Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2086 del 14 dicembre 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 2086/XVI - Interpellanza: "Interventi volti a migliorare la fase di allertamento dei distaccamenti dei Vigili del fuoco volontari sul territorio".

Sammaritani (Presidente) - Passiamo alla trattazione del punto 25 all'ordine del giorno. Per la presentazione, la parola al consigliere Lavy.

Lavy (LEGA VDA) - Oramai sta diventando un poco una ricorrenza, che dopo l'assemblea annuale dei Vigili del Fuoco volontari, arrivi un'interpellanza in Consiglio regionale, e non lo faccio perché mi diverte, lo faccio perché comunque in quel genere di assemblee si traccia sicuramente un bilancio e si traccia un po' una linea del futuro del Corpo valdostano dei Vigili del Fuoco, soprattutto, in quel caso, per quanto riguarda i volontari.

Come era successo già l'anno scorso, anche quest'anno il capo della Protezione Civile e del Dipartimento dei Vigili del Fuoco ha fatto una serie di dichiarazioni che vertevano su due principali temi. Il primo tema su una riforma del Corpo stesso dei Vigili del Fuoco, un altro sempre riguardo al tema dell'allertamento, con delle parole precise che hanno lasciato la platea un poco interdetta, perché letteralmente ha appunto detto: "Prossimamente entrerà nella fase sperimentale un avviso che arriverà al capo distaccamento e ai vice in cui vi sarà detto che squadre del Comando sono impegnate nel proprio territorio di competenza".

Ora io mi immagino magari volontari di Challand-Saint-Victor che a un certo punto si vedono passare la camionetta dei Vigili del Fuoco professionisti, si guardano e dicono: "Ma cosa è successo?" e dopo dieci minuti ricevono la chiamata dal capo distaccamento in cui si dice "È successo qualcosa, c'è un incendio, intervenite per favore".

Questo direi che non va bene, perché dovrebbe essere il contrario, prima dovrebbero essere allertati i volontari che sono sul territorio, e soprattutto nelle testate di Valle sono essenziali proprio perché arrivano prima rispetto ai professionisti, e poi dopo arrivano i professionisti.

C'è ovviamente tanta altra questione al fuoco, perché sappiamo benissimo che purtroppo, soprattutto per quanto riguarda la Plaine, certi distaccamenti di volontari, anche se allertati, non rispondono, e questo è un problema perché appunto se si chiedono certe questioni, si deve avere anche una sorta di risposta da parte dei volontari, perché comunque certo, ci sono i volontari, ma l'impegno dev'esserci.

So benissimo che è stato messo in piedi un tavolo per la riforma anche della legge 37, la questione dell'allertamento è già stata toccata, l'anno scorso si era parlato di un famoso software e con quest'interpellanza si vuole un po' capire a che punto si è con quel genere di riforma, sia per la 37 sia per quanto riguarda il sistema dell'allertamento, non mi spingerei sulla questione della CUS e quant'altro, ma solamente per quanto riguarda la questione dei Vigili del Fuoco volontari, perché sicuramente sappiamo che ci sono svariate problematiche, e bisogna pensare sicuramente anche a una riforma del Corpo dei Vigili del Fuoco valdostano, che ha tante potenzialità e anche tante carenze per i professionisti, al di là della questione della sede, dei mezzi, per i volontari la questione della responsabilizzazione e la questione della formazione anche, perché parliamoci chiaro, ormai gli interventi stanno diventando sempre più complessi, basti pensare alle macchine elettriche e tutto, non si può più avere la formazione che si aveva 40 anni fa per intervenire.

Ecco perché si potrebbe anche pensare a una sorta d'implementazione non dico dell'organico, ma comunque della parte che si occupa di formazione dei Vigili del Fuoco, che magari si possa anche spostare sul territorio per formare sul territorio stesso i volontari, perché appunto, se si guarda le ore di formazione dei volontari, in tanti sono un po' carenti, purtroppo.

Ed ecco che lì poi ci sono dei distaccamenti che funzionano benissimo, che sono generalmente quelli delle testate di valle che sono appunto più responsabilizzati perché sanno benissimo che in caso di intervento loro sono fondamentali perché arrivano prima, altri distaccamenti che invece, purtroppo, intervengono meno frequentemente, con meno volontari e anche con meno formazione.

Poi sappiamo benissimo tutto il problema della responsabilità delle targhe, delle patenti, sono tutti problemi che si sommano, ma l'idea chiara ci dev'essere. Cosa si vuole fare del Corpo valdostano dei Vigili del Fuoco? Perché ovviamente se è stato messo su un tavolo di lavoro è perché forse c'è un'idea anche da parte del Governo su che direzione andare.

Con quest'interpellanza allora si chiede appunto se ci sia questa direzione, se si ritengano corrette e condivisibili le parole del capo Dipartimento Protezione Civile dei Vigili del Fuoco, cosa prevede l'ordinazione del Corpo e quali siano le intenzioni per migliorare la fase di allertamento dei distaccamenti dei Vigili del Fuoco volontari in caso di necessità sul territorio.

