviate le attività progettuali per l'ampliamento del percorso espositivo e per l'offerta di nuovi servizi. I lavori di questo secondo lotto, che sono iniziati nel 2019, comprendono un'articolata serie di opere e allestimenti che andranno quasi a raddoppiare la superficie espositiva di ulteriori 5 mila metri quadrati, rendendo ancor più unica a livello europeo e internazionale l'area megalitica di Aosta: più di 11 mila metri quadrati totali, per un viaggio nel tempo di oltre seimila anni.

Come lei sa, i lavori in corso hanno sovrapposizione e tangenze con gli spazi museali già esistenti aperti nel 2016 e determinano un quadro tecnico in materia di sicurezza molto, ma molto complesso. La scorsa primavera si è dovuto necessariamente chiudere l'area per mettere in sicurezza l'avanzamento della fase conclusiva dell'intervento, che ha richiesto di mettere in comunicazione alcuni spazi museali esistenti con quelli nuovi, nonché di collegare i relativi impianti, allestimenti e strutture. Tali spazi, infatti, sino a marzo, erano indipendenti e compartimentati secondo le disposizioni della circolare numero 5555 del 18 aprile 2012 del Ministero dell'interno, dipartimento dei Vigili del fuoco, ma nella futura organizzazione del museo si svilupperanno in continuità.

La riapertura parziale dell'area megalitica, cioè limitata a quella parte aperta al pubblico nel 2016, era prevista, come lei ha accennato, nell'estate del 2022, considerando che le opere residue però non risultassero rilevanti come potenziali cause di incendio e ipotizzando una separazione, questa era l'idea, delle aree di cantiere con adeguate delimitazioni e al fine di non ridurre il livello di sicurezza, con l'adozione di una misura compensativa consistente nel presidio continuativo delle zone. Su tali considerazioni e proposte compensative era stato avviato un confronto con gli organi competenti - ne abbiamo già parlato nel corso di precedenti iniziative - anche in relazione allo scadere della certificazione di conformità antincendio della parte già aperta al pubblico nel 2016. Questo confronto però ha portato a evidenziare la assoluta necessità di separazione degli spazi già fruibili al pubblico da quelli ancora oggetto di attività di cantiere, tramite compartimentazioni resistenti al fuoco. Tali compartimentazioni sono opere con forte impatto costruttivo sia economico che tecnico, che solitamente, come lei sa meglio di me, vengono realizzate in via definitiva, sia per la loro modalità di realizzazione sia per il loro costo. Ma nel nostro caso avrebbero dovuto essere successivamente smantellate e rimosse poco tempo dopo per rendere nuovamente continui gli spazi museali, con il rischio di apportare tra l'altro, questo dicono gli esperti, danni alle lavorazioni appena terminate e imponendo ripristini che comporterebbero e comprometterebbero la qualità delle finiture.

Il calcolo del costo dell'intera operazione richiede una specifica progettazione, per cui non si è ora in grado di fornire la cifra precisa dell'intervento, ma da raffronti parametrici dei tecnici si ritiene che il costo complessivo di progettazione, esecuzione e rimozione finale delle opere realizzate sarebbe intorno ai 100 mila euro. L'attivazione delle procedure per l'affido della progettazione dei lavori, l'esecuzione dei lavori e la successiva rimozione di quanto costruito, comporterebbe tempistiche tali da consentire la riapertura provvisoria degli spazi del primo lotto valutati ottimisticamente in soli due mesi antecedenti alla conclusione dei lavori complessivi previsti per luglio 2023.

Per tutte queste ragioni economiche, tecniche, di sicurezza e di opportunità, si è valutato necessario e conveniente riaprire il parco e il museo archeologico dell'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans alla fine dei lavori del secondo lotto degli allestimenti museali, concentrando quindi le forze e le risorse sull'ultimazione dei lavori in corso, al fine di una riapertura dell'area comprendente anche le nuove parti.

Per quanto riguarda la sua seconda domanda, la necessità di nominare con urgenza un dirigente della struttura patrimonio archeologico e restauro beni monumentali è senz'altro condivisa, anche se la situazione venuta a determinarsi per l'area megalitica, come lei sa, non è strettamente connessa alla vacanza del posto di dirigente, in quanto trattasi di questioni meramente tecniche legate all'appalto e al CPI. Ribadisco sin da subito che ritengo opportuno e necessaria la nomina del dirigente della struttura, questione da me e dal Soprintendente già evidenziata nel 2020, appena dopo il mio insediamento, e negli anni a seguire. Purtroppo vi sono delle questioni oggettive che ci sono state poste dalla competente struttura che si occupa di personale.

Sulla base della legge di stabilità 2022/2024, l'articolo 5 comma 1 della legge 35 del 2021, la regola per la determinazione del limite della sfera teorica annuale per le unità di personale anche dirigenziale è di effettuare l'assunzione di persona a tempo indeterminato nel limite della sfera corrispondente al personale cessato dal servizio nel 2021 e non sostituito e cessando nel 2022. Per poter ricoprire il posto vacante della struttura occorre predisporre il piano del fabbisogno per il triennio 2022/2024 relativo alla dirigenza regionale, per determinare la capacità assunzionale. Tale atto non è ancora stato redatto, in attesa dei risultati che verranno forniti dallo SDA Bocconi, a seguito del progetto di riorganizzazione dell'Amministrazione regionale che è stato affidato e di cui abbiamo parlato lungamente nel corso di questi Consigli. Al momento attuale le assegnazioni di dirigenza sono sospese ovunque in attesa delle risultanze dello studio in corso per la riorganizzazione dell'amministrazione, che dovrebbero essere valutate all'inizio dell'anno prossimo. Più precise informazioni in merito gliele daremo in seguito.

Quali siano le azioni e le risorse utilizzate dalle strutture dell'Assessorato per promuovere la riapertura dell'11 novembre? Come già comunicato nel corso della risposta a una precedente interpellanza, nello scorso mese di ottobre, nel caso di una riapertura del sito in data 11 novembre, che per inciso si sottolinea sarebbe stata limitata la sola parte precedentemente aperta al pubblico, i competenti uffici della Soprintendenza avevano previsto iniziative rivolte innanzitutto alla comunità locale, consentendo in occasione della festa di San Martino, titolare della parrocchia del quartiere, che cade proprio in tale data, la possibilità di visitare l'area megalitica al costo simbolico di un euro. In programma inoltre vi era la presentazione del filmato realizzato per la prima esecuzione assoluta del brano musicale per Saint-Martin-de-Corléans", creato appositamente per l'area megalitica dal maestro Sollima l'anno scorso, filmato che sarebbe stato trasmesso e poi veicolato sul canale YouTube; vi era infine in programma di organizzare l'incontro con i responsabili del Museo di Laconi, per la sigla del protocollo di intesa di cui vi ho già parlato nel corso delle scorse sedute.

La programmazione di tale azione ovviamente, in seguito alla rinviata riapertura, non ha comportato l'utilizzo di risorse finanziarie.

Presidente - Replica il consigliere Carrel.

Carrel (PA) - Grazie, Assessore, per la risposta. Non ripercorro tutte le tappe che ha ripercorso lei sulla creazione e l'importanza dell'area megalitica, perché questa interpellanza di fatto voleva capire qual era il problema e il perché non l'avevamo previsto. Capisco bene quello che mi ha detto e tutti i costi che giustificano il fatto di rimandare l'apertura al primo di luglio 2023, ma lei capisce bene che è un altro inverno senza area megalitica e senza la possibilità di promuovere un bene culturale molto importante per la nostra regione, che però non è mai stato promosso e non ottiene i risultati che dovrebbe ottenere. O meglio, le promozioni le stavamo e le abbiamo sempre fatte, ma con dei risultati che oggettivamente non sono da ritenersi sufficienti per gli investimenti che abbiamo fatto e per l'importanza culturale archeologica che rappresentata quest'area.

Lei nella sua risposta, ho notato, ha chiamato l'area una volta "area megalitica di Aosta" e un'altra volta "area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans". So che su questo vi sono visioni diverse dal punto di vista anche promozionale, perché dire "area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans" sicuramente dal punto di vista storico ha un'attinenza migliore, quindi è sicuramente più preciso, ma dire "area megalitica di Aosta" forse è più immediato. Ma questo è uno degli spunti su cui si potrebbe riflettere per quanto riguarda la promozione. Anche perché, dobbiamo dircelo chiaramente, se analizziamo - il presidente Bertin lo sa bene, perché sicuramente ha visto tutte le presenze all'area megalitica - credo che sia importante sottolineare che l'area megalitica ha avuto dei buonissimi risultati quando abbiamo fatto la mostra dei dinosauri, che è stata una grande operazione di marketing molto importante, ma oltre a quello e dopo di quello i numeri sono tornati a essere veramente troppo bassi.

Capire quando finiranno i lavori e come promuovere le riaperture credo che sia fondamentale. Ecco perché è fondamentale anche avere una dirigenza. Capisco in parte e condivido quanto ha detto in merito alle dirigenze, sappiamo benissimo però che non possiamo aspettare solamente lo studio della SDA Bocconi per sbloccare determinate situazioni. È lei l'Assessore e tocca a lei trovare delle soluzioni, perché in questo momento non possiamo, e lo abbiamo detto a più riprese, bloccare l'intera macchina amministrativa. Non sto dicendo che se ci fosse stato il dirigente avremmo avuto l'area megalitica aperta l'11 di novembre, o almeno la parte del lotto 1 aperto per quella data. Sto dicendo che è necessario avere un dirigente per avere un quadro completo e chiaro della situazione, per permettere la promozione nel miglior modo possibile di quest'area almeno da luglio 2023. Lo ripeto, conosco anche personalmente il Sovrintendente e assolutamente ho piena fiducia e conosco anche il suo modo di lavorare con dedizione anche per l'area megalitica, ma tutto non si può fare ed è giusto che vi siano delle persone responsabili che seguano anche queste operazioni di restauro, di manutenzione e, perché no, anche di promozione di un'importante area per la nostra regione.