Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2087 del 15 dicembre 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 2087/XVI - Interpellanza: "Elaborazione di un Piano di azione lupo specifico per la Valle d'Aosta.".

Bertin (Presidente) - Alla presenza di 32 Consiglieri, possiamo riprendere con l'ordine del giorno interrotto ieri sera. Siamo al punto numero 26. Per la presentazione dell'interpellanza, consigliere Planaz.

Planaz (LEGA VDA) - Portiamo ancora una volta all'attenzione di quest'aula la problematica degli attacchi e delle predazioni dei lupi in particolare. Non è che mi diverto, perché è poco tempo che ho portato un'iniziativa, la mozione approvata con l'oggetto n. 1849, sull'impegno di attuazione dell'articolo 1 della legge regionale 11 del 2021, in materia di prelievo, cattura ed eventuale abbattimento di capi che possono creare problematiche sul nostro territorio.

L'iniziativa segue anche a fronte di molte segnalazioni. Io penso che lei, Assessore, come ricevo segnalazioni anch'io, lei forse ha ancora più dati, ha conoscenza anche dal Corpo forestale. Soprattutto nel periodo autunnale sono stati effettuati molti attacchi verso animali zootecnici, soprattutto ovini e caprini, ma anche bovini di grandi dimensioni. E questo desta preoccupazione, perché quando in poco o in breve tempo in una notte vicino alle abitazioni troviamo solo più che la spina dorsale di un animale di quattro o cinque quintali, io penso che ci sia la preoccupazione di chi abita nella zona, ma anche per l'intera popolazione, al di là dei conduttori e dei proprietari di questi animali che a volte vengono anche in alcuni casi ritrovati agonizzanti. Io penso che chi va a rilevare questi incidenti, visto che ci sono medici veterinari per constatare e fare le analisi del caso, piuttosto che il Corpo forestale, indichi la frequenza di questi attacchi vicino alle abitazioni, anche non in alta montagna; abbiamo avuto attacchi in fondo valle, in un periodo come quest'autunno in cui forse il clima ha favorito la vegetazione e anche la crisi dei foraggi, del recupero dei foraggi per la mancata provvigione di questa estate, ha portato forse anche gli allevatori a lasciare gli animali ancora un po' più al pascolo per poter usufruire dei prati. Di conseguenza, forse anche questo ha portato sempre di più, perché tanto oramai possiamo anche dirlo, vediamo sempre più sovente questi attacchi di branchi di lupi; soprattutto nella bassa valle, ma non solo, perché poi ho avuto anche segnalazione nella media e alta valle di attacchi preoccupanti. Sono preoccupanti perché sono vicino alle case, perché se di un animale di quattro o cinque quintali se ne trova solo più un telaio, vuole dire che i lupi o un lupo, ma non penso solo un lupo, abbiano fatto un banchetto di 350 o 400 chili di carne; non è poco, non si trova più nulla, a volte solo il telaio della spina dorsale.

Abbiamo la legge che abbiamo depositato, la mozione che è stata approvata l'altro giorno e le continue sollecitazioni che vengono dal mondo agricolo in particolare, ma non solo: nel vicino Piemonte, pochi giorni fa abbiamo visto su tutti i giornali "Prima aggressione all'uomo in Piemonte". Prima aggressione: io non mi trovo d'accordo, perché abbiamo avuto modo di venire a conoscenza di molti attacchi, anche se poi dopo non c'è stata la possibilità di attribuire l'attacco al lupo piuttosto che un canide a seguito delle analisi. Dei casi così, dieci o vent'anni fa non succedevano. Può succedere che dei cani attacchino una persona, ma hanno un proprietario, e se non ce l'hanno vengono identificati e vengono eliminati. Quando ci sono degli animali che sono pericolosi, io penso che l'unico modo, come quando troviamo animali sofferenti in agonia, purtroppo l'unico modo è sopprimerli. In uno degli ultimi casi, sono stato contattato una domenica mattina: un animale agonizzante per il quale si è poi dovuto procedere all'abbattimento; mezzo mangiato, scusatemi il termine, proprio divorato malamente. Un altro caso: un manzo incastrato tra le rocce e mangiato vivo dalla schiena; non ha neanche potuto ammazzarlo prima di consumare il pasto; praticamente vengono quasi mangiati vivi. Io penso che potrebbe essere pericoloso anche per l'uomo, perché il caso del Piemonte è distante un'ora da qui, a Cavagliano: il cacciatore, il cane è il fin di vita, questa persona qua era armata, per fortuna, perché penso che se non fosse stata armata o fosse stata sola a quest'ora, ahimè, magari non ci sarebbe questo titolo, ce ne sarebbe stato un altro ancora peggiore.

È per questo motivo che io insisto su questo, e non con piacere, perché vorrei evitare questi discorsi e avere delle soluzioni, cercare di mettere in piedi le soluzioni. Adesso, per quanto riguarda il mondo dell'allevamento, gli animali sono quasi tutti ricoverati nelle stalle, a parte alcuni casi, e di conseguenza non ci sarà più questa preoccupazione fino a primavera, quando incominceremo a liberare gli animali per il pascolo primaverile-estivo. Però io una grossa attenzione la metterei adesso e approfitterei di queste situazioni dal punto di vista della pubblica sicurezza, anche dal punto di vista delle persone. Vediamo i lupi attratti quasi sempre dai cani: l'abbiamo visto anche altre volte, quando non è successo niente. Sono attratti dai cani, li attaccano perché li vedono magari come invasori del territorio e quant'altro, ma poi quando sono lì che attaccano il cane o non trovano la preda così facile, poi si girano verso il proprietario o chi è in zona. E la cosa non è del tutto piacevole anche dal punto di vista turistico, lo so che non è bello dirlo, perché uno magari vuole farsi una passeggiata tranquillamente e si trova in mezzo a un bosco circondato da un branco di lupi. Voglio ricordare che è un animale che quando si fa vedere non è solo: anche se sembra che ci sia solo un esemplare, ce ne sono altri nella zona e hanno un piano di attacco ben definito, non è che vanno ad attaccare a vuoto. È normale, il suo istinto di sopravvivenza è dato dal fatto che solo andando a caccia e, di conseguenza, avendo delle prede, può portare a termine l'obiettivo ed è l'unico modo di sopravvivere.

Un altro dato ci è stato fornito l'altro giorno in Commissione. Gli esperti dicevano che in Valle c'erano 50/60 lupi. È un dato contestato da tutte le categorie, tutte le associazioni di allevatori e quant'altro, ma dagli ultimi dati che abbiamo avuto in Commissione da 60 si sono certificati 90 capi; vuol dire che il numero sta aumentando. Non è, come si diceva, che avevamo raggiunto il numero massimo di popolazione, ma si vede che trovando molta alimentazione a disposizione continuano a crescere, secondo me non sono in Valle d'Aosta ma in tutta Italia. A questo problema dobbiamo urgentemente metterci mano, anche se si poteva evitare.

Presidente - Risponde l'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Grazie, collega Planaz, per l'iniziativa che segue un po' un percorso, varie tappe, con quella mozione che abbiamo approvato. A volte si è contrapposti, ma altre volte, come nel caso della mozione e anche di questa iniziativa, si è abbastanza sulla stessa linea.

Due quesiti precisi. Tornando a quando diceva correttamente, siamo partiti da un numero inferiore per arrivare a oggi: abbiamo censito circa nove branchi, sapendo bene che ogni branco può essere composto da un minimo di sei fino a un masso di dieci, a volte anche undici lupi. Un periodo quello autunnale e invernale dove gli esemplari in dispersione sono visti anche frequentemente.

Per venire al primo quesito: se sia stato affrontato in sede di Conferenza Stato Regioni il problema lupo che sta colpendo la nostra regione. In Conferenza Stato Regioni non è stato ancora affrontato in forma ufficiale. Ne parlavo anche ieri con il Presidente, ma va detto che l'esame in sede di Conferenza Stato Regioni il più delle volte è un po' l'ultimo passaggio di una lunga serie di interlocuzioni. Il problema lupo, invece, è stato al centro di numerosi incontri degli organismi propedeutici alla conferenza stessa, in particolare nella CPA, la Conferenza delle politiche agricole, e poi nella conferenza parallela, quella degli Assessori con delega all'ambiente, che non in tutte le Regioni coincidono e che fanno riferimento a due ministeri diversi.

Per tornare sul discorso del "Piano lupo", in data 11 agosto 2022 il competente Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica ha trasmesso a tutte le Regioni e Province autonome la nuova bozza del piano di conservazione e gestione del lupo in Italia, richiedendo in merito alle varie Regioni le diverse osservazioni. Nei mesi di settembre e ottobre si sono tenuti tre incontri tecnici interregionali, nei quali le Regioni e le Province autonome hanno fornito le osservazioni alla bozza del piano. La data era la metà del mese di settembre e abbiamo formulato le nostre osservazioni, condividendo quelle portate dalle altre Regioni dell'arco alpino; questo in merito anche al suo secondo quesito: se sia stato elaborato o si intenda elaborare al più presto, di concerto con il Ministero dell'agricoltura e della sovranità alimentare, un piano di azione lupo specifico per la nostra Regione.

Entro settembre le osservazioni delle Regioni sono puntualmente arrivate. Tra le osservazioni presentate dalla nostra Regione e approvate all'unanimità si evidenzia quella relativo al punto 3.1, ovvero "Compiti dei Ministeri, delle Regioni e delle Province autonome", in cui si propone che le Regioni e le Province autonome possano presentare al Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica e all'ISPRA piani operativi locali, relativamente al regime di deroga sul territorio di propria competenza. I protocolli locali di intervento definiscono gli obiettivi, le condizioni, i tempi e i criteri per la gestione dei conflitti per il prelievo, la cattura o l'abbattimento dei lupi. Tali protocolli di intervento concordati con ISPRA consentiranno alle amministrazioni regionali di autorizzare direttamente gli interventi di deroga, restando fermo l'obbligo di rendicontazione a ISPRA; quindi, una rendicontazione e non più una richiesta. Avevamo avuto il caso particolare di Arvier che era stato trattato a parte e che avevamo anche portato ai tavoli della Conferenza delle politiche agricole, dove è chiaro che l'interlocuzione con ISPRA sia estremamente più macchinosa e rallenti i tempi di azione.

La bozza di piano e le sopra richiamate osservazioni regionali saranno esaminati in sede di Conferenza Stato Regioni per la loro approvazione. Dopodiché potrà essere avviato l'iter di elaborazione del piano operativo regionale, quindi un passo importante, se le cose dovessero procedere in questa direzione.

In data 8 novembre 2022 ne abbiamo parlato in III Commissione, durante tale incontro si sono esplicitati i dettagli delle osservazioni. Sicuramente sarà compito del sottoscritto continuare l'azione di raccordo con gli altri assessori dell'arco alpino in merito all'approvazione del piano, affinché sia il più possibile orientato a una gestione concreta e soprattutto tenga conto della particolarità dei territori, anche in merito e soprattutto al problema della convivenza con il mondo dell'allevamento. Ovviamente ci diamo carico di aggiornare la Commissione consiliare competente.

I Ministri coinvolti, Pichetto e Frattin per l'ambiente, che ricordo è il ministero competente per tale materia, anche se sicuramente il ministro Lollobrigida per l'Agricoltura deve essere coinvolto: oggi alle ore tredici avremo il primo incontro in modalità online con il ministro Lollobrigida. È un primo incontro più che altro conoscitivo, ma sicuramente il tema del lupo e della gestione della fauna sarà all'ordine del giorno nelle varie ed eventuali e poi nei prossimi incontri. I Ministri si sono detti, come ricordato nella premessa, a favore di una gestione più concreta della specie, che ormai ha raggiunto numeri tali da non poter più essere considerata in pericolo di estinzione. A tal fine nelle prossime settimane questo argomento, come dicevo, sarà oggetto di confronto anche con i nostri parlamentari, così da portare le istanze della nostra Regione sui tavoli ministeriali.

Presidente - Consigliere Planaz.

Planaz (LEGA VDA) - Finalmente si muovono dei piccoli passi. Adesso bisogna solo mettere in atto questi documenti il più presto possibile, prima che accadono delle cose che potrebbero poi ricadere su tutta la nostra collettività, anche dal punto di vista della sicurezza.

Volevo solo darle atto che lei ha detto che i due ministri devono lavorare in concomitanza per arrivare al documento. Nella norma contenuta nella legge di conversione, la n. 173 del 2022, si dice: "Dopo il via libera alla Camera approvato dalla Commissione in Senato, passa dal Ministero dell'ambiente a quello dell'agricoltura in materia di fauna selvatica". Questo è già un passaggio di meno che dobbiamo fare dal punto di vista degli enti, perché lo sappiamo tutti che se vogliamo arrivare a un dunque per queste problematiche, meno passaggi ci sono e meglio è.

Se non ho capito male, la nostra legge n. 11 dovrebbe in qualche modo essere modificata se, come mi ha detto lei, non c'è più bisogno del parere di ISPRA, ma sono le Regioni o le Province competenti a mandare i dati all'ISPRA dopo avere effettuato - speriamo che non ce ne sia tanto bisogno, ma se ce n'è bisogno - eventuali prelievi o catture. Forse sarebbe meglio, anche in vista dei documenti che sono stati inviati al Ministero, fare un passaggio in III Commissione, per modificare la nostra legge, perché ci darebbe una possibilità di intervenire più velocemente nel caso che ci siano dei plurimi attacchi, come sta succedendo, come è accaduto nell'autunno passato. Anche se non sono attacchi sempre diretti agli stessi allevamenti, ma cambiano da un allevamento all'altro, però soprattutto nella zona della Val d'Ayas vediamo che c'è un branco che attacca continuamente mandrie di animali. Di conseguenza, penso che sia una cosa buona il poter intervenire, a fronte di questi documenti che sono stati avviati non solo dalla nostra Regione, ma anche dal Ministero. Se è possibile, facciamo tutto quello che ci concerne ed è in nostro potere, per far sì che il documento sia il più efficace possibile in caso di bisogno. Anche perché ho visto le dichiarazioni che sono state fatte recentemente dal Ministro, dove l'impegno del Governo attuale è proprio di andare a far fronte ai casi più problematici e di intervenire velocemente. Giustamente, è una cosa che noi diciamo da molto tempo, è una misura che va messa in atto e che non può più aspettare, per il semplice fatto che la situazione ormai sta degenerando continuamente e tutti i giorni o settimanalmente vediamo dei casi anomali qua in Valle, ma non solo, come alcuni casi che ho citato prima.

Accolgo la sua risposta con parere favorevole. Se poi vuole magari fare un passaggio in Commissione o magari darmi la documentazione per un'ulteriore valutazione, per far sì che abbiamo degli atti in mano, che abbiamo un potere noi come Regione di intervenire in caso ne avessimo urgentemente bisogno.