Presidente - Per la risposta la parola al presidente Lavevaz.

Lavevaz (UV) - Sulla prima domanda, quindi rispetto alle parole del Capo del Dipartimento di Protezione Civile, confesso che nella formulazione dell'interpellanza non avevo chiaro quale fosse, nello specifico, la parte dell'intervento del Capo della Protezione Civile alla quale faceva riferimento l'interpellanza; adesso l'ha chiarito, quindi essa è collegata in buona sostanza alla terza domanda della sua interpellanza, la questione della fase di allertamento.

Per inquadrare la questione, intanto la ringrazio per l'interpellanza, credo che sia anche corretto che dopo un'assemblea annuale, che è il momento in cui si fa il punto sulla salute di un organismo - in questo caso importante come quello del Corpo dei Vigili volontari - poi nel frattempo, visto che abbiamo spostato l'interpellanza, c'è stata anche Santa Barbara di mezzo, quindi abbiamo anche fatto dei ragionamenti insieme ai professionisti che in qualche modo hanno coinvolto anche questo tipo di ragionamento, il coinvolgimento e la visione del Corpo in quanto Corpo complessivo, quindi sia la componente professionista che la componente volontaria che credo che sia fondamentale - e credo di averlo detto anche a Issime - che lavorino in maniera coordinata e insieme; quindi il problema dell'allertamento, che era un problema che mi era stato fatto presente anche personalmente da qualche distaccamento, era un problema che abbiamo posto anche al capo della Protezione Civile già qualche tempo fa e anche al Comandante del Corpo.

Andando per ordine, riguardo alla questione della revisione della legge regionale n. 37 del 2009 abbiamo deciso di lavorare in questo modo: proprio a Santa Barbara, mi è stato detto che il gruppo tecnico di lavoro, che è stato istituito e ha iniziato a lavorare agli inizi di settembre, ormai già da qualche mese, ha sostanzialmente completato il lavoro di analisi dal punto di vista tecnico. Credo che in questi giorni, se non avessimo avuto il Consiglio, avrei probabilmente incontrato i rappresentanti per l'illustrazione di questo lavoro. Quindi lo faremo nei prossimi giorni, comunque il lavoro è sostanzialmente terminato.

Abbiamo voluto, proprio in questo gruppo tecnico, inserire anche la componente volontaria, per avere un quadro complessivo dei punti di vista diversi su questa revisione della legge regionale n. 37/2009.

Questo è un lavoro che hanno fatto i tecnici, sostanzialmente i Vigili del Fuoco, sia professionisti che volontari, con il coordinatore della Protezione Civile e il Comandante dei Vigili del Fuoco e da lì vedremo qual è la loro idea di revisione e da lì poi ragioneremo.

Abbiamo delle idee anche noi rispetto a quali possono essere delle migliorie, però voglio iniziare a ragionare sul loro punto di vista, e poi da lì arrivare ad una modifica della regionale n. 37/2009 che porteremo poi in Consiglio o in Commissione e tutto l'iter che deve fare la politica.

Da quel punto di vista, credo che il lavoro sia ben avviato e vedremo le risultanze di questo primo lavoro tecnico per fare i passaggi di analisi politica successiva.

Sulle fasi di allertamento dei distaccamenti, è una questione effettivamente problematica, ma, come diceva lei, le nature degli allertamenti sono anche molto diverse, perché spesso avviene che siano anche magari i distaccamenti locali che vengono attivati direttamente anche localmente, nel caso di incendi, in particolare di quelli boschivi o di piccole dimensioni o incendi di canne fumarie, o, viceversa, in caso di chiamata alla CUR o alla CUS, è sorto un problema di informazione in certi casi, perché nel caso dell'incendio boschivo è chiaro che la componente volontaria parte immediatamente o addirittura a volte prima o comunque immediatamente viene attivata.

Invece in determinate altre situazioni, erano sorte situazioni d'imbarazzo perché appunto c'erano dei professionisti sul territorio per una canna fumaria piuttosto che altre cose, senza che i volontari del Distaccamento ne fossero informati o comunque fossero attivati.

Quindi il sistema di gestione informatica della CUS è stato aggiornato, c'è un nuovo sistema automatico di messaggistica che, peraltro, è stato installato e dovrebbe partire proprio a giorni, perché era ipotizzata una sperimentazione nel mese di dicembre, anche questo un sistema di invio di SMS automatizzato al Capo Distaccamento e al vice Capo Distaccamento.

Il passo successivo è discriminare questo automatismo con quello che è informazione - ad esempio può essere un incidente stradale piuttosto che una questione che richiede una professionalità tale per la quale la componente volontaria rischia di non essere utile, quindi è un'informazione che comunque arriva - e un altro invece dove è un'attivazione, in particolare ovviamente le questioni incendi di qualsiasi natura.

Quello che si dovrà fare in questo automatismo è discriminare tra l'attivazione e l'informazione, questo ovviamente dovrà essere fatto direttamente dal Comando, però quello che abbiamo chiesto ed insistito perché si facesse è il corretto coinvolgimento della componente volontaria.

Sono convinto che la componente volontaria, e su questo anche se non ho tanto l'abitudine di fare benchmark, come abbiamo detto in questi giorni, il riferimento in questo caso è alla Provincia autonoma di Bolzano o comunque al sistema trentino dei Vigili del Fuoco, che è un sistema molto diverso dal nostro, dove la componente volontaria è molto più importante, è molto più centrale nell'organizzazione del sistema antincendio, non voglio dire che voglio avvicinarmi a quello, sennò domani mi vedo già i titoli dei giornale, però un coinvolgimento più importante della componente volontaria... si facevano dei ragionamenti anche in questi giorni dove oggettivamente parliamo comunque tanto di Vigili del Fuoco e di sistema di Protezione Civile, in generale a tanti livelli, a partire dalla Commissione paritetica in giù, e anche di modifica della legge regionale n. 22/2010 sul comparto sicurezza, si parlava anche dell'eventualità di prevedere delle forme di valorizzazione anche di questa componente volontaria, attraverso la costituzione di una riserva di posti all'interno dei concorsi per i discontinui, ad esempio; una questione che potrebbe in qualche modo incentivare anche i giovani a partecipare alla vita dei distaccamenti locali, e dall'altro fare in modo che nei concorsi poi che vengono fatti, ci siano delle professionalità che in qualche modo si sono già anche formate sul territorio e quindi che conoscono anche la vita del distaccamento dei volontari. Questo non potrà che fare in qualche modo da collante perché poi il lavoro sia fatto in maniera più collaborativa.

Quindi questo è quello che stiamo facendo, condividendo con lei la necessità di una valorizzazione di una componente volontaria dei Vigili del Fuoco.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Lavy.

Lavy (LEGA VDA) - Io, presidente Lavevaz, concordo assolutamente con quello che ha detto, invertirei però il ragionamento. È ovvio che a monte ci dev'essere un ragionamento politico, lei non lo ha esplicitato, ha detto che comunque c'è, però io mi spingo oltre.

Lei ha parlato del modello Trentino, dicendo che non è che voglia puntare a diventare come quel modello, io invece sì, io punto a diventare come il modello Trentino, perché è un modello che funziona, è un modello culturale, diverso, che richiede anni di tempo, sicuramente per essere adattato al territorio, ma io punto ad arrivare al modello Trentino, perché è efficiente, perché i giovani entrano nei Vigili del Fuoco volontari, perché i giovani credono nella cura del territorio e nel mantenimento del territorio.

Quindi quello dovrebbe essere l'obiettivo principale, non bisogna aver paura di dirlo.

Poi se domani escono i titoli sui giornali, chi se ne frega, bisogna dare un segnale.

Quello è un modello? Seguiamolo.

Io quel giorno lì a Issime mi sono fermato a pranzo e avevo appunto di fronte i Vigili del Fuoco volontari del Trentino, e, quando abbiamo commentato le parole del dirigente Porretta, hanno fatto una faccia che non le riporto.

Ho detto: "Cavoli, da noi delle parole del genere non sarebbero ammissibili".

Ecco perché appunto per quello bisogna partire da quel tipo d'impostazione.

La questione dell'allertamento, la questione della responsabilizzazione è fondamentale, per cui anche semplicemente informare i volontari che c'è il gruppo di professionisti che è sul territorio per un nido di vespe, non è che fa male, non c'è l'allertamento, però, anzi, è essenziale, almeno non ci si preoccupa, si sa che ci sono i professionisti, si sa che non c'è un'emergenza vera, anche perché se vedono passare i Vigili del Fuoco, tutti si chiedono "Ma cosa è successo?". Invece con un messaggio ai volontari si dice: "Calma. Tranquilli, non è successo niente, è una naturale bonifica di un nido di vespe" e punto.

Va bene, adesso aspettiamo poi i risultati di questo tavolo di lavoro, sicuramente su questo tema se ne parlerà ancora tanto, però bisogna avere anche coraggio di prendersi le responsabilità di dire: "Vogliamo arrivare a quel modello", sapendo benissimo che magari serviranno degli anni, magari non ci si arriverà mai in maniera completa come il modello Trentino perché appunto è una questione culturale che è da secoli presente. Altrimenti qual è il nostro ruolo?

Noi dobbiamo dare un obiettivo, l'obiettivo credo che dev'essere per i Vigili del Fuoco valdostani quello di arrivare a essere migliori del modello Trentino.

Presidente - Con quest'interpellanza, abbiamo chiuso gli oggetti trattati dalla Presidenza, pertanto vista l'ora, interrompiamo i lavori che riprenderanno domani alle ore 09:00.

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La seduta termina alle ore 19:53